Perché gli Angeli non muoiano mai.

Esattamente un anno fa, come ieri, Carlo e Veronica, due splendidi ragazzi, rispettivamente 19 e 16 anni, due fratelli, morivano, in contemporanea, in un assurdo incidente in moto.

Assurdo, perché era una giornata di cielo limpido, la strada era un rettilineo, davanti a loro un furgone bianco si era regolarmente fermato per girare e i due fratelli, sulla stessa moto, sobri e con il casco, si sono schiantati, ribaltandosi nell’altra corsia, dove stava arrivando un veicolo che se li è trovati addosso.

Nessun pirata della strada, nessun test tossicologico positivo, nessun disagio giovanile da esorcizzare in corse sfrenate.

Carlo e Veronica sono stati entrambi miei alunni, li conoscevo bene.

Un inno alla vita, sempre sorridenti, generosi, entusiasti.

Sempre responsabili, giudiziosi, maturi nella loro giovane età.

Un destino beffardo ha fermato il loro cuore per sempre il 10 settembre 2020.

Giuseppe e katiuscia, i loro genitori, di fronte a questa tragedia, inimmaginabile nella testa e nel cuore di chiunque provi a pensarci, figurarsi a viverla, avevano di fronte un bivio.

O morire con i loro figli, lasciandosi andare ad una vita per sempre vuota e priva di senso.

O rinascere con i loro figli, vivendo all’ennesima potenza, in una vita per sempre piena di valori e densa di significato.

Giuseppe e Katiuscia, un uomo e una donna, come tanti, accomunati dal loro indicibile dolore, dal giorno dopo la morte dei loro figli, hanno scelto la sfida di rimanere in vita, rinascendo una seconda volta.

Giuseppe e katiuscia, i genitori, sono stati ripartoriti alla vita, da Carlo e Veronica, i loro figli.

Giuseppe e Katiuscia, giorno dopo giorno, stanno vincendo la morte dei loro figli, perché ne celebrano la vita, dando prova di eroico coraggio, di generoso impegno sociale, di testimonianza umana e cristiana.

Giuseppe e Katiuscia hanno resi eterni i loro Angeli rendendoli i protettori di una associazione, la CV Soccorso-Odv Carlo e Veronica il loro dono è la speranza ( info@cvsoccorso. it-https://cvsoccorso.it/)

Giuseppe e Katiuscia hanno calamitato le energie positive di una comunità locale che si sta allargando a macchia d’olio, diventando rete nazionale.

Giuseppe e Katiuscia testimoniano che il futuro di chi resta è un’opportunità per la solidarietà.

Giuseppe e Katiuscia sono una testimonianza vivente di vita oltre la vita.

Giuseppe e Katiuscia come tanti veri eroi normali, che la vita mette a durissima prova, sanno resistere e continuare.

Concretamente, questi due genitori, volevano comprare un’ambulanza dedicata ai loro figli.

Nel frattempo, però, hanno riunito e formato volontari per il soccorso ed insieme, hanno creato l’associazione, che continua a crescere.

In una gara di generosità di tempo e di solidarietà di intenti sono anche partiti i lavori del Comune per la nuova sede di CVSoccorso in Via Bermani a Casalbeltrame ed è nata l’idea di un luogo aperto, pronto ad accogliere curare, consolare, come lo è stato il cuore di Katiuscia e Giuseppe, uno splendido esempio di umanità.

Si dice che ogni lungo viaggio inizia, sempre, con un primo passo.

Bene, il loro esempio ha contagiato attività ed aziende locali, provinciali, ora regionali, che promuovono l’iniziativa e favoriscono il tesseramento (tessera di socio sostenitore a 10 euro all’anno).

Non solo, l’esempio di Giuseppe e katiuscia ha creato una community nazionale, vedi pagina Facebook ed Instagram, ma ha anche stimolato nuove iniziative sportive, culturali, musicali.

Per esempio, Giulia e Samuele, due giovani, nome d’arte “Impvlso”, hanno avuto la fortuna di essere parte della breve, ma intensa vita di Carlo e Veronica.

