Pittoni Mario, l’esperienza al servizio dello Stato.

Mario Pittoni, conta più la forma o la sostanza?

 

Sembra il gioco delle tre carte…Prendi la carta, togli la carta…
Togli un ministro, mettine un altro…Buona scuola sì, buona scuola no…
Betapress è contro l’uso strumentale delle notizie, ed in questo caso è ancora più vile considerando la qualità dell’uomo.
La Fedeli senza il diploma e senza la laurea (quindi anche lei con poco più della terza media), il senatore con la terza media (e dove sarebbe il problema?)…
Ma basta!
Nel gioco al massacro mediatico, c’è spazio per tutti. Avanti il prossimo, basta scavare!
Qualcosa per infangare una persona e rovinare la sua immagine pubblica, lo si trova sempre!!!
Anche perché basta scrivere una parte di una avvenimento e non tutto quanto ed il gioco è fatto!!!
è abitudine infatti che quando non si riesce a distruggere professionalmente una persona la si attacca sul lato personale!
Il Senatore Pittoni ha la terza media, ma la giornalista aggiunge “si difende il senatore”, implicitamente addebitandogli una colpa che non ha!!
Anzi, Lui con la terza media ha fatto molto di più di gente con master e dottorati, occorrerebbe guardare i fatti!
Io ne ho le palle piene, e penso di essere in buona compagnia di quei milioni di Italiani che non si riconoscono più in questa parziale informazione da osteria.
Altro che libertà di stampa, qui siamo all’anarchia mediatica!!!
Comunque, torniamo a noi. Anzi, alla scuola.
Chi scrive non ha la tessera di un partito e non versa una quota sindacale, perché ha perso sul campo la fiducia nelle istituzioni e nella rappresentanza sindacale.
Però, chi scrive è figlia d’insegnanti, madre di studenti e professoressa da trentanni.
Bene, la famosa terza media del Senatore Pittoni, mi avanza e mi rimbalza.
Non mi serve sapere se nel 1965, quando sono nata io, ha ottenuto solo la licenza di terza media.
Primo, perché sfido chiunque è addetto ai lavori a confrontare i contenuti ed i programmi di quegli anni con quelli odierni, erano molto più profondi, seri e completi.
Secondo, perché gli anni della contestazione studentesca, Pittoni, li ha vissuti in prima persona.
E sa bene quanto assurdo dogmatismo accademico ci fosse da eliminare, nella prospettiva di una scuola pubblica, per tutti, nel vero senso della parola.
Terzo, perché, come figlio d’insegnanti e fratello di professore, Pittoni è nato, cresciuto, svezzato alla vita in un HUMUS culturale di tutto rispetto.
Quarto, perché anche per chi, come me, ha 15 anni in meno, il curriculum vitae si compilava a penna e non era ancora prevista l’analisi grafologica della scrittura del candidato!!!
Quinto, e qui viene il bello, MARIO PITTONI, con la sua terza media, grazie alla sua terza media, nonostante non abbia un diploma (per fortuna, dico io ), dice e propone delle cose estremamente valide per il mondo della scuola.
Gli mancano le conoscenze del percorso liceo/università? E chi se ne frega, ha quelle dell’esperienza e del lavoro svolto in questi anni (cosa che il precedente ministro non aveva per nulla, in particolare sulla scuola)!
Di competenze ne ha fino a mai!
E questo lo dicono i fatti, cioè quello che lui ha realizzato e quello che oggi propone.
Stop alla chiamata diretta dei presidi? Giusto e bene.
E’ ora di finirla con il carosello delle chiamate dirette dei presidi, supplenti che vanno e vengono per la scuola come se fossero in un hotel!! Per garantire serietà nell’attribuzione di una nomina ed un briciolo di meritocrazia, sono molto più sicure le care vecchie graduatorie degli Uffici scolastici regionali o provinciali.
Unificazione del ciclo di studi della scuola primaria e secondaria di primo grado? Praticamente, elementari e medie riunite insieme?
Si può fare, e non è tanto lontano dalla continuità didattica praticata già tra maestre e professori nella scuola dei nostri giorni.
Tanto sappiamo benissimo quanto sia importante passarsi le informazioni e lavorare con una didattica personalizzata che trascende gli ordini di scuola.
Figura di un professore prevalente? Che sia la volta buona!
E’ ora di finirla con il cancan degli insegnanti curricolari, di sostegno, di potenziamento, quando servono specialisti come mediatori culturali, psicologi ed assistenti sociali. Nella scuola di adesso, ci sono un sacco di professori che devono fare di tutto e di più, tranne che insegnare.
Concorsi regionali e docenti allineati con il territorio?
EWWIWA!!! Forse, qualcuno l’ha capita!
E’ ora di piantarla con il carosello dei prof che, in cerca di lavoro, s’iscrivono nelle graduatorie di altre regioni, vengono nominati, prendono servizio, si mettono in malattia, spariscono, non si mettono in malattia, soffrono di burnout perché fanno una vita d’inferno, lontano da casa e da famiglia…
E’ questa la continuità didattica?
E’ questa l’attenzione alla persona, docente o studente che esso sia, che uno stato sociale riserva ai suoi cittadini?!?
Ripristino del valore sociale delle bocciature? Sìììììì!
Ma almeno, finalmente, si potesse ragionare sul valore della bocciatura! Nella scuola dei nostri giorni è fatto DIVIETO BOCCIARE.
Pena la persecuzione genitoriale e l’ostracismo collegiale. Se un prof propone la bocciatura, viene tacciato come lo sfigato di turno che non sa tenere la classe, e fuori scuola, lo aspettano i genitori per dargli una bella lezione!
Se poi sopravvivi alle botte, ti trasferiscono d’ufficio per il tuo bene, mentre l’alunno violento e la famiglia compiacente restano al loro posto!
Abolizione delle classi pollaio? Pienamente d’accordo.
Lasciamo stare le norme di sicurezza, provate voi a stare in una classe di quasi 30 alunni con oltretutto due o tre o quattro galli, o meglio, capi branco!
Intensificare le ore di ginnastica? Benissimo, così finalmente applichiamo la regola di MENS SANA IN CORPORE SANO, tanta cara agli antichi.

