Canzoni vicine canzoni distanti

Due artisti di altri tempi: Cristina Ferrari e Simone Gambini

Abito Floreale e cappello di paglia legato al foulard lei; giacca, cravatta e stile un po’ steampunk lui.

 

Cristina Ferrari e Simone Gambini hanno preso parte all’ultimo video del regista avanguardista Claudio Bernieri, che con i suoi effetti speciali, e la sua passione per il retrò e il Vintage, li ha letteralmente catapultati nel passato, al tempo in cui, per le dichiarazioni d’amore, non si mandavano vacui sms, noiose emoticon, o messaggi privi di pathos, ma si regalavano fiori, si intrecciavano sguardi, si sfioravano sorrisi.

Il testo e la musica di Raffaele Pistone ci accompagnano con la magica voce di Cristina in una “CANZONE D’ALTRI TEMPI” dedicata a tutte le Mamme, anche a quelle “distanti”:

(https://youtu.be/5aYV6MRkAfQ)

Pur provenendo da esperienze artistiche diverse, Cristina e Simone, hanno un recente passato in comune: entrambi hanno partecipato a rielaborazioni musicali della Commedia Dantesca: Cristina fa risuonare nel nostro cuore la bellezza dei versi con la sua voce dolce e potente.

Dante, dopo aver attraversato l’Inferno e il Purgatorio alla ricerca della salvezza, ché la diritta via era smarrita, guidato prima da Virgilio e poi da Beatrice, ha raggiunto l’ Empireo.

È ormai arrivato alla fine del suo viaggio, in Paradiso, e si prepara ad affrontare l’ esperienza ineffabile per eccellenza, l’ excessus mentis in deum, la contemplazione di Dio nel mistero della Trinità.

Per uscire dai confini della sua mente umana e tuffarsi nella visione ultima ha bisogno di una grazia sovrabbondante, che può derivargli solo da Maria, colei che per prima, vedendolo smarrito nella selva oscura, è venuta in suo soccorso. Il cerchio si chiude. E allora San Bernardo, che accompagna il poeta all’ ultimo passo, innalza la sua preghiera alla Vergine, perché interceda per Dante presso Dio, sì che ‘l sommo piacer li si dispieghi.

Vergine Madre, figlia del tuo figlio, / umile e alta più che creatura, /

termine fisso d’ etterno consiglio …  inizia così il canto XXXIII del

Paradiso, l’ultimo della Divina Commedia, il più bello e complesso per l’

altezza dei contenuti e dello stile.

Claudio Fanton con le sue note eseguite al duduk, l’oboe armeno, è riuscito a sottolineare e ad accompagnare la musicalità degli endecasillabi danteschi, creando un’ atmosfera sacra, sospesa, resa ancor più coinvolgente dalla straordinaria interpretazione di Cristina.

Antico e moderno si fondono per celebrare il Sommo Poeta.

Il suono melodioso e malinconico del duduk, un omaggio al martoriato popolo dell’ Armenia, accompagnando la preghiera, ci aiuta a vivere la bellezza eterna della Poesia, sublime musica per l’ anima.

(https://youtu.be/4arG33ZHnWo)

Simone interpretando Casella nel secondo canto del Purgatorio, (https://www.youtube.com/watch?v=myjYpQ9wV5M) in una versione musicale, capace di trasportare gli uditori nei tre mondi Danteschi, facendo rivivere tanto i terrori infernali, quanto le soavi beatitudini dell’Empireo, grazie alle musiche e ai disegni del suono del DJ e produttore discografico Dance, House, Soulful House-Deep, Joseph B (Joseph Brittanni), e del pianista Alex JB Martin, alla voce narrante di Kronos (all’anagrafe Gianluca Cellai, prof. di Lettere) e a personaggi del mondo Televisivo e teatrale, che coll’anima, la mente e il cuore, hanno realizzato questo colossale lavoro.