Impulse

Impulse – Italian Pink Floyd Tribute Band, la scelta di interpretare la musica di una Gruppo che ha fatto la storia.

Era il 18 Aprile del 1968 quando i Pink Floyd debuttarono in Italia, precisamente a Roma, tenendo 2 concerti al giorno, ripetendoli anche il 19 Aprile, nello storico locale, Piper Club, che ha lanciato nel mondo della musica numerosi artisti negli anni 60, Patty Pravo, Equipe 84, e d altri.

La curiosità di quell’evento che segnò il loro debutto in Italia, allora poco conosciuto, è stato il fatto che giunsero dopo appena 10 giorni dall’annuncio ufficiale dell’uscita dal gruppo del fondatore, compositore e chitarrista Syd Barrett, per i suoi problemi legati all’uso sempre più massiccio di sostanze come LSD.

Pochi forse immaginavano che avrebbero fatto la storia della musica, componendo brani che sono divenuti immortali e che richiamano sempre migliaia di “cultori”.

Si esibiscono ancora a Roma, Stadio Flaminio, con due concerti, 11 Luglio 1988.

Mentre, l’ultimo concerto tenuto a Roma, pianificato in un primo momento a Tor di Valle e poi spostato a Cinecittà, è del 19 Settembre del 1994, con un David Gilmour, il chitarrista introdotto ufficialmente nel 1968 nel gruppo dopo l’allontanamento di Syd Barrett, ma che già grazie a Nick Mason lo sostituiva spesso dal 67, è divenuto uno dei punti di riferimento della Band.

Proprio quel David Gilmour che nonostante i suoi 78 anni, essendo nato il 6 marzo del 1946 a Cambridge nel Regno Unito, si è esibito a Roma in quello scenario straordinario che è il Circo Massimo nello scorso 27 settembre 2024, replicando con grande successo il 28 e 29 settembre e poi ancora l’ 1, il 2 ed il 3 ottobre.

Un percorso, quello dei Pink Floyd, nati nel 1965 con la formazione composta da Syd Barrett, cantante e chitarrista, poi sostituito da David Gilmour, Roger Waters bassista, Nick Mason batterista e Richard Wright tastierista, che ha visto costanti evoluzioni sonore, grafiche, innovative, testi filosofici con spettacolari esibizioni artistiche innovative che hanno portato la Band ad essere uno dei più innovativi ed influenti gruppi della storia.

Proprio per questo motivo molte band di nuova generazione hanno scelto di seguire l’onda dei Pink Floyd riproducendo ed interpretando i brani, più o meno tutti, che hanno portato il gruppo ad avere quel successo destinato a rimanere nel tempo.

Offrire allo spettatore che vuole continuare a vivere o a conoscere, perché giovane, quelle emozioni che solo la musica dal vivo, in particolare quella dei Pink Floyd, riesce a trasmettere, è l’impegno che “Impulse” sembra essersi dato riuscendo con un elevato successo a raggiungere l’obiettivo.

Così, il 19 ottobre, pochi giorni dopo il concerto di David Gilmour, presso la “Stazione Birra” a Roma, una bellissima esibizione degli “Impulse”, dal titolo “THEIR IMMORTAL REMAINS”, ha fatto viaggiare le menti dei presenti, con la discografia dei Pink Floyd e due ore di spettacolo in cui si è spaziato tra i vari album, rivivendo emozioni senza tempo.

Emozioni legate a ricordi di gioventù, per i numerosissimi avventori del locale giunti li, non per mangiare o bere, come avviene in tanti locali un po’ ovunque, ma per gustare, ricordare, avvicinarsi e… sognare al suono di quella musica che…

Un concerto vero e proprio, quello degli Impulse, che non hanno scimmiottato la grande Band di riferimento, ma hanno saputo interpretare al meglio la loro musica, dando ad ogni brano quel carattere, quella forza, quella carica, diversa ma efficace, che chi ascolta può proiettare ed elaborare nella propria personale sensibilità, facendo si che il ricordo di un tempo si trasformasse in una nuova sensazione.

Simone Marino alla chitarra, ma anche voce del gruppo, Fabio Potenziani anche lui alla chitarra e coro, Carlo Di Tore Tosti al Basso, un trio veramente affiatato ed integrato, dove le note di ogni singolo strumento si fondono e si intersecano dando quella forza che il suono sa trasmettere.

Perfettamente integrati da Alessandro Russo alle tastiere e al sintetizzatore che ha saputo creare quegli effetti sonori particolari e tipici dei Pink Floyd.

Eccellente la voce di Denis Tesselli con la sua interpretazione decisa e non da “imitatore”.

Tra tempi e contrattempi, Riccardo Macrì alla batteria, discreto, in quei brani dove è necessario esserlo, ma deciso e trainante negli altri.

Capace di apparire e scomparire, con discrezione ma di mostrare tutto il vigore del Sax, Tonino Ciotti.

Perfettamente integrate, capaci di ben gestire i loro toni vocali, secondo le personali caratteristiche, alternandosi perfettamente o unendosi magistralmente le loro voci, Clara trucchi e Valentina Ciaffaglione.

Una formazione che ha spaziato tra i vari album della Storica Band Inglese, ripercorrendo brani noti e meno noti.

Chi non ricorda il 33 giri “The Dark Side of The Moon”, cui, con “Speak to Me/Breate” hanno voluto iniziare la loro serata “Impulse”?

Per poi passare a “Meddle” con il brano “One Of These Days”.

Ed ancora “What Do You Want From Me”,” The Happiest Days Of Our Lives”.

Elencare tutti i 16 brani eseguiti con grande maestria, prima dei brani del “Bis, concessi al pubblico che li ha applauditi con grande calorosità, si ridurrebbe ad un mero elenco, che toglie il gusto di andarli ad ascoltare.

Preferiamo invece ricordare i tre brani concessi dopo la chiusura del concerto, richiesti a suon di applausi.

“Hey You”, Confortably Numb”, “Outside The Fucking Wall” brani tratti dal “The Wall”.

Una serata, un sabato sera, dove piuttosto che schiamazzi, anche se oramai ci stiamo abituando, si è potuto fruire di quella musica, che poco i giovanissimi conoscono, ma che, quelli che la conoscono l’apprezzano e desiderano ascoltarla.

Una serata che gli “IMPULSE” hanno riempito e dove giovani e meno giovani hanno potuto sognare…

Ettore Lembo