DOSSIER UKRAINA 8: CHI NASCONDE QUALCOSA, HA QUALCOSA DA NASCONDERE.

Anche se sarebbe ora che la matassa iniziasse concretamente a dipanarsi, in Europa sempre meno si sente parlare concretamente di ‘pace’, di ‘tregua’, di ‘tavolo di trattative’; un concetto che dovrebbe vedere impegnate le nazioni direttamente e indirettamente coinvolte nello scontro militare.

USA, NATO, Russia, Cina, Ukraina, e con la partecipazione esterna di Francia, Inghilterra e Turchia, sotto l’egida dell’ONU, dovrebbero riunirsi tutti attorno a un tavolo, senza fronzoli ma  con l’obbligo imperativo di trovare una rapida soluzione che serva a rimediare anche agli eventuali errori di un passato più o meno recente.

Così includendo l’allargamento anomalo della NATO, la cruenta repressione delle genti del Donbas e della Crimea, la dismissione di ogni bio-laboratorio e quant’altro che ‘lorsignori’ possano già conoscere benissimo; nel contempo, intraprendere con serietà un’azione orientata al disarmo globale e al blocco della proliferazione di armamenti nucleari, ovvero dell’utilizzo del nucleare solo a scopi rigorosamente pacifici.  

          Negli ultimi giorni, a Bruxelles, il presidente ucraino Zelensky, che si divide con abile disponibilità tra i compiti di rappresentanza e i vari palcoscenici offerti dalla comunicazione (ivi incluse le austere aule di diversi parlamenti, purtroppo), ai leader dei 30 paesi NATO, oltre che l’usuale e bellicosa (e ormai monotona) sollecitazione a scendere in campo per la Terga Guerra Mondiale, ha formulato l’altrettanto abituale richiesta di finanziamenti e armi, oltre all’attivazione di una no fly zone: per l’esattezza, 2000 carrarmati e aerei da combattimento (il tutto, ovviamente, a fini difensivi …), il tutto pari all’1% dell’armamento NATO …

A tale richiesta, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha replicato “… gli alleati danno sostegno significativo all’Ucraina, armi, sistemi avanzati, sistemi che possano aiutare ad abbattere aerei.

Non entrerò nei dettagli dei sistemi, quello che posso dire è che gli alleati fanno quel che possono per sostenere l’Ucraina con le armi così che gli ucraini possano difendersi.

L’autodifesa è un diritto sancito dalla carta delle Nazioni Unite… (.) …Allo stesso tempo”, ha proseguito il segretario, il cui mandato è stato prolungato fino al 30 settembre 2023 “abbiamo la responsabilità di prevenire che questo conflitto si allarghi e coinvolga non solo Ucraina e Russia, ma gli alleati e la Russia.

Questo sarebbe più devastante e pericoloso. E penso che su questo dobbiamo essere onesti”.                                                                                               

In certi frangenti, l’utilizzo della parola ‘onestà’, suona in un ‘certo e particolare’ modo, quasi stonato: visto che ciascuno guarda più alle convenienze proprie o del gruppo/schieramento cui appartiene.

Penso che chi è onesto non abbia  bisogno di evidenziarlo a voce, bensì deve semplicemente testimoniarlo con il proprio comportamento: quando sento qualcuno che nel proprio fraseggio inserisce il termine ‘sarò onesto’, è il momento che acuisco i miei sensi, paventando insidie nascoste.             

Si continua a parlare di possibile Terza guerra Mondiale o di un (sempre possibile, pur se improbabile) utilizzo del deterrente nucleare.

Ma Signori, non facciamoci intortare ancora di più da questi persuasori: se mai dovesse esserlo, la prossima sarebbe la ‘Quarta se non la Quinta guerra mondiale’; la terza è iniziata dal termine del Secondo Conflitto Mondiale continuando fino alla fine del 1900, e si è svolta in tutti i teatri del mondo.

