Fai bei sogni, Gramellini e Bellocchio per sopravvivere al dolore

Fai bei sogni di Marco Bellocchio

I sogni sono importanti nella vita delle persone ma da soli non bastano a scaldare il cuore quando viene meno un amore grande ed unico, soprattutto se si è bambini e l’amore che viene meno è quello della madre, come accade nel bel film di Marco Bellocchio, Fai bei sogni, tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Gramellini che ha avuto enorme successo in Italia ed all’estero ed interpretato, tra gli altri, da Valerio Mastandrea e Bérénice Bejo, l’attrice francese di The Artist.

Il film parla del modo in cui il protagonista Massimo ha reagito nel corso della sua vita alla perdita prematura della madre all’età di 9 anni, delle difficoltà incontrate nel tentativo di sostituirne l’amore, unico ed insostituibile, e di come, ormai adulto, dopo una infanzia ed una adolescenza lacerate dal dolore e dai misteri sulle reali cause della morte, tenutegli nascoste dal padre e dai parenti, riuscirà a lasciarsi alle spalle questo peso e a tornare a vivere.

Ogni volta in cui un romanzo viene trasposto in un film si è tentati di fare delle comparazioni dimenticando che si tratta di due generi, il romanzo ed il film, molto diversi tra loro e che ognuno di loro dà luogo ad espressioni autoriali originali ed autonome, seppure accomunate dalla trama e dai personaggi, che riflettono sia la sensibilità dell’autore che il diverso genere espressivo utilizzato.

Nonostante le differenze tra i generi nel film emerge la rappresentazione di alcuni pensieri forti già molto presenti nel romanzo, che ti tormentano in ogni istante quando perdi una madre così prematuramente: capire il perché ed il senso del dolore che ti avvolge senza speranza, capire come riuscirai a sopravvivere nel tempo, capire se hai in qualche modo colpa per quello che è successo e perché proprio a te.

Il film riesce a comunicare in modo emozionale come questi pensieri siamo accompagnati ed amplificati da un senso di solitudine e di straniamento dal mondo che raggela la vita di Massimo. E’ come se il gelo e la solitudine della sua vita passassero nello spettatore grazie alla tecnica del film, alla sua fotografia, al ritmo della narrazione, agli inserti televisivi (Canzonissima, Raffaella Carrà, ecc.) che compaiono in alcune scene con la tata, quasi a ricordare la spensieratezza e la leggerezza della vita del mondo esterno in contrapposizione a quella disperata di Massimo.

Un altro elemento che colpisce nella narrazione è la difficoltà del padre a mettere in comunicazione le due solitudini profonde e lacerate, che pur unite dalla comune nostalgia per una donna luminosa, non riescono a trovare momenti di contatto e di sollievo reciproco al dolore, salvo nel rito esteriore e superficiale della fede calcistica nel grande Toro.

L’intera narrazione sembra così funzionale a far emergere quale protagonista del film la solitudine dell’esistenza umana e la difficoltà della condivisione e della comunicazione, anche nei momenti di disperazione e anche tra le persone più care e più vicine.

Forse scriviamo per scoprire che non siamo soli, parafrasando una citazione dello scrittore inglese Clive Staples Lewis e mi viene in mente anche una bella frase di Borges che dice che le librerie sono come grotte magiche popolate da uomini morti.

Seguendo questa linea di interpretazione l’approdo alla scrittura diventa per il protagonista Massimo una scelta di sopravvivenza obbligata, che lo porta a trovare un modo per sentirsi meno solo ed a superare l’oppressione del dolore fino a ritrovare sé stesso e la voglia di vivere nella scena del ballo liberatorio nella festa nel casale in mezzo alla campagna.

 

Stefano Delibra Critico Cinematografico di Betapress
Stefano Delibra Critico Cinematografico di Betapress




Simone Facchinetti: eroe d’altri tempi, eroe del futuro.

Il 2 dicembre 1971 veniva sancita la federazione tra sette emirati nello Stato degli Emirati Arabi Uniti.

Cinquant’anni dopo, in occasione dell’EXPO 2020 a Dubai, il mondo intero può toccare con mano i princìpi che ispirano e contraddistinguono questa realtà: E.A.U.

Leggendo l’acronimo, la mia mente mi riporta all’elemento acqua: “acqua”, in Francese, si scrive proprio così (“eau”)!

Acqua: l’elemento che ci accomuna – i nostri corpi sono composti per circa il 75% di acqua – e ci connette gli uni agli altri apportando nuova vita.

Acqua che fluisce e non si ferma. Acqua che, nel rispetto dell’ambiente che la ospita, si adatta e cambia pur rimanendo la stessa.

Quale altra metafora potrebbe riassumere, in modo potente, lo spirito che anima il giovanissimo Stato?

L’Avvocato Simone Facchinetti, amico e graditissimo ospite del Soul Talk, ne incarna perfettamente i valori e … udite udite, festeggia il suo compleanno il 2 dicembre!

La sua mission è costruire “ponti” di collegamento tra Occidente e Oriente riconoscendo, valorizzando e aiutando start up italiane a trovare proficui sbocchi negli Emirati Arabi Uniti.

Il suo apporto si rivela fondamentale nel reperire fondi, segnalare nuove opportunità, facilitare la realizzazione di progetti innovativi e sostenibili, mirati alla creazione di nuovi posti di lavoro.

In Simone convivono l’innata Curiosità, l’inesauribile spinta a esplorare nuovi mondi e nuove possibilità, la Creatività, l’Entusiasmo bambino disciplinato dall’esperienza e dalla maturità, la Gioia di sperimentare, la Confidenza, l’Armonia, l’Empatia di chi si rispecchia nell’Altro per comprenderlo, amarlo nella sua diversità e aiutarlo.

Questi Valori – sempre più rari, preziosi e distintivi – poggiano sulle tre inamovibili Colonne dell’Etica, della Correttezza e della Trasparenza.

A proposito di anniversari: lo Studio Legale Simone Facchinetti quest’anno celebra il suo ventesimo anno d’attività e il quinto anno consecutivo di assegnazione del premio “Le Fonti” come Boutique Legale d’eccellenza nei rapporti internazionali tra Italia e Medio Oriente.

Nel corso dell’intervista – che definirei piuttosto piacevole “chiacchierata” – abbiamo parlato di Mission, di Valori, della Vita come “Viaggio dell’Eroe” costellato da tanti viaggi, quante sono le opportunità che cogliamo di esprimere e donare Chi noi siamo.

