Il Digital Divide

 

Scuola ai tempi del Covid 19. Palermo.

Tutor per alunni disagiati.

Sta per concludersi un anno scolastico a dir poco rocambolesco, in cui gli addetti ai lavori, strenuamente, hanno cercato di agire e di reagire di fronte ad un’emergenza sanitaria che, nella scuola, è diventata emergenza sociale ed educativa.

Oggi, incuriositi dalla testimonianza di Carmen Buglisi, a proposito del Progetto Consulta Studentesca di Palermo, un’iniziativa di tutoraggio di alunni in difficoltà, abbiamo voluto capire come e perché, nelle realtà più disagiate, si partoriscano le risposte più adeguate.

Ma soprattutto dare, nei fatti, una prova al Miur, di come la realtà della scuola sia un’altra rispetto alla propaganda politica e alla spendibilità mediatica di certe boutade ministeriali.                              

Siamo tornati a Palermo per intervistare la Prof. Giusy Lubrano, referente provinciale della CPS di Palermo per l’USR Sicilia Ufficio I Ambito Territoriale di Palermo.

Betapress– Buongiorno, Prof.ssa Lubrano, ci dica subito cosa sta succedendo nella realtà scolastica palermitana in questo periodo?

Lubrano– I rappresentanti della Consulta provinciale degli studenti di Palermo, in questo particolare momento di pandemia che ha stravolto le nostre vite, stanno portando avanti un’attività di accompagnamento didattico, ma anche di ascolto.

Una forma di “tutoraggio” a distanza a favore dei compagni più piccoli e precisamente delle alunne e degli alunni delle tre scuole palermitane inserite nel progetto Emergenza Educativa del MIUR promosso in accordo con l’Assessorato Regionale di Istruzione e Formazione della Sicilia.

Betapress– Quando è nata questa iniziativa?

Lubrano– Lo scorso anno scolastico, alla presenza di rappresentanti del MIUR, nel mese di marzo 2019 l’ex presidente della CPS ha firmato un protocollo d’intesa insieme all’Assessore Regionale all’Istruzione Lagalla con i Dirigenti Scolastici delle scuole Falcone dello Zen, Giuliana Saladino del Cep e Rita Atria del centro storico di Palermo, inserite in contesti sociali particolarmente disagiati della nostra città.

Betapress– Come avete trovato gli studenti disponibili a fare da tutor?

Lubrano– Sono stati gli studenti stessi delle scuole superiori che hanno deciso di offrirsi come tutor.

In sede di assemblea plenaria, infatti, gli studenti avevano deliberato di mettersi a disposizione dei ragazzi di quelle scuole per iniziative extracurricolari di doposcuola, ascolto, attività ludiche sportive e musicali e quant’altro fosse opportuno realizzare per fare stare meglio i loro piccoli amici.

Betapress– Iniziativa veramente significativa, questa sì che è una risposta alla dispersione scolastica!

Quest’ anno com’è andata?

Lubrano– Quest’anno, dopo il comprensibile smarrimento iniziale e il tumultuoso avvio della didattica a distanza, dietro mio suggerimento in qualità di Referente provinciale della Consulta degli studenti presso l’Ambito Territoriale di Palermo, si è deciso di mettere in pratica, se non in presenza a distanza, quanto concordato in quel protocollo.

Betapress– Praticamente avete convertito il progetto adattandolo alla DAD?

Lubrano– Esattamente così.

Sono orgogliosa di poterle dire che da circa due mesi abbiamo avviato le attività di tutoraggio, dopo aver ricevuto le candidature da parte degli studenti delle scuole superiori di Palermo e provincia (quasi trecento). Ho contattato i tre Dirigenti scolastici e ho presentato loro la nostra proposta di “tutoraggio” a distanza.

Betapress– Qual’ è stato il ruolo dei Dirigenti?

Lubrano– I Dirigenti hanno compilato un modulo appositamente predisposto in collaborazione con il Prof Rosolino Cicero dell’IC Giuliana Saladino per un’analisi dei bisogni e delle necessità delle loro comunità scolastiche.

Betapress– Nel frattempo avete raccolto le adesioni dei futuri tutor?

Lubrano– Precisamente. È stato preparato un modulo di candidatura per gli studenti interessati che ho inviato a tutte le scuole superiori di Palermo e provincia.

Betapress– E poi avete messo in contatto l’offerta dei tutor con la domanda degli studenti in difficoltà?

Lubrano– Proprio così!

Dopo videoconferenze con i Dirigenti e i docenti delle tre scuole che hanno messo in situazioni i candidati tutor, ogni studente è stato affiancato ad un bambino bisognoso di aiuto.

Betapress– Che mezzi vengono utilizzati per quest’azione di tutoraggio?

