Se usi questa salsa potrai volare!!!!

Riportiamo una giusta domanda che si pone oggi ETTORE LEMBO NEWS, ovvero:

dove vogliamo arrivare?

https://tinyurl.com/yc4ds6y9

 

L’utilizzo di un messaggio popolare ma fuori contesto per la finalità che si vuole ottenere pone l’accento su un tema oggi quanto meno fondamentale: la questione della pubblicità fuorviante.

Questo tema si annida profondamente nelle riflessioni etiche e nelle prassi commerciali, costituendo un terreno di dibattito cruciale per l’integrità del mercato e la protezione dei consumatori.

Quando un messaggio pubblicitario viene considerato fuorviante, ci si riferisce alla sua capacità di indurre in errore attraverso informazioni false o presentate in modo tale da ingannare il ricevente, portandolo a compiere scelte non consapevoli o non pienamente informate.

Questa pratica non solo mina la fiducia tra consumatore e aziende ma solleva anche questioni significative riguardo l’etica commerciale e la responsabilità sociale d’impresa.

Dal punto di vista economico, la pubblicità fuorviante distorce il meccanismo di mercato basato sulla concorrenza leale e sull’informazione.

Nel mercato ideale, i consumatori fanno scelte basate su informazioni accurate e complete, permettendo così una distribuzione efficiente delle risorse e una concorrenza basata sulla qualità e sul valore dei prodotti.

La disinformazione, al contrario, causa una “falla di mercato”, dove i consumatori sono indotti ad acquistare prodotti o servizi che non rispondono alle loro aspettative o necessità, con conseguente insoddisfazione e potenziale danno economico.

Sul piano sociale, la pubblicità fuorviante erode la fiducia dei consumatori non solo nei confronti delle singole aziende ma dell’intero sistema commerciale.

In un’era caratterizzata da una crescente sensibilizzazione sui diritti dei consumatori e sull’importanza della trasparenza, pratiche pubblicitarie ingannevoli possono avere un impatto negativo sull’immagine e sulla reputazione delle aziende, generando un clima di sfiducia che va oltre il singolo atto di acquisto.

Questo può portare a una maggiore regolamentazione da parte delle autorità pubbliche, con l’introduzione di normative più stringenti sulla pubblicità e sul marketing.

Dal punto di vista etico, la pubblicità fuorviante solleva questioni fondamentali sulla responsabilità delle aziende nei confronti dei loro stakeholder, inclusi consumatori, società e ambiente.

Nel contesto della responsabilità sociale d’impresa, le aziende sono chiamate a operare non solo con l’obiettivo di massimizzare il profitto ma anche di contribuire positivamente al benessere della società.

La pratica di diffondere messaggi pubblicitari ingannevoli si pone in netto contrasto con questi principi, poiché manifesta un disinteresse verso l’integrità e il benessere del consumatore, privilegiando invece l’obiettivo di massimizzazione delle vendite a breve termine.

Dal punto di vista pedagogico, l’educazione al consumo critico rappresenta un aspetto fondamentale nella formazione dell’individuo moderno.

In un’epoca caratterizzata da un bombardamento continuo di messaggi pubblicitari, è essenziale sviluppare competenze critiche che permettano di analizzare, valutare e comprendere i messaggi pubblicitari, distinguendo quelli affidabili da quelli fuorviante.

Questo approccio pedagogico non solo prepara l’individuo a difendersi dalle pratiche commerciali ingannevoli ma promuove anche un consumo più consapevole e responsabile, in linea con i principi di sostenibilità e di etica.

In conclusione, la gravità di diffondere un messaggio pubblicitario fuorviante risiede non solo nelle sue immediate conseguenze economiche e sociali ma anche nelle sue ramificazioni etiche e pedagogiche.

La lotta contro la pubblicità ingannevole richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga legislatori, aziende, educatori e consumatori, ciascuno con il proprio ruolo nella promozione di pratiche commerciali etiche e trasparenti.

La realizzazione di un mercato basato sulla fiducia e sull’integrità non è soltanto un obiettivo etico ma una necessità pratica per lo sviluppo sostenibile dell’economia e della società.




Walter Rizzi, Banca AideXa, e Andrea Vaccaro: nasce un connubio per lo sport.

Il mondo dell’associazionismo sportivo in Italia conta oggi 110.000 Associazioni/Società sportive dilettantistiche. Le ASD o SSD sono, di norma, considerate facenti parte del terzo settore, hanno importanti agevolazioni fiscali su tutte le attività istituzionali e la possibilità, sotto certe condizioni, di sottoscrivere contratti di lavoro sportivo.

Quando però si parla di mondo bancario ecco che allora non si trovano grandi attenzioni per questo settore, se non quelle base per il terzo settore che, tuttavia ha un rapporto entrate/uscite molto diverso dal mondo sportivo.

In questo contesto Banca AideXa, fintech bank dedicata alle PMI e fondata nel 2020 da Roberto Nicastro e Federico Sforza, si inserisce oggi con la volontà di dare voce al mondo dello sport, supportandolo con sponsorizzazioni ma anche offrendo prodotti e servizi adeguati alle esigenze del settore.

Il 2022 è stato l’anno dello sci, con la sponsorizzazione della scuola sci viaLattea e nel 2023 è la volta del golf.

Banca AideXa ha infatti stretto un accordo di sponsorizzazione con Vittorio Andrea Vaccaro, professionista di golf, classe 1988, e dirigente sportivo.

Vaccaro, come golfista dilettante ha vinto sei campionati regionali a partire dal 2002.