Per i Valori che lo ispirano Simone è un Uomo d’altri tempi, ma il suo sguardo è rivolto a un futuro da costruire, assieme al suo Team, sulle fondamenta dell’Innovazione, della Ricerca, dell’ordinamento giuridico a trecentosessanta gradi.

Un ringraziamento speciale va a Christian Gaston Illan e alla sua splendida compagna Maria Giulia Linfante, che ci ha fatti incontrare!

Christian e Maria Giulia sono gli ideatori e fondatori dello “Smart Villag[g]e Cloud”, virtuosa chat in cui imprenditori, artisti e nuovi amici condividono esperienze, iniziative e successi.

Il Soul Talk con Simone Facchinetti è qui.

Buon ascolto e alla prossima!

La vostra Ondina Wavelet (Jasmine Laurenti).

 

 

 

 

 

 

 




No Vax, etica differenziale…

La campagna vaccinale prosegue ed i contagi sembrano ormai diminuire.

La tanto teorizzata immunità di gregge sta guadagnando terreno diventando un certezza sulla quale rilanciare l’economia post pandemica.

Eppure il dibattito che infiamma la scena pubblica, in questi giorni, guarda con preoccupazione all’obbligo vaccinale ed alla raccolta firme promossa dal coordinamento dei “no-vax”per un referendum abrogativo delle norme relative al greenpass.

La divisione degli italiani sulla vicenda pandemica sembra aver raggiunto una dimensione inedita.

Lo avevamo predetto ma non occorre ricordarlo.

In questa sede è, forse, più importante fare il punto sulla campagna referendaria in corso che emancipa le rivendicazioni di parte della comunità civile in rivolta ben distanti dal paradigma del “bene comune” da sempre evocato dalle democrazie occidentali.

Siamo di fronte ad una opposizione strutturata alle decisioni  assunte dal Governo in carica, che sono sostenute da una maggioranza parlamentare senza precedenti.

Lo scollamento tra la Politica ed il Paese reale è sotto gli occhi di tutti.

Purtroppo vale la pena di ricordare che la vaccinazione non impedisce i contagi ma sembrerebbe contenere le ospedalizzazioni, il lavoro dei reparti di rianimazione e mantenere a livelli adeguati il sistema di prevenzione e di cure per le altre patologie.

Il rifiuto del vaccino in in paese che è prossimo al 90% di somministrazioni veste la divisa della disobbedienza civile ed infrange i totem del liberalismo classico: “la mia libertà finisce dove inizia quella del mio vicino”.

I “no-vax” sembrano aver dimenticato queste regole e appare ormai evidente che sono le adesioni alla campagna vaccinale che hanno ridimensionato la circolazione del virus, non le proteste in piazza.

Costoro non sembrano ricordare che se le unità ospedaliere sono tornate a curare tutte le patologie gravi e non solo l’infezione da Covid 19 è perché la popolazione vaccinata ha reso la diffusione del virus meno agevole.

Il greenpass e l’idea di una prossima condizione di obbligatorietà nella campagna vaccinale non piacciono a nessuno e restano iniziative della quale si ricorderà il forte impatto sulle libertà individuali dei cittadini.

Anche perché non è da escludere che, le attuali cifre sulla popolazione coperta dal vaccino, siano sufficienti per mettere in atto una strategia  vincente che integri  i tamponi molecolari, le nuove terapie domiciliari, e la distribuzione dei nuovi farmaci  efficaci per la cura delle infezioni da virus.

La questione in questo caso potrebbe ritenersi risolta e i non vaccinati potrebbero restare tali.

Il problema a questo punto è prendere coscienza del fatto che il paese di fronte alle emergenze sanitarie non possa poter contare su un fronte civile coeso.

Ma c’è dell’altro.

I milioni di cittadini che hanno accettato la campagna vaccinale per il bene di tutti non possono essere considerati degli idioti.

Costoro dovranno poter contare su una maggiore attenzione dello Stato con modalità da approfondire e che potrebbero riguardare le graduatorie nei concorsi pubblici, le regole per le nuove assunzioni fino a forme di agevolazione previdenziale.

Il Covid19 purtroppo non ha soltanto seminato morte e paura.

Ha rubato ad ogni generazione il sogno, la prospettiva di un futuro ed ha colpito le fondamenta democratiche degli Stati e il sistema di convivenza civile.

Occorre recuperare al più presto l’idea di uno Stato giusto ed equo capace di governare la complessità.

La pandemia per dirla con le parole del filosofo Edgar Morin ci ha insegnato che l’imprevedibile è un fattore con il quale dobbiamo tornare a fare i conti.

Un monito che ricolloca al centro dell’idea di progresso l’Uomo con le sue debolezze.

Un richiamo all’Etica ed alla responsabilità  individuale per tutti noi.

 

 

La redazione di Betapress




Evento Apple Keynote 2021

Ebbene si, ieri 14 settembre c’è stato un nuovo evento Apple nella quale hanno presentato i nuovi modelli.

Iphone 13 e 13mini, Iphone 13 Pro e ProMax, Ipad, Ipad Mini, Apple Watch 7

 

iPAD 9

 

il nuovo iPad esteticamente non cambia dai modelli precedenti ma monta il chip A13 Bionic, il quale secondo Apple sia 20% più veloce del modello  precedente e tre volte più veloce dei chromebook e addirittura sei volte più potente dei tablet Android.

il nuovo iPad monta una fotocamera frontale da 12 mp ultrawilde dotata del Center Stage un’intelligenza artificiale che ti permette, durante le videochiamate, di rimanere sempre al centro dello schermo.

Il display rimane sempre da 10,2″ ma ottiene il TrueTone una tecnologia che utilizza sensori avanzati per regolare il colore e l’intensità del display in base alla luce ambientale, in modo che le immagini appaiano più naturali.

Oltre all’estetica ormai “vecchiotta” l’iPad 9 sarà compatibile solo con l’Apple Pencil di prima generazione.

I prezzi come per i colori dei nuovi iPad restano invariati ma con una capacità superiore al modello precedente, da 64GB e 256GB.

I prezzi partono da:

iPad  64GB modello WI-FI  € 389 (iva incl.)

iPad  64GB modello WI-FI + Cellular  € 529 (iva incl.)

