Manet e Degas, amici e rivali ai tempi dell’impressionismo

È in corso a New York una delle mostre più attese degli ultimi anni.

Si intitola “Manet/Degas” ed è esposta al Metropolitan Museum of Art.

È iniziata a fine settembre e resterà aperta fino al 7 gennaio 2024.

L’esposizione propone un interessante viaggio tematico nella Parigi della seconda metà dell’800 e sul rapporto tra Manet e Degas, i padri dell’impressionismo.

 

Importante mostra a New York sui primi passi dell’impressionismo

A New York è in corso una importante mostra.

Si intitola “Manet/Degas” ed è esposta al Metropolitan Museum of Art di New York.

L’esposizione è iniziata a fine settembre e resterà aperta fino al 7 gennaio 2024.

Il percorso espositivo propone un interessante viaggio tematico nella Parigi della seconda metà dell’800.

In particolare, analizza il rapporto tra Manet e Degas, i padri fondatori dell’impressionismo.

È una delle mostre più attese degli ultimi anni.

Un viaggio tematico sul rapporto tra Manet e Degas

L’esposizione si snoda attraverso il dialogo tra Édouard Manet (1832-1883) ed il suo connazionale e contemporaneo, Edgar Degas (1834-1917).

La mostra offre una nuova e avvincente prospettiva sulla “storica coppia di artisti”, ripercorrendone i viaggi tematici e cronologici.

Particolare è l’attenzione e l’enfasi sulle loro relazioni private.

Il mondo di ieri visto da Manet e Degas

E anche sul contesto sociale e intellettuale che ha influenzato le loro vite e le loro esperienze pittoriche.

I due artisti furono accomunati dalle stesse frequentazioni.

Ad esempio, i circoli culturali privati, come quello della famiglia Morisot.

Od ancora, l’ambiente dei caffè parigini, soprattutto del caffè La nouvelle Athènes, famoso ritrovo di artisti e intellettuali dell’epoca.

Ebbero in comune anche le dure esperienze della guerra franco prussiana nonchè dei giorni della Comune di Parigi nella primavera del 1871.

Manet e Degas furono tuttavia molto differenti come personalità e temperamento.

Parigi, musa ispiratrice degli impressionisti

“Manet/Degas” ripropone uno spaccato della vita parigina della seconda metà dell’800 attraverso il tumultuoso rapporto tra i due artisti.

La Parigi favolosa di quell’epoca è segnata da una svolta radicale e rivoluzionaria che interessa la pittura francese

La mostra offre inequivocabilmente uno sguardo dettagliato sui primi passi del movimento impressionista.

I primordi dell’impressionismo

È proprio l’impressionismo a fare da sfondo all’incontro iniziale dei due artisti alla fine degli anni Sessanta dell’Ottocento.

Entrami sono figli dello stesso ambiente borghese della Parigi di fine secolo.

Sono considerati i maggiori interpreti della pittura pre-impressionista.

I loro dipinti sono infatti lo spartiacque che segna l’inizio della pittura moderna.

Sono stati i primi artisti del XIX secolo a dipingere la vita moderna.

In particolare, la vita di tutti i giorni ispirata dalla vita parigina di quell’epoca indimenticabile.

La mostra newyorkese: le parole del curatore

Manet e Degas, ha commentato Max Hollein, direttore del Metropolitan museum, hanno “prodotto alcune delle immagini più provocatorie e ammirate dell’arte occidentale”.

Le opere in mostra sono raggruppate per temi comuni: il ritratto, le corse dei cavalli, il nudo femminile, le scene di vita parigina.

I dipinti sono esposti uno accanto all’altro, permettendo al visitatore di confrontare la tecnica e il diverso approccio dei due artisti.

Da Parigi a New York

La rassegna giunge a New York dopo essere stata allestita la scorsa estate al Musée d’Orsay di Parigi.

Presenta 160 dipinti e opere su carta.

A questi si aggiungono altri due schizzi di Manet provenienti dalla collezione del Metropolitan Museum of New York.

Notevoli i prestiti di oltre 50 dipinti, anche di singoli collezionisti.

Il museo d’Orsay ha prestato il “Ritratto di famiglia” di Degas (La famiglia Bellelli) e due disegni di Manet, raffiguranti Degas.

Manet Degas, due parigini legati alla città natale

Parigini entrambi, provenienti dal medesimo ambiente borghese di fine XIX secolo, Manet e Degas sono molto legati alla loro città natale.

I loro dipinti rappresentano figure di uomini e donne parigine nel loro ambiente familiare, appartenenti a diverse categorie sociali, evocanti la vita moderna.

Inizia così un dialogo serrato tra i due artisti, i cui soggetti e il cui approccio riecheggiano i romanzi naturalisti dei fratelli Goncourt o di Émile Zola.