Successivamente, da professionista ha giocato inizialmente sull’EuroPro Tour e ha continuato la sua esperienza in Inghilterra, in Francia e in Italia con piazzamenti di buon livello giocando anche su Alps Tour, Pro Golf Tour ed European Challenge Tour.

Ha iniziato, quasi parallelamente la carriera di dirigente sportivo, nel 2012 è stato eletto per la prima volta nel consiglio regionale della Federazione Italiana Golf.

Betapress: Walter Rizzi, Vicedirettore Generale di Banca AideXa, chi è Banca AideXa e qual è la sua mission?

Walter Rizzi: Banca AideXa è nata nel 2020 come prima fintech italiana dedicata esclusivamente alle piccole e medie imprese. La sua mission è quella di semplificare l’esperienza di accesso al credito degli imprenditori italiani grazie ad un approccio 100% digitale e all’utilizzo più avanzato della tecnologia, come AI e Open Banking.

Con questo modello distintivo, Banca AideXa si è presentata su un mercato dominato da grandi istituti tradizionali, offrendo a chi fa impresa l’opportunità di ricevere una proposta di finanziamento in pochi minuti e di vedersi accreditato sul conto corrente l’importo anche in qualche giorno, senza la necessità di firmare e caricare alcun documento cartaceo.

I primi prodotti che abbiamo lanciato sul mercato sono stati i finanziamenti alle piccole medie imprese. Con il tempo abbiamo allargato il portafoglio di prodotti digitali, introducendo i conti deposito e conto corrente per le imprese, per permetterci di avere sempre liquidità disponibile per le necessità delle PMI.

Betapress: Da cosa è nata quindi questa voglia di avvicinarsi al mondo sportivo?

Walter Rizzi: Da tempo ormai Banca AideXa si è avvicinata al mondo dello sport, cogliendo le potenzialità di questo settore. Già dal 2022, anno in cui abbiamo lanciato la nostra prima campagna multicanale, siamo stati in televisione con la  Formula 1, lo scorso inverno abbiamo collaborato con una scuola sciistica a Sestriere (la Scuola ViaLattea), e dall’estate di quest’anno ci siamo avvicinati al mondo del golf  con attività ad hoc, tra cui visibilità televisiva durante la Rider Cup di fine settembre 2023, l’evento internazionale del golf che si è tenuto a Roma, Abbiamo identificato in questo sport un interesse molto forte da parte dei nostri clienti, gli imprenditori, e quindi siamo contenti di sviluppare le nostre iniziative in merito.

Betapress: La sponsorship di Andrea Vaccaro è quindi un passo in un percorso di lungo termine?

Walter Rizzi: Collaborare con Andrea Vaccaro per noi vuol dire supportare un golfista che ha consacrato tutta la sua carriera a favore dello sport e quindi ben rappresenta la nostra volontà di vicinanza a questo mondo. La sua figura è quella di uno sportivo che condivide i nostri stessi valori, tra cui la dinamicità, proprio come una banca fintech. Non ci interessa sponsorizzare una squadra di serie A o la Champions league, ci interessano realtà in cui ci sia lo spirito dell’impresa e la possibilità di raccontare la sfida delle piccole realtà italiane per crescere e vincere nel mercato.

Betapress: Come collaborate nel concreto con le associazioni sportive?

Walter Rizzi: In particolare abbiamo declinato uno dei nostri prodotti più importanti per le imprese, il conto corrente remunerato X Conto, nel mondo delle associazioni sportive. Accendendo a questa pagina https://www.aidexa.it/partners/xconto-associazioni-sportive/  le associazioni sportive potranno ricevere i vantaggi di un conto corrente remunerato, semplice da richiedere, flessibile, a canone zero e 100% digitale. Si tratta di un conto corrente diverso dai classici, perché il tasso di remunerazione permetterà alle associazioni sportive di guadagnare semplicemente lasciando la liquidità appoggiata sul conto.

Betapress: Andrea Vaccaro, una banca tra i suoi sponsor, è una novità?

andrea Vaccaro

Andrea Vaccaro: Il mondo bancario mi ha sempre affascinato anche perché sia mio padre che mio nonno hanno lavorato in quell’ambito e credo che le istituzioni bancarie giochino un ruolo fondamentale nel sostenere l’economia sia a livello di imprese che a livello di risparmio.

Betapress: Lei sta anche per organizzare dei corsi di educazione finanziaria e di gestione dei bandi di gara per le associazioni sportive, cosa pensa di queste opportunità?

Andrea Vaccaro: Il prossimo futuro, anche alla luce di nuove norme in ambito sportivo che spaziano dal lavoro agli statuti, passando dalle piste da sci e la possibilità per comuni, province, regioni di affidare impianti sulla base di progetti senza passare da bandi per l’assegnazione, è in grande fermento. Il filo conduttore è chiaramente quello di trasformare realtà di volontariato in piccole aziende ed il supporto più grande che si può dare, non potendo allungare le giornate, è quello formativo. Credo che i corsi di formazione in ambito finanziario possano avere un ruolo importantissimo nel fornire alle associazioni sportive la capacità e la sensibilità per cogliere opportunità imprenditoriali e di conseguenza strutturarsi in modo sempre più solido.

 

 

 

Un sentito ed affettuoso augurio per l’iniziativa, nella certezza che il mondo dello sport saprà far tesoro di questa importante collaborazione.

Betapress si rallegra di questo sodalizio perché lo sport è un importante strumento di crescita a tutte le età, infatti, i valori dello sport, in un contesto accademico e filosofico, possono essere esaminati e apprezzati da diverse prospettive.