Luoghi, popolazioni, bombardati senza pietà, forsanche senza reali motivi, vittime dell’altrui cupidigia, sovente mascherata da ‘motivi umanitari’.

E dopo Hiroshima e Nagasaki, il 2020/2021 ha visto molte esplosioni ‘atomiche’, devastanti in tutto il mondo, che hanno causato centinaia di migliaia di vittime.

Non solo le bombe sono ‘atomiche’ e quindi devastanti, altre vittime sono state causate dall’irrintracciabile ‘stranissimo’ corona e dalle sue sfuggevoli e altrettanto ‘strane’ varianti, nonché dalle ‘strane’ terapie instaurate: vere atomiche ‘sganciate’ silenziosamente, la cui falce mortale ha mietuto e continua a mietere vittime.                                                                                 

E’ questa, in ogni caso, una guerra di informazione/controinformazione, di comunicazione/disinformazione: attentamente pianificate e attuate da staff di specialisti.     

A qualcuno piacerebbe ‘vincere facile’ (come recita certa pubblicità) additando solo ed esclusivamente la Russia e segnatamente Putin (cui non sono stati risparmiati epiteti e offese cocenti: insopportabili per chiunque), quale solo responsabile di ‘tutto’, anche in assenza di prove, anche in assenza di contraddittorio (certamente, non ha fiori nei propri cannoni… ma la realtà, talvolta, può essere un’amara medicina): si usa furbescamente il condizionale ma con una serietà e una retorica tali da farne verità, come l’utilizzo di armamenti al fosforo; la presunta volontà di utilizzare deterrenti chimico/batteriologici (per la cronaca: cosa smentita dal Capo degli Ispettori dell’ONU, poiché la Russia ha smantellato tutto il proprio arsenale chimico, in ossequio degli impegni solennemente assunti; la stessa cosa non può dirsi degli altri, USA in testa); presunte violenze a donne, vecchi e bambini; distruzione di ospedali (vuoti); mancata volontà di attivare corridoi umanitari, ecc. ecc. Farne un’elencazione sta diventando persino noioso.

Ma l’attenzione, altrettanto acuta, va anche indirizzata verso quanti, utilizzando menzogne preconfezionate ad arte (guarda caso, sempre le stesse), sembrano preparare i loro soldatini per organizzare una ‘missione umanitaria’ (anzi ‘missione di guerra motivata da alibi umanitario’) di un qualche tipo, contro la Russia (e chi l’appoggia), piuttosto che dedicare ogni forza, ogni risorsa, ogni attimo, alla ricerca di una soluzione diplomatica del conflitto in atto (non tralascio di sottolinearlo, sempre con maggior enfasi).

E la ricerca di queste ‘colpe’ russe, è ormai spasmodica poiché nelle menti di un gruppo di soggetti alberga una sola realtà percorribile, a ogni costo: colpire la Russia ‘lasciarle il segno’.

Soprattutto perché ha osato alzare la  voce – visto il fallimento di ogni pregresso tentativo diplomatico, dalla stessa promosso – contro chi non ha rispettato accordi precedenti, avvicinandosi pericolosamente ai suoi confini, puntando i suoi missili (targati ‘liberty & democracy export ‘) ora a soli 7 minuti di volo da San Pietroburgo e un po’ più del doppio da Mosca!

Violando, USA e NATO, ogni e qualsivoglia loro impegno: con la complicità degli stato membri, che non potevano non sapere. 

Ma gli autori di questa bella situazione, nella quale hanno coinvolto l’Ukraina (diventata terra di scontro per conto terzi?), continuano a rifiutare ogni dialogo diretto o meno, imponendo e continuando a imporre la loro bellicosa volontà.

Sono coloro che hanno fatto dell’Ukraina l’avamposto ove collocare i loro laboratori di illecite ricerche chimico-batteriologiche e si sottraggono dal dare spiegazioni, dal giustificare le loro azioni ed i loro reali obiettivi: forse ritengono di poter fare tutto e di tutto, senza essere chiamati a risponderne?