Interessati da soggetti simili, cercano di infondere nelle loro opere, posate ed eseguite in studio, la spontaneità di scene prese dalla vita.

Manet e Degas realizzano così una “Nuovo Pittura”.

Manet e Degas differenze e affinità

Degas, nato due anni dopo Manet, diventa celebre insieme agli altri impressionisti, come Monet, Renoir, Pissarro, Cézanne.

Manet si distingue per le pennellate libere, i colori audaci e le prospettive suggestive.

Degas, invece, preferisce una tavolozza di colori tenui e pastello e concentra la sua attenzione sul movimento e sull’intimità.

Seguono un percorso parallelo in quanto a formazione ed esordi.

Prendono poi direzioni differenti già a partire dal 1870, quando Manet si dissociò fermamente dal neonato movimento impressionista. 

Amici o rivali?

Manet e Degas erano amici e rivali nello stesso tempo.

Rimasero tuttavia sempre molto legati.

Queste opere sono affiancate anche dalla famosa tela “Monsieur e Madame Manet” di Degas, proveniente dal Museo municipale d’arte di Kitakyushu, in Giappone.

Si tratta di un’opera, per nulla apprezzata, che Manet mutilò con una lama.

Edgar-Manet-Monsieur et madame Manet, 1868-1869. olio su tela, Kitakyushu-Municipal-Museum-of-art

Il signore e la signora Manet

Catturando Manet in un atteggiamento abituale, Degas dipinge infatti originariamente un doppio ritratto che riunisce l’artista e sua moglie al pianoforte.

Insoddisfatto di questo lavoro che Degas gli offre, Manet ritaglia l’immagine di sua moglie, in quanto “troppo brutta”.

Quando scopre il suo quadro mutilato, Degas, molto offeso, lo porta con sé.

Sebbene questa ferita abbia segnato la fine della loro amicizia, non ha concluso la loro storia artistica.

Degas continua a dipingere ispirandosi a Manet a lungo, dopo la morte prematura di quest’ultimo.

Influenza reciproca tra i due artisti

La loro corrispondenza scritta è scarsa.

Ma le loro opere d’arte forniscono preziose indicazioni su come questi grandi artisti si influenzassero a vicenda.

L’ ampia esposizione offre infatti una opportunità unica per esplorare il loro affascinante rapporto attraverso un dialogo tra le loro opere.

La vita di tutti i giorni

Inedito per l’epoca è rappresentare nei dipinti la vita di tutti i giorni.

Come, ad esempio, entrare in un negozio per l’acquisto di un cappellino alla moda.

Edgar Degas, Chez la modiste, 1879-1886

La scena presso la modista diventa un classico per entrambi gli artisti, uno spaccato della vita quotidiana della ricca borghesia parigina.

Edouard Manet, Chez la modiste, 1881

La vita di famiglia

Non preoccupati di ottenere commissioni lucrative, i due pittori prendono ispirazione per i loro modelli dalla famiglia e dagli amici.

Cercano soprattutto di catturare “persone in atteggiamenti familiari e tipici”, e sono interessati dalla forza espressiva dei corpi tanto quanto a quella dei volti.

La modernità è quella di cogliere i momenti intimi, in atteggiamenti inusuali, come il riposo pomeridiano sul sofà.

Edouard Manet, Le Repos, 1871
Edouard Manet, Le repos, 1871 (particolare).

La vita dei caffè parigini

Manet e Degas rappresentano la stessa modella, l’attrice Ellen Andrée, e lo stesso luogo, l’elegante caffé della Nuova Atene, famoso ritrovo dei letterati ed artisti dell’epoca.

I risultati sono significativamente diversi.

Il caffè di Degas

Ispirato dall’arredamento del caffè di Nuova Atene dove si riunivano artisti e letterati, Degas ha ritratto nel famoso dipinto “In un caffè”, due dei suoi amici: l’attrice Ellen Andrée e l’incisore Marcellin Desboutin.

La giovane donna, vicino ad un uomo chiaramente ubriaco, sembra indifferente a ciò che la circonda.

Ella versa in uno stato di abulia, davanti ad un bicchiere di liquore verde, sopraffatta dallo stordimento provocato dall’assenzio.

L’opera è conosciuta infatti anche con il titolo “L’assenzio”.

Il consumo di assenzio, di tabacco, unitamente alle fumerie di oppio e di hashish furono le principali trasgressioni pubbliche della seconda metà dell’Ottocento e del primo Novecento.

Edgar Degas ritrae un momento di vita o. meglio, di assenza di vita all’interno dei caffè parigini.

È un fermo immagine sul senso di vuoto esistenziale, di incomunicabilità, di autodistruzione tipico della deriva di una certa cultura bohémienne.

