Star Wars, almeno credo…

La data è finalmente giunta, il film tanto atteso è già parte della storia cinematografica.

Star Wars: The last Jedi è uno dei film più innovativi e di effetto della saga, ma allo stesso tempo anche il meno “Star Wars” di tutti.

La sensazione che infatti questo film ci lascia, è quella di un bellissimo film con spettacolari effetti grafici, ma che si allontana un po’ dai canoni imprescindibili della saga originale: la forza, i personaggi e soprattutto lo stile.

In The Last Jedi si nota subito un forte stacco con Episodio VII, il cambio di sceneggiatori e registi non passa affatto inosservato, anzi.

Sembra quasi che a Ryan Johnson gli espedienti stilistici e narrativi del film precedente non siano affatto piaciuti, e che abbia cercato un modo per liberarsene in fretta.

Un grande plauso va alla recitazione eccellente e alle scene d’azione.

Il cast di Star Wars si è dimostrato come sempre all’altezza, gli attori sono capaci di creare un’atmosfera davvero convincente e trascinante.

Le scene d’azione grazie anche ai bellissimi effetti speciali e alle notevoli coreografie dei combattimenti sono in grado di sorprendere ed emozionare allo stesso tempo.

 

ATTENZIONE SPOILER

 

Il film si apre con un disperato tentativo di fuga della resistenza dalla loro base su D’Quar, facendoci intuire che la distruzione della base Star Killer, avvenuta nel 7, non ha in realtà sortito alcun effetto sul Primo Ordine che ancora impera, anzi forse è addirittura più potente di prima.

Contemporaneamente vediamo Rey che consegna la spada a Luke, il quale senza troppi problemi se la getta alle spalle.

Ecco qui un primo esempio di quello di cui si parlava sopra.

In episodio 7 abbiamo la spada di Anakyn, fulcro della storia, fonte di visioni per Rey, mentre nell’ 8, a neanche cinque minuti dall’inizio viene gettata via.

 Ci viene introdotto un Luke completamente diverso da quello che eravamo abituati a conoscere nella saga originale: Luke, che anche con suo padre, Darth Vader, non aveva mai perso la speranza, in questo film si da immediatamente per vinto con il nipote, non appena capisce che il suo cuore è stato sedotto dal lato oscuro.

Inoltre anche la figura di Snoke e le origini di Rey introdotte nel 7 come parti di importanza fondamentale, vengono velocemente annientate in questo film.

Si sperava infatti di apprendere la storia dietro all’oscuro Snoke, ma senza neanche un accenno lontano a chi possa essere viene ucciso.

Lo stesso vale per le origini di Rey: nel 7 viene introdotto un mistero riguardo alla ragazza che aspetta con ansia i suoi, che segna ogni giorno che passa nella loro attesa, ma che però nell’otto è sminuito a un suo desiderio di dimenticare quello che è stato, ovvero che i suoi, mercanti di rottami alcolizzati l’hanno venduta per comprarsi da bere.

Questo particolare espediente narrativo però non è così negativo, infatti ci ricorda che la forza non è prerogativa solo degli Skywalker, ma molti bambini, uomini e molte creature diverse nella galassia sono particolarmente sensibili alla forza.

Un espediente molto interessante, invece, è quello della conversazione a distanza tra Rey e Kylo che ci permette di comprendere meglio la storia e la psicologia dei due personaggi, portando i due sullo stesso piano di importanza all’interno del film così come lo sono la luce e l’oscurità.

Questo ci porta ad un altro canone che viene alterato: la forza.

L’idea che passa è quella di una ragazza che in quanto opposto di Kylo Ren nella luce, riesce, anche senza alcun allenamento, a padroneggiare senza troppi problemi la forza.

Questo è in forte contrasto con l’idea della forza che avevamo fino a qualche giorno fa: addirittura Anakyn, il prescelto, aveva avuto bisogno di un addestramento per imparare le vie della forza.

Inoltre c’è la scena di Leia, sottolineerei La scena.

Leia viene spazzata via dal ponte di comando, si ritrova a fluttuare nello spazio, sembrerebbe finita per lei, ma improvvisamente, non si sa bene come, torna in vita e raggiunge la salvezza.

Per quanto le vie della forza siano misteriose, questa scena, almeno secondo il nostro parere, risulta davvero molto forzata.

Un ultimo punto di cui vogliamo parlarvi è la superficialità con cui vengono trattati personaggi come Finn e Capitan Phasma.

Per quanto riguarda Finn e Rose possiamo affermare che la loro parte di storia si rivela inutile ai fini dell’impresa ed è solo grazie al droide BB-8 se potremo rivederli in episodio 9.

Mentre Capitan Phasma si salva dal compattatore di rifiuti nel Risveglio della Forza solo per morire dopo dieci minuti di comparsa in The Last Jedi.

