Furti nelle Scuole, Palermo sotto scacco, Ancodis arrocca.

I furti nelle scuole sono evidente segno di mancanza di cittadinanza da parte di persone che ci ostiniamo a  chiamare cittadini; in una situazione così difficile come quella della scuola italiana rubare nelle scuole oggi è come rubare in chiesa, è in realtà rubare a se stessi, depredare l’unico strumento che possa cambiare questo paese.

Palermo primeggia per furti nelle scuole, elementari, medie, superiori, nessuna viene lasciata tranquilla, nessuna esclusa. Eppure quello che dovrebbe essere uno sdegno nazionale viene oggi visto come una specie di obbligato passaggio per poter sopravvivere, una specie di “e va bene, almeno non hanno rotto altre cose”, quasi un grazie ai ladri che si sono limitati a rubare e non hanno fatto atti vandalici.

La situazione ci rappresenta anche come ormai la parola delinquente sia insufficiente per definire coloro che si macchiano di un reato così vile e squallido, così tanto di basso livello che chi lo compie altro non è che un animale, un essere che privo di ogni capacità etica che ormai non ha ragioni di esistere sulla faccia della terra.

ANCODIS ci manda questo suo grido di allarme e di sdegno che volentieri pubblichiamo:                                                                                            

L’Associazione Nazionale Collaboratori dei Dirigenti Scolastici – nell’apprendere la vile aggressione subita dall’I. C. Rita Levi Montalcini del quartiere Borgo Nuovo di Palermo nella quale sono stati sottratti agli alunni 18 computer dall’aula di informatica oltre quelli degli uffici di segreteria – esprime la propria solidarietà alla DS, ai suoi collaboratori, al personale e, soprattutto, agli alunni che sono stati danneggiati da questo grave oltraggio.

Si tratta di un’aggressione all’Istituzione che ha tra gli obiettivi primari quello di formare onesti e leali cittadini.

Lunedi 31 luglio una delegazione di ANCODIS Palermo si recherà alla scuola Rita Levi Montalcini per manifestare la propria vicinanza e riflettere su quali iniziative intraprendere nella città di Palermo a tutela delle scuole cittadine.

Questi attacchi perpetrati da delinquenti privi di ogni attenzione ai propri figli che magari frequentano quella Istituzione Scolastica, purtroppo si ripetono nel tempo e mettono ancora più in ginocchio la nostra martoriata scuola italiana ed, in particolare, palermitana.

In tante provincie italiane – da nord a sud –  avvengono queste azioni delinquenziali che recano un grave danno ad alunni e docenti limitando soprattutto il proseguimento del loro progetto educativo-didattico.

Nella nostra Associazione siamo molti, anzi moltissimi, i Collaboratori che possono raccontare di un’aggressione subita dalla loro I.S.!

Non possiamo non urlare da tutta Italia la nostra indignazione: togliere un solo euro, un computer, uno strumento ad una scuola significa negare una prospettiva di crescita umana e culturale alle nostre giovani generazioni soprattutto nei territori più sfortunati.

Per queste ragioni, ANCODIS propone di istituire nel calendario scolastico nazionale la GIORNATA A DIFESA DELLA SCUOLA contro ogni attacco violento che subisce quotidianamente ad opera di delinquenti privi di ogni scrupolo etico e morale.

In questa giornata si rifletta sull’importanza della “difesa” della Scuola e si svolga una iniziativa pubblica con tutti i rappresentanti istituzionali in una scuola vittima di aggressione con la stessa attenzione con la quale si ricordano – giustamente – altri momenti.

 

Rosolino Cicero, Presidente ANCODIS Palermo

Antonella D’Agostino, Presidente ANCODIS Catania

Mara Degiorgis, Presidente ANCODIS Cuneo

Federica Gambogi, ANCODIS Firenze

Renato Marino, Presidente ANCODIS Siracusa

Cristina Picchi, Presidente ANCODIS Pisa

 

 

 




Le Università a confronto

Al netto delle futili discussioni che prendono piede dai social network e da cui ogni giorno veniamo sommersi, penso che occorra dare voce a tutte le persone, giovani e non, che decidono di intraprendere un percorso universitario nella giungla delle offerte oggi presenti nel panorama italiano.

L’imperativo è migliorarsi professionalmente o trovare un posto di lavoro che dia la possibilità di una vera indipendenza economica.

Sino alla fine degli anni 80 le università statali italiane nel campo della formazione si equiparavano alle università private, ed erano prese a modello dalle altre nazioni. Con l’avvento delle nuove tecnologie e con la globalizzazione tale situazione è per così dire quasi stata completamente stravolta cambiando anche in modo drastico la didattica e tutti i metodi di insegnamento.