Edgar Degas, Dans un café (dit aussi L’Absinthe, 1875-1876

Il caffè di Manet

Manet non rappresenta la sua modella sotto l’influenza degradante dell’alcol e delle droghe, come accade invece nel dipinto di Degas

La ritrae come una giovane donna attraente ed elegantemente vestita.

Il suo atteggiamento evoca certe tecniche di seduzione delle prostitute che aspettano in un bar l’incontro che verrà.

Edouard Manet, La prune, 1877, Washington, National Gallery of Art

Il mondo femminile

Tra i tratti della personalità che distinguono Manet e Degas ci sono i loro rapporti con le donne.

Descritto come un seduttore, Manet si è sempre trovato, secondo l’opinione dei suoi contemporanei, molto a suo agio nel mondo femminile.

Il riserbo di Degas con le donne

Altrettanto proverbiale è, invece, il riserbo di Degas, la cui vita “fu sempre misteriosa dal punto di vista sentimentale”.

Da un lato Manet, perfettamente a suo agio all’interno della società femminile, dall’altro Degas, sempre molto riservato sulla propria vita privata e più impacciato nelle relazioni con il sesso opposto.

Ne derivano anche modalità differenti di rappresentare la figura femminile.

Manet il seduttore

Donne dalla posa e dall’espressione rassicurante quelle dipinte da Manet.

Esse intrattengono un diretto scambio di sguardi con lo spettatore, esemplari i ritratti di Berthe Morisot.

Ben diverse dalle donne di Degas, sempre rappresentate da punti di vista non convenzionali, in situazioni che rivelano turbamento e disequilibrio (La tinozza, 1886).

Modalità differenti di rappresentare la donna

Nelle opere di Degas i rapporti con il mondo femminile appaiono quasi sempre tormentati o sbilanciati. dai suoi scritti emerge la sensibilità di un uomo preoccupato del suo cuore e che sogna la felicità coniugale.

Edgar Degas (1834-1917) Femme sur une terrasse (dit aussi Femme aux Ibis), 1857-1858, New York, The Metropolitan Museum of Art.

Manet rappresenta donne la cui posa e il cui sguardo riflettono una certa sicurezza e disinibizione.

“Nana” e le cortigiane di Manet

Una cortigiana semisvestita, con indosso un corsetto, calze ricamate e décolleté con i tacchi alti, si trucca in presenza del suo protettore.

La giovane donna ha un sorriso malizioso e lancia uno sguardo allo spettatore.

L’uomo, sulla panchina, è tagliato in due dall’inquadratura, senza più importanza che se si trattasse di un mobile.

Rifiutata al Salon del 1877, Nana fu esposta nella vetrina di Chez Giroux, un negozio di “ninnoli, quadri, ventagli” dove ottenne un grande successo come curiosità.

Edouard Manet, Nana, 1877, Hambourg, Hamburger Kunsthalle

La scandalosa Olimpia

Tra le opere esposte vi è anche il capolavoro di Manet, “Olympia” (1863).

Si tratta di uno dei dipinti più scandalosi del XIX secolo.

Manet si fece notare fin da subito con opere spettacolari come “Olympia” e  “Colazione sull’erba”.

Olympia può essere letta come l’apoteosi insolente di una prostituta, che posa in una nudità rinascimentale.

Durante il Salon del 1865, salvo poche eccezioni, un grido di orrore accolse il dipinto.

Edouard-Manet-Olimpia-1863-65-Paris-musee-dOrsay

Il Salon

Fino al pieno sviluppo delle gallerie d’arte, il Salon, con antiche origini (1600) costituì in Francia il principale luogo di esposizione degli artisti viventi.

Nessun principiante poteva sfuggire al Salon negli anni ’60 del 1800.

Ospitato nell’ex Palais de l’Industrie, imponente vestigia dell’Esposizione Universale del 1855, il Salon è un evento annuale dal 1863 e la sua giuria è sempre più liberale.

Questo evento ereditato dall’Ancien Régime riunisce migliaia di dipinti, sculture e opere su carta.

Attira quasi 500.000 visitatori e attira l’attenzione dei principali giornali e collezionisti.

È al Salon che il patrocinio statale manifesta la sua azione attraverso acquisti, premi e incoraggiamenti.

Manet vi espose nel 1861, Degas nel 1865. Manet non vi espose più, amareggiato dalle critiche.

La ritrattistica

Il ritratto occupa un posto importante nella prima produzione di Manet e Degas.

Manet, rispetto a Degas, ama ritrarre personaggi pubblici, sottolineando così i loro legami con determinati ambienti sociali o artistici.

Pittore colto, Manet conosceva, a volte da vicino, i più grandi scrittori del suo tempo.