Questi valori non sono soltanto intrinsechi allo sport stesso, ma rispecchiano anche più ampie questioni sociali, etiche e culturali.

Ecco una panoramica dettagliata di alcuni dei valori più significativi associati allo sport che Betapress riprende dal canale Conversazioni Pedagogiche fondato da Corrado Faletti e Chiara Sparacio:

   – Fair Play: Il concetto di “gioco leale” è fondamentale nello sport. Significa partecipare con onestà, rispetto per gli avversari e aderenza alle regole. Il fair play va oltre la semplice osservanza delle regole; è un atteggiamento che promuove l’equità, il rispetto reciproco e l’uguaglianza.

   – Integrità: Lo sport richiede integrità, non solo nel rispetto delle regole, ma anche nell’essere onesti con se stessi e con gli altri. L’integrità comporta la responsabilità di agire in modo etico e morale, sia dentro che fuori dal campo di gioco.

   – Salute Fisica: Lo sport è un eccellente mezzo per mantenere e migliorare la salute fisica. Contribuisce al benessere generale, migliorando la forza, la resistenza, la flessibilità e la coordinazione.

   – Salute Mentale: Allo stesso modo, lo sport ha effetti positivi sulla salute mentale. Può ridurre lo stress, migliorare l’umore e aumentare la fiducia in se stessi e l’autostima.

   – Costruzione della Comunità: Lo sport ha il potere di unire le persone, creando comunità e rafforzando i legami sociali. Può superare differenze culturali, sociali e linguistiche.

   – Inclusione: Promuove l’inclusione sociale e offre opportunità a persone di diversi background e abilità. Lo sport può essere un potente strumento per l’integrazione sociale e l’inclusione di gruppi marginalizzati.

   – Disciplina e Determinazione: Lo sport insegna la disciplina, la perseveranza e la determinazione. Queste competenze sono trasferibili nella vita quotidiana e possono aiutare nel raggiungimento di obiettivi personali e professionali.

   – Educazione e Crescita Personale: Attraverso lo sport, gli individui imparano il valore del duro lavoro, del miglioramento continuo e dello sviluppo delle proprie abilità. Inoltre, promuove l’educazione in aree come il lavoro di squadra, la leadership e la gestione delle emozioni.

   – Rispetto per gli Altri: Lo sport insegna a rispettare gli avversari, i compagni di squadra, gli allenatori e gli arbitri. Questo rispetto si estende anche al riconoscimento e all’apprezzamento delle capacità e delle prestazioni altrui.

   – Tolleranza e Comprensione: Lo sport può essere un mezzo per promuovere la tolleranza e la comprensione tra culture e comunità diverse. Contribuisce a ridurre i pregiudizi e a favorire un ambiente di rispetto reciproco.

   – Spirito Competitivo: La competizione è un elemento fondamentale dello sport. Insegna a gestire sia la vittoria che la sconfitta, promuovendo una sana competizione.

   – Realizzazione Personale: Partecipare allo sport può portare a un senso di realizzazione e orgoglio. Il raggiungimento degli obiettivi personali e di squadra può aumentare l’autostima e il senso di realizzazione personale.

Lo sport, quindi, è molto più di una semplice attività fisica.

È un fenomeno culturale, sociale ed educativo che riflette e promuove una serie di valori essenziali per lo sviluppo individuale e collettivo.

Attraverso lo sport, si possono insegnare e apprendere lezioni significative che trascendono il contesto sportivo e influenzano vari aspetti della vita sociale e personale.

 

 

Lo Sport e l’educazione finanziaria: i tassi attivi

Giochi Olimpici: Nobel per la Pace.

3200 giovani: il senso del Trofeo CONI Kinder+Sport

Che fai a Dubai? gioco a Golf…

DP World Tour Dubai




Lo Sport e l’educazione finanziaria: i tassi attivi

Quando si tratta di gestire le finanze delle organizzazioni sportive, un’area che richiede particolare attenzione sono le commissioni e le spese associate ai conti bancari, che vanno inevitabilmente ad erodere l’eventuale beneficio dato, nel migliore dei casi, per le realtà più attente, da un tasso di interesse attivo. 

Come qualsiasi altra entità imprenditoriale, – le nuove norme vanno proprio in quella direzione – le associazioni sportive devono tenersi informate sui diversi tipi di commissioni che le banche in genere addebitano per la tenuta dei conti correnti.

Queste spese, note anche come “spese di tenuta di c/c”, possono avere un impatto significativo sulla salute finanziaria della ASD o SSD che sia.

Questo articolo farà luce sulle varie attività di cui le associazioni devono essere consapevoli per gestire in modo efficace le proprie finanze.

Cosa sono i tassi attivi sui conti correnti per le associazioni sportive?

I tassi attivi sui conti correnti per le associazioni sportive rappresentano l’interesse che la banca riconosce all’associazione per quanto “si lascia” mediamente sui conti correnti, ad esempio su una giacenza media – questo il termine tecnico – di 20.000 euro ed un tasso attivo di 0,5% l’associazione a fine anno si vedrà riconoscere una somma di 100 euro.

Alla cifra indicata vanno tolti dei costi fissi come le spese di tenuta conto, di solito 50 euro annue, i costi per singole operazioni, che variano dagli accordi banca banca, le tasse, il 26% degli interessi attivi ed il bollo per giacenze medie sopra i 5000 euro, 34,20 euro.