L’impronta che portano dentro di loro è enorme, e così hanno deciso di mantenerne vivo il ricordo a modo loro, sì, perché Giulia e Samuele, oltre che ad essere veri amici dei nostri Angeli, sono anche due artisti di talento.

Già lo scorso anno Impvlso, aveva scritto di getto, col cuore ancora infranto dalla grave perdita, la canzone “Angels”, dedicata a Carlo e Veronica, che potrete vedere in questo link https://youtu.be/BYwRwJlrhOg .

A questo toccante brano si è aggiunto il frutto di una nuova amicizia, quella tra Samuele e Giulia, che ha generato il brano che si intitola “Forza Maggiore” i cui proventi andranno all’associazione

https://www.amazon.it/…/ref=cm_sw_r_cp_apa_glt…

 

Un progetto, un’amicizia vera, tra Giulia di Novara, e Samuele di Valledoria luogo di villeggiatura in Sardegna della famiglia Di Bernardo.

Il brano è intenso, le sonorità moderne e avvolgenti, il testo scritto in maniera emotiva e coinvolgente parla di famiglia, una famiglia magnifica che ha in Katiuscia e Giuseppe le vere colonne portanti.

Un altro esempio è quello accaduto ieri sera.

La famiglia Di Bernardo, ha fortemente voluto una commemorazione di Carlo e Veronica a Casalbeltrame, in provincia di Novara.

Al termine della messa nella Chiesa Parrocchiale, si è svolto una serata all’aperto, nel cortile del Museo Etnografico dell’attrezzo agricolo ‘L çivel”.

La Comunità Pastorale Novarese, il comune di Casalbeltrame, l’Associazione CVSoccorso-ODV ed il generoso contributo per il rinfresco offerto da Pane, Amore, Poderia, prestigioso locale del territorio, hanno creato una serata speciale, un’overdose di amore, un’opportunità per stare insieme e ricordare i due ragazzi, certo con commozione, ma anche con consapevolezza.

Ebbene, ieri sera tra i presenti, c’erano persone di tutta Italia, amici accorsi da Bergamo a Caserta.

l’Italia, quella che ha un cuore e lo sa ancora usare, si è ritrovata a Casalbeltrame, per ricordare due giovani che, se anche, materialmente, non sono più con noi, spiritualmente, abitano nei nostri cuori.

Il loro amore immenso ci ha reso tutti migliori, tutti solidali in un progetto che domani sarà realtà, C.V. SOCCORSO, è il loro futuro utile.

Ieri sera, c’eravamo anche noi di betapress, e ci siamo presi un impegno editoriale.

Ci siamo impegnati a scrivere e pubblicare un libro dedicato a Carlo e Veronica, un libro voluto dai genitori Giuseppe e Katiuscia, per rendere immortale il ricordo dei loro figli e per contribuire alla raccolta fondi.

Un libro testimonianza per ricordare, ma anche un progetto editoriale che diventa un impegno concreto per continuare una missione, quella di essere migliori.

 

 

 




“Non sono una ‘Contessa'”.

L’ennesimo regalo di Clubhouse.

Quante cose sono successe da quel fatidico San Valentino, giorno in cui, consigliata da più amici, ho fatto il mio ingresso in “Clubhouse”!

All’epoca l’applicazione era disponibile solamente per i possessori dell’iphone, e ci voleva l’invito di qualcuno per iscriversi, così come per accedere al “corridoio” sul quale si affacciano le chat, una volta che si è entrati.

Oggi questi passaggi non sono più necessari e chiunque può, in qualsiasi momento, visitare l’app e fare una capatina nelle “room” dedicate a questo o a quel topic.

All’inizio la consideravo né più né meno di uno sfizio. Poi, col tempo, è diventata qualcosa di più: un luogo virtuale in cui fare degli incontri interessanti con persone appassionate degli stessi argomenti.

Con alcune di queste sono nati importanti sodalizi … come la Room “Il Miracolo del Mattino”, ad esempio: appuntamento mattutino delle 06:30 che ha, di fatto, stravolto le mie abitudini quotidiane, costringendomi a mettere due sveglie per alzarmi al sorgere del sole.

