Carcere di vecchiaia, nuova tendenza…

 

In Giappone, la popolazione è la più anziana del mondo. Il 25% della sua popolazione supera i 65 anni.

Il fenomeno sociale ha già compromesso il sistema finanziario e la grande distribuzione giapponesi.

Ma, di recente, è emersa un’altra grave problematica: una grande quantità di anziani giapponesi commette intenzionalmente crimini minori, per di più furti, per poter essere arrestato in modo da poter trascorrere gli ultimi giorni di vita in carcere.

Incredibile, ma vero!

Secondo Bloomberg, multinazionale operativa nel settore dei mass media, il governo giapponese deve affrontare l’invecchiamento della popolazione carceraria.

Sempre secondo la sopracitata agenzia di stampa, in Giappone, le denunce e gli arresti di persone anziane stanno superando quelli relativi a qualsiasi altra fascia di popolazione.

Infatti, la percentuale di crimini commessi da persone anziane giapponesi è quadruplicata negli ultimi vent’anni.

Così siamo arrivati al punto che, in Giappone, il 20% dei carcerati è un anziano. E, nella maggior parte dei casi, addirittura nove su dieci per le donne, i crimini, deliberatamente commessi per finire in prigione, sono piccoli furti.

Il fenomeno è solo apparentemente insolito ed inspiegabile. In realtà rimanda alla fatica di vivere delle persone anziane sole ed indigenti, in Giappone, ma non solo.

Alla base di tutto, ci sono le enormi difficoltà assistenziali che i paesi più ricchi e longevi devono sostenere verso la fascia più anziana della popolazione.

Sempre secondo Bloomberg, tra il 1985 ed il 2015, il numero di anziani che vive solo è aumentato del 600%.

Da un’indagine del governo giapponese è emerso che la metà degli anziani sorpresi a rubare, è costretta a vivere sola. Ed il 40% di loro ha detto di non avere famigliari o di non parlare quasi mai con loro.

Dunque, con questi presupposti, la prigione è semplicemente una alternativa migliore alla povertà, ma soprattutto alla solitudine, della terza età.

“Magari hanno una casa, o anche una famiglia. Ma ciò non significa che hanno un posto dove sentirsi a proprio agio”, ha detto a Bloomberg Yumi Muranaka, direttrice del carcere femminile di Iwakuni.

Ogni carcerato mantenuto dallo stato giapponese costa più di 20.000 dollari all’anno.

Le speciali cure ed esigenza di assistenze specifiche di un carcerato anziano fanno ulteriormente lievitare i costi.

Senza considerare che i secondini devono svolgere il ruolo di una badante più che di personale carcerario.

Ormai, la vita in un carcere giapponese sembra sempre più quello di una casa di riposo.

Paradossalmente, le carcerate intervistate da Bloomberg hanno lasciato trapelare di aver ritrovato in prigione un senso di comunità mai provato all’ esterno.

“Apprezzo di più la mia vita in prigione.

C’è sempre un sacco di gente e non mi sento sola. Quando sono uscita la seconda volta, ho promesso che non sarei più rientrata. Ma fuori non riuscivo a non provare nostalgia”.

Ha raccontato a Bloomberg una delle donne.

L’arresto intenzionale non è un’esclusiva giapponese.

Negli Stati Uniti, ad esempio, si sono verificati casi di persone fattesi deliberatamente arrestare per ottenere cure mediche, ripararsi da aspre condizioni meteorologiche o costringersi a disintossicarsi.

Ma le dimensioni del problema giapponese stanno allarmando le autorità.

Il governo sta cercando di combattere la criminalità della terza età migliorando il proprio sistema previdenziale, ma l’ondata di criminali anziani non accenna a concludersi in tempi brevi.

“La vita in carcere non è facile”, ha dichiarato l’operatore sociale Takeshi Izumaru.

“Ma per alcuni, fuori è anche peggiore”.

In Italia, il progressivo invecchiamento della popolazione, apre prospettive inquietanti di povertà e di solitudine gestite per lo più con dilemmi famigliari tra case di riposo di lusso, ospizi di basso livello o caroselli di badanti di ogni tipo…

Quello che manca è comunque l’attenzione dello Stato verso quella fascia di popolazione sempre più numerosa e vulnerabile.

Cittadini italiani, magari andati in pensione con le pensioni baby, con 14 anni, 6 mesi ed un giorno, negli anni ’80, che adesso, ultra ottantenni, continuano a gravare sullo Stato.

Da quarantanni non sono più contribuenti attivi, e sempre più, invecchiando, diventano costi passivi di uno stato che, per ora, in carcere, non mette neanche gli evasori attivi.

Ma questo è un altro problema !

 

Antonella Ferrari

 




In memoria di Sandro Musco

“Cchiu longa è ‘a pinzata,
Cchiu grossa è ‘a minchiata”

Trad. “più a lungo ci si sofferma a rimuginare su una decisione,
più è facile che questa porti delle conseguenza avventate e sprovvedute”.

Caro Sandro la versione originale era uno delle tue frasi più note.
In questo periodo di profonda riflessione e di paure da bambini, ti riprendi il mio pensiero.
Ti ho sognato e mi dicevi come ti si confaceva: “tu devi fare quello che ti dico io e basta”
E “Oggi” è il tempo di obbedirti.

Caro Sandro,
ci sono voluti anni per riconciliarci
e non perché dovessi riconciliarmi con un uomo controverso come te che, comunque, era “solo un uomo”, ma per riconciliarmi con me che ero una bussola impazzita con un Nord enorme ma non ancora ben tarato che si confondeva con le altre direzioni.

