Sostenibilità ecologica,

Il Governo Draghi alla fine è nato e tra la fila dei principali ministeri vi è quello della Transizione Ecologica che esiste già in Francia e Spagna dove centralizza le funzioni dei ministeri dello sviluppo economico, ambiente e trasporti.

Il comico Grillo, improvvisamente riapparso a capo della delegazione grillina ricevuta da Draghi nei colloqui di rito di alcuni giorni fa, ne ha rivendicato il successo per se ed il movimento da lui creato qualche anno fa.

In realtà, il tema della sostenibilità ecologica, fino al tormentone della “decrescita felice”, per dirla con le parole dell’economista Serge Latouche, è un tema caro al Movimento 5 stelle.

Se si tratti di vera sensibilità o di incapacità a gestire il rilancio delle grandi opere civili ed industriali ferme da anni non è argomento che affronteremo in questa sede.

Sembra più centrale, infatti, il nodo sulla portata della transizione ecologica.

Ciò che deve essere compreso è che non si tratta di creare un modello di decrescita quantitativa a vantaggio esclusivo, quindi, di un modello di economia circolare, ecologica e solidale qualitativamente efficente.

L’idea che dovrebbe essere perseguita risiede, infatti, nell’obiettivo di conciliare, attraverso un unica regia, il rilancio di una stagione di crescita economica e la tutela dell’ambiente.

Il punto è che i due obiettivi non sono facili da conciliare a meno che non si accetti di buon grado di rinunciare a modelli di consumo che ognuno di noi considera ormai come acquisiti.

In questo senso non vogliamo riferirci ad opzioni consumistiche più morigerate ma a vere e proprie rivoluzioni sociali.

Pensiamo ai temi del co-housing e del car sharing o piuttosto alla riduzione del tempo del lavoro ed alla conseguente riduzione di redditi che ne derivano.

Una valutazione che non risparmia i paradigmi del mercato del lavoro che dovrebbe assicurare ambiti d’inserimento a qualifiche artigianali che la rivoluzione industriale ha cancellato da oltre 100 anni.

Siamo pronti, in conclusione, a spiegare ai nostri figli che un auto in famiglia sarà più che sufficiente, che in 100 metri quadri possono stare anche 2 nuclei familiari e che dovremo tornare a formare artigiani e non solo ingegneri e manager?

La tutela del pianeta e la svolta green sono ormai opzioni non negoziabili.

La nostra speranza è che i necessari obiettivi di rilancio economico si svolgano in un ambito di sostenibilità ambientale senza divenirne, tuttavia, ostaggio per il gioco dell’una o dell’altra parte politica.

La recente nomina di Roberto Cingolani alla guida del nuovo dicastero del Governo Draghi appare molto di più che una scommessa.

Le competenze consolidate del nuovo ministro anche nei settori della robotica e dell’ intelligenza artificiale  offrono un’importante garanzia e rappresentano molto più di un semplice punto di partenza.

 

La redazione di Betapress

 

Rispetto dell’Ecosistema e lineamenti di ecosofia

 




Tutti Dentro!

ATTENZIONE in questo articolo è presente un linguaggio adulto e ne sconsigliamo la lettura ai deboli di cuore, agli epilettici, a coloro che pensano che vada tutto bene, a quelli che mors tua vita mea, a coloro che ancora pensano che la politica sia una cosa seria…

Per prevenire angosce al lettore elenchiamo una serie di parole forti presenti nell’articolo che potrebbero in questi giorni urtare la sensibilità del lettore stesso:

Politica

Governo

Democrazia

Elezioni

Ministri

Partiti

MES

Merkel

 

 

 

Questo articolo è dedicato solo a coloro che hanno un cervello funzionante e che pensano che sia ora che la politica la smetta di prenderci per i fondelli (è possibile anche al posto di fondelli mettere didietro, ma la lascio come scelta del lettore).