 

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iPAD Mini

 

La vera sorpresa , il vero scoop dell’evento è stato il nuovo iPad Mini 6, che ora oltre a ereditare il design a mattonella dei suoi fratelli maggiori iPad Air e Pro, riceve anche la porta USB-C il quale lo rende più veloce nel trasferimento di dati e lo porta a diventare compatibile con l’Apple Pencil di seconda generazione.

Un formato piccolo ma con un grande display  Liquid Reina da 8.3″ con TrueTone. Il tasto di accensione superiore integra il Touch ID in modo tale da porte sbloccare con sicurezza il vostro dispositivo e per effettuare pagamenti.

il nuovo chip A15 montato sull’iPad Mini lo rende un piccolo ma potente dispositivo, ben 40% di performance con il modello precedente e 80%in più per quanto riguarda la grafica.

Il piccolo dispositivo ha due fotocamere da 12MP, quella frontale ha 122 gradi di campo visivo il quale permette la funzione di zoom adattivo come il suo fratello maggiore Ipad Pro, una funziona molto adatta per le videochiamate.

il nuovo iPad Mini si può avere in quattro colorazioni: grigio siderale, rosa, viola e galassia con una capacità da 64GB o 256GB.

I prezzi partono da:

iPad Mini 64GB modello WI-FI  € 559 (iva incl.)

iPad Mini  64GB modello WI-FI + Cellular  € 729 (iva incl.)

 

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Apple Watch 7

 

Apple ha annunciato anche il nuovo Apple Watch serie 7 , il nuovo wearable di casa Apple è il più resistente mai prodotto con certificazione IP6X ovvero resistente alla polvere, urti e all’acqua fino a 50m.

Il design resta lo stesso del modello precedente ma con il le cornici più sottili (soli 1.7 mm) rispetto al Apple Watch 6.

Il sistema operativo aggiornato sfrutterà nuovo display più grande con una nuova interfaccia e si potrà usufruire la tastiera QWERTY completa.

Il nuovo dispositivo avrà la stessa batteria del modello precedente ma con una ricarica più veloce, del 33% secondo Apple, grazie al suo nuovo caricabatterie rapido USB-C.

Per ora i prezzi del nuovo Watch 7, in Italia, non sono stati ancora annunciati.

 

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Iphone 13 e 13mini

 

L’attesa di tutti è finita, il nuovo Iphone 13, il quale mantiene il design squadrato del modello precedente, ma con la disposizione delle camere posteriore sfalsate, adesso posizionate in diagonale.

La famosa tacca dell’iphone, il NOTCH si riduce del 20% questo è dovuto allo spostamento dello speaker frontale rimpicciolendola e spostandola ancora più in alto ma mantenendo i sensori per il faceID.

Iphone 13 monta il nuovo processore A15 Bionic, CPU 50% più veloce e GPU30% più veloce rispetto ai competitor.

Come nell’iPad Mini, iPhone 13 monta le nuove camere da 12MP ultra wibe.

La capacità di memoria sono 128GB, 256GB e 512GB.

I prezzi partono da:

iPhone 13 Mini 128GB   € 839 (iva incl.)

iPhone 13  128GB    € 939 (iva incl.)

 

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Iphone 13 Pro e Pro Max

 

E alla fine Apple ha presentato Iphone 13 Pro e Pro Max , anche loro come il loro fratellino più piccolo hanno il NOTCH ridotto del 20% e montano il nuovo chip A15, ma la vera differenza sta nel display Pro Motion a 120Hz.

Per quanto riguarda le camere monta una camera principale con apertura f/1.5, una ultra-grandangolare f/1.8 e un teleobiettivo con zoom ottico 3x.

Degli obiettivi in grado di girare video con qualità a livello cinematografici.

I tagli dell’iPhone 13 Pro 128GB, 256GB, 512GB e 1TB.

I prezzi partono da:

iPhone 13 Pro 128GB   € 1189 (iva incl.)

iPhone 13 Pro Max  128GB    € 1289 (iva incl.)

                            <figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/09/pro1-768x431.png" alt="pro1" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/09/pro-768x430.png" alt="pro" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/09/pro2-768x425.png" alt="pro2" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/09/pro4-768x431.png" alt="pro4" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/09/pro5-768x432.png" alt="pro5" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/09/pro6-768x431.png" alt="pro6" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/09/pro7-768x512.png" alt="pro7" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/09/pro3-768x433.png" alt="pro3" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/09/pro0-768x430.png" alt="pro0" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/09/pro8-768x433.png" alt="pro8" /></figure>         
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Le maestre che non hanno paura dei libri

Come sarebbe se i nostri figli potessero studiare su dei libri di testo fatti apposta per loro?

Dei libri di testo che rispettino le loro inclinazioni, la loro territorialità, la loro cultura e il loro modo di imparare.

Come sarebbe se i professori, le persone che conoscono gli studenti e sanno di cosa hanno davvero bisogno e come, scrivessero i libri per i propri studenti?

In effetti, da qualche anno, le scuole più all’avanguardia hanno aderito ad un progetto dedicato e si sono trasformate in case editrici per pubblicare i propri libri di testo.

E così ragazzi delle scuole secondarie e superiori hanno scoperto, con profitto, quanto sia diverso e migliore studiare su dei libri scritti apposta per loro; le famiglie, non dovendo pagare tutta la filiera dei libri di testo pubblicati dalle case editrici commerciali, hanno risparmiato fino al 200% delle spese per i libri; i docenti hanno accresciuto le proprie competenze grazie al riconoscimento dei punteggi dovuti alla pubblicazione di un libro e le scuole hanno avuto una ulteriore crescita di prestigio agli occhi della comunità.

La pubblicazione dei propri libri di testo è oggi per molte scuole una svolta positiva e fruttuosa nel proprio percorso formativo e didattico.

Mancava ancora un passo: nessuno aveva avuto l’ardire di scrivere un libro per le scuole primarie.

La principale perplessità era dovuta allo sforzo che le maestre avrebbero dovuto fare per trovare il sistema comunicativo più adatto.

Quest’anno, due maestre dell’Istituto comprensivo “Ildovaldo Ridolfi” – Tuscania (VT) diretto dalla DS Paola Adami, hanno superato loro stesse e i timori di chi non osava e hanno scritto e pubblicato all’interno della collana della propria scuola Bentornati a Scuola, il libro di testo per gli studenti della scuola primaria.

Le due pioniere sono le maestre Elisabetta Corona e  Elisa Buzzi e noi le abbiamo incontrate.

