Cosa è indispensabile per la riapertura

Saloni e centri estetici. Cosa è indispensabile per la riapertura

Possibile apertura anticipata per parrucchieri ed estetiste ma cosa serve davvero?

Secondo il Dpcm 26 aprile 2020 le attività di servizi alla persona fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti non possono ancora riaprire, in sede di conferenza stampa il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dato come data possibile il 1 giugno.

Questa comunicazione ha attivato in diverse regioni, soprattutto quelle con un numero di contagi contenuto, una pressante richiesta alla riapertura anticipata.

Considerata la contingenza dei fatti e il reale stato epidemiologico, alcune regioni e alcuni sindaci hanno deciso di valutare l’apertura anticipata della categoria, la data di interesse è il 18 maggio.
Ovviamente la scelta è difficile in quanto una presa di posizione di questo tipo potrebbe implicare un subentro di responsabilità da parte dell’autorità locale in caso di contagio per qualche lavoratore.

In questa roulette russa di date, la preoccupazione più grande dei professionisti del settore beauty (come sono classificati gli operatori che lavorano nel settore dei saloni e dei centri estetici), è quella di farsi trovare “pronti”; laddove la misura della preparazione sta nell’adeguamento a protocolli e regole precise indicate dal Governo o dall’amministrazione locale.

In un panorama privo di regole precise, i poveri saloni di parrucchieri e centri estetici sono bombardati da aziende che cercano di vender loro servizi medicali e forniture di cui però, ancora non si conosce la vera necessità.

Le domande

Dovendo però aprire e non avendo ancora delle regole e delle indicazioni precise, i professionisti di questo settore sono pieni di domande:

  • Serviranno le mascherine? 
  • E i calzari?
  • Le visiere?
  • Bisognerà avvolgere le clienti nella pellicola trasparente come mostrano video amaramente divertenti?
  • Bisognerà comprare i termometri?
  • Bisogna chiamare una impresa di pulizie specializzata che elimini il 100% dei batteri?
  • L’ozono funziona? 
  • E l’alcol etilico?
  • Meglio l’ozono o l’alcol etilico?
  • Le lampade UV devono avere caratteristiche ulteriori rispetto a quelle già presenti nel salone?

Ma se già i centri erano iper puliti e iper disinfettati e attenti alla persona, cosa dovrebbero fare di più?

Lo stato dell’arte

Lo stato dell’arte è una situazione border line di difficile gestione dovuta al fatto che le normali regole della mascherina e della distanza di un metro non soddisfano le esigenze professionali della categoria e dei loro clienti.

In più ancora non esiste una comunicazione ufficiale per quanto riguarda la data di riapertura né un protocollo specifico per quanto riguarda le regole da seguire in caso di ripresa di attività.

Quello però che è possibile osservare e a cui poter fare riferimento è che, per quanto riguarda i protocolli e le regole a cui far capo, gli imprenditori e le imprenditrici del settore beauty hanno già delle indicazioni chiare e difinite e sono quelle indicate dalla legge 81 sulla sicurezza del lavoro e sul rischio biologico.

In attesa di sapere se i calzari saranno obbligatori e se e quali strumenti aggiuntivi bisognerà acquistare, abbiamo chiesto a Francesco Melis assessore alla Protezione Civile e Polizia Locale del comune di Iglesias, quali sono, senza dubbio, le accortezze che centri estetici e saloni possono mettere in atto e su quali processi ragionare in vista della riapertura.

 

Premessa

Facciamo una premessa:

Il problema riscontrato nella riapertura delle attività di servizi alla persona, è stato dovuto anche alla doverosa valutazione dei rischi.

Secondo la normativa vigente, nel momento in cui bisogna fare una valutazione dei rischi i rischi, i primi da valutare sono i rischi professionali.

I rischi professionali sono quelli che hanno a che fare con la salute e la sicurezza sul  posto lavoro a cui il lavorato è esposto (nota, confronta piè di pagina).