Gli altri possono evitare di leggerlo perché in primis non lo capirebbero, poi penserebbero che sono di destra, alla fine mi darebbero del fascista o del complottista e comunque non capendolo continuerebbero la loro misera vita di ignoranti, quindi cari ignoranti siete pregati di fermarvi qui e non leggere oltre.

Per gli intelligenti invece posso dire che se lo volete leggere probabilmente lo riterrete ovvio, ma io credo che qualcuno certe cose le debba pure dire …

Quindi iniziamo, ecco, Draghi ha fatto il nuovo governo.

Genio, ha messo insieme tutti, ma perché Conte non lo ha fatto, cosa ci voleva a fare un governo con tutti (tranne la Meloni a cui per ora va la mia massima stima), e che caspita (è possibile anche al posto di caspita mettere minchia, ma la lascio come scelta del lettore), ero capace anche io di fare un governo così!

Nel mio sogno di cittadino ho sempre pensato che un governo si potesse fare con forze politiche vicinali, che avessero gli stessi obiettivi politici, che non si odiassero fra loro, o che almeno non avessero fatto dichiarazioni di odio una verso l’altra.

Draghi mi ha risvegliato e mi ha fatto capire che la politica non c’è più, altrimenti non si spiega questo governo.

Invece ora abbiamo un governo perfetto con tutti, ora siamo la democrazia dell’assurdo in cui due lupi ed un agnello decidono cosa si mangia per cena la sera.

Ma non vi sembra cari amici che questi qui abbiano un poco rotto gli equilibri? (è possibile anche al posto di gli equilibri mettere i maroni, ma la lascio come scelta del lettore).

Il primo brivido per la schiena mi è venuto pensando che Draghi sa qualcosa che gli altri non sapevano (scusate il verbo ma ormai lo sanno anche gli altri), che abbia fatto a tutti un’offerta che non potevano rifiutare, che abbia mostrato sottobanco, anzi, sottobanca, qualche accordo mondiale a cui tutti hanno dovuto dire si, rimangiandosi la faccia con gli italiani.

Il secondo brivido per la schiena mi è venuto pensando che Draghi, visti i suoi trascorsi, abbia anche, alla Andreotti, fascicoli segreti su tutti e quindi abbia potuto ricattare tutti quanti.

Altrimenti questa compagine la poteva fare anche Conte, senza problemi di nessun genere.

Ta da daaaaa, non ci avevamo pensato!!

Detto questo viene miseramente da pensare che forse era opportuno ricorrere alla volontà popolare, era il momento, era l’occasione, era giusto.

Invece, acciderbolina, (è possibile anche al posto di acciderbolina mettere porca vacca, ma la lascio come scelta del lettore) ci troviamo con una situazione kafkiana mai vista prima, nemmeno al tempo del famoso compromesso storico.

Ora abbiamo una situazione che assume contorni indescrivibili:

MS5 Lega Forza Italia PD Renzi LEU 

8 tecnici di varie estrazioni politiche

Giusto un drago poteva mettere insieme così tante differenze, inutile qui riportare le frasi di tutti contro tutti, o noi mai con loro, o mai con un delinquente, oppure quello è indagato con noi mai, oppure noi siamo diversi e non lo facciamo per le poltrone, ma rimarchiamo come la credibilità di tutti, ma proprio tutti, a partire dai 5 stelle, sia ormai sotto i piedi, forse anche più in basso.

Eppure si dirà lo abbiamo fatto per il paese, per il bene dell’Italia e degli Italiani.

Ma me lo volete chiedere una buona volta?

A me, Italiano, me lo volete chiedere quale sia il bene che io ritengo valido per me?

No, ogni volta fate tutto voi, ma possibile?

O siete così supponenti da poter dire voi quale sia il bene per me?

Va beh, comunque andiamo avanti, ci siamo chiesti come redazione se non fosse invece la situazione troppo ingarbugliata e occorresse fare un passo indietro.

Il Governo Conte II si è trovato a giocare per troppo tempo su due tavoli: quello populista anti Mes e quello europeista.

Una posizione imbarazzante.