Sono coloro che hanno ridotto l’Ukraina a una piattaforma di sporchi affari e di intrighi.

Sono coloro che si stanno facendo scudo dei cittadini ucraini, installando posizioni militari in ambienti civili, dissimulando e dissimulandosi abilmente. 

Al riguardo, la nostra informazione (per intenderci, quella che durante le riprese indossa il giubbino con scritto ‘press’ o che calza un elmetto di protezione, e che dice di essere in un luogo mentre alle spalle ci sono immagini statiche o pre-registrate) è assolutamente aliena dal raccogliere e ri-trasmettere le testimonianze di chi certamente non ha motivo di ringraziare le truppe ucraine, o di chi ha tragica e diretta testimonianza delle brutalità delle loro componenti militari palesemente naziste.     

Ormai, al mondo è stata data una brusca sterzata e una certa impostazione di ‘globalismo’, sostenuto dall’èlite della finanza e voluta con forza dai ‘piani alti’, è naufragata.

Gli stessi equilibri monetari stanno subendo una rapida e radicale mutazione, con un riassetto circa il quale nulla può essere oggi dato per scontato.

Al di là di belle enunciazioni di facciata o da parte di possibili soggetti poco competenti, dei parvenu della politica, salvo cambiamenti epocali, l’Unione Europea è alle corde, e la sua moneta è ora sovrastata dal dollaro: vero vincitore di questa fase, tanto a livello finanziario che cosa affatto trascurabile, commerciale, con il suo export di GNL (almeno +30% di costi in più rispetto a quello fornito dalla Russia, assoggettata a sanzioni) e con l’amabile disponibilità a spedirci, pagando, beninteso, un po’ di grano e altri cereali (chissà se provenienti dalle ampie coltivazioni che Mr. Gates ha acquistato con i lucrosi proventi dei miracolosi ‘liquidi’).  

Il Mondo ha bisogno di Pace, Signori miei; con la paura, con il terrore, si possono solo ‘tenere a bada’, e cioè sotto controllo, genti e nazioni.

Ma è solo un clima pacifico che può stimolare l’intelletto e le azioni, per il progresso dell’Uomo e dell’Umanità.         

Quanto sta avvenendo in questi ultimi anni, ha messo ancor più in rilievo che sono sempre in molti parlare di una ‘redistribuzione della ricchezza’ per favorire (altro termine tanto caro a ‘lorsignori’, anche se …) le fasce di popolazione meno abbiente, ma che in realtà proprio sulla pelle di queste fasce più deboli (fasce sempre più ampie, ormai in modo macroscopico) si consuma un arricchimento sfrenato e per lo più illecito da parte di chi specula su tutto: anche sulla pelle della povera gente. 

Occorre non demotivare l’imprenditoria, ma esaltarla; così come vanno mantenute tutte le attività del commercio e dell’artigianato, potenziandole: nel ‘globalismo’ tutto diviene una marmellata informe, senza grandi distinzioni, e finisce per concentrare nelle mani di pochissimi soggetti molte delle attività che prima venivano attuate da una pluralità di individui.

E ciò sulla base del più sano liberismo, di quella visione di ‘libera imprenditoria’ (che faceva da preciso contrappunto al concetto di ‘Stato libero e democratico’, e non certo di uno ‘stato canaglia’ avido e inefficiente, persino punitivo nei confronti dei cittadini) che trovava nelle dottrine keynesiane la sua esaltazione attraverso l’innesco di un processo evolutivo a spirale, moltiplicatore del reddito.

Reddito che vuol dire creazione di opportunità di lavoro, di crescita, di sviluppo, di intrapresa commerciale e imprenditoriale, di libero scambio interno  e internazionale, di forti stimoli all’agricoltura, di libera circolazione della moneta ma anche di un sistema fiscale equo ed efficiente attraverso meccanismi diretti e funzionali che scoraggino la sola idea di evasione (perché la cosa riesce nelle altre nazioni e in Italia no?), e quant’altro che degli economisti possano suggerire con facilità. 