La stanza nasce da un’idea di Silvia e di suo marito Massimiliano, entrambi imprenditori, per condividere temi valoriali di grande ispirazione.

Dal lunedì al giovedì e per novanta minuti, dopo il nostro intervento iniziale cediamo la parola a ciascuno degli ospiti “parlanti”.

O come “Il Giardino Incantato degli Eroi” con il musicista e cantante Fabio Gómez: punto di riferimento notturno per gli Eroi dei nostri giorni, porto di pace, sereno approdo per riposare dalle fatiche del giorno appena trascorso, ritemprando l’anima con parole “high vibes”.

 

Buongiorno, Cristina!

… E poi un giorno arriva lei con la sua “erre” arrotata, un fiocco rosso gigante a mo’ di cappello e i suoi frammenti di viaggio e di avventure in giro per il mondo.

Ascoltarla narrare le sue storie così cariche di pathos, con la stessa nonchalance di chi ha vissuto davvero di tutto, ha acceso in me il desiderio di incontrarla di persona e intervistarla.

“Cri” ha accolto con piacere la mia proposta e, cosa ancora più gradita, mi ha inviato il pdf del suo ultimo libro, la cui uscita è prevista per la fine di quest’anno o l’anno prossimo. Un vero privilegio, per me, averlo in anteprima assoluta!

Così, ho messo da parte le mie letture in corso per leggermi, tutto d’un fiato, “Aristocrap”.

Il titolo è il risultato della fusione delle due parole inglesi “Aristocrat” – aristocratico – e “crap” – merda.

Insomma, niente male come aperitivo. Il resto è un susseguirsi di episodi di vita in ordine temporale sparso – ma con una sua logica!

Questo libro, a detta dell’Autrice, è l’ingombrante biglietto da visita da porgere a chi le chieda del suo passato.

Sorrido e penso a quando un nuovo amico mi chiede: “Che personaggi hai doppiato?”.

Serafica rispondo: “Vai su wikipedia. Lì c’è tutto. Anche quello che non so”.

“È così … è proprio così” direbbe il nostro comune amico Max, founder e moderatore della Room “Il Miracolo del Mattino”: è giunto il momento di starsene in silenzio, lasciando che sia un libro a parlare per noi.

È anche il modo, assai efficace, di voltare pagina. Ricominciare da capo.

Regalo di compleanno.

Il nostro incontro, previsto per le 07:30, è stato anticipato di mezz’ora perché Cri si alza prestissimo e, veloce come il vento del deserto – che tanto le ha insegnato e tanto ama – è già pronta per l’intervista: truccata, vestita di verde smeraldo, fresca di messa in piega. Non so come faccia. È bellissima. Alle sette meno dieci del mattino!

Il suo sguardo azzurro e aperto si apre in un sorriso. Siamo pronte per registrare!

Sono certa che ascoltare la sua voce e quella “erre” birichina che fa molto chic, susciterà in voi le stesse emozioni che ho provato io.

Cri è un Essere Umano bello, dentro e fuori.

Nata in un contesto nobiliare, nel lusso di una Villa familiare nel cuore di Milano, con un papa tra i suoi avi e un titolo ingombrante da gestire, “Contessa”, Cri ha passato l’inferno.

Anzi, “Contessina”, per i compagni di scuola che la schernivano, attribuendole un ruolo che detestava e percepiva stretto e angusto come una cella senza finestre. I bimbi a volte sanno essere crudeli. Del resto, come potevano sapere quello che stava realmente attraversando?

Maria Cristina Margherita Savoldi D’Urcei Bellavitis ha vissuto almeno due vite: quella all’Ombra del male, annidato proprio dove non te l’aspetti, e quella alla Luce del sole nel deserto: lo stesso sole che ha illuminato il suo cammino verso una nuova identità di donna consapevole, umile e integra.

Il Soul Talk, in versione video su Tele Ondina, è qui.

In versione podcast su Radio Ondina, invece, è disponibile qui.

Alla prossima avventura e al prossimo Eroe!

La vostra Ondina Wavelet (Jasmine Laurenti)