Intervista alle maestre Elisabetta Corona e  Elisa Buzzi

Maestre Elisabetta Corona e Elisa Buzzi
Maestre Elisabetta Corona e Elisa Buzzi

Maestre, qual è il vantaggio di scrivere in prima persona il libro per i propri studenti?

Scrivere un libro di testo rappresenta una sfida che ci ha aiutate a crescere professionalmente, mettendoci in gioco e pensando ad una modalità di fare scuola che ci potesse aprire alla sperimentazione e al continuo confronto.

Il nostro augurio è quello di creare un ambiente (l’Istituto Comprensivo di Tuscania) dove sia possibile sperimentare e “creare cultura” così da essere resiliente verso gli alunni, le famiglie ed il paese tutto.

Il libro ideale a cui abbiamo pensato fin da subito non è un prodotto chiuso e finito, ma una sorta di filo rosso che possa legare diversi argomenti. Rappresenta per docenti e alunni un punto di riferimento e al tempo stesso un punto di partenza.

Non può essere esaustivo, pur contenendo le conoscenze fondamentali (quelle previste dalle ​Indicazioni nazionali​).

È un canovaccio che si scrive con e per gli studenti ed è un modo per comunicare con loro. È un contenitore di informazioni, processi, linguaggi, relazioni; una base modellabile, espandibile; una rete, una piattaforma, un processo di scrittura e di apprendimento.

Inoltre, rispetto al libro cartaceo, permetterà una serie di interazioni e conterrà espansioni costituite da contenuti digitali.

Aderire a quest’idea per noi ha significato credere nella possibilità di ‘scrivere’ assieme ai bambini una parte di quella conoscenza che si apprende nei libri e renderli attivi nella rielaborazione dei contenuti, superando la didattica trasmissiva.

E’ così possibile lavorare sulle competenze e non solo sull’acquisizione di conoscenze con una marcia in più: attualizzare i contenuti, con la trattazione di temi legati al territorio, alla sua storia e alle sue tradizioni, ma anche personalizzarli con temi legati ai bisogni di approfondimento della classe.

Quali elementi ha tenuto in considerazione scrivendolo il libro?

Abbiamo ritenuto opportuno elaborare percorsi didattici che, discostandosi dalla linea interpretativa del singolo libro di testo, offrissero approfondimenti più calibrati sui bisogni degli alunni, al contempo valorizzando la professione docente e la personalizzazione dei percorsi di apprendimento, sulla base delle specifiche del contesto in cui operiamo.

Abbiamo cercato così di superare il limite dei manuali scolastici, che spesso vanno bene per una parte della classe, ma che ovviamente non possono tener conto del contesto sociale e culturale in cui vengono utilizzati.

Perché i libri già pubblicati non soddisfavano le vostre esigenze?

Nello scorso anno scolastico abbiamo applicato, tra gli altri, il Metodo Venturelli coniugato con il metodo sillabico per l’apprendimento della letto-scrittura e il Metodo Analogico ideato da Camillo Bortolato per imparare i numeri e il calcolo.

Dato che il libro di testo per la classe prima proponeva differenti metodologie, a volte contrastanti con le linee seguite, lo scorso giugno abbiamo portato in Collegio dei docenti la proposta di adozione per la classe seconda di un testo  più aderente alle nostre esigenze; il Collegio non ha approvato la richiesta, così siamo ricorse alla facoltà (cfr. ​Nota protocollare MIUR n. 2581 del 9 aprile 2014), in virtù della libertà di insegnamento, di adottare un libro autoprodotto in sostituzione dei volumi delle case editrici, in formato sia cartaceo che digitale (art. 6, c. 1, legge n. 128/2013​).

Cosa le è piaciuto del progetto Gutenberg?

Grazie alla collaborazione tra il nostro Istituto Comprensivo e il Gruppo Editoriale Currenti Calamo, Ente di formazione accreditato Ministero dell’Istruzione, Ministero dell’Università e della Ricerca, abbiamo potuto realizzare il testo didattico autoprodotto e ci è stato possibile fornire alle famiglie un manuale economicamente accessibile e funzionale all’apprendimento.

Con il Progetto Gutenberg abbiamo potuto promuovere la progettazione e la sperimentazione di un percorso formativo centrato sulle competenze, favorire comportamenti proattivi, introdurre gli alunni all’uso del Digitale, motivarli utilizzando una molteplicità di linguaggi, attualizzare i contenuti con la trattazione di temi legati al territorio e alla realtà che li circonda, nonché promuovere un approccio metodologico dell’insegnamento di tipo laboratoriale, che metta al centro dell’attenzione il bambino.

Un ringraziamento particolare va alla nostra Dirigente Scolastica, Prof.ssa Paola Adami, che ci ha sempre sostenute, consigliate ed accompagnate in questo impegnativo ed entusiasmante percorso.

 

 

Agrario Pavoncelli Cerignola: libri alla portata di tutte le famiglie

 

Eccellenza e primati per la scuola IC Ridolfi di Tuscania

 

Pio Mirra, DS Pavoncelli Cerignola: come noi sempre più scuole pubblicano i propri libri

 

La scuola pugliese che pubblica i suoi libri di testo e fa risparmiare le famiglie

 

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Eccellenza e primati per la scuola IC Ridolfi di Tuscania

 

È di Tuscania la prima scuola che scrive i libri per i propri studenti della scuola primaria.

Ogni anno ogni famiglia spende per ogni figlio in età scolare tra i 300 e i 400 euro per i soli libri di testo.

Con l’arrivo dell’autonomia scolastica, alcune scuole si sono organizzate tramite appositi progetti e si sono “trasformate” in vere e proprie case editrici pubblicando i propri libri di testo.

Questa scelta ha portato notevoli vantaggi per chi la ha adottata.

Chi ha aderito al progetto Gutenberg ha fatto risparmiare alle famiglie fino al 200% della spesa per i libri di testo, ha permesso ai docenti autori dei libri di tesaurizzare punteggi utili per le graduatorie, ha consentito agli studenti di studiare su programmi e metodologie completamente dedicati.

Studenti di scuole medie e licei, istituti tecnici e specialistici hanno goduto dei benefici di questa attività di eccellenza della scuola.

Fino ad oggi, accertato che la scelta di pubblicare i propri libri di testo è la più conveniente per famiglie, docenti, scuola, studenti e comunità, era rimasta una unica perplessità:

è possibile utilizzare questo sistema anche per la primaria?

