Il Bambino 4.0

Betapress: Buongiorno, Dottor Faletti, sappiamo che è un esperto pedagogista e fondatore del canale “Conversazioni Pedagogiche,” e che ha dedicato gran parte della sua carriera a sostenere i genitori nel loro compito di educatori. Oggi vorremmo discutere con lei del libro “Il Bambino 4.0,” che propone una suddivisione strategica dei primi 20 anni di vita in quattro fasi fondamentali. Può iniziare spiegandoci come vede l’approccio di questo libro?

Dott. Corrado Faletti: Buongiorno, è un piacere essere qui. Trovo che “Il Bambino 4.0” offra una struttura molto interessante e utile per comprendere le tappe cruciali dello sviluppo infantile e adolescenziale. Suddividere i primi 20 anni in quattro fasi permette ai genitori di avere un quadro chiaro di ciò che accade in ciascun periodo, consentendo loro di rispondere in modo più consapevole e adeguato alle esigenze dei loro figli. Questo tipo di approccio strategico è particolarmente utile in un’epoca in cui i cambiamenti sociali e culturali stanno rendendo la genitorialità sempre più complessa.

Betapress: Il libro descrive quattro fasi principali: la fase mistica (0-5 anni), la fase del copia-incolla (5-10 anni), la fase della costruzione dell’identità (10-15 anni), e la fase della costruzione delle competenze (15-20 anni). Potrebbe approfondire cosa distingue ciascuna di queste fasi e come i genitori possono meglio supportare i loro figli in ciascuna di esse?

Dott. Corrado Faletti: Certamente. Ogni fase ha caratteristiche distintive che richiedono approcci educativi specifici:

  • Fase Mistica (0-5 anni): Questa è una fase in cui il bambino vive immerso in un mondo di fantasia e simbolismo. Le fiabe, il gioco simbolico e le narrazioni fantastiche sono strumenti fondamentali in questo periodo. Qui, il ruolo del genitore è di proteggere e nutrire questa immaginazione, fornendo un ambiente sicuro e amorevole. I genitori devono raccontare storie, partecipare ai giochi simbolici, e rispondere alle domande dei bambini in modo che alimenti il loro senso di meraviglia senza confonderli con realtà troppo dure o premature.
  • Fase del Copia-Incolla (5-10 anni): In questa fase, i bambini iniziano a guardare al di fuori della famiglia per trovare modelli di comportamento. I compagni di classe, gli insegnanti, e persino i personaggi dei media diventano punti di riferimento. I genitori dovrebbero essere consapevoli dei modelli che i loro figli stanno emulando e guidarli verso scelte positive, discutendo con loro su cosa significhi essere un buon modello e perché certi comportamenti sono da preferire rispetto ad altri.
  • Fase della Costruzione dell’Identità (10-15 anni): Qui, i giovani iniziano a sviluppare una propria identità, spesso mettendo in discussione le norme familiari e sociali. È un periodo di ribellione e sperimentazione. I genitori devono mantenere un equilibrio delicato tra il concedere spazio per l’esplorazione e il mantenere un certo grado di guida e protezione. La comunicazione aperta e non giudicante è essenziale, così come il supporto nella costruzione di un’identità personale e autonoma.
  • Fase della Costruzione delle Competenze (15-20 anni): Durante questa fase, il giovane si prepara ad entrare nel mondo degli adulti. Le scelte educative e professionali diventano centrali, così come lo sviluppo di competenze sociali e lavorative. I genitori devono sostenere l’autonomia del figlio, incoraggiandolo a prendere decisioni e a sviluppare le competenze necessarie per il successo futuro, senza però lasciarlo completamente solo in questo percorso.

Betapress: L’approccio del libro sembra molto dettagliato e strategico. Tuttavia, alcuni genitori potrebbero sentirsi sopraffatti all’idea di dover seguire così tante fasi e adattare continuamente il loro approccio. Come può un genitore trovare un equilibrio tra il seguire queste linee guida e mantenere una certa flessibilità?

Dott. Corrado Faletti: È una domanda molto importante. L’equilibrio è la chiave. “Il Bambino 4.0” fornisce una mappa, ma ogni bambino è unico, e così anche ogni famiglia. I genitori devono sentirsi liberi di adattare questi consigli alla loro realtà. È importante ricordare che queste fasi non sono rigide: i bambini possono attraversarle in modi diversi e a ritmi diversi. L’importante è essere presenti, consapevoli e pronti a rispondere ai bisogni dei figli con empatia e comprensione, piuttosto che sentirsi obbligati a seguire un percorso prefissato in modo rigido.

Betapress: Questo è un ottimo consiglio. Un altro aspetto cruciale del libro riguarda la consapevolezza degli adulti nel loro ruolo di modelli di riferimento. Come possono i genitori, che spesso sono sotto stress o pressioni esterne, assicurarsi di essere buoni modelli per i loro figli?