 

A proposito, Seneca, Eraclito, Sofocle, Platone erano laureati?

Antonella Ferrari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

e giusto per dimostrare che un pezzo di carta non fa un uomo:

 

Bill Gates, Enrico Mentana, Piero Angela, Coco Chanel, Henry Ford, Simon Cowell, Mary Kay Ash, Richard Branson, Barry Diller, Debbie Fields, Steve Jobs, Milton Hershey, Rachel Ray, Ty Warner, Frank LLoyd Wright, Ralph Lauren, Jim Carrey, Philip Green, James Cameron, Ingvar Kamprad, Roberto Begnini, Dario Fo, Eugenio Montale, Michael Dell, Mark Zuckerberg, David Karp, Walt Disney, Richard Grasso, Johnny Depp, Drew Barrimore, Hilary Swank, Leonardo di Caprio, Nicole Kidman, Michelle Hunziker, Alan Sugar, John Caldwell,  Albert Frere…

 

Chiedetevi questi personaggi che pezzo di carta hanno e fate le vostre riflessioni!

 

 

 

CI PREGIAMO PUBBLICARE UNA NOTA DEL SENATORE MARIO PITTONI CHE RIPORTIAMO INTEGRALMENTE E CHE CONDIVIDIAMO IN PIENO (N.d.R.)

Non ho mai smesso di studiare. E’ una passione. I “polverosi libri” sono un’invenzione della giornalista. Non a caso, dopo quasi undici anni che praticamente vivo al ministero dell’Istruzione, mi viene riconosciuto di conoscere la macchina ministeriale come pochi. La mia attività risulta essere più che apprezzata dagli addetti ai lavori. Non ultimo il disegno di legge per l’abolizione della chiamata diretta, che la settimana scorsa ha raccolto giudizi decisamente lusinghieri della stampa specializzata. Forse è questo che rode al Pd! Con mamma e fratello insegnanti, sono praticamente cresciuto a pane e scuola, e i miei cinque anni di medie superiori li ho fatti, anche se in due scuole diverse. La sfida sul diploma è legata al periodo, che era di contestazione globale. Ridicolo da parte de “L’Espresso” presentare come curriculum una noticina buttata lì in 3 minuti su richiesta dell’impiegata comunale.

Sen. Mario Pittoni

 

Scheda Sen. MARIO PITTONI, presidente Commissione Cultura del Senato

In Senato già nella XVI legislatura, Mario Pittoni si è distinto per il 99,66% di presenze ai lavori (primo assoluto tra i parlamentari del Carroccio di Camera e Senato) e per i risultati. Portano principalmente la sua firma l’avvio della conversione della cosiddetta spesa “storica” per l’Università in “virtuosa” (a regime, il fondo sarà assegnato con criteri per il 70% oggettivi – costi standard – e per il 30% premiali) e, per la scuola, il progetto di riforma dei meccanismi di reclutamento dei docenti su base regionale salvaguardando la libertà di scelta. Pittoni in Parlamento è stato capogruppo in commissione Cultura occupandosi di istruzione, ricerca e beni culturali, coprendo lo stesso incarico anche per le Politiche dell’Unione Europea e nella commissione straordinaria Controllo dei prezzi e della trasparenza dei mercati.

E’ stato pure membro della Commissione di Vigilanza Rai e del Gruppo di collaborazione Senato-Unesco. Attualmente, oltre che presidente della commissione Cultura del Senato, è responsabile federale Istruzione del Carroccio e presidente della Lega FVG.

 

https://betapress.it/index.php/2018/06/21/mario-pittoni-presidente-della-commissione-istruzione-al-senato/