Purtroppo costui se da un lato tranquillizzava la Merkel che il Mes sarebbe stato firmato dall’altro evitava il confronto in parlamento perché consapevole che la questione avrebbe fatto esplodere le contraddizioni interne.

Perché?

Perché il Mes è una linea di confine che ha creato nel tempo oppositori dentro e fuori la compagine di governo.

Per capirci: PD più o meno pro Mes, Forza Italia tutta pro Mes, M5s più contro che Pro, Renzi super Pro, Lega contro con eccezioni importanti, Fratelli d’Italia contro.

Conte ha perso di credibilità a Bruxelles ritardando la posizione ufficiale sul Mes.

Ne ha approfittato Renzi che, al soldo, del partito di Ursula, ha aperto la crisi con l’obiettivo di evitare le elezioni e aderire al Mes.

Come?

Attraverso un governo di unità nazionale che accanto al Recovery Plan ci porterà dentro il Mes.

Ci sbagliamo? Forse no.

Ecco perché è arrivato Draghi? Ambasciatore merkeliano di conosciuta astuzia?

Abbiamo ragione? Forse sì.

La cosa però che più di tutte lascia sconvolti sono i voltafaccia, le scarse linee di condotta, l’inesistente linea politica…

E va beh, che ci dobbiamo fare, ce ne ricorderemo alle prossime elezioni, se mai ci saranno più, occorrerà far cancellare l’articolo 48 dalla costituzione, ma quale partito dovremmo votare poi? destra sinistra validi coerenti che mantengono quello che dicono?

Ma dove è la base popolare dei partiti, ma perché non insorge contro questa evidente allucinazione politica?  

Perché sono adesso tutti dentro?

AHAHAHAHAH tutti dentro che bella frase.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Corrado Faletti

Direttore Responsabile

 

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Governo Draghi, il costume di Arlecchin Batocio.

Il Governo Draghi è finalmente una realtà.

Davanti al Presidente della Repubblica sfilano i nuovi ministri per il giuramento di rito.

I twitter dei rappresentanti dei partiti coinvolti nel governo neo costituito ostentano molta sicurezza.

Tutti rivendicano un ruolo da vedette.

Eppure il partito degli scontenti si allarga di giorno in giorno.

Ne fanno parte diversi grillini contrari al governo ma anche insospettabili di tutte le coalizioni politiche.

E tra chi arriva e chi parte non possiamo non cogliere il sorriso di circostanza dell’ex premier Conte che lascia Palazzo Chigi al suo successore ma che ha chiarito di non voler abbandonare la vita politica.

Si tratterebbe dunque, di un arrivederci molto prossimo probabilmente a capo di un’ampia fronda costituita da molti parlamentari 5 stelle ma anche da improbabili nuovi acquisti.

Un’ulteriore tessera mancante nel puzzle dell’equilibrio perfetto nelle mani del Presidente Draghi che dovrà preoccuparsi di mettere mano al Piano vaccinale ed al Recovery Plan per il quale la coperta è comunque molto corta.

Decisive saranno le prossime settimane soprattutto alla luce del termine fissato dalla commissione europea per la presentazione del Recovery Plan per il quale Conte non aveva lavorato poi molto.

A sostegno del nascente governo ci sono ministri tecnici di indubbio valore professionale ma anche le già note faine interessate più alle poltrone che all’azione di governo.

Per questo la domanda che ci poniamo e che continueremo a porci è: quanto durerà il Governo Draghi?

Al governo dell’emergenza il Presidente Mattarella è riuscito, complici le giravolte di Renzi, a sostituire un governo di unità nazionale.

In entrambe le circostanze si tratta di formule che mal potranno interpretare il deficit di opzioni politiche in agenda che, ormai, ha finito per travolgere tutte le forze politiche, fuori e dentro il perimetro della fiducia al nascente governo.

Dietro ai sorrisi ed all’approccio dell’ultimo treno vi è purtroppo un seguito che non lascia tranquilli i più attenti osservatori.