Dando uno sguardo ai dati del Miur notiamo che nell’anno accademico 2015-2016 risultavano attivati in Italia 9.985 corsi, a cui erano iscritti 1.641.696 studenti (immatricolati 260.755 di cui 39.469 private\telematiche) suddivisi in 92 sedi universitarie (comprese le 11 telematiche), Ora seppure il dato delle telematiche con i suoi 57.204 iscritti non sia elevatissimo è sicuramente sintomatico di una nuova idea di università che solo per motivi piu che altro economici non esplode con numeri ben piu corposi.

Senza entrare nell’offerta formativa universitaria, la vera differenza che si riscontra parlando con docenti e studenti è che le università telematiche garantiscono due elementi essenziali: organizzazione e network – chi studia nelle università telematiche non solo avrà accesso ad un architettura di servizi piu efficienti come libri, video lezioni, dispense, classi virtuali, chat con il professore, etc., ma usufruirà anche di una docenza più organizzata e motivata in conformità della richiesta formativa 3.0.

Sulla nuova università del futuro la qualità non basta più, occorre aggiungere ulteriori forme di coinvolgimento e studio non piu statiche e ingessate su vecchi schemi, ma piu corrispondenti alla richiesta del mercato del lavoro che esige una pronta formazione: laboratori e classi virtuali durante la formazione e nel post laurea corsi, stage e master.

Ed è proprio su questo che il divario tra pubblico e privato si acuisce, il pubblico è lontano anni luce dall’organizzazione delle private e telematiche, chi fa business sulla formazione tende ad investire prima ed enfatizzare poi i risultati, rispondendo nel migliore dei modi a coloro che hanno scelto quel tipo di università (che vede premiati i propri sforzi mentali ed economici) e proponendo agli altri possibili studenti l’auspicio degli stessi risultati.

Concludo dicendo che la realta delle telematiche oggi necessita di un ulteriore perfezionamento sul numero dei docenti rispetto al numero degli alunni, infatti se nelle università telematiche, nella media, ci sono circa 90 studenti per ogni docente, nelle tradizionali ce ne sono solo 30. E questo, se si calcolano tutti i docenti, sia quelli di ruolo (ricercatori, associati e ordinari) sia quelli straordinari e a tempo determinato.

 

http://www.anvur.org

http://statistica.miur.it/scripts/IU/vIU1.asp

Dati aggiornati al 23/01/2017

 

Francesco Melis

 




A.N.Co.Di.S. lotta estrema contro le ingiustizie

Seguiamo con grande attenzione l’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici che sempre più sta illustrando il suo pensiero e dimostrando come la figura del collaboratore del Dirigente, il vecchio Vice Preside, ha sempre più importanza sopratutto oggi, momento nel quale tra reggenze e carichi onerosi di responsabilità del dirigente la figura del collaboratore diviene fondamentale.

La Scuola è purtroppo gestita con Miopia assoluta, gli stipendi sono troppo bassi e non c’è bonus che tenga per ripagare chi ci mette il cuore nella scuola. Certo c’è anche chi non si merita un euro, ma non si può colpevolizzare una categoria per due mele marce.

L’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici si batte per una scuola giusta e noi siamo con lei.