In conclusione quindi possiamo affermare che Star Wars The Last Jedi è un bellissimo film forse volto più a distruggere la storia introdotta nel Risveglio della Forza che non a crearne una nuova e significativa.

 

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1977

Nel 1977 esce nelle sale Star Wars, nessuno avrebbe immaginato cosa sarebbe successo dopo, che effetto avrebbe avuto sul pubblico e sulla cultura popolare del secolo.

Chiamarla fama potrebbe essere riduttivo, c’è chi ne ha fatto una religione, ma quello che è certo è che Star Wars non è solo un film, non lo è mai stato: è un universo, è quello che più si avvicina ad essere mitologia moderna, non esiste nulla come il fenomeno generato da George Lucas.

Se vogliamo parlare di numeri, ad esempio, Star Wars episodio 7 ha incassato complessivamente più di due miliardi di dollari infrangendo numerosi record al botteghino. La saga ha trovato un gran numero di fan che ha preso molto seriamente l’universo canonico e quello espanso con fumetti, libri, romanzi e videogiochi e ne ha fatto un vero e proprio culto tramite associazioni di appassionati che si ritrovano per fare cosplay e coreografie con le spade laser.

Tra le associazioni di cosplayer più importanti e riconosciute dalla Lucasfilm vale la pena nominare la Rebel Legion e la 501st Legion rispettivamente rappresentanti della ribellione e dell’impero galattico (sempre sia lodato).

Per quanto riguarda invece le coreografie e i combattimenti con spade laser noi italiani possiamo vantarci di avere un associazione che è diventata addirittura internazionale!

La Ludosport, che nasce in Italia ma da qualche anno si è espansa in molti altri paesi del mondo, è un’accademia di spada laser non coreografata e quindi al limite dell’arte marziale, con gare e regolamenti sportivi volti alla tutela della persona e al divertimento portato a livelli competitivi.

La scuola si basa sull’insegnamento dei sette stili dell’universo di Star Wars, ogni stile può richiedere anche un paio di anni per essere completamente dominato e alla fine è richiesto un esame proprio come nelle arti marziali.

Coreografie molto belle e fedeli sono portate invece dalla Jedi Generation alle varie fiere del fumetto, qui i combattimenti sono preparati e coreografati ma sono molto più spettacolari e belli da vedere soprattutto perché accompagnati da recitazione e costumi di scena fedelissimi.

Degni di nota sono anche i costruttori di spade laser tutti italiani che forniscono ai fan e agli atleti gli attrezzi per allenarsi e completare i propri costumi; se non si vuole comprare la spada all’estero infatti in italia abbiamo Spade della Forza, Skyforge Saber e Emavox Studio Art che forniscono anche effetti sonori di movimento e hanno una tale resistenza da permettere di compiere stunt e combattimenti senza aver paura di danneggiare nulla.

Tutte queste persone sono solo semplici fan, fanno quello che fanno per amore di Star Wars, non ce nessuna grossa corporazione dietro a finanziarli, sono “indipendenti” e vale dunque la pena sostenerli perché hanno il coraggio di seguire le proprie passioni e di mettersi in gioco.

Noi vi consigliamo di fare un giro sui loro siti e pagine se siete alla ricerca di una spada laser…o di un addestramento jedi.

 

Spade laser:

https://www.facebook.com/SkyForgeSabers/

 

https://www.spadedellaforza.com/it/

 

https://www.emavoxstudioart.it

 

 

Cosplay e lightsaber combact:

http://www.501italica.com

 

http://www.rebellegion.it

 

http://www.ludosport.net/it/le-lightsaber/

 

https://www.jedigeneration.it

 

Video:

https://www.youtube.com/watch?v=qmV8hel76WI

 

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=AXRV4604ZVw&w=640&h=360]

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Battlefront II: Fare non Provare!

Il gioco più atteso da tutti i fan di Star Wars è sugli scaffali e lo abbiamo giocato a fondo e sviscerato a dovere per portarvi la nostra opinione.

Battlefront 2 arriva a due anni di distanza dal primo capitolo uscito nel 2015 e corregge quasi tutti i difetti che aveva il suo predecessore e che avevano scontentato i fan.

L’introduzione di una campagna single player è la più importante delle aggiunte, della lunghezza di circa sei ore, durata tipica per uno sparatutto, la storia ci porta nei panni di un agente speciale dell’impero in una serie di livelli che coinvolgono l’uso di navi spaziali e alcuni dei più famosi eroi della saga.

Si tratta di un’esperienza intensa e divertente che farà riferimento a molti altri media del nuovo canone di Star Wars e che farà esaltare i fan della saga, ma che rimarrà comunque godibile anche per i neofiti.

Altra modalità offline è l’Arcade in cui ci si può cimentare in sfide o partite personalizzate contro il computer da soli o in schermo condiviso con un amico.