La risposta è sì e l’ha data l’istituto Comprensivo Statale Ildovaldo Ridolfi di Tuscania (VT) grazie allo spirito di intraprendenza della DS Paola Adami e della dedizione delle maestre Elisabetta Corona e Elisa Buzzi a cui abbiamo chiesto di raccontare la loro scelta.

Il racconto della DS

DS Paola Adami
DS Paola Adami

Dirigente, come è nata la decisione di creare e pubblicare i propri libri di testo?

Grazie alla rete degli istituti ITA senza frontiere sono venuta a conoscenza del progetto Gutenberg: il collega Pio Mirra ha realizzato un’intera collana di libri di testo per le classi del biennio dell’istituto tecnico agrario ed ha condiviso con tutte le altre scuole della rete nazionale.

Mi sono incuriosita e ho iniziato a pensare se non potessimo fare anche noi qualcosa del genere.

Da DS, cosa si prova a pubblicare un libro scritto dai propri docenti?

Da Ds pubblicare un libro scritto dai propri docenti è una vera emozione: comprendi che stai lavorando con professionisti seri che hanno il desiderio ed il coraggio di mettersi in gioco, senza contare il vantaggio di avere un vero valore aggiunto all’interno dell’istituto che dirigi.

Come hanno accolto i docenti l’idea di pubblicare un libro per I propri studenti?

Le docenti coinvolte hanno accolto con vero entusiasmo l’idea di pubblicare un libro che servisse veramente ai loro studenti.

Cosa augura ai suoi studenti per il nuovo anno scolastico?

A tutti gli studenti auguro di iniziare un  bellissimo viaggio alla scoperta della conoscenza  all’insegna della fantasia!

La dirigente scolastica Paola Adami non è nuova all’innovazione, infatti nella sua scuola, l’Agrario F.lli Agosti di Bagnoregio ha avviato progetti importanti come le coltivazioni innovative, i negozi bio-qualitativi, i progetti di scrittura creativa e via dicendo; un vero e proprio vulcano di innovazione.

La DS Paola Adami è inoltre presidente di una delle più importanti reti di scuole italiane, ovvero quella degli istituti agrari, la rete Itasenzafrontiere.

 

 

Bagnoregio e la scrittura creativa

 

Pio Mirra, DS Pavoncelli Cerignola: come noi sempre più scuole pubblicano i propri libri

 

Agrario Pavoncelli Cerignola: libri alla portata di tutte le famiglie

 

Agrario Pavoncelli Cerignola: libri alla portata di tutte le famiglie

 

 

 

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OSCAR GIAMMARINARO: LA MUSICA MAGICA DI EZIO BOSSO

Il nostro Direttore (Corrado Faletti) ha scritto pochi giorni fa un pezzo che consiglio di leggere in modo approfondito (L’Italiano che non capisce … – Betapress.it).

Nella prima frase dell’articolo Faletti afferma: “Un italiano su tre è analfabeta funzionale, ovvero non capisce quello che legge”, io ritengo che “un italiano su tre non capisca nemmeno quello che ascolta” e per gli stessi motivi che cita Corrado nel suo pezzo, la musica non è compresa nel bagaglio culturale e di crescita della persona, e non solo in Italia.

Si capisce molto bene come due italiani su tre siano attratti da personaggi mediatici incapaci di infilare correttamente in una frase soggetto, predicato verbale e complemento oggetto.

Non è questo il caso dell’amico Oscar Giammarinaro.

L’altro giorno Oscar mi ha chiesto di promuovere il singolo “La musica magica”, brano di cui i lettori di BetaPress hanno già sentito parlare lo scorso anno durante la mia intervista: “Un’ultima domanda Oskar, ci racconti de La musica magica?” “…è ancora presto” beh eccoci qua!

Lunedì 13 settembre Ezio Bosso, amico fraterno di Oscar ed ex bassista degli Statuto, prematuramente scomparso lo scorso anno, avrebbe compiuto 50 anni, Oscar per festeggiare il suo compleanno ha deciso di pubblicare il nuovo singolo e videoclip “La musica magica”, distribuito da Universal e disponibile proprio da lunedì 13 settembre in tutte le piattaforme digitali.

La canzone composta nel 2019 e presentata all’ultimo Festival di Sanremo, era stata apprezzata dallo stesso Bosso prima della sua morte: “Avevo scritto una canzone per “Xico” -commenta Oscar-, (questo il soprannome affettuoso con il quale i Mods di piazza Statuto hanno sempre chiamato Bosso), come regalo per il suo compleanno, a lui era piaciuta molto, al punto che avevo pensato di proporla al Festival di Sanremo (vedi articolo in BetaPress: “PERSA UNA GRANDE OPPORTUNITA’ AL FESTIVAL DI SANREMO”).

Ezio mi disse che se il brano fosse stato scelto, l’avrebbe arrangiato lui stesso per l’orchestra.

A maggio però, Xico ci ha lasciati e la canzone è rimasta lì, come una nostra foto, bella e struggente nello stesso tempo”.

Da qui la decisione di pubblicarla per rendere omaggio alla memoria del musicista e soprattutto all’amico con il quale ha condiviso l’amore per la cultura Mod.

Nel videoclip, realizzato da Erika Grosso, le note e le parole di Oscar scorrono sullo sfondo di una Torino autunnale tra sonorità cool jazz e pop soul.

I protagonisti della storia sono interpretati dai fratelli Julian e Zak Loggia (figli di Alex, storico chitarrista degli Statuto, componenti della band “OMINI” che stanno per pubblicare il loro nuovo singolo), rispettivamente nei panni di giovanissimi Ezio e Oscar.

Avanti e indietro per la città, che per un attimo ritorna a quegli Anni ’80 che fecero da sfondo al loro sodalizio, i due ragazzi si divertono a suonare e cantare condividendo quella passione per la musica che è stata alla base della loro amicizia e delle loro rispettive carriere.

Tra pianoforti, spartiti e contrabbassi le scene si concludono al giardino di piazza Statuto, che da pochi mesi, porta proprio il nome di Ezio Bosso.

Tutti i diritti d’autore del testo saranno devoluti in beneficenza a Radio Parkies – Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani, realtà internazionale già supportata da Bosso negli ultimi mesi di vita.

Il nuovo singolo sarà presentato dal vivo nei prossimi giorni in tre incontri dedicati:

  • martedì 14 settembre ore 21, presso Il Circolo dei Lettori Torino
  • mercoledì 15 settembre ore 19.30, presso Gallery16 Bologna
  • domenica 3 ottobre ore 21, presso Arci Bellezza Milano

Ringrazio Oscar e Luca Bramanti dell’Ufficio Stampa per la foto inedita con Xico al basso elettrico.