Ovviamente l’insieme delle suddette commissioni e spese addebitate dalle banche per la gestione dei conti bancari di queste organizzazioni andrà poi a penalizzare la somma in oggetto spesso riducendola a zero ma anche generando un onere spesso negativo per l’associazione.

Nel caso sopra ricordato l’associazione dovrà pagare alla banca 10,20 euro.

Invece che pagarvi, siete voi a pagare!

Questi tassi possono variare considerevolmente da banca a banca e possono includere commissioni per l’apertura e la chiusura dei conti, per i bonifici bancari, gli assegni, i prelievi di contante e altri servizi bancari.

È importante che le associazioni sportive siano consapevoli di queste commissioni e spese, in quanto possono influenzare notevolmente il bilancio finanziario dell’organizzazione, parliamo di cifre che arrivano a 2000/3000 euro all’anno.

Conoscere i tassi attivi e confrontare le opzioni offerte dalle diverse banche può aiutare le associazioni sportive ad ottenere condizioni più convenienti e a gestire in modo efficace le proprie finanze.

Normalmente queste attività vengono svolte dal commercialista o direttamente dall’associazione, ma in entrambi i casi si corrono rischi perché nel primo caso il commercialista potrebbe avere accordi con la banca e quindi essere parziale nella sua consulenza o, come succede spesso, la tenuta dei conti dell’ASD/SSD è relativamente poco redditizia e viene relegata ai ritagli di tempo.

Nel secondo caso invece sia una mancanza di competenza ma più spesso di tempo porterebbero ad un risultato non efficiente.

Esistono in realtà consulenze specializzate che permettono alle associazioni di trovare un notevole miglioramento sulle condizioni applicate.

La scelta del conto corrente può avere un impatto significativo sul bilancio ( o rendiconto ) finanziario dell’associazione sportiva, influenzando la sua capacità di sostenere le spese operative e di pianificare per il futuro.

Quando si seleziona un conto corrente, è essenziale considerare attentamente le esigenze finanziarie della tua associazione sportiva.

Ad esempio, se l’organizzazione effettua frequentemente bonifici bancari, è importante cercare un conto che offra tariffe competitive per questa transazione specifica.

Inoltre, valuta attentamente le commissioni per i prelievi di contante e gli assegni, se la tua associazione sportiva li utilizza frequentemente.

Ricorda, la scelta di un conto corrente adeguato può aiutare la tua associazione sportiva a risparmiare denaro e ad ottimizzare le sue finanze.

Spesso potrebbe essere utile avere due conti correnti, uno per il solo deposito del circolante e l’altro per le operazioni routinarie, con questo approccio spesso si viene a risparmiare anche l’80% delle spese bancarie, ricavando inoltre un vantaggio economico.

Abbiamo applicato ad uno schemino semplice semplice per aiutare a capire i concetti sopra espressi, fate una prova a questo link:

Calcolatore economicità

 

per fare il calcolo abbiamo usato un prodotto tra quelli già esistenti ad hoc per le associazioni sportive.

 

Una volta che hai individuato le opzioni che sembrano adatte alle esigenze finanziarie della tua associazione o società sportiva, è importante considerare anche i tassi attivi offerti da ciascuna banca.

I tassi attivi sono gli interessi, come spiegato sopra, – ed in questo momento stanno salendo – che una banca paga al suo cliente per i depositi sul conto corrente.

Tieni anche presente che i tassi possono variare a seconda dell’importo del deposito e delle condizioni contrattuali.

Ricorda che anche una differenza minima nei tassi attivi può avere un impatto significativo sui guadagni finanziari della tua associazione sportiva nel lungo termine.

Tenendo a mente questi consigli, puoi aumentare le tue probabilità di guadagnare dai tuoi flussi di cassa sul conto corrente della tua associazione sportiva.

Betapress ha avviato una campagna di sensibilizzazione all’educazione finanziaria per aiutare chi fa sport ma non solo ad essere sempre più informato e pertanto in grado di fare scelte consapevoli.

Se volete approfondire scrivete a: info@betpress.it citando nell’oggetto “associazione sportiva”. 

 

 




Nicolai Højgaard, otto colpi per la vittoria.

Si è svolta sull’Earth Course del Jumeirah Golf Estates a Dubai negli Emirati Arabi Uniti la tappa finale del DP World Tour, il DP World Tour Championship – a Rolex series event -.

L’evento è parte di un mini circuito all’interno della stagione dove la partnership con Rolex, da sempre marchio d’eccellenza nel suo settore, ha elevato il livello del montepremi e della qualità dei tornei al fine di vedere in campo sempre alcuni tra i migliori giocatori del mondo. 

Quest’anno, sul percorso emiratino, sono scesi quattro tra i primi dieci del mondo, tra i quali il numero 2, il nordirlandese Rory McIlroy che si è già assicurato la vittoria finale del circuito.

Per quanto riguarda il torneo invece ha fatto seguire ai primi due giri non brillanti un terzo giro ottimo, sette colpi sotto il par, che però lo ha lasciato a -8 in diciannovesima posizione, con pochissime possibilità di sperare in una rimonta nel giro finale. 

Prestazione altalenante anche per un altro dei favoriti lo spagnolo Jon Rahm che ha iniziato l’ultimo giro a -11 in nona posizione.

Sono partiti dalle posizioni di vertice invece gli inglesi Tommy Fleetwood e Matt Wallace, autore, nella terza giornata, di un giro in ben dodici colpi sotto il par.  

L’ultimo giro ha visto un ribaltamento della situazione ed i favoriti che sono incappati in varie piccole disavventure durante i loro giri che hanno chiuso rispettivamente 3 e 4 colpi sotto il par.