COMUNICATO STAMPA

In merito al ritiro dell’emendamento Puglisi relativo al distaccamento dalle attività di docenza (ex esonero) per “un docente individuato dal dirigente reggente tra i soggetti di cui all’art. 1 comma 83 della legge 107/2015” nelle I.S. in regime di reggenza, l’Associazione Nazionale Collaboratori DS dichiara – con amarezza – che in Parlamento si continua a “giocare” con la Scuola Italiana ed i suoi lavoratori. Con la vicenda vaccini, infatti, si è voluto ancora una volta dare un altro duro colpo alla scuola. Si è dimostra l’insipienza e l’incapacità di guardare alla scuola in una visione di sistema unitario. Intanto si è usata una emergenza (gestione amministrativa vaccinazione alunni da parte delle scuole) per affrontare un’altra emergenza e cioè le scuole in reggenza (nel prossimo anno si stimano in circa 1900). E di mezzo ci siamo noi, i collaboratori dei ds, vittime di questi politici che usano le emergenze per fare scelte inadeguate, avanzando proposte risolutive ancora peggiori!! In questa vicenda, si sarebbe potuta trovare un’altra soluzione più ragionevole e senza costi: riassegnare a tutte le scuole che ne sono prive una unità di potenziamento consentendo al DS, nell’ambito dell’organico dell’autonomia, di dare il distaccamento al suo collaboratore!! Si dava cosi una duplice risposta: ai ds – reggenti e non – che si sarebbero trovati in condizione di avere un collaboratore a tempo pieno; ai collaboratori che avrebbero dedicato tutto il loro servizi contrattuale e ben oltre alla governance della scuola. Adesso invece avremo molti collaboratori che dovranno assolvere al loro lavoro di docenza in condizioni tali da non potere svolgere la funzione loro conferita e DS che dovranno fare a meno di un collaboratore che assuma a tempo pieno deleghe e carichi di lavoro. E’ chi subirà i danni? Sicuramente gli alunni in primis e l’I.S. che si troverà a dover affrontare emergenze su emergenze con una governance depotenziata. E cosa diranno a tal proposito le OO.SS. e le Associazioni dei DS? Rinunceranno – come dichiarato da più parti – a prendere gli incarichi di reggenza?
Come mai per i tanti “distaccati” negli uffici, nei sindacati, nei settori degli uffici scolastici centrali e periferici si sono trovate le unità per la copertura mentre per i collaboratori dei DS tutto questo risulta complicato se non impossibile? La Scuola italiana è in una condizione di emergenza forse mai così acuta! A questo punto, il Governo deve intervenire per rimettere ordine in tutta questa vicenda che ha solo fatto altro danno alla già martoriata Scuola Italiana. Occorre un provvedimento d’urgenza che metta le scuole senza DS titolare o in aspettativa in condizioni di funzionare in modo efficiente ed efficace nel settore gestionale ed organizzativo. I Collaboratori in queste scuole – come hanno sempre dimostrato – sono pronti ad assumere impegni a favore delle loro I.S.: mettiamoli in condizione di farlo e di dimostrare la loro professionalità riconoscendo loro responsabilità con “incarichi annuali di gestione”. Un sistema complesso qual è la scuola di oggi necessità di scelte che devono guardare alla qualità didattica del servizio offerto ad alunni e famiglie tenendo però conto delle necessità organizzative e gestionali. Non può esserci una buona offerta formativa senza un’ottima governance affidata ai DS ed ai loro Collaboratori che devono essere messi in condizione di prestare il loro servizio con professionalità e competenza nell’esclusivo interesse dell’I.S. Per queste ragioni invitiamo tutti a riflettere sulle possibili soluzioni che dovranno essere prese dalle Istituzioni preposte – sempre con l’urgenza che ci caratterizza – entro l’inizio del prossimo anno scolastico. Ed ANCODIS è pronta a dare il proprio contributo di idee.

Rosolino Cicero, Presidente ANCODIS Palermo
Mara Degiorgis, Presidente ANCODIS Cuneo
Renato Marino, Presidente ANCODIS Siracusa
Cristina Picchi, Presidente ANCODIS Pisa
Silvia Zuffanelli, Presidente ANCODIS Firenze




Nasce Alumnimatica, la prima collana editoriale per laureati

e’ nata oggi ALUMNIMATICA, la prima collana editoriale interamente dedicata alla trasformazione delle tesi in libri a disposizione per tutti i laureati.

l’idea è del Presidente dell’Associazione Alumni dell’Università Telematica Pegaso, Corrado Faletti, che ha così ritenuto di realizzare un servizio importante per tutti gli iscritti.

Il Laureato potrà sottoporre la propria tesi ad un comitato editoriale che avrà il compito di valutare il lavoro da un punto di vista editoriale commerciale e deciderne la trasformazione in libro.

Raffaele Falzarano, Vice Presidente dell’Associazione ci racconta “il nostro presidente ci ha lanciato questa sfida importante che abbiamo subito raccolto. L’obiettivo è quello di valorizzare dei contenuti importanti che di solito vengono persi subito dopo la tesi, in quanto oggi difficilmente il lavoro di tesi viene poi evidenziato dopo la laurea. Abbiamo subito costituito il comitato editoriale e siamo già al lavoro sulle prime tesi.”

“L’iniziativa vuole riscoprire un valore perduto – racconta Faletti – che va ben oltre la semplice necessità di realizzare qualche cosa per potersi laureare. Spesso la tesi è frutto di un lavoro di ricerca, di interpretazione, di analisi che non è giusto perdere.”

Marco Giugliano, segretario dell’Associazione, aggiunge “inoltre il laureato unipegaso non avrà nessun costo perché grazie ad accordi con le case editrici sarà possibile realizzare il lavoro interamente a carico dell’Associazione. Stiamo ancora chiudendo qualche accordo, ma per ora siamo riusciti a garantire un primo lotto di libri.”

Domenico Terlizzi, Presidente del Consiglio dei Rappresentanti degli Studenti Unipegaso, ci tiene a raccontare “abbiamo lavorato duramente per due anni ma siamo riusciti a costituire due organismi importanti (l’associazione alumni ed il CRSU, NdR) che stanno dando avvio ad iniziative veramente uniche nel loro genere. E’ il modo per valorizzare un percorso di studi che spesso è molto sottovalutato.”

Insomma appena laureato e già con un libro alle spalle e punti possibili ai concorsi, cosa chiedere di più?

 

LUPO MIGLIACCIO