 

VIDEO CHE SI ATTIVA LUNEDI 13 SETTEMBRE:

OSCAR GIAMMARINARO “LA MUSICA MAGICA” – YouTube

 

PERTH

 

 

 

 

Il mondo della musica, e non solo, piange Ezio Bosso

EZIO BOSSO, UNO DEI MODS: Intervista a Oskar degli Statuto.




“I Numeri del Successo” con Massimo Tonci

Galeotto fu il “Corso …

… di Fuffologia”, come lo definisce Massimo. In realtà, di quell’avventura formativa a me rimane soltanto il ricordo di un incontro con il mio “Traghettatore”.

Quel mattino di marzo – o aprile – del 2016 mi ero svegliata con l’idea di cambiare casa, città, nazione. A distanza di cinque anni, ancora non conosco il motivo della mia strana, improvvisa scelta.

Sta di fatto che, da quel momento, ogni mio pensiero e ogni mia azione avevano un unico, ambizioso traguardo: andare a vivere altrove e ricominciare la mia vita da capo.

Mi fu subito chiaro che un Viaggio dell’Eroe stava incominciando. La meta mi era chiara: dovevo individuare le risorse necessarie per rispondere a quella misteriosa Chiamata.

Così ne parlai con Carmen, la mia bionda compagna di corso. Lei non ebbe un secondo di esitazione: sapeva esattamente chi avrebbe potuto aiutarmi. Di lì a pochi istanti mi presentò il suo fidanzato: Massimo Tonci.

Quell’incontro fu, di fatto, il mio primo appuntamento col Destino dopo tanto, troppo tempo.

 

Una lista di (buone) azioni.

Non c’è nulla di più rassicurante, in tempi di grande cambiamento, di una “To do list”: un elenco di azioni in ordine di priorità, dalla più grande alla più piccola, quando il tempo e lo spazio – illusorie dimensioni – si fanno particolarmente”densi”.

Carmen aveva ragione: Max era lo sherpa ideale per accompagnarmi, oltre il Ticino, nella mia terra promessa.

Ne è passata di acqua, dalla nostra “ultima cena”: proprio alla vigilia del periodo più sfidante della nostra storia, avevo condiviso il Progetto di Ondina con Carmen e Max. E mentre noi donne facevamo aperitivo a base di finger food e Bollicine D.O.C., Massimo gestiva con maestria il cibo, la cucina e le tempistiche di preparazione.

Vi confermo quindi che, oltre a essere un ottimo Coach, Max è anche un cuoco sopraffino.

Ma  torniamo ai nostri giorni.

 

Dammi il tuo Piano, che lo faccio a pezzi!

Per Max, quella del “Coach” è una vera e propria vocazione.

Significa osservare quello che il cliente fa già bene, offrendogli utili spunti per migliorare radicalmente la sua performance.

La Mission Possible di Max è rendere le cose semplici. Questo è il suo Brand … il suo punto di forza!

La semplicità, per lui, è il traguardo di un processo che mira all’eccellenza.

Ed ecco come fa: prende il tuo piano, lo smonta in piccoli pezzi … Poi li rimette insieme in modo ottimale per farlo funzionare a dovere.

Ed ecco il piano dettagliato che ha tutti i numeri per vincere: tiene conto di quello che farai quando avrai raggiunto la tua vetta e delle azioni da compiere ogni giorno con costanza, durante la scalata verso il successo. L’importante è che tu sia disposto a pagarne il prezzo.

 

I miei primi Mille …

Capita a tutti, prima o poi, di ricevere la fatidica “Chiamata” e anche Max ha avuto la sua.

Da fabbricante di F24, in veste di Commercialista, dava i numeri a chi glieli chiedeva.

Un giorno, però, si è accorto di essere stanco di presentare ai suoi clienti solo conti da pagare.

Con un piano dettagliato per aiutare mille imprenditori, Max è partito alla conquista del suo ruolo di Coach*.

Oggi, vicino all’ambizioso traguardo, già pensa al suo prossimo Viaggio.

Il suo cavallo di battaglia è “K.I.S.S.”, che non sta per bacio, né per l’omonima rock band: è l’acronimo di “Keep It Stupid Simple”, ovvero “Rimani nello stupidamente semplice” (traduzione letterale che non rende il significato originale, ma tant’è).

*Ponendo domande intelligenti, mirate, “giuste”, Massimo stimola i suoi coachée a trovare le loro Risposte!

Sommario

Nel corso della nostra chiacchierata abbiamo toccato argomenti interessanti come:

  • le parole come fonti di pensieri e convinzioni limitanti;
  • l’abbondanza di informazioni e tecnologia, e l’utilità di un coach che ci aiuti a focalizzarci su ciò che è davvero importante per noi;
  • l’importanza di imparare a governare e “leggere” i numeri, per gestire la crescita della nostra attività;
  • il denaro come energia allo stato puro, mezzo neutro per raggiungere i nostri obiettivi, lente di ingrandimento che enfatizza le qualità (buone o meno buone) di chi lo possiede;
  • il “problema” che blocca ed è causa di mancanza di conoscenza;
  • il “problema” che rallenta la nostra corsa e rappresenta una sfida evolutiva;
  • i bias cognitivi: le scorciatoie compiute dal nostro cervello per arrivare a conclusioni molto spesso fuorvianti;
  • il sistema di attivazione reticolare;
  • l’importanza delle convinzioni nel determinare la nostra percezione della realtà: “Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa”;
  • lo story telling profetico;
  • l’importanza dell’acquisizione di un mindset funzionale alla crescita, anche e soprattutto nei periodi di “crisi”;
  • l’importanza di riconoscere e perdonarsi gli errori compiuti (dopotutto, siamo umani!): solo così potremo smettere di preoccuparci, per cominciare ad occuparci delle cose;
  • l’utilità di non disperdere le energie lottando contro qualcosa o qualcuno: molto meglio focalizzarsi sulla creazione di qualcosa di nuovo e di meraviglioso (l’aggiunta è mia, non ho resistito);
  • i periodi bui li attraversiamo tutti, prima o poi: ma se siamo supportati da buoni amici e amati da persone a noi care, con un po’ di fortuna ci possiamo riprendere!
  • l’importanza di leggere le biografie di chi non ce l’ha fatta: è da loro che possiamo apprendere gli errori da evitare. D’altra parte, è impossibile replicare il contesto storico, geografico ed economico dell’uno su mille che ce l’ha fatta (per non parlare del fattore C…);
  • un più saggio uso del tempo;
  • l’importanza della perseveranza ancor più che dell’intelligenza, nel fare di noi persone di successo;
  • la saggezza del rinunciare ad avere ragione, pur di stare bene.