L’uomo del giorno è stato invece Nicolai Højgaard, che con un giro in 8 colpi sotto il par è riuscito ad ottenere la prima vittoria nelle Rolex Series.

L’Earth Course porta bene a Nicolai che già due anni fa si era classificato al quarto posto ed era riuscito ad entrare nei top 10 del circuito.

Ora con questa vittoria ha raggiunto il secondo posto dietro al nordirlandese McIlroy il quale, come già scritto, si era già assicurato la vittoria del circuito con una gara d’anticipo. 

(Nella foto Rory McIlroy in un colpo di recupero)




Che fai a Dubai? gioco a Golf…

Il clima favorevole, la posizione strategica tra oriente ed occidente fanno degli Emirati il posto perfetto per qualche giorno al caldo quando in Europa scendono le temperature.

Questo vale anche per i golfisti che vogliono mantenere calde mazze e palline in previsione della prossima stagione sui nostri campi.

A Dubai l’offerta è di primissimo livello e grazie anche a realtà internazionali come Troon International il livello dei percorsi e l’accoglienza è sempre molto alto.

Durante la settimana del DP World Tour Championship ne abbiamo visitati alcuni: Dubai Hills, Arabian Ranches, Al Zorah e The Addrress Montgomerie.

Tutti campi ricavati nel deserto con attorno ville e grattacieli a perdita d’occhio, delle vere e proprie oasi nel deserto. Ognuno di questi però ha delle caratteristiche che lo differenziano dagli altri.

Hills è un percorso con fairway generosi ma al tempo stesso molto ondulati che rendono la scelta del ferro al green sempre molto difficile non tanto per la distanza quanto per la traiettoria.

I greens sono anch’essi ampi ed ondulati, leggermente più duri di quelli di casa nostra e riuscire a fermare la palla, soprattutto con i ferri lunghi è un’impresa non scontata.

Le condizioni sono sempre di alto livello quindi un buon colpo regala spesso soddisfazioni, che raddoppiano quando se ne riescono a fare tre consecutivi alla buca numero 5, l’iconico par5 che vede sullo sfondo, l’altrettanto iconico Burji Khalifa il grattacielo che supera gli 800 metri che è tra le principali attrattive dell’emirato.

Arabian Ranches è sicuramente il campo tecnicamente più impegnativo, fairway più stretti e green con pendenze estremamente severe che, unite ad una buona brezza, possono fa alzare gli score non poco.

Il percorso ha anche una maggiore vegetazione nelle zone desertiche, proprio dove vi è la massima probabilità di atterraggio delle palline dal tee e tutto questo ne fa un ottimo test in preparazione a tornei importanti.

Il campo ideale per qualche sfida con gli amici è invece Al Zorah, situato qualche chilometro a nord di Dubai e famoso per le mangrovie che circondano, con anche l’acqua naturalmente, molti tee di partenza.

È il mix perfetto di colpi delicati ed altri più semplici.

Variando i tee di partenza questo percorso può diventare estremamente sfidante perché gli ostacoli in gioco tra acqua, bunker e deserto sono sempre presenti sia sul primo colpo che su quello al green.

Basta pensare alla buca 18, un par 5 raggiungibile con il secondo colpo per i giocatori lunghi, dove giocando dai tee di campionato la zona di atterraggio del driver è ampia, spostandosi sui tee avanzati invece questa si stringe a meno di un terzo del fairway che peraltro diventa pericolosamente in pendenza verso le mangrovie.

The Address Montgomerie è invece una chicca, incastonata in ville da sogno. Il percorso è sfidante e divertente allo stesso tempo.

Par 3 con l’acqua che entra in gioco ed attira i colpi fuori misura ma, al tempo stesso, par 4 e par 5 che consentono di avvicinarsi molto con il primo colpo. Inconfondibile il marchio di fabbrica di Colin Montgomerie, sette volte vincitore dell’ordine di merito europeo, quando tutte le buche richiamano il suo modo di giocare in fade.

Difficile davvero scrivere della bellezza del finale, la buca 18 è un par 5 che sarebbe riduttivo definire spettacolare, con un ruscello che percorre tutto il lato destro e la partenza rialzata che rende difficile capire in quale ansa potrà atterrare la pallina.

Lo stesso vale per il green, enorme che consente posizioni di bandiera in grado di far giocare quasi tutta la sacca dallo stesso punto del fairway tanto può variare la distanza, la direzione e la relazione con il vento. Un modo perfetto per finire un giro di golf!




DP World Tour Dubai

Sull’Earth Course del Jumeirah Golf Estates, a Dubai, – Emirati Arabi Uniti – da giovedì e finirà domenica è in atto la fase finale del DP World Tour di golf: il DP World Tour Championship. La gara, riservata ai primi cinquanta dell’ordine di merito del circuito, ha un montepremi complessivo di 10,5 milioni di dollari, dei quali 3 andranno al vincitore ( € 2.764.461,00 n.d.r. ) e ben 40 mila dollari al cinquantesimo. 

 

La classifica, nel corso della terza giornata vede in testa un giocatore danese, Nicolai Højgaard con 11 colpi sotto il par. Tra gli altri, in campo ci sono anche quattro tra i primi dieci giocatori al mondo: Rory McIlroyJon RahmVictor Hovland e Matt Fitzpatrick e gran parte della squadra europea che ha recentemente vinto la Ryder Cup al Marco Simone Golf Club di Roma. Dopo tanti anni, nessun italiano in gara, anche se fa ben sperare che il prossimo anno tra conferme, ritorni e nuovi arrivi giocheranno sul circuito ben 10 azzurri. 