Li associava al suo lavoro attraverso la ritrattistica e la comunità di ispirazione.

Il suo debito con Baudelaire, Zola, e Mallarmé, tra gli altri, ha lasciato molte tracce nella sua pittura e nella sua vita.

Manet ama trattare i suoi modelli con una certa maestosità.

Occupano il cuore della composizione, spesso in pose ereditate dagli antichi maestri.

La  loro maestosa plasticità è amplificata dai colori vivaci dei loro vestiti o degli accessori che li circondano.

Più tenui i colori di Degas, più composti i suoi personaggi.

Edgar Degas, Madame Yves Gobillard, néè Morisot, 1869

Il circolo Morisot

Il circolo che i genitori di Berthe Morisot aprirono ad artisti, musicisti e scrittori, sotto il Secondo Impero, è un centro di modernità.

Edouard Manet, Berthe Morisot au bouquet de violettes, 1872

Donne e uomini parlano di arte o di politica su un piano di parità.

La modernità delle donne di Manet: Berthe Morisot:

Ci troviamo all’indomani della guerra e della Comune.

Le immagini di Berthe Morisot esprimono uno slancio particolare e il desiderio di ricostruire il presente.

Oltre ad incarnare il simbolo della eleganza parigina.

Edouard Manet, Portrait de Berthe Morisot étendue, 1873

Il “paesaggio all’aperto” (en plein air)

Manet e Degas non rimangono indifferenti alla pittura en plein air.

Essi non ignorano la spinta verso il “paesaggio all’aperto”.

Se ne impadroniscono abbastanza rapidamente, con audacia, e lo usano secondo le esigenze della loro carriera.

Tuttavia, non lavorano mai all’aperto, non condividendo il metodo di dipingere rapidamente en plein air per catturare l’effetto della luce e del momento.

Preferiscono lavorare in studio, utilizzando schizzi e bozzetti eseguiti all’aperto come base per le loro opere.

Fondano, in fin dei conti, quello che si potrebbe considerare un impressionismo a parte.

La Normandia

La produzione normanna di Degas è molto simile a quella di Manet.

Il dipinto “Bagno in mare. Bambina pettinata dalla sua cameriera” di Degas,

è simile a quello di Manet “Sulla spiaggia di Boulogne del suo predecessore”.

Edgar Degas, Bains de mer. Petite fille peignéè par sa bonne, 1869-1870

Da una guerra all’altra

Da repubblicano convinto, Manet espone regolarmente opere legate a eventi che lo toccano o lo disgustano come cittadino.

Il suo obiettivo è colpire l’opinione pubblica.

Degas, al contrario, lascia sempre l’attualità fuori dal suo lavoro pubblico.

La guerra franco prussiana

Nel luglio 1870 la Francia dichiara guerra alla Prussia.

I due pittori vengono richiamati nella Guardia Nazionale e rimangono a Parigi per difendere la città durante l’assedio.

Condividono lunghe settimane segnate dall’attesa, dal freddo e dalle privazioni e si distinguono dai tanti artisti fuggiti dal Paese.

L’amicizia inizia proprio in quel periodo,  quando il continente americano è segnato dalla guerra civile americana (1861-1865) e dall’esecuzione dell’imperatore Massimiliano in Messico (1867), soggetti raffigurati da Manet, esposti in mostra.

Il soggiorno negli Stati Uniti

Nel 1872 Degas si reca negli Stati Uniti.

Visita per la prima volta la sua famiglia a New Orleans.

Durante il suo soggiorno menziona più volte Manet che “qui avrebbe visto cose belle” e scopre una società ancora segnata dal sistema schiavistico.

La guerra civile americana influenza direttamente la famiglia materna di Degas, che si guadagnava da vivere con il commercio del cotone a New Orleans.

Edgar-Degas-Ritratto-di-un-ufficio-a-Nuova-Orleans-1873.-Foto-di-Vittoria-Bacchi
Edgar-Degas-Ritratto-di-un-ufficio-a-Nuova-Orleans-1873

La morte prematura di Manet

Degas rimase legato a Manet anche dopo la sua morte prematura, avvenuta nel 1883 all’età di 51 anni, dopo una grave malattia.

La mondanità di Manet e la discrezione di Degas

La mostra coglie nel segno e riesce  con successo a condurci per mano in un avvincente viaggio attraverso le opere dei due artisti, ben delineando la loro differenza di temperamento.

I dipinti esposti testimoniano Manet come uomo mondano alla costante ricerca di riconoscimento.

Degas invece appare un avanguardista raffinato, più discreto ed enigmatico, che non abbraccia mai del tutto i canali di legittimazione ufficiale.

La mostra resterà aperta fino al 7 gennaio 2024 e sta registrando un successo strepitoso.