Certamente, l’adesione all’attuale UE non è che abbia giovato all’Italia né agli Italiani, che con l’avvento dell’Euro si sono trovati impoveriti mentre altre nazioni hanno avuto un concreto vantaggio: e ciò, tradendo le percezioni e la volontà dei Padri Fondatori.

Le considerazioni di Altiero Spinelli, per citare una di queste prestigiose Figure, con il forte desiderio di pervenire agli Stati Uniti d’Europa, sono sempre un obiettivo perseguibile; ma è un obiettivo divenuto via via più arduo raggiungere, com’è ormai chiaramente deteriorata la stessa attuale impostazione della UE.  

Una situazione che non può non contemplare un recupero (in parte o totale) delle sovranità nazionali, al fine di porre rimedio a un contesto privo di sincronicità e armonia; non c’è bisogno di uno stato-chioccia, che elargisca contentini di tutti i tipi ai suoi ‘pulcini’ pur di tenerli buoni e senza grilli per la testa, perché i pulcini tali resteranno, senza crescere, senza ambire ad altro.

Che futuro può esservi senza poter inseguire i propri sogni, senza coltivare delle prospettive, senza poter accarezzare concretamente il normale desiderio di costruire una propria famiglia, nella percezione, poi, che il proprio livello di istruzione e il proprio bagaglio culturale valgono sempre meno, specie a confronto con gli altri suoi coetanei in Europa, e non solo?

Abbiamo bisogno, ora più che mai, non di traders o di abili e spregiudicati commis della finanza: occorre operare palesemente e concretamente per il bene dei Cittadini, e del loro insieme, ovverosia della Nazione, consentendo loro di sentirsi importanti, rispettati.

Il Popolo deve sentirsi presente e rappresentato, trattato con rispetto e umanità, recuperando la piena consapevolezza del suo valore e della dignità della persona. Il momento è propizio, così come è anche propizio per dare significato e corpo alle trattative odierne che, grazie alle mediazioni in corso, specie quella del leader della Turchia, lasciano intravvedere spiragli: anche se non potrà esservi una fine delle ostilità, senza il coinvolgimento diretto tanto degli USA che della NATO.

E’ giusto che tutti chiedano delle garanzie, specie per evitare il ripresentarsi di talune evidenti situazioni, ed è giusto che nessuno sia tentato di ‘fare il furbo’ ovvero di credersi più furbo degli altri.         

E la lezione che si profila da poche ore, è di quelle che stroncano ogni tentativo di furbizia, e anzi castigano molte iniziative prese con fin troppa frettolosità, quando non con i paraocchi: “…la Banca Centrale della Russia ha annunciato ufficialmente che, a partire dal 28 Marzo 2022, il rublo russo è legato all’oro. Il tasso è di 5000 rubli per grammo di lingotti d’oro…”.

Ci sono 28 grammi in ogni oncia; 28 grammi (ossia, un’oncia) per 5000 rubli al grammo equivalgono a 140.000 rubli.

Vi prego: proseguite da soli nel ragionamento pratico… arriverete alla sintesi pratica: con questa manovra monetaria, la Russia (data per rapidamente soccombente sul piano della finanza internazionale, fin dai primi giorni di conflitto) spazza via di c.a. il 30% il valore attuale del dollaro USA in tutto il mondo, quando si tratta di transazioni su base aurea.

E, ricordiamolo per la cronaca, ma anche scaramanticamente, l’ultima persona che stava per sostenere la propria valuta con l’oro, è stato Muammar Gheddafi: spazzato via a suon di bombe e ucciso con inaudita e sadica violenza.                                                                

Siamo alle soglie di un mondo nuovo e del tutto diverso da prima, con antichi equilibri del tutto saltati, e con la necessità di determinarne di nuovi. 

Avranno i governi del mondo il coraggio, la forza e la lungimiranza per farlo? Riusciranno ad avere una visione prospettica diversa, nell’interesse dei Cittadini?

 

Giuseppe Bellantonio