 

Non soltanto una gara, con “the best players on Earth” (i migliori giocatori sulla terra n.d.r.) come dice il motto del torneo, giocando sul termine terra che indica sia in nostro pianeta che il nome proprio del percorso sul quale si gioca la gara dove gli atleti cercano di posizionarsi nella parti alte della classifica europea, già assegnata al nordirlandese Rory McIlroy con una gara d’anticipo, ma tanti eventi collaterali. 

 

Si parte con quelli per gli sponsor che si concretizzano con party esclusivi e partite a golf, quelli per attivare il territorio con un bel villaggio all’interno del percorso dove provare a giocare, divertirsi, mangiare ed ascoltare alcuni concerti che vanno avanti fino a sera inoltrata, quelli per la stampa in particolare con l’evento organizzato venerdì sera da DP World consistente in una piccola gara di golf in notturna. 

 

Il più importante di questi eventi è sicuramente quello destinato ai golfisti con disabilità ed è qui che abbiamo un italiano in campo: Tommaso Perrino che, pur non brillando sul percorso emiratino, ha disputato una stagione di ottimo livello che gli consente di essere tra gli atleti di vertice in questa categoria. 

 

Tommaso era già un buon giocatore quando ha subito un incidente che ne ha limitato i movimenti, tuttavia, grazie alla sua forza d’animo ed a tanto allenamento è riuscito a mantenere il suo gioco a livello professionale e distinguersi in questa categoria. 

 

Ad accompagnarlo, come caddie e coach in questa trasferta emiratina, Maurizio Ravinetto, storico maestro di golf che ha formato decine di atleti di buon livello in tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento alla Toscana e l’Emilia-Romagna.

(Nella foto Tommaso Perrino nel terzo colpo alla 18 e sul green con, di spalle con la scritta Perrino, Maurizio Ravinetto)




“San Francesco Marathon 2023”

Nella foto, da sinistra a destra: il Patron dell’Evento Padre Federico Claure e il Brand Ambassador Christian Gaston Illan.

È alla sua prima edizione, all’insegna del motto “I Bless You Life!”, la “San Francesco Marathon”.

“Maratona” come metafora della vita.

In un mondo in cui ciascuno di noi corre dietro ai propri impegni quotidiani c’è chi, fin dal 2017, lavora dietro le quinte per dar vita a un gioioso pretesto per correre insieme: la “San Francesco Marathon”. 

È un Evento di respiro internazionale quello che ci attende domenica 5 novembre 2023 ad Assisi, in cui si incontrano e fondono Sport, Cultura, Valori, Spiritualità e Solidarietà.

Motto dell’Iniziativa è  “I Bless You Life”, “Ti Benedico Vita”.

L’Organizzazione

Alla sua prima edizione, la Corsa è rappresentata da Padre Federico Claure e organizzata dalla SSD Life Running Assisi, società sportiva dilettantistica no profit affiliata al Coni e alla Fidal.

L’Evento è realizzato in collaborazione con la Città di Assisi e Athletica Vaticana, sotto il patrocinio della Diocesi Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, della Conferenza Episcopale Italiana e dell’Università degli Studi di Perugia.

Sport, Valori, Spiritualità e Solidarietà

L’Iniziativa mira a promuovere i valori che ispirano la vita del “runner” che c’è in ognuno di noi: impegno, costanza, disciplina.

Allo stesso tempo, la corsa è uno sport che va al di là della dimensione fisica per abbracciare quella spirituale.

Ed ecco che ai valori francescani dell’amicizia e della fraternità si unisce un gesto solidale nei confronti dei più vulnerabili. Le quote di iscrizione, infatti, verranno devolute alla realizzazione di progetti di valore sociale della Diocesi di Assisi e delle Istituzioni civili del territorio. Le opere di solidarietà verranno via via rese note nel sito ufficiale della manifestazione.

 

Il Messaggio

“La maratona è metafora della vita”, recita il messaggio diramato dagli Organizzatori. “A volte ci sono momenti di avversità, e ci sono anche momenti di bellezza. La bellezza ha la forza di guarire l’anima, di consolarla, accarezzarla, rigenerarla …”

Prosegue: “La San Francesco Marathon è uno spazio di ricerca, incontro e dialogo aperto a credenti e non credenti, a tutti, sulla base della comune umanità, alla ricerca di quello che ci rende umani, alla ricerca di quello che ci mantiene umani.”

E conclude:  “Se le persone tornassero dopo la maratona con un “Che bello”! nel cuore, avremmo adempiuto la nostra missione.”

Il sigillo di Qualità

Madrina della manifestazione è la cantautrice, atleta paraolimpica e modella italiana Annalisa Minetti che, assieme ad altri atleti, parteciperà alla staffetta di solidarietà in seno alla maratona.

Brand Ambassador dell’Iniziativa è l’avvocato e imprenditore di origine argentina naturalizzato a Milano Christian Gaston Illan, appassionato di sociologia e noto al grande pubblico come opinionista calcistico televisivo. 

“È un luogo speciale, la corsa, nella sua capacità umana, formativa e culturale, unita alla bellezza di questa terra” rivela. “Non può che essere un’esperienza indimenticabile per ogni persona che verrà a correre …” 

Padre Federico Claure, patron dell’Evento, parlando di Christian dichiara: “Siamo molto contenti e grati per il suo entusiasmo e presenza nel Progetto. L’incontro con Christian è legato al nome di Francesco in quanto si deve ad un incontro che lui ebbe con Papa Francesco per donargli un poncho argentino. La sua professionalità, serietà e passione sono valori importanti per questo progetto di solidarietà. Vi aspettiamo con gioia ad Assisi!”