Sono stata la tua più grande delusione e tu il mio boccone più amaro.
Non ci siamo perdonati
per tanto tempo.
Non mi hai capita, non ti ho capito fino alla fine.

Ma alla fine ha senso.
Il figlio ha il dovere di deludere suo padre se vuole essere un individuo indipendente.

In quei giorni si giocavano le nostre vite.
La mia per lo meno.
E te l’ho sempre rimproverato.
Ma oggi so che in realtà è stato tutto perfetto (molto doloroso ma perfetto).
Oggi che siamo passati sulle nostre carcasse, vedo che su ogni cosa esiste ciò che i tuoi filosofi chiamano “spirito immortale” e ha l’aspetto di un grosso filo rosso.

Caro Sandro, in questo momento in cui o si salta o si sprofonda, mi ricordo che “Cchiu longa è ‘a pinzata, cchiu grossa è ‘a minchiata” e … niente, è chiaro così… e non a caso oggi è il tuo compleanno




Eventi sportivi… siamo seri!!

Ho letto, nei giorni scorsi, un divertente articolo dal titolo “Abbiamo il golf: niente eventi in Italia fino al 2033. L’assurda clausola della Ryder Cup (ma la Raggi non c’entra)” comparso su Business Insidera firma di Andrea Sparaciari.

Siamo in estate, tempo di vacanze, di spensieratezza, di momenti piacevoli lontano dal lavoro e dai quotidiani problemi della vita e proprio in questo articolo c’è tutto questo, una forma bellissima, (magari sapessi scrivere così!), snella, veloce, accattivante che sa attirare il lettore parola dopo parola come quando ci si avvia verso la meta desiderata e tanto attesa.

Sono molti gli italiani decidono trascorrere questo periodo sulle nostre bellissime spiagge e quindi si parte percorrendo dalle autostrade alle stradine pedonali per arrivare davanti al mare ed anche nell’articolo c’è un mare … di confusione. 

Il titolo e la prima frase sono un po’ sensazionalistici, si sa è la moda del momento, ma ad un’analisi appena più approfondita potremmo dire che la Ryder Cup è il terzo/quarto evento sportivo – non solo golfistico – al mondo dietro alle Olimpiadi ed ai Mondiali di Calcio.

Se la gioca con il Super Bowl. 

Più avanti si entra nel dettaglio della natura giuridica delle Federazioni, definendole come di “soggetto di diritto privato”, definizione parzialmente esatta (ad oggi, ricordando che su questo si sta per pronunciare la Corte di Giustizia Europea C-156/19) che però è troppo semplicistica in questo caso perché per quanto riguarda il corretto svolgimento dei campionati le Federazioni svolgono una funzione demandata dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) che in Italia svolge (anche qui sarebbe opportuno valutare gli impatti dell’imminente riforma dello Sport in essere alle camere) la funzione di confederazione delle Federazione ed il CONI è un Ente Pubblico. 

Indipendentemente dalla funzione e dalla natura dell’atto in questione è evidente che una Federazione (che sia pubblica o privata e/o che svolga una funzione privatistica o pubblicistica) non ha alcun potere di prendere un impegno per l’intero Paese.

Un impegno per il Paese lo può prendere esclusivamente l’autorità di Governo competente che sia un Ministro, come era nel caso dell’On. Lottio un sottosegretario come è ora nel caso dell’On. Giorgetti

Non entrerò nel merito del contratto in quanto non essendo pubblico, credo debba rimanere nella riservatezza delle parti in questione, tuttavia è curioso quando si dice che “…dalla Federazione Italiana Golf la quale, probabilmente, sarà chiamata al più presto a risponderne al Coni, il quale avrà qualcosa da dire a proposito.” infatti si omette che il Presidente della Federgolf, il Prof. Franco Chimenti, è anche Vice Presidente Vicario del CONI.

Le sue capacità di negoziatore sono evidenti, essendo riuscito a far assegnare all’Italia la Ryder Cup, quindi sono sicuro che riuscirà anche a spiegarsi con se stesso e, visto che siamo in un periodo dove anche i tagli alle spese sono “di moda” … risparmierà sulla telefonata!

Si parla addirittura di Olimpiadi 2026 a rischio. Il CIO (Comitato Internazionale Olimpico)  raggruppa, tra l’altro, tutte le Federazioni Internazionali delle discipline sono presenti ai giochi Olimpici quindi, sarebbe illogico pensare che il Presidente della Federazione Internazionale del Golf, essendo il golf sport Olimpico, non sia informato e non abbia informato il Comitato Olimpico sul principale evento mondiale della sua disciplina.

Infine una nota di colore: leggo spesso nell’articolo che si parla di Ryders Cup, che si giocherà a Roma. Nel golf invece c’è solo la Ryder Cup, che nasce nel 1929 dall’idea di Samuel Ryder (da qui il nome Ryder), e si giocherà al Golf Club Marco Simone che, malgrado le mie scarse competenze in geografia è situato, vicino a Roma, ma nel Comune di Guidonia.

Magari la confusione ci ha permesso di scoprire una nuova competizione … e, da amante dello sport, considerando tutti i riders (con la i) di grande successo che abbiamo nel nostro Paese sia sulle moto che sulle bici chissà magari potremmo fare anche una gara per riders alla Ryder Cup.

ps. Da italiani, gioiamo per le Olimpiadi del 2026 e tifiamo per tutte le manifestazioni sportive dove il nostro paese si candiderà, perché sono delle ottime opportunità per crescere in infrastrutture e ridurre la spesa sanitaria del nostro paese! Più si fa sport, più scende la spesa sanitaria.