Lubrano– Dipende, smartphone, p.c., tablet…

I mezzi informatici a loro disposizione, noi abbiamo stabilito il contatto tra di loro, poi ogni singolo caso è stato gestito dal tutor ottimizzando i risultati.

Betapress– Che valutazione si sente di esprimere?

Lubrano– È davvero un’esperienza emozionante e coinvolgente.

Un’esperienza che ci fa sentire utili e vicini, sebbene lontani, con grande soddisfazione dei ragazzi e dei docenti e Dirigenti delle scuole coinvolte.

Betapress– Prof.ssa Lubrano, chi ha creduto in quest’idea e vi ha aiutato a realizzarla?

Lubrano– Desidero anche ringraziare per il supporto nella realizzazione del progetto il referente Regionale per l’USR Sicilia Prof. Giovanni Caramazza e il referente nazionale del Ministero dell’Istruzione Prof. Antonio Dinallo.

Betapress– Esistono altre iniziative simili alla vostra in altre regioni o province italiane?

LubranoL’esperienza di questo modello di Peer Education della CPS di Palermo è unica in Italia e siamo davvero felici di mettere a disposizione delle altre Consulte questa buona pratica che sta riempendo i nostri cuori di gioia e che speriamo stia colmando oltre che il “digital divide” anche in parte il vuoto nei cuori e nelle anime dei nostri piccoli ‘amici’.

I loro progressi nello studio sono la misura del nostro impegno e un loro sorriso è per noi la più grande ricompensa.

 

Come redazione di betapress abbiamo solo l’orgoglio e la soddisfazione di condividere, con i nostri lettori, questa stupenda e significativa esperienza.

Un progetto-sfida per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica nei quartieri più difficili di Palermo.

 L’altra faccia della medaglia, la scuola vera ai tempi del covid 19, non la scuola di facciata, quella delle “sparate” del Miur.

Una SCUOLA d’eccellenza, dove l’impegno sociale ed il valore etico delle persone coinvolte vive e realizza, nei fatti, il diritto all’istruzione di TUTTI, nessuno escluso, oggi più che mai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rosolino Cicero: la DAD non è di sistema…

 

 




La DAD non è sistema?

 

Come redazione di betapress, continuiamo il nostro viaggio alla scoperta della scuola vera, con le potenzialità emerse e le criticità esplose in questi ultimi mesi di DAD.

L’intento è dimostrarvi che, nella scuola, come nella vita, non è come sembra, sia nel bene che nel male…

Dunque, lungi da tutti gli stereotipi culturali, Nord/Sud, scuole d’élite/di massa, d’eccellenza/di disagio, vi daremo la prova dell’eccellenza al SUD, in una SCUOLA “di frontiera”, in mezzo al vero disagio sociale, cioè in Istituti Comprensivi che lottano quotidianamente contro la dispersione scolastica in un contesto di forte povertà educativa.

Una sfida vinta a pieno titolo dalla collaborazione strategica tra Ufficio Scolastico di Palermo, Assessorato Regionale all’Istruzione, Consulta provinciale Studenti di Palermo.

Si tratta di un Progetto che vede coinvolti, da più di due mesi, due centinaia di studenti liceali di Palermo e provincia.

Sono 200 alunni del triennio delle superiori motivati e responsabili che, su base VOLONTARIA E GRATUITA, offrono supporto alla didattica di altrettanti alunni delle elementari e delle medie, alunni spesso in condizioni di difficoltà, situazione aggravata ancor più per l’emergenza educativa della Dad.

Una sorta di tutoraggio che si rivela sempre più una strategia vincente per aiutare “gli ultimi”, restati indietro non per scelta, ma per necessità.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Carmen Buglisi, il Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Palermo

Betapress– Signorina Buglisi, quanti anni ha e che scuola frequenta?

Buglisi– Ho 18 anni e frequento il quarto anno del Liceo Classico Umberto 1° a Palermo.

Betapress– Ci parli del progetto che la vede coinvolta in prima persona

Buglisi– Il progetto, regolato da un protocollo di intesa siglato il 15 marzo 2019 dalla Consulta Provinciale degli Studenti (CPS) di Palermo, l’Assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale della Regione Siciliana e gli Istituti Comprensivi Giovanni Falcone, Giuliana Saladino e Rita Atria di Palermo, nasce su iniziativa del prof. Antonio Salvatore Dinallo, docente coordinatore nazionale delle Consulte Provinciali degli Studenti.

Betapress– Per i nostri lettori, cos’ è una Consulta Provinciale Studentesca?

Buglisi– La C.P.S. è un organismo che rappresenta gli studenti delle scuole superiori italiane. E’ presente in ciascuna delle 110 province italiane e ne fanno parte 2 studenti, eletti dai loro compagni di scuola.

