SERGENTMAGIÙ, GHE RIVAREM A BAITA?

Vinto il covid 19.

Utopia? No realtà

Gli sforzi degli scienziati di tutto il mondo sono rivolti a trovare una cura per debellare il Coronavirus.

L’Italia partecipa a pieno titolo alla gara e le notizie che arrivano dagli Ospedali di Pavia e Mantova sono più che incoraggianti.

Alcuni pazienti affetti da Covid-19 sono guariti, completamente guariti, in sole 48 ore.

La SORPRENDENTE tecnica che è stata messa a punto in questi ospedali lombardi rimanda alla sperimentazione sull’utilizzo del plasma convalescente nei pazienti critici affetti da Covid-19.

Lo studio, condotto congiuntamente al Policlinico San Matteo di Pavia a partire da marzo, ha visto il coinvolgimento di varie strutture dell’ospedale di Mantova: Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, diretta da Massimo Franchini; Pneumologia, diretta da Giuseppe De Donno; Medicina di Laboratorio, diretta da Beatrice Caruso; Malattie Infettive, diretta da Salvatore Casari.

Attualmente è in corso l’analisi de dati raccolti dagli specialisti nell’ambito del progetto e la successiva pubblicazione.

Al servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Carlo Poma sta intanto procedendo a pieno regime la raccolta del plasma da pazienti guariti, con un ritmo di 6-7 prelievi al giorno. 

Una gara di solidarietà da parte dei donatori, ormai oltre 60, che si propongono anche da fuori provincia e da altre regioni italiane per offrire il prezioso emocomponente.

Ma anche una proficua collaborazione nella ricerca, infatti, i professionisti dell’ASST ringraziano ufficialmente i colleghi di Pavia, con particolare riferimento al direttore del Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Cesare Perotti e al responsabile del Laboratorio di Virologia Molecolare Fausto Baldanti.
 

La terapia sperimentale, messa a punto al Policlinico San Matteo di Pavia e all’ospedale Carlo Poma di Mantova, consiste nella trasfusione di plasma iperimmune, donato dai pazienti guariti dal Covid-19, e infuso direttamente nelle vene dei pazienti ricoverati.

“I risultati visti nei casi singoli sono stati sorprendenti”, ha detto all’AdnKronos Massimo Franchini, responsabile dell’Immunoematologia e Medicina trasfusionale del Poma.

La terapia risulta però impegnativa, fin dalla selezione dei donatori: “Da 100 potenziali candidati non ne ricaviamo più di 30 adatti – spiega Franchini – Questo perché dobbiamo avere pazienti guariti da almeno 2 settimane e con tamponi negativi, che non abbiamo co-morbidità e siano idonei a donare il plasma.

Insomma, devono essere persone sane, che hanno contratto Covid-19 e sono guarite”.

Per trarre conclusioni certe servirà ancora tempo e un monitoraggio approfondito, ma le notizie sono incoraggianti.

A breve partiranno nuove sperimentazioni multicentriche, alle quali ASST di Mantova intende aderire per potere continuare a utilizzare questa importante terapia antivirale contro il coronavirus. 

Quindi la cura esisterebbe, e avrebbe quasi costo zero.

Ma allora, perché non se ne parla ogni giorno in televisione?

Quali sono i limiti?

Unico limite è che servono donatori, ma con la rete dell’Avis questo è possibile grazie anche all’opera di sensibilizzazione (a Mantova chi esce guarito dall’ospedale dona il sangue con piacere).

Cosa dicono gli “esperti”?

Il noto virologo Burioni, quello che diceva che in Italia il pericolo era zero, ora va in tv (profumatamente pagato) a dire che il plasma ha un limite, e che sarebbe meglio un farmaco sintetizzato.

Chissà perché, ci chiediamo noi di beta press…

Ecco la risposta del Dottor De Donno (pneumologo di Mantova):

“Il Signor scienziato, quello che nonostante avesse detto che il Coronavirus non sarebbe arrivato in Italia, si è accorto in ritardo del plasma iperimmune.

Forse il Prof. non sa cosa è il test di neutralizzazione.

Forse non conosce le metodiche di controllo del plasma.

Visto che noi abbiamo il supporto di AVIS.

Glielo perdono.

Io piccolo pneumologo di periferia.

Io che non sono mai stato invitato da Fazio o da Vespa.

Ora, ci andrà lui a parlare di plasma iperimmune.

Ed io e Franchini alzeremo le spalle, perché….

IMPORTANTE è salvare vite!

Buona vita, quindi, Prof. Burioni.

Le abbiamo dato modo di discutere un altro po’.

I miei pazienti ringraziano”

Ed in ultimo, aggiungiamo noi di betapress, non sarà che, ancora una volta bisognerà speculare su questa scoperta e trasformare una donazione democratica e gratuita in un farmaco sintetizzato da una casa farmaceutica?!?

Ai posteri, l’ardua sentenza.

Una buona notizia, certa, che è arrivata ufficialmente dall’ospedale di Mantova, è che i morti per Covid-19 sono azzerati da quasi un mese.

E viviamo in Lombardia, epicentro dell’epidemia.

Ripeto AZZERATI.

Anche soggetti quasi dati per spacciati, trasportati a Mantova sono guariti.

Nessun miracolo, semplicemente a Mantova come ripetiamo (e a Pavia) hanno utilizzato e testato il plasma iperimmune (ricavato dal sangue dei guariti).

La fase di test è ultimata e la relazione che uscirà a breve sarà sorprendente e, noi di beta press, ve l’abbiamo detto per tempo, senza andare in televisione…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Calo dei contagi???