Il nascente conflitto tra 5 stelle e Italia Viva in ordine alla prossimità politica del più conteso dei nuovi dicasteri, quello relativo alla Transizione Ecologica attribuito a Cingolani, alimenta a dismisura la rilevanza politica dei nodi da sciogliere sul tavolo del Premier Draghi perché, è lecito pensare, a questo punto, che le iniziative “green” da assumere non saranno le stesse per Grillo e Renzi.

Non ci resta che attendere con la consapevolezza che il peggio è comunque, forse, passato.

 

La Redazione di Betapress.




I giovani ed il sesso: parliamone liberamente

Parte con questo primo incontro, il 18 febbraio alle ore 21.00, in diretta sul canale YouTube di betapress.it, il ciclo di appuntamenti dedicato alla psicologia.

Antonella Ferrari, caporedattore scuola di Betapress.it, insegnante referente cyberbullismo, giornalista iscritta all’ordine dei giornalisti inglesi e Giulia Alleva, dott.ssa in Psicologia Clinica e Neuropsicologia nel Ciclo di Vita e Consulente Sessuale, condurranno la prima puntata dedicata all’ADOLESCENZA E SESSUALITA’.

Parleremo insieme di come si sente un adolescente.

Uno, nessuno, centomila, perché, così si sente un adolescente.

Un’identità fisica, sociale, intellettiva continuamente rinnovata.

L’adolescente si sente l’ombelico del mondo, il centro dell’universo, prima viene lui, i suoi bisogni, i suoi ricatti, poi tutto il resto.

In piena tempesta ormonale, ribelle in casa, leader o gregario nel gruppo, è affamato di vita, vorace di conoscenze ed esperienze.

L’adolescente, però, si sente una nullità rispetto agli altri, non conforme alle aspettative genitoriali, non adeguato ai propri sogni, non integrato nel gruppo dei pari, con bassa autostima, con disturbi d’ansia che sfociano, a volte, nell’autolesionismo, nella bulimia, nell’anoressia, nell’uso di droghe e di alcool.

Infine, l’adolescente si sente un caleidoscopio di identità da catturare nei selfie, da postare sui social, da vendere e svendere per una manciata di like.

Basta vedere con che frequenza un adolescente stravolge la propria immagine con look rinnovati ad ogni stagione, con mise trasgressive, tatuaggi tribali, rasta percing e via dicendo.

Proprio perché l’adolescenza è un arco di vita, caratterizzato da una serie di modificazioni somatiche, ma soprattutto un momento chiave per lo sviluppo psicosociale dei caratteri sessuali, abbiamo pensato, noi di Betapress, che ne valga la pena di parlarne insieme, noi adulti e loro, ragazzi, con l’aiuto di specialisti.

Perché, l’adolescente mentre osserva il suo corpo che cambia (spesso senza avere gli strumenti per comprendere e gestire tale cambiamento), vive anche una fase conflittuale con i genitori e così continua ad interrogarsi sulla propria identità sociale e sessuale.

L’adolescente ha bisogno di aiuto, ma, sovente, non chiede aiuto.

Non dimentichiamo che, riguardo alla salute degli adolescenti, la Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA) stima che in Italia circa 300.000 ragazzi tra i 15 e i 17 anni soffrano di almeno una patologia cronica, che non viene adeguatamente curata probabilmente a causa di un minore monitoraggio da parte dei medici e delle famiglie dovuto all’indipendenza dell’individuo.

Inoltre, secondo il rapporto sulla Strategia Globale per le donne, bambini e adolescenti Salute 2016-2030: guida per sostenere l’azione nei Paesi dell’Organizzazione mondiale della sanità (i cui risultati sono stati riportati da Quotidiano Sanità), nel corso del 2015 si sono registrati circa 1,2 mln di morti nella fascia di età compresa tra 10 e 19 anni per diverse cause.

Infine, secondo la Società Italiana di Pediatria, “gli studi epidemiologici indicano che un adolescente su cinque va incontro ad un disturbo psicopatologico”. 