 

I tre percorsi

La maratona, che si rivolge a chiunque desideri conciliare l’attività sportiva con il suo profondo significato spirituale, è aperta a dilettanti, amatori e professionisti. 

Tre infatti sono le attività previste: 

• il percorso “famiglia” denominato “Vieni con me!”, lungo 5 km; 

• quello competitivo di 10,2 km; 

• la maratona vera e propria di 42,195 km. 

Quest’ultima si snoderà fra i luoghi più cari a San Francesco d’Assisi: Spenno, Cannara, fino allo scrigno della Porziuncola, la Basilica di Santa Maria degli Angeli.

Ed è proprio qui che nascerà “Il Village”: punto di riferimento per eventi e sponsor, all’insegna dei valori sportivi ed etici che ispirano l’Evento. 

Informazioni e modalità di iscrizione

La partenza è prevista per le 09:15 circa di domenica 5 novembre 2023 dalla piazza della Basilica di Assisi, che custodisce la tomba del Santo.

Per iscrizioni e ulteriori dettagli, c’è la pagina web dedicata all’evento.

 




Buon Compleanno, Nazionale Italiana Artisti della TV!

Manuela Bresciani
Emanuela Bresciani, responsabile marketing e comunicazione della Nazionale Italiana Artisti TV

Buon Compleanno, Nazionale Italiana Artisti TV!

 

Nata nel 1987 per iniziativa di Osvaldo Giovanni Bresciani e di un nutrito gruppo di artisti televisivi e cinematografici, la Nazionale Italiana Artisti TV ha finora realizzato circa novecento incontri in Italia e all’estero, coinvolto più di quattrocento artisti e sportivi, devoluto quasi sette milioni di euro in beneficenza. 

 

L’Evento Pilota

In occasione del suo trentacinquesimo compleanno lunedì 11 luglio, presso il “Padel Club Tolcinasco” a sud di Milano, si è tenuta la seconda edizione di “Fashion Padel”.

Il “Fashion Padel” è un bellissimo pretesto per riunire, in un unico Evento, gli appassionati di padel del mondo dello sport e dello spettacolo.

L’appuntamento, che ha visto il sold out in tempo record, era un’anticipazione di quello che sarà l’evento ufficiale previsto per il 25 novembre prossimo, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

La madrina dell’evento di sport, moda, arte e spettacolo è stata l’attrice e conduttrice radiofonica Sarah Maestri, nota al grande pubblico per il film “Notte prima degli esami”.

 

Gli Ospiti

Per l’occasione hanno presenziato, tra i moltissimi ospiti, la conduttrice televisiva, giornalista e attrice Gisella Donadoni, il giornalista sportivo Giordano Brega e Ylenia, nota voce di Radio 105.

I Giocatori

Della Nazionale Italiana Artisti TV hanno partecipato Emanuele Filippini (ex del Brescia), Federica Lodi (SkySport), Giuliano Melosi (ex del Chievo), Gibba (Radio 105) e Nikita (Pechino Express).

Tra i novanta partecipanti di questa seconda edizione c’erano anche gli ex calciatori Billy Costacurta e Cristian Zenoni, Davide Paniate (Zelig) e noti esponenti del mondo imprenditoriale milanese.

Dodici squadre si sono sfidate per ben quattro ore, dalle 20:00 alle 24:00.

 

Un duo vincente

A tessere la trama di queste meravigliose iniziative sono Manuela Bresciani (responsabile marketing e comunicazione della Nazionale Italiana Artisti TV) e il papà Osvaldo Giovanni, che ci danno appuntamento al 25 novembre prossimo!




“Vita da Re”

“Vita da Re”

Correva l’anno 1990 quando trasmettevo a Radio Treviso Alfa e, tra una canzone e l’altra, inserivo lo spot di un’azienda che insegnava tecniche di memorizzazione veloce.

Tre decenni più tardi avrei saputo che nel Team di formatori del Corso dedicato al potenziamento della memoria c’era anche lui: Roberto Re.

All’epoca Roberto muoveva i primi passi nel mondo del Coaching e della Crescita Personale.

Decisivo fu il suo incontro, qualche anno più tardi, con Anthony Robbins, il Life Coach americano più famoso del mondo.

Da allora Roberto Re, direttamente formato da Robbins, ha fatto dello Sviluppo Personale la propria Mission.

Nel tempo, la sua carriera è stata un susseguirsi di successi come business, life e mental coach di noti manager, imprenditori, atleti e calciatori, allenatori di squadre di calcio, personaggi dello spettacolo, ma anche persone comuni.

Oggi è uno dei numeri uno della formazione europea.

In quasi trent’anni di attività ha al suo attivo centinaia di ore di personal coaching e migliaia di giornate in aula.

Ha creato una società specializzata in formazione e, ad oggi, detiene il primato nella realizzazione di audio, videocorsi e corsi multimediali online.

Re è anche autore di best seller e ideatore di eventi che vedono la partecipazione di Manager e Leader di importanti Aziende, in diverse città italiane.

Questa è la seconda volta che ho il piacere di intervistarlo.

A distanza di tre anni dal nostro primo incontro ci siamo presi la libertà di esplorare, aldilà dei numeri che lo hanno reso l’indiscusso punto di riferimento europeo dello Sviluppo Personale, l’anima dell’uomo: all’ombra dei riflettori, tra le pareti domestiche, nella vita di ogni giorno.

