“School of Life”

Il film sulla storia di un giovane Uomo pronto a cambiare il mondo, un bambino alla volta
Esce sui grandi schermi di tutta Italia “School of Life”.
Il docufilm, prodotto da Groenlandia e Rai Cinema e diretto da Giuseppe Marco Albano, ha richiesto tre anni di durissimo lavoro tra quattro continenti.
Il Protagonista dell’avvincente storia narrata è Nicolo Govoni, scrittore, attivista per i diritti umani, Presidente e CEO dell’organizzazione non-profit Still I Rise*, che ha l’obiettivo di offrire un’istruzione di eccellenza ai bambini profughi e vulnerabili di tutto il mondo.
Snobbato dalla grande distribuzione, a ogni data il film registra il tutto esaurito e, al termine della proiezione, riceve una lunga standing ovation.
Assolutamente straordinario, dato il genere – è pur sempre un documentario! – e lo svuotamento delle sale nel periodo estivo.
Quindi, alle sei città inizialmente previste (Roma, Napoli, Cremona, Milano, Torino e Verona) si stanno aggiungendo nuove date in tutta la Penisola.
Per info e aggiornamenti: https://www.stillirise.org/eventi/film-school-of-life/
“SCHOOL OF LIFE”
Il docufilm ruota intorno alla vita di Nicolò che, tappa dopo tappa, risorge a nuova vita.
Una vita che lo vede fiorire al centro della propria Chiamata: fondare scuole come isole felici in cui i ragazzi più sfortunati del pianeta possano trovare, oltre a un’istruzione d’eccellenza – il diploma di Baccellierato Internazionale, considerato finora privilegio per pochissimi – il supporto umano e le risorse necessarie per individuare e valorizzare la loro Unicità.
“School of Life” è un album di ricordi che racchiude i momenti più emozionanti del suo avventuroso, sfidante e coraggioso percorso, dagli esordi come insegnante volontario nell’orfanotrofio Dayavu Boy’s Home in India, passando per la creazione di “Still I Rise”, fino ai giorni nostri.
Il lungometraggio, che include immagini e filmati di repertorio della vita di Nicolò dalla nascita a oggi, interviste e riprese di osservazione delle giornate (lavoro, incontri, viaggi), ha per filo conduttore il racconto in prima persona di Nicolò.
Il suo è una sorta di diario di viaggio ad accompagnare il pubblico in un continuo susseguirsi di contrasti: dalla gioia che accompagna la creazione di ogni nuova scuola, al sorriso dei bambini che in essa riaccendono sogni e speranze per passare, in un batter d’occhio, alle immagini “crude” delle aree più desolate, degradate e pericolose dei luoghi in cui si è scelto di realizzare l’”impossibile”.
Le preziose testimonianze offerte da Joshua (il fondatore dell’orfanotrofio indiano dove Nicolò ha esordito come insegnante volontario), dal fratello minore Leonardo, dai genitori e dai nonni materni, sono tasselli a comporre il ritratto di un ragazzo insofferente alle etichette – ‘Signor Nessuno’, ‘cattivo ragazzo’, ‘pluribocciato’, ‘finirai a inscatolare le merendine in fabbrica’ – e disposto a sacrificare tutto – città natale, famiglia e amici – pur di trovare se stesso e il proprio scopo.
Ed ecco che, ossessionato dall’eco di quelle definizioni limitanti, Nicolò si pone l’obiettivo di smentirle una a una, dimostrando che “si può spezzare ogni catena, inclusa quella autoimposta…”
“Non sono un missionario – dice di sé – ma un rivoluzionario”.
Così, Govoni espone al pubblico, senza timore, le vulnerabilità di un tormentato, ruvido “eroe” dei nostri giorni.
Perfezionista incallito, maniaco del controllo, inarrestabile visionario, non scende a compromessi con se stesso e la sua Mission, deciso com’è a dimostrare che anche il sogno più ambizioso, con i giusti compagni di viaggio, può essere realizzato. Solo così potrà tener fede alle promesse fatte a se stesso, ai “suoi” bambini e al mondo intero.
È indubbio che la vita che conduce, per quanto impegnativa, stressante e complicata, gli corrisponda e lo faccia sentire pienamente realizzato: “Insegnare è l’amore della mia vita”, dice. E ammette che non sempre gli piace, ma si sente in dovere di far sì che la sua Mission, motore di ogni azione e motivo sotteso a ogni sua scelta, incontri un bisogno reale che nessuno, prima di Still I Rise, aveva individuato e soddisfatto.