Betapress– Dicevamo del progetto di tutoraggio destinato agli alunni più deboli…Quanto dura il progetto?

Buglisi-Il progetto ha una durata illimitata.

Betapress– Chi sono i Tutor?

Buglisi– I tutor sono studenti che, come nel mio caso, frequentano scuole superiori di Palermo.

Lavoriamo in sinergia con l’USR Sicilia e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo.

Betapress– A chi è destinato il progetto?

Buglisi– I destinatari sono tutti gli allievi dei tre Istituti Comprensivi Giovanni Falcone, Giuliana Saladino, Rita Atria,

Betapress– Se non mi sbaglio, sono Istituti Comprensivi “di frontiera”…

Buglisi- Infatti. Sono scuole che hanno bisogno di un supporto aggiuntivo alla didattica tradizionale, in modo da ridurre il tasso di dispersione scolastica annuo, e mira a coinvolgere gli studenti delle scuole superiori in qualità di “tutor”.

Betapress– Come sta andando la vostra attività in questo periodo?

Buglisi– Lo scoppio della pandemia ha rallentato di molto la nostra burocrazia, ma d’altro canto ci ha incoraggiati a ideare un modo alternativo per lanciare il progetto.

Betapress– Cioè?

Buglisi– I rappresentanti degli studenti eletti nella Consulta studentesca hanno inviato agli allievi dei loro Istituti di provenienza un modulo Google, attraverso il quale chi era interessato a svolgere l’attività di tutoraggio ha potuto iscriversi al progetto.

Betapress-Cioè avete monitorato il territorio, chi voleva fare da tutor e chi aveva bisogno di aiuto?

Buglisi– Sì, prima abbiamo proposto un questionario per individuare chi era interessato ad essere seguito da un tutor. In seguito, coloro che hanno aderito sono stati contattati dalla Commissione Politiche Sociali della Consulta, che ha elaborato un foglio Excel con le credenziali dei partecipanti, inserendo anche le loro inclinazioni e preferenze (materie scolastiche per le quali erano disponibili ad aiutare, richieste di assegnazione a un Istituto specifico).

Betapress– Cioè avete cercato di ottimizzare le competenze dei tutor con i bisogni degli alunni in difficoltà?

Buglisi– Esattamente!

Per mezzo della referente della CPS Palermo, la prof.ssa Giusy Lubrano, i volontari sono stati suddivisi in tre gruppi e le tre scuole firmatarie del protocollo di intesa hanno ricevuto i dati dei partecipanti, ciascuno dei quali è stato assegnato a un allievo di quinta elementare o terza media in difficoltà.

Betapress– Ma siete pagati per il vostro servizio?

Buglisi– Assolutamente no! E tutto su base volontaria e gratuita.

Quando la curva epidemiologica lo consentirà, partirà ufficialmente il progetto di pcto (ex alternanza) e le ore spese nelle attività di tutorato verranno riconosciute.

Betapress– Incredibile! Come sta andando il progetto?

Buglisi– Finora siamo stati testimoni di un’accoglienza positiva dell’iniziativa, di cui andiamo fieri: le iscrizioni sin da subito sono state numerose e stiamo raggiungendo tante famiglie, aiutando i loro figli a superare questo momento difficile.

Betapress– Ma è vero che la DAD è per tutti, come dice il Ministro?

Buglisi– Non è così! Siamo testimoni in prima persona delle difficoltà che migliaia di studenti stanno vivendo, legati a problemi di accesso alla didattica a distanza e a gravi difficoltà economiche, che spesso si declinano nell’assenza di una connessione internet stabile e delle attrezzature informatiche necessarie per la frequenza delle lezioni.

Betapress– Come vi state organizzando?

Buglisi– Ciascun volontario programma e modella le attività sulla base delle necessità dello studente di quinta elementare o terza media che segue e da queste dipendono anche le ore giornaliere che coinvolgono entrambi nelle attività di recupero e approfondimento, oltre che di ascolto.

Betapress– Insomma, diventate come dei fratelli maggiori che seguono, giorno dopo giorno, compito dopo compito, gli studenti più piccoli e più fragili…

Buglisi– Proprio così! Ma ne usciamo arricchiti. Perché, fondamentale nel progetto è il profilo umano e la possibilità di instaurare rapporti solidi e garantire a tutti il diritto allo studio.

Come redazione di betapress, non possiamo che complimentarci con i responsabili di questa iniziativa. Ed essere fieri di questa SCUOLA e di questa ITALIA che funzionano, nonostante tutte le sparate ministeriali della nostra cara Ministra Azzolina, alla faccia di tutti i cervelloni del MIUR, ed in barba a tutta la lenta e complicata burocrazia del Sistema Scuola!

E vi assicuriamo che la nostra indagine non finisce qui, alla prossima…