l’Onorevole Hackers

Il 7 maggio è stata una domenica davvero importante  e non solo per  la politica italiana, Renzi nominato segretario del PD, considerato un  intreccio che, secondo gli esperti della politica, ha rilanciato un forte segnale di cambiamento.

L’altra notizia importante è la scelta dei francesi del presidente Macron.

Non intendo pronunciarmi, nel rispetto della democrazia, sulle due scelte politiche ma voglio esprimere il mio stupore sullo « sventolio » dell’ingerenza degli hacker , quasi per dare la colpa, a questi attacchi informatici, delle sorti politiche………..sembra quasi la famosa espressione : « tutto va male ,governo ladro ! ».

Quindi gli hackers non sono tutti uguali! E sono buoni quando « attaccano » il politico antipatico di turno e penso a Berlusconi, mentre sono buoni quando usano ingerenza nei confronti del politico simpatico e penso a Macron.

Ormai lo sanno pure le pietre che gli hackers sono così diversi fra di loro che solo i telegiornali nazionali li infilano tutti dentro lo stesso calderone dei pirati informatici.

Solo loro mettono sullo stesso piano chi danneggia i sistemi computerizzati e chi ci fa un solo giro dentro, chi lo fa per ansia di conoscenza e voglia di sfida e chi lo fa per profitto, confondendoli spesso con gli sviluppatori di software e i militanti computerizzati.

Ma, insomma ci sono gli hacker cattivi e gli hacker buoni? E chi sono?

Gli hacker hanno grandi capacità logico deduttive, sono grandi esperti non solo di informatica e programmazione, ma anche di sicurezza in genere, di crittografia e decifratura codici.

Molti ragazzi che si avvicinano al mondo dell’informatica vengono attratti da queste figure e sognano di diventare come loro.

La maggior parte delle volte gli attacchi sono rivolti alle comunicazioni commerciali, ai trasporti, ai servizi energetici e idrici. Per ciberwarfare s’intende l’uso di tecnologie elettroniche , informatiche e dei sistemi di comunicazione usate contro possibili nemici: politici, industriali, religiosi. È un dato di fatto incontrovertibile e oggi sempre di più cresce la consapevolezza.

 Come ad esempio durante la campagna elettorale statunitense, diversi hacker sono riusciti ad entrare nei computer e spiare i dati personali dei candidati alla presidenza e di chi è strettamente legato politicamente a loro.

Per contrastare questi malintenzionati nasce l’anti-hacker, ovvero colui che tramite l’informatica combatte contro gli hacker, difendendo la nostra privacy sulla rete e i nostri codici bancari da un sistema ormai tutto tecnologico.

 

La stragrande maggioranza degli hacker segue un’etica basata sui concetti di cooperazione e di condivisione del sapere, e la loro stella polare è «il diritto illimitato all’informazione».

Secondo il «file di gergo» l’hacker ethic, cioè l’etica hacker, consiste nell’idea che la condivisione di informazioni sia un bene e che la responsabilità etica degli hackers sia di condividere le proprie conoscenze scrivendo testi e programmi open source e facilitando l’accesso all’informazione e alle risorse di calcolo ovunque sia possibile.

Il system-cracking fatto per divertimento ed esplorazione può essere eticamente accettabile fintanto che il cracker non commette furti, atti vandalici e finché non si appropria di dati confidenziali e condivide la conoscenza acquisita.

Il ragionamento è semplice.

Se l’informazione è potere e la tecnologia il suo veicolo, per opporsi al monopolio dell’informazione «che serve a dominare le masse» ogni mezzo è legittimo per redistribuire informazione e conoscenza. 

 Anche se nel mondo esistono persone capaci di fare qualsiasi cosa con un computer, nel 99% dei casi è difficile si abbia a che fare con magiche tecniche informatiche perchè, in linea generale, chiunque sia dotato di furbizia e volontà può catturare informazioni private registrate online di un’altra pesona.

 Il furto di password e account è basato soprattutto sull’ingenuità delle vittime che, spesso per sbadatezza o poca competenza tecnica, si lasciano ingannare aprendo loro stessi un varco facile da superare.

 Una volta che qualcuno trova la password di un account online, può utilizzarlo per spiare fatti privati (se si pensa alle Email o Facebook) o, peggio, per modificare informazioni o sfruttare l’account con scopi pubblicitari o commerciali.

 

 Per capire come difendersi e come non cadere nelle trappole più comuni, è importante prima di tutto sapere quali sono i metodi e le tecniche più usate per rubare la password, ma questo sara argomento di prossimi articoli.

Salvo Esposito




AVRIL LAVIGNE

Una persona molto speciale mi ha chiesto di raccontare di un’artista a lei molto cara ed eccoci qua.

Sì caro lettore ho promesso a mia figlia Sara di scrivere dell’artista canadese Avril Lavigne e delle canzoni che lei ama.

Con Amy Lee (EVANESCENCE), Shirley Manson (GARBAGE), Sandra Nasić (GUANO APES) e la mitica Gwen Stefani (NO DOUBT), Avril Lavigne è una delle voci più incisive e versatili del panorama Rock, Pop-Punk ed Alternative femminile.

