ELEZIONI: QUANTO VORREI CHE…

         Si avvicinano momenti che, fino a pochi anni fa, l’Italia viveva con trepidazione; e, all’orizzonte, si prospettano altre fasi che chiameranno i Cittadini a pronunciarsi su una nuova Legislatura.

Momenti che erano solenni e che via via hanno perso di smalto, divenendo crocevia di drastiche contrapposizioni, liti, aut-aut, interessi e accordi trasversali o persino innaturali.

Momenti che richiederebbero un riavvicinamento alla volontà popolare affatto ignota, ormai,  ovverosia a quello che non certo secoli fa era definito ‘l’interesse e il benessere dell’Italia’.

         Valutando e parlando con Amici, la sintesi porta a un pugno di desiderata che rappresentano il comune sentire e affatto ‘impossibili’ o ‘improponibili’: da qui, la somma dei tanti ‘quanto vorrei che … ‘.

… che avessimo amministratori che ritrovino il senso della Nazione, dell’Amor Patrio, che operassero a favore dell’Italia e nell’interesse degli Italiani.

… che, ci amministra, parlando dei Cittadini, non dicesse ‘…voi Italiani’, ma ‘noi, Popolo Italiano.

… che abbracciassero il proprio mandato con scrupolo, onestà e desiderio di ‘fare’, di ‘costruire’ per il Cittadini di oggi e, soprattutto, per quelli dei domani che verranno.

… che svolgessero la loro azione, vincolati al mandato ricevuto, senza poi andare di qua e di là, spesso prestandosi a indecorosi spettacoli.

… che si mettesse a punto una serie di nuove norme elettorali che favoriscano la nomina diretta, secca al primo turno, di chi abbia avuto, anche per un solo voto in più, la maggioranza dei consensi: accordi, liste congiunte, confluenze, devono essere palesi prima del voto.

… che il Parlamento ritrovi appieno il proprio ruolo, eliminando ogni discrasia che possa consentire di scavalcarne funzioni e poteri. Tutte le norme, tutti gli accordi, specie se di respiro internazionale, devono passare dall’esame e dall’approvazione del Parlamento: nessuno può pensare di ‘vendere’ e ‘comprare’ di testa propria.

… che non esistessero più farraginosi meccanismi (consulenze, comitati tecnici, cabine di regìa, ecc.) che oltretutto possano consentire il giochino dello ‘scaricabarile’ a chi evita di assumersi responsabilità dirette e personali.

Chi intenda accettare l’onore di un incarico amministrativo o di governo, se non ha le capacità di farvi fronte con le proprie competenze e capacità personali, eviti di assumersene l’onere: ministeri, regioni, comuni e quant’altro hanno al proprio interno risorse e competenze bastevoli per ciò.

… che non venga concessa alcuna ‘guarentigia’ o ‘salvacondotto’ o ‘assoluzione preventiva’, a chi svolto funzioni pubbliche: se si accetta un incarico, se ne devono accettare anche le responsabilità: amministrative, civili e penali, Diversamente.

… che la Costituzione torni prepotentemente a essere quel faro, quel sistema di sapienti equilibri e contrappesi a presidio dei diritti e dei doveri dei Cittadini Italiani.

… che il sistema Giustizia ritrovi il proprio giusto ruolo nella Società, tornando ad applicare quelle norme e quelle leggi, il cui articolato è stato sempre di esempio nel mondo.

… che avessimo un’attenta difesa del nostro suolo, dei confini, dei diversi territori, delle nostre attività artigianali, commerciali, imprenditoriali, agricole, industriali, turistico-ricettive, sempre tutelate e difese, a difesa, sempre e comunque, dell’interesse nazionale.

… che la pressione fiscale fosse ridotta drasticamente, favorendo la ripresa di quel circuito virtuoso legato ad attività e lavoro, commercio ed esportazione; ma anche facendo cessare la fuga delle imprese dall’Italia.

Ad oggi, perse un’enormità di realtà produttive che, all’estero, hanno generato oltre 1.500.000 nuovi posti di lavoro: lavoro che doveva e poteva rimanere qui in Italia, se solo un sistema politico attento e lungimirante avesse colto e frenato queste vere e proprie emorragie.

… che il turismo riprenda tonico vigore, alimentando virtuosi circuiti: dal lavoro, alla cultura, ai musei, agli scavi, alle spiagge, alle località montane.

… che si possa fare subito qualcosa di concreto per evitare che almeno altri 50.000 ristoranti, bar e altre attività commerciali, chiudano: seguendo gli oltre 30.000 già falliti dall’inizio di un rincorrersi senza sosta di misure limitative.

… che gli Italiani ritrovino il piacere di ‘fare figli’, grazie a un nuovo e dinamico sistema di contributi, provvidenze e salvaguardie, utile a eliminare tutto ciò che oggi ostacola la formazione di una famiglia.

… che lo spettro della fame e della miseria, che da sempre accompagnano i regimi totalitari, non perseguiti altri Cittadini, aggiungendosi agli oltre 5.000.000 già in povertà assoluta e agli altri 5.000.000 sulla soglia della povertà.

… che finalmente le norme correlate al concetto di Sovranità Nazionale siano sempre superiori ad altri interessi e/o accordi, specie se questi ultimi possano comportare conseguenze sulla produttività, sula lavoro, sulla tutela e salvaguardia del suolo e dei confini.

… che chi amministra segua un armonico programma di assoluto interesse nazionale, piuttosto che non l’applicazione di programmi elaborati in altri contesti ovvero sviluppati in altri luoghi e in altri e diversi contesti.

E chi mente o compia altri reati nell’esercizio del proprio mandato, deve essere inibito a vita da funzioni e uffici amministrativi e politici.

… che chi amministra possa stimolare fortemente i consumi (in due anni, la perdita è stata di oltre il 27% per bar ristorazione, di oltre il 35% per gli alberghi, di oltre il 21% per i servizi culturali e ricreativi, di più del 16% per i trasporti e di oltre il 10,5% per abbigliamento e calzature).

… che fosse fatta un’indagine seria e completa sull’influenza che hanno le emissioni degli impianti di quinta generazione (e prossimamente di sesta), ormai capillarmente diffusi sul territorio,  sulla salute delle persone.

… che la scuole e le università ritrovino quello spirito formativo che ha sempre fatto dell’insegnamento il motore trainante per la corretta istruzione e formazione dei giovani.

… che la sanità in genere torni appannaggio di figure di corretta professionalità, che spendono le proprie capacità e le proprie competenze a favore dei malati, operando nel giusto equilibrio tra scienza e coscienza e, sempre e comunque,  rispettando il classico principio di ‘prudenza’.

         E sicuramente ce ne sarebbero ancora …

         …Cose difficili? Cose impossibili?

Ma se ci girassimo appena un po’ indietro, vedremmo che sono ancora lì, a portata di mano …

 

Giuseppe Bellantonio