Dott. Corrado Faletti: La consapevolezza di sé è il primo passo. I genitori devono riconoscere che i loro comportamenti, le loro parole e le loro reazioni sono osservati e interiorizzati dai loro figli. È normale avere momenti di stress o incertezza, ma è importante che i genitori si prendano del tempo per riflettere su come queste emozioni influenzano il loro comportamento. Paradossalmente, anche riconoscere e discutere le proprie imperfezioni con i figli può essere un esempio potente di come si può essere autentici, imparare dagli errori e cercare di migliorare. Il supporto di un professionista, come un pedagogista o uno psicologo, può essere molto utile per riflettere su questi aspetti e per trovare strategie pratiche per gestire lo stress in modo che non impatti negativamente sui figli.

Betapress: In conclusione, come vede l’importanza di un approccio pedagogico come quello delineato in “Il Bambino 4.0” nel contesto educativo e familiare odierno?

Dott. Corrado Faletti: “Il Bambino 4.0” è estremamente rilevante oggi perché offre una guida chiara e strutturata per i genitori, in un’epoca in cui la genitorialità è resa più complessa da una serie di fattori esterni, come la tecnologia, la cultura del successo e i cambiamenti sociali rapidi. Questo libro incoraggia i genitori a essere più consapevoli e intenzionali nel loro ruolo, fornendo gli strumenti necessari per affrontare le sfide di ogni fase dello sviluppo del bambino. Il vero valore del libro sta nel suo approccio strategico ma flessibile, che aiuta i genitori a navigare con maggiore sicurezza nel viaggio di crescere figli sani, equilibrati e capaci di affrontare il futuro.

Betapress: Grazie mille, Dottor Faletti, per questa illuminante discussione. Siamo certi che i lettori trarranno grande beneficio dai suoi consigli e dalla sua esperienza.

Dott. Corrado Faletti: Grazie a voi per l’opportunità. È sempre un piacere poter condividere riflessioni e strumenti utili per migliorare il percorso educativo dei nostri figli.




Paolo Battaglia La Terra Borgese, Edgar Degas, un’immensa Scuola di danza a Parigi, al Musée d’Orsay, dal 1986, dopo il Louvre

 

 

… il pavimento inclinato e la linea diagonale che unisce idealmente le due ballerine viste di spalla…

 

Non si può parlare di Degas senza che balzino – spiega il critico d’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese – alla nostra mente le sue danzatrici in tutù, vaporose e leggiadre, prese dal vero.

 

Degas – continua il critico d’arte – cominciò a studiare figure e movimenti di ballerine all’Opera di Parigi dopo il 1870. All’inizio più freddo e oggettivo, secondo la tradizione pittorica del suo tempo e l’insegnamento ricevuto alla scuola, acquistò in pochi anni una scioltezza di linguaggio e una tale maestria da collocarlo tra i maestri dell’Impressionismo; benché, per sua naturale tendenza, se ne tenesse un po’ in disparte.

 

Comunque, quest’opera – informa Paolo Battaglia La Terra Borgese -, dipinta nel 1874, l’anno ufficiale di nascita dell’Impressionismo (misura cm. 85 X 75) manifesta, rispetto agli altri artisti del movimento, il gusto e la sapienza del modellato, propri di Degas.

 

Vi è raffigurata una lezione di danza nel ridotto dell’Opéra – afferma Battaglia La Terra Borgese.

 

Al centro, il vecchio ballerino Perrot, famoso ai suoi tempi, osserva le sue allieve appoggiato al bastone. La prospettiva ¢ sentita drammaticamente. Osservate il pavimento inclinato e la linea diagonale che unisce idealmente le due ballerine viste di spalla, in primo piano, a quelle disposte lungo la parete fino al gruppo frontale dell’ultimo piano. Nulla è lasciato al caso osserva – afferma Battaglia La Terra Borgese, in questo come negli altri dipinti di Degas.

 

L’Artista ritaglia una figura nell’altra, sovrapponendone le forme ci svela il Critico, ma le coordina con tale accortezza da evitare qualsiasi confusione.

 

In questo la sua pittura – riflette il critico d’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese, si differenzia da quella tipica degli Impressionisti, portati invece a fondere, e confondere insieme, i profili degli oggetti raffigurati.

 

Il mondo della danza offriva uno spettacolo di grazia non infrequente ai tempi di Degas.

Nell’Ottocento il balletto era uno degli spettacoli preferiti e – chiude Paolo Battaglia La Terra Borgese -, ancora una volta, un artista si è ispirato dal vero per creare sulla tela un’intramontabile visione di bellezza.