Per ora è tutto, Eroi.

L’intervista in video su Tele Ondina è qui.

La versione in podcast su Radio Ondina è qui.

Alla prossima avventura!

LOve,

la vostra Ondina Wavelet (JL)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Perché gli Angeli non muoiano mai.

Esattamente un anno fa, come ieri, Carlo e Veronica, due splendidi ragazzi, rispettivamente 19 e 16 anni, due fratelli, morivano, in contemporanea, in un assurdo incidente in moto.

Assurdo, perché era una giornata di cielo limpido, la strada era un rettilineo, davanti a loro un furgone bianco si era regolarmente fermato per girare e i due fratelli, sulla stessa moto, sobri e con il casco, si sono schiantati, ribaltandosi nell’altra corsia, dove stava arrivando un veicolo che se li è trovati addosso.

Nessun pirata della strada, nessun test tossicologico positivo, nessun disagio giovanile da esorcizzare in corse sfrenate.

Carlo e Veronica sono stati entrambi miei alunni, li conoscevo bene.

Un inno alla vita, sempre sorridenti, generosi, entusiasti.

Sempre responsabili, giudiziosi, maturi nella loro giovane età.

Un destino beffardo ha fermato il loro cuore per sempre il 10 settembre 2020.

Giuseppe e katiuscia, i loro genitori, di fronte a questa tragedia, inimmaginabile nella testa e nel cuore di chiunque provi a pensarci, figurarsi a viverla, avevano di fronte un bivio.

O morire con i loro figli, lasciandosi andare ad una vita per sempre vuota e priva di senso.

O rinascere con i loro figli, vivendo all’ennesima potenza, in una vita per sempre piena di valori e densa di significato.

Giuseppe e Katiuscia, un uomo e una donna, come tanti, accomunati dal loro indicibile dolore, dal giorno dopo la morte dei loro figli, hanno scelto la sfida di rimanere in vita, rinascendo una seconda volta.

Giuseppe e katiuscia, i genitori, sono stati ripartoriti alla vita, da Carlo e Veronica, i loro figli.

Giuseppe e Katiuscia, giorno dopo giorno, stanno vincendo la morte dei loro figli, perché ne celebrano la vita, dando prova di eroico coraggio, di generoso impegno sociale, di testimonianza umana e cristiana.

Giuseppe e Katiuscia hanno resi eterni i loro Angeli rendendoli i protettori di una associazione, la CV Soccorso-Odv Carlo e Veronica il loro dono è la speranza ( info@cvsoccorso. it-https://cvsoccorso.it/)

Giuseppe e Katiuscia hanno calamitato le energie positive di una comunità locale che si sta allargando a macchia d’olio, diventando rete nazionale.

Giuseppe e Katiuscia testimoniano che il futuro di chi resta è un’opportunità per la solidarietà.

Giuseppe e Katiuscia sono una testimonianza vivente di vita oltre la vita.

Giuseppe e Katiuscia come tanti veri eroi normali, che la vita mette a durissima prova, sanno resistere e continuare.

Concretamente, questi due genitori, volevano comprare un’ambulanza dedicata ai loro figli.

Nel frattempo, però, hanno riunito e formato volontari per il soccorso ed insieme, hanno creato l’associazione, che continua a crescere.

In una gara di generosità di tempo e di solidarietà di intenti sono anche partiti i lavori del Comune per la nuova sede di CVSoccorso in Via Bermani a Casalbeltrame ed è nata l’idea di un luogo aperto, pronto ad accogliere curare, consolare, come lo è stato il cuore di Katiuscia e Giuseppe, uno splendido esempio di umanità.

Si dice che ogni lungo viaggio inizia, sempre, con un primo passo.

Bene, il loro esempio ha contagiato attività ed aziende locali, provinciali, ora regionali, che promuovono l’iniziativa e favoriscono il tesseramento (tessera di socio sostenitore a 10 euro all’anno).

Non solo, l’esempio di Giuseppe e katiuscia ha creato una community nazionale, vedi pagina Facebook ed Instagram, ma ha anche stimolato nuove iniziative sportive, culturali, musicali.

Per esempio, Giulia e Samuele, due giovani, nome d’arte “Impvlso”, hanno avuto la fortuna di essere parte della breve, ma intensa vita di Carlo e Veronica.

L’impronta che portano dentro di loro è enorme, e così hanno deciso di mantenerne vivo il ricordo a modo loro, sì, perché Giulia e Samuele, oltre che ad essere veri amici dei nostri Angeli, sono anche due artisti di talento.

Già lo scorso anno Impvlso, aveva scritto di getto, col cuore ancora infranto dalla grave perdita, la canzone “Angels”, dedicata a Carlo e Veronica, che potrete vedere in questo link https://youtu.be/BYwRwJlrhOg .

A questo toccante brano si è aggiunto il frutto di una nuova amicizia, quella tra Samuele e Giulia, che ha generato il brano che si intitola “Forza Maggiore” i cui proventi andranno all’associazione

https://www.amazon.it/…/ref=cm_sw_r_cp_apa_glt…

 

Un progetto, un’amicizia vera, tra Giulia di Novara, e Samuele di Valledoria luogo di villeggiatura in Sardegna della famiglia Di Bernardo.

Il brano è intenso, le sonorità moderne e avvolgenti, il testo scritto in maniera emotiva e coinvolgente parla di famiglia, una famiglia magnifica che ha in Katiuscia e Giuseppe le vere colonne portanti.

Un altro esempio è quello accaduto ieri sera.

La famiglia Di Bernardo, ha fortemente voluto una commemorazione di Carlo e Veronica a Casalbeltrame, in provincia di Novara.

Al termine della messa nella Chiesa Parrocchiale, si è svolto una serata all’aperto, nel cortile del Museo Etnografico dell’attrezzo agricolo ‘L çivel”.