Ho apprezzato quasi tutte le canzoni del primo album “LET GO” ed in particolare la prima track “Losing Grip” e la sesta “Unwanted” ma è la seconda track “Complicated” (30 milioni di copie vendute; n.d.a.) che più mi ha emozionato e fra poche righe capirete il perché.

Ho seguito l’evoluzione artistica di Avril con “UNDER MY SKIN” del 2004, “THE BEST DAMN THING” del 2007, “GOODBYE LULLABY” del 2011 (che non ho apprezzato particolarmente a causa del cambio di direzione verso sonorità più leggere) ed “AVRIL LAVIGNE” del 2013.

E’ infine di pochi mesi fa l’atteso annuncio di Avril, in merito al sesto lavoro, sul suo profilo Instagram: “Sono molto contenta di annunciarvi che sto lavorando a nuova musica e che pubblicherò un nuovo album nel 2017. A questo punto della mia carriera e della mia vita, mi sento come se fossi rinata. Ho affrontato molte sfide emotive, ma ogni processo creativo è stato terapeutico”.

Avril si è fatta attendere quasi un lustro a causa di una insidiosa malattia: la “malattia di Lyme” che ha debellato definitivamente (“la malattia di Lyme” è una malattia infettiva la cui causa è un batterio che infesta le zecche che lo trasmettono agli animali e all’uomo e si manifesta con un tipico eritema cutaneo “ad occhio di bue” sfociando poi in artrite, spossatezza costante, dolori muscolari e meningite; n.d.a).

Ritengo di poter dire senza essere smentito e con ragionevole certezza che il prossimo album sarà un lavoro più maturo, consecutio temporum dell’omonimo del 2013.

Sta di fatto che Avril da quel lontano 2002 (anno di pubblicazione dell’album di esordio, appunto “LET GO”; n.d.a.) ne ha fatta di strada ed ogni produzione ha raggiunto un gran successo di fans e di critica. Ma veniamo a “Complicated”.

Da due anni mia figlia partecipa (audite audite!) al “Talent della Festa di Fine Anno” della sua scuola che con il Talent c’entra veramente poco o nulla.

Non ci sono giudici né giurie e non c’è competizione, solo una grandissima voglia di divertirsi assieme, professori, genitori e ragazzini valorizzati per le qualità e per il desiderio di esibire i propri Talent…i.

L’anno scorso (ovazione del pubblico; n.d.p.=nota del papà) Sara cantò “Someone Like You” di Adele, che, per chi non conoscesse il pezzo (da ascoltare assolutamente), ha alcune parti vocali veramente difficili.

Quest’anno Sara ha deciso di preparare “Complicated” ed un paio di settimane fa l’ho sentita cantare il pezzo… i brividi hanno lasciato posto ai lacrimoni.

Eh sì caro lettore, anche se Sara fosse stonata come una campana solo per il fatto di cantare al papà una canzone mi sarei commosso, ma sentire una performance praticamente perfetta… non c’è paragone!

Avril Lavigne è stata sposata dal 2006 al 2009 con il leader dei SUM 41 Deryck Jayson Whibley e dal 2013 al 2015 con Chad Kroeger frontman dei NICKELBACK una delle Band Post Grunge più incidenti degli ultimi vent’anni, con cui continua a collaborare ancor oggi, perfino nel nuovo lavoro che uscirà a breve.

Chad Kroeger è co-protagonista con Avril Lavigne di un duetto in una bellissima ballata, “Let Me Go” (allego in calce la traduzione del testo e il video del pezzo; n.d.a.), quinta traccia dell’album “AVRIL LAVIGNE”.

Con Sara abbiamo provato a cantarla assieme… direi proprio niente male… e se il prossimo anno al Talent della Scuola la cantassimo assieme?

STAY TUNED!

 

Lasciami andare

L’amore che una volta era appeso al muro

prima significava qualcosa, ma ora non significa più nulla

L’eco non c’è più nel corridoio

ma ricordo ancora, il dolore di dicembre

Oh, non è rimasto proprio niente per te da dire

mi dispiace è troppo tardi

Sto scappando da questi ricordi

devo lasciarli andare, lasciarli andare

ho detto addio

ho dato fuoco a tutto

devo lasciarli andare, lasciarli andare

Sei dovuta tornare indietro per capire che me ne ero andato

e che il posto è rimasto vuoto, così come il buco che è stato lasciato in me

come se non fossimo mai stati nulla

Non si tratta di quello che tu significavi per me

anche se eravamo fatti l’uno per l’altro

Oh, non è rimasto proprio niente per te da dire

mi dispiace è troppo tardi

Sto scappando da questi ricordi

devo lasciarli andare, lasciarli andare

ho detto addio

ho dato fuoco a tutto

devo lasciarli andare, lasciarli andare

Ho lasciato tutto alle spalle e ora conosco

una nuova vita, questa favola è dura

tu sai sempre dove c’è il giusto

quindi questa volta, io non lascerò perdere

C’è solo un’ultima cosa da dire

l’amore non è mai in ritardo

Sto scappando da questi ricordi

devo lasciarli andare, lasciarli andare

e i due addii, ti prestano questa nuova vita

non lasciarmi andare, non lasciarmi andare

non lasciarmi andare…

non ti lascerò andare…

non ti lascerò andare…

 

 

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Perth