La scoperta che ho fatto è molto interessante. Vi piacerà! La video intervista è qui. 

Buon ascolto!

Ondina Wavelet (Jasmine Laurenti)

(Foto di Umberto Santos)

 

 




Sprint, servizi, gol, parate … e che parate!

 

“…Può sembrare un’impresa impossibile e sicuramente sarà difficile ma dopo il ’58 sono arrivati l’82 ed il 2006. Vinceremo ancora il mondiale, ne sono sicuro, anche perché chi era allo stadio, ha visto uno spettacolo straordinario, non tanto in campo quanto sugli spalti, 73000 persone. Lo stadio pieno, una rarità nell’ultimo periodo, una coreografia da brividi, l’inno italiano urlato da tutti, una squadra che è stata spinta verso la porta avversaria dal primo al 95esimo minuto. Quando, dalle poltroncine della tribuna d’onore vedi che tutto attorno a te non si smette di cantare ed incitare allora capisci che, forse troppo tardi per i Mondiali in Russia, qualcosa è nuovamente cambiato. Questa partita può essere davvero il punto di ripartenza per il calcio italiano. Non lasciamo svanire il buono perché per tornare a vincere e convincere ci vogliono tutti: l’allenatore, i giocatori, i dirigenti ma anche i tifosi e con un tifo così si può davvero tornare grandi, è solo questione di tempo.” (Milano, Stadio Giuseppe Meazza, 13 novembre 2017)

 

 

Il carro, o meglio il pullman, dei vincitori è passato per le vie di Roma e, naturalmente, tutti ci sono saliti.

Non dico salirci, ma quantomeno vederlo nel novembre 2017 era, forse, più difficile.

Molto più modestamente, mi piacerebbe invece ricordare che questi giorni ci hanno insegnato – se mai ce ne fosse bisogno – che l’Italia, quando si parla di Sport, se la cava piuttosto bene.

Campioni Europei di Calcio, Campioni Europei di Softball (bene anche nel Baseball), la finale a Wimbledon di Berrettini, i titoli ormai costanti nel nuoto, nella scherma, nel tiro a volo, nel tiro a segno, la pioggia di medaglie per le Farfalle della Ginnastica Ritmica, senza dimenticare l’atletica leggera che con l’Under 23 si è aggiudicata il medagliere e con gli assoluti è arrivata seconda in Coppa Europa.

E mi limito davvero alle ultime settimane. 

 

Il Presidente Draghi, del quale ho preso in prestito le parole, si distingue – lo ha sempre fatto – per concretezza e sobrietà e quindi perché non porci la vera grande domanda: questi successi sono frutto del caso o di un sistema sportivo – atipico – ma estremamente vincente? Io punto sulla seconda ipotesi e mi perdonerete se, quando qualche luminare dell’organizzazione sportiva, sostiene che i modelli da copiare siano quelli francesi, inglesi e tedeschi, mi esca di getto un “no grazie, preferisco il modello italiano”. 

 

Certo, ci sono tante cose che si possono migliorare. – tutto si migliora, i record stessi sono fatti per essere battuti – Dallo sport nelle scuole, quella multidisciplinarietà tanto cara ai progetti del Comitato Olimpico rivolti ai più giovani (Centri CONI ed Educamp), all’impiantistica sportiva dove meno di un terzo degli impianti ha meno di trent’anni ed uno su quattro, mal contato, è accessibile per le persone con disabilità.

Proprio su questo dovrebbe puntare la Politica, quella con la P maiuscola.

Un primo passo era stato fatto con l’idea di una riforma che poi si è allontanata dalla retta via per finire in confusione e, se in quest’ultima la politica, quella con la p minuscola, ci sguazza, lo Sport è un pesce fuor d’acqua. 

 

Bene che si parli di educazione fisica nelle scuole, ma perché non essere un tantino più ambiziosi – c’è chi lo era nel 2017! – e sognarla davvero una riforma dello Sport che, partendo dall’inserire la parola in Costituzione, veda veramente al centro un sistema sportivo che ha saputo produrre risultati fornendo agli addetti ai lavori, non bonus e mancette, ma strumenti ed impianti per mettersi in gioco ed esprimersi al meglio.

Basta con la storiella, o menzogna scegliete voi, che lo Sport di vertice è staccato dalla base e viceversa; sono entrambi legati indissolubilmente non c’è vertice senza base e non c’è base senza vertice!

È ora di finirla anche con il braccio di ferro tra Sport e Salute ed il CONI, con il Governo tirato per le “giacchette” di qua e di la – roba da far sembrare una carezza la trattenuta di Chiellini a Wembley!!! – Sport e Salute nasce da una società, CONI Servizi che forniva servizi al CONI e, di riflesso, alle Federazioni; il buon senso ci direbbe che quelli non dovrebbero venire meno, dal primo all’ultimo ma … si può fare di più e meglio? Facciamolo!

L’ha detto il Presidente Draghi, lo Sport è un grande valore per la società, ed allora perché non affidarsi proprio allo Sport per pensare all’Italia di domani, questa potrebbe essere la grande occasione e … l’affascinante “e che parate” lasciamolo sul campo verde ed indirizzato al numero uno della nazionale di calcio Donnarumma, perché doverlo immaginare sul campo legale ed indirizzato al numero uno del CONI Giovanni Malagò (mi perdonerà la sua autostima) gli farebbe perdere tutto il suo fascino!