Canto notturno dell’allievo silente

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Io so che il mio maestro è un uomo ma non per questo aspetterò i suoi sbagli.

So che potrà sbagliare ma se accadrà non lo giudicherò per questo.

Io so che il mio maestro sbaglia ma so anche

che perfino il suo errore per me sarà un insegnamento.

Io so che il mio maestro è un uomo ma io sarò comunque il suo allievo.

Non mi interessa se sbagli, se esageri, se ti arrabbi, se sei superficiale con me,

Quello che mi dai tu è quello che nessun altro può darmi.

Probabilmente sono in cento migliori di te,

Più bravi, più gentili, piu colti, più onesti, più sinceri

Ma tu sei quello che riesce a parlarmi.

Il mio compagno ha scelto un altro maestro pensando che siate allo stesso livello

ma non vede dove sta la differenza.

Il mio compagno mi dice di aprire gli occhi,

ma la stanza dello studente ha spazio solo per lui e per il maestro.

“Il più stolto tra gli uomini non pretende altro maestro che Gesù Cristo” ha detto Gurdjieff

Ed è così logico che stento a capire perché non è chiaro anche agli altri.

È così vero che quando qualcuno afferma il contrario, taccio.

Il mio maestro è migliore di me ed è fatto in modo tale che io posso capirlo

Ma solo se voglio imparare.

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