Elena Drommi dimostra mano sicura, immaginario coerente e intelligenza del supporto. Le opere convincono perché non “imitano” Oriente e natura, ma li traducono in un lessico personale, dove il contorno governa il colore e l’ornamento diventa narrazione continua. Con piccoli affinamenti (gerarchia del dettaglio, micro-ombre selettive, sperimentazione di finiture) il lavoro è pronto per dialogare a pieno titolo con il circuito delle gallerie che curano il ritorno al bello colto, a cavallo fra arte, design e artigianato d’autore.
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