I più frequenti sono i disturbi d’ansia e depressivi e l’abuso e dipendenza da sostanze, mentre il suicidio è una delle cause di morte più comune tra i giovani. (Si tratta di argomenti complessi gestiti dal neuropsichiatra infantile ma, come si legge ancora sulle pagine della SIP, il pediatra ha un ruolo fondamentale nel riconoscere e comprendere i primi segni della depressione da condividere con lo specialista).

Riguardo poi alla scoperta della sessualità, in un Paese come l’Italia dove la natalità ha raggiunto il record di livelli negativi, il tema della fertilità non è più un tabù, tuttavia, l’informazione in materia è superficiale ed inesatta. 

I giovani sono poco preparati sul tema della fertilità e si affidano al Web per colmare le lacune: per il 37,4% dei ragazzi che nel 2016 hanno preso parte all’indagine dal titolo “I Giovani e la Fertilità”, la Rete è la prima fonte di informazione su questi temi.

Basti pensare, per esempio, che negli ultimi anni la diagnosi precoce in ambito andrologico si è ridotta, probabilmente a causa della scomparsa della “visita di leva” che per i giovani maschi ha rappresentato per anni l’unica forma di screening.

Di conseguenza, si registra un aumento di malattie andrologiche non diagnosticate, ma facilmente prevenibili e curabili.

Non solo, riguardo alla malattie sessualmente trasmesse, queste risultano in continuo aumento nel mondo, mentre si abbassa sempre di più l’età in cui si presentano.

La tendenza, soprattutto dei giovani ad avere più partner sessuali, fa sì che, a livello globale, la popolazione tra i 15 e i 24 anni risulti una delle fasce più esposte a questo gruppo di malattie infettive e che una adolescente su 20 presenti un’infezione batterica acquisita per via sessuale.

Secondo una ricerca Censis “Adolescenti e Millennials: la sessualità e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e dell’Hpv” (2017), non è sempre chiara la distinzione tra contraccezione e prevenzione: infatti, se il 70,7% dichiara di usare il profilattico come strumento di prevenzione, il 17,6% per le stesse ragioni dichiara di fare ricorso alla pillola anticoncezionale, concependola erroneamente, quindi, non come metodo contraccettivo, bensì come strumento di prevenzione.

Infine, riguardo all’aiuto da dare ad un adolescente, il ruolo dei genitori non è semplice.

Non è semplice, perché, figli si nasce e genitori si diventa.

In virtù della complessità del periodo di transizione dell’adolescenza, essere genitori di un adolescente non si improvvisa.

I genitori di un adolescente sono accusati talora di indifferenza, talora di invadenza.

Autoritari, retrogradi se stanno troppo addosso, oppure permissivi ed incoscienti se mollano la presa…

Forse, il “trucco” sta nella ricerca di un dialogo aperto senza pregiudizi né prevenzioni: parlare, capire quali sono le amicizie e le frequentazioni, cercare un punto di incontro mantenendo fermo il gioco dei ruoli genitore/figlio.

Il rapporto tra genitori e figli adolescenti è un terreno lastricato di difficoltà e addossare le colpe esclusivamente a eterni fenomeni biologici o a nuovi comportamenti sociali sarebbe riduttivo.

Così, piuttosto di “navigare a vista” e di “sperare in bene”, noi di betapress, abbiamo scelto di investire sulla formazione dei genitori e sull’educazione dei figli.

Per noi, è importante che gli adolescenti di domani vengano “preparati” a vivere a quella che sarà, seppure transitoria, una nuova condizione, fin da quando sono bambini.

Famiglia, scuola e network di relazioni devono lavorare per tempo nella costruzione di rapporti saldi e solide certezze.

Questo è il nostro intento, per questo vi proponiamo un corso-percorso che vogliamo intraprendere con voi, genitori, figli, direttamente coinvolti, ma anche con educatori, formatori, figure di supporto e con tutti coloro che vorranno essere dei nostri.

Allora, appuntamento, giovedì 18 febbraio alle ore 21, al primo incontro di Parliamone Insieme.

 

Fonti:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sesso a colazione

Le Chat: estensioni della fuga dal matrimonio…