Del film Nicolò scrive: “School of Life è la storia di persone qualunque, ex ‘ragazzi difficili’, ex ‘falliti’, ex ‘diversi’, ‘rotti’, ‘sbagliati’, ‘guasti’. Ex ‘smarriti’ che trovano qualcosa per cui valga la pena di combattere, e lo fanno. Attraverso avversità inimmaginabili, lo fanno. E non perché siano ‘speciali’. Ma perché sono uniti.”
E aggiunge: “School of Life è la prova di come non sia necessario essere dei Qualcuno per fare Qualcosa di Grande… Che si può essere dei Signori Nessuno e cambiare comunque il mondo. Come? Con la speranza. Quella folle, irrazionale, a volte inspiegabile ma vitale spinta che ti permette di rialzarti a ogni caduta, di riprovare dopo ogni delusione.”
E conclude: “Non è il film di un sogno perfetto, ma un’ode all’imperfezione. Un inno. Un invito. Un mantra. Che dice: ‘Si può fare.’ Anche quando sembra impossibile, si può fare. Anche quando tutti gli altri ti dicono di mollare, si può fare. Anche quando pensi di non farcela più… Soprattutto allora… Ecco, School of Life è il film del ‘Si Può Fare’”.
Un applauso va al regista, Giuseppe Marco Albano, per aver saputo fare di un genere di nicchia come il docufilm un capolavoro in cui regia, montaggio, fotografia e musica sono in armonia tra loro come gli strumenti di un’orchestra.
UNA VITA DA FILM
Nicolò Govoni nasce nel 1993 a Cremona, vive un’adolescenza difficile e viene bocciato per ben due volte alle superiori. Alla base della sua sofferenza, c’è il non riuscire a trovare se stesso e il suo scopo di vita.
Ma c’è Nicoletta: un’insegnante di Italiano che decide di credere in lui.
Il resto è storia. Una storia di rivincita e “redenzione” che lo vede protagonista proprio lì, nelle sue zone d’ombra, dove nessuno avrebbe investito in lui un soldo bucato.
Oggi Nicolò è scrittore, attivista e imprenditore sociale nell’ambito dell’istruzione d’eccellenza che, un tempo riservata a una ristrettissima élite, viene trasformata in diritto umano.
Ripercorriamo, in breve, le tappe del suo Viaggio.
All’età di vent’anni raggiunge, come insegnante volontario, l’orfanotrofio di un piccolo villaggio nel sud dell’India.
Quella che doveva essere un’esperienza di pochi mesi, diventa per lui un’avventura di quattro anni, durante i quali consegue la laurea in giornalismo alla Symbiosis International University nella città di Pune.
Successivamente si trasferisce nell’isola di Samos, in Grecia, un luogo turistico da favola che nasconde un terribile segreto: un “hotspot”, uno dei più grandi campi profughi d’Europa, disumanamente sovraffollato e privo di servizi essenziali.
Nel 2018, assieme alle due volontarie Giulia Cicoli e Sarah Ruzek, fonda l’organizzazione non profit Still I Rise*.
Nello stesso anno, SIR crea la scuola di emergenza e riabilitazione Mazì (che in greco significa “insieme”), la prima realtà educativa gratuita pensata per i minori imprigionati nel centro di prima accoglienza dell’isola di Samos.
E qui, è doveroso aprire una parentesi: Still I Rise denuncia gli abusi delle autorità del campo e deposita la prima denuncia penale per abuso di minori e crimini contro l’umanità, facendo nomi e cognomi dei responsabili.
La Corte Europea accoglie il loro appello e, dopo anni di impegno legale, mediatico e politico, il campo viene chiuso definitivamente.
Dal 2020 a oggi Still I Rise fonda altre tre scuole d’emergenza e riabilitazione in Siria, nella Repubblica Democratica del Congo e nello Yemen e due scuole internazionali in Kenya – la prima al mondo a offrire il percorso dell’International Baccalaureate in modo completamente gratuito – e in Colombia.
Mentre scrivo, il Team SIR è al lavoro per la realizzazione di altre scuole in Sud Sudan, India e Italia. Per approfondimenti: https://www.stillirise.org/chi-siamo/storia/
Venticinque sono, a oggi, i premi e i riconoscimenti internazionali tributati a Nicolò e SIR per il loro lavoro, così come gli inviti a prender parte a trasmissioni televisive.
Di seguito, alcuni link di approfondimento:
Le scuole d’emergenza e riabilitazione
Il rivoluzionario metodo educativo
La bibliografia completa di Nicolò Govoni
*L’ONG Still I Rise (il cui nome prende ispirazione da un verso della poetessa statunitense Maya Angelou), che non accetta finanziamenti da enti governativi o grandi conglomerati ma è finanziata interamente da donazioni private, si dedica all’educazione, alla protezione e alla difesa di bambini profughi, rifugiati e vulnerabili.
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