Menzione importante va al comparto multiplayer che questa volta mette a disposizione molti più pianeti, molti più veicoli, molti più personaggi e il tutto proveniente da tutte e tre le ere cinematografiche.

Nel multigiocatore sono inoltre presenti le battaglie spaziali con le iconiche astronavi, anche queste notevolmente migliorate nell’utilizzo e nella varietà dal precedente capitolo, che portano il giocatore a scontri al cardiopalma nel vuoto dello spazio e tra campi di asteroidi.

La sola nota negativa del multiplayer, e osiamo dire di tutto il gioco, è il sistema di progressione che blocca anche alcuni personaggi giocabili dietro alle così dette loot box.

Le loot box rappresentano un sistema di microtransazioni in-game che permette di ottenere premi e progredire velocemente pagando in denaro reale casse premio che altrimenti richiederebbero ore di gioco per essere guadagnate.

Si viene così a creare un evidente vantaggio in partita per chi è disposto a pagare rispetto a chi non vuole o non può farlo.

Questo è un problema largamente conosciuto dalla community online ed è talmente sentito che, a causa delle numerose lamentele dei giocatori, a distanza di poche ore dall’uscita EA è stata costretta a eliminare, temporaneamente, le microtransazioni dal gioco.

Non resta che sperare che il sistema di progressione venga migliorato con futuri aggiornamenti che introdurranno, tra l’altro, anche numerosi nuovi contenuti gratuiti per tener vivo il gioco negli anni a seguire.

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Star Wars, una nuova trilogia all’orizzonte… lontano lontano.

Recentissimo è l’annuncio da parte di Disney di una nuova trilogia di film ambientata nell’universo di Star Wars.

A scriverla e a dirigere almeno il primo film sarà Rian Johnson, regista di Star wars: Gli ultimi Jedi; Disney e Lucas Film sono rimasti, infatti, talmente colpiti dal lavoro svolto in episodio 8, che hanno deciso di affidargli anche questo importante compito.

Per quanto riguarda la storia, ancora non si conoscono i particolari, si sa solamente che sarà scollegata dalle vicende degli Skywalker, e che a livello di ambientazione si vedranno angoli di galassia mai visti prima.

La data stimata per l’uscita del primo film è successiva al 2020: non ci resta che aspettare!!!

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Trust me I’m a Jedi

spade laser realtà o fantasia?

È possibile la creazione dell’iconica arma dell’universo di Star Wars?

Negli ultimi anni è tornata con prepotenza nella nostra quotidianità, una delle saghe più amate di sempre: Star Wars.

Difficili da dimenticare le epiche battaglie spaziali, accompagnate dalle meravigliose musiche di John Williams,  ma certamente indelebili nella nostra mente sono i combattimenti con le spade laser.

« Questa è l’arma dei cavalieri Jedi. Non è goffa o erratica come un fulminatore… è elegante invece, per tempi più civilizzati. » cosi ci viene introdotta per la prima volta questa iconica arma dal maestro Obi-Wan Kenobi in episodio IV.

Nell’universo di Star Wars, una galassia lontana lontana, le spade laser sono lo strumento più potente per i Jedi e per i Sith, rappresentanti del lato chiaro e del lato oscuro in continuo conflitto.

Ma come funzionano effettivamente queste armi? è possibile costruirle con la tecnologia attualmente a nostra disposizione?

Nei film le spade laser sono composte da un’elsa da cui fuoriesce del plasma che forma la lama.

La spada è alimentata da una batteria che emette energia la quale deve essere canalizzata in un cristallo Kyber, che dà il colore alla lama.

La proprietà principe di quest’arma è l’estremo calore della lama, in grado di scogliere e penetrare quasi ogni materiale; tutto tranne un’altra spada laser, ed è questa caratteristica che rende possibile i combattimenti e gli scontri tra le spade.

I tentativi di replicare questa tecnologia nella realtà non sono mancati, creando per esempio laser potentissimi è possibile imitare l’impugnatura che emette il fascio di luce colorato, ma questo fascio si propaga senza possibilità di dare una lunghezza finita alla lama, inoltre la luce non interagisce con se stessa e dunque è impossibile che due lame si possano scontrare.

La soluzione potrebbe essere quella di usare un fascio di plasma, gas portato ad elevate temperature che emette luce, ma questo dovrebbe essere contenuto in una forma e interagire con un’altra spada.

Per fare ciò, almeno teoricamente, si potrebbero utilizzare campi magnetici molto potenti, capaci di contenere il plasma e interagire tra di loro in maniera più o meno simile a quella vista nei film.

Tuttora, con le conoscenze e la tecnologia odierna, la spada laser rimane, purtroppo, soltanto una fantasia della nostra infanzia, possiamo sperare e aspettare che diventi un ambito oggetto del nostro futuro.