La Comunità Pastorale Novarese, il comune di Casalbeltrame, l’Associazione CVSoccorso-ODV ed il generoso contributo per il rinfresco offerto da Pane, Amore, Poderia, prestigioso locale del territorio, hanno creato una serata speciale, un’overdose di amore, un’opportunità per stare insieme e ricordare i due ragazzi, certo con commozione, ma anche con consapevolezza.

Ebbene, ieri sera tra i presenti, c’erano persone di tutta Italia, amici accorsi da Bergamo a Caserta.

l’Italia, quella che ha un cuore e lo sa ancora usare, si è ritrovata a Casalbeltrame, per ricordare due giovani che, se anche, materialmente, non sono più con noi, spiritualmente, abitano nei nostri cuori.

Il loro amore immenso ci ha reso tutti migliori, tutti solidali in un progetto che domani sarà realtà, C.V. SOCCORSO, è il loro futuro utile.

Ieri sera, c’eravamo anche noi di betapress, e ci siamo presi un impegno editoriale.

Ci siamo impegnati a scrivere e pubblicare un libro dedicato a Carlo e Veronica, un libro voluto dai genitori Giuseppe e Katiuscia, per rendere immortale il ricordo dei loro figli e per contribuire alla raccolta fondi.

Un libro testimonianza per ricordare, ma anche un progetto editoriale che diventa un impegno concreto per continuare una missione, quella di essere migliori.

 

 

 




“Non sono una ‘Contessa'”.

L’ennesimo regalo di Clubhouse.

Quante cose sono successe da quel fatidico San Valentino, giorno in cui, consigliata da più amici, ho fatto il mio ingresso in “Clubhouse”!

All’epoca l’applicazione era disponibile solamente per i possessori dell’iphone, e ci voleva l’invito di qualcuno per iscriversi, così come per accedere al “corridoio” sul quale si affacciano le chat, una volta che si è entrati.

Oggi questi passaggi non sono più necessari e chiunque può, in qualsiasi momento, visitare l’app e fare una capatina nelle “room” dedicate a questo o a quel topic.

All’inizio la consideravo né più né meno di uno sfizio. Poi, col tempo, è diventata qualcosa di più: un luogo virtuale in cui fare degli incontri interessanti con persone appassionate degli stessi argomenti.

Con alcune di queste sono nati importanti sodalizi … come la Room “Il Miracolo del Mattino”, ad esempio: appuntamento mattutino delle 06:30 che ha, di fatto, stravolto le mie abitudini quotidiane, costringendomi a mettere due sveglie per alzarmi al sorgere del sole.

La stanza nasce da un’idea di Silvia e di suo marito Massimiliano, entrambi imprenditori, per condividere temi valoriali di grande ispirazione.

Dal lunedì al giovedì e per novanta minuti, dopo il nostro intervento iniziale cediamo la parola a ciascuno degli ospiti “parlanti”.

O come “Il Giardino Incantato degli Eroi” con il musicista e cantante Fabio Gómez: punto di riferimento notturno per gli Eroi dei nostri giorni, porto di pace, sereno approdo per riposare dalle fatiche del giorno appena trascorso, ritemprando l’anima con parole “high vibes”.

 

Buongiorno, Cristina!

… E poi un giorno arriva lei con la sua “erre” arrotata, un fiocco rosso gigante a mo’ di cappello e i suoi frammenti di viaggio e di avventure in giro per il mondo.

Ascoltarla narrare le sue storie così cariche di pathos, con la stessa nonchalance di chi ha vissuto davvero di tutto, ha acceso in me il desiderio di incontrarla di persona e intervistarla.

“Cri” ha accolto con piacere la mia proposta e, cosa ancora più gradita, mi ha inviato il pdf del suo ultimo libro, la cui uscita è prevista per la fine di quest’anno o l’anno prossimo. Un vero privilegio, per me, averlo in anteprima assoluta!

Così, ho messo da parte le mie letture in corso per leggermi, tutto d’un fiato, “Aristocrap”.

Il titolo è il risultato della fusione delle due parole inglesi “Aristocrat” – aristocratico – e “crap” – merda.

Insomma, niente male come aperitivo. Il resto è un susseguirsi di episodi di vita in ordine temporale sparso – ma con una sua logica!

Questo libro, a detta dell’Autrice, è l’ingombrante biglietto da visita da porgere a chi le chieda del suo passato.

Sorrido e penso a quando un nuovo amico mi chiede: “Che personaggi hai doppiato?”.

Serafica rispondo: “Vai su wikipedia. Lì c’è tutto. Anche quello che non so”.

“È così … è proprio così” direbbe il nostro comune amico Max, founder e moderatore della Room “Il Miracolo del Mattino”: è giunto il momento di starsene in silenzio, lasciando che sia un libro a parlare per noi.

È anche il modo, assai efficace, di voltare pagina. Ricominciare da capo.

Regalo di compleanno.

Il nostro incontro, previsto per le 07:30, è stato anticipato di mezz’ora perché Cri si alza prestissimo e, veloce come il vento del deserto – che tanto le ha insegnato e tanto ama – è già pronta per l’intervista: truccata, vestita di verde smeraldo, fresca di messa in piega. Non so come faccia. È bellissima. Alle sette meno dieci del mattino!

Il suo sguardo azzurro e aperto si apre in un sorriso. Siamo pronte per registrare!

Sono certa che ascoltare la sua voce e quella “erre” birichina che fa molto chic, susciterà in voi le stesse emozioni che ho provato io.

Cri è un Essere Umano bello, dentro e fuori.

Nata in un contesto nobiliare, nel lusso di una Villa familiare nel cuore di Milano, con un papa tra i suoi avi e un titolo ingombrante da gestire, “Contessa”, Cri ha passato l’inferno.

Anzi, “Contessina”, per i compagni di scuola che la schernivano, attribuendole un ruolo che detestava e percepiva stretto e angusto come una cella senza finestre. I bimbi a volte sanno essere crudeli. Del resto, come potevano sapere quello che stava realmente attraversando?

Maria Cristina Margherita Savoldi D’Urcei Bellavitis ha vissuto almeno due vite: quella all’Ombra del male, annidato proprio dove non te l’aspetti, e quella alla Luce del sole nel deserto: lo stesso sole che ha illuminato il suo cammino verso una nuova identità di donna consapevole, umile e integra.

Il Soul Talk, in versione video su Tele Ondina, è qui.

In versione podcast su Radio Ondina, invece, è disponibile qui.

Alla prossima avventura e al prossimo Eroe!

La vostra Ondina Wavelet (Jasmine Laurenti)