Considerato che le indicazioni sul contagio riportano che il contagio del COVID-19 avviene tramite vie respiratorie (ragion per cui è richiesta la mascherina) e contatto diretto delle mani con occhi naso e bocca, i rischi professionali che interessano gli operatori del settore del beauty sono più elevate rispetto chi volge un lavoro a minor contatto con le persone.

Per quanto riguarda le misure specifiche di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica covid possiamo rifarci alla normativa vigente come integrata e chiarita dalle fonti autorevoli indicate in calce.

Misure specifiche che il titolare deve adottare all’interno dell’attività.

All’interno della propria attività, il titolare è tenuto ad adottare alcune misure specifiche:

  • convocazione a lavoro del numero indispensabile di lavoratori dividendone l’accesso in turni;
  • formazione del personale sui nuovi protocolli e le nuove procedure;
  • creazione di un registro di presenza che indichi con precisione orario di ingresso e uscita di ciascun lavoratore, fornitore, visitatore e utente. Questo registro sarà utile all’autorità sanitaria in caso di accertamento di positività di uno di essi;
  • costituzione di un Comitato per l’applicazione e la verifica delle misure di sicurezza contro la diffusione del covid-19;
  • esposizione di cartelli informativi: 
  1. uno relativo agli atteggiamenti e alle misure da adottare per la prevenzione del virus, 
  2. un altro relativo all’informativa privacy sul rilevamento della temperatura, 
  3. un terzo cartello di prevenzione e protezione nei luoghi di maggiore passaggio,
  4. Un quarto con le indicazioni di come lavare le mani e usare le mascherine 

Cosa mettere a disposizione delle clienti e dei dipendenti

Il titolare è inoltre tenuto a mettere a disposizione di clienti, dipendenti ed altri avventori:

  • dispenser di soluzione igienizzante idroalcolica;
  • mascherine con filtrante FFP2/FFP3 da fornire ai lavoratori incaricati del rilevamento della temperatura;
  • mascherine chirurgiche da fornire a tutti i lavoratori o alle clienti o fornitori non fornite delle stesse;
  • camici monouso impermeabili guanti monouso e occhiali o maschera facciale per i dipendenti incaricati delle operazioni di sanificazione;
  • Ove possibile, individuazione di un servizio igienico ai soli ospiti separato da quello dei dipendenti.

La sanificazione

In questo periodo si sente tantissimo parlare di sanificazione e, nonostante la frequenza dell’argomento, è bene fare dei chiarimenti.

Cosa è la sanificazione 

Per”sanificazione” si intende un insieme di operazioni che interessano un’area, un locale o una superficie, che arriva a garantire che quell’area, locale o superficie sia anche “sana” ovvero ragionevolmente priva di batteri e virus che possano comportare un rischio per la salute. 

In poche parole si tratta del normale e già abituale nei centri estetici passaggio con disinfettanti.

Non è obbligatorio rivolgersi a una azienda specializzata, può esser svolta anche da personale interno incaricato.

Quali prodotti utilizzare:

  • la candeggina (ipoclorito di sodio) allo 0,5% o superiore per piastrelle, muri, sanitari, scrivanie/banchi e sedie in legno o formica etc – per preparare 10 litri di soluzione allo 0,5% partendo dalla candeggina al 5% è sufficiente diluire 1 litro di candeggina in 9 litri di acqua 
  • l’alcool etilico al 75% o superiore per tastiere, mouse, interruttori etc (in quanto meno aggressivo)

L’eventuale scelta di adottare prodotti diversi deve essere accompagnata da una dichiarazione del distributore / produttore che attesti ufficialmente l’efficacia del prodotto per il contrasto al coronavirus.

Quando va fatta la sanificazione

La sanificazione ha una frequenza di tre tipi:

  • Ad ogni uso
  • Quotidiana 
  • Settimanale

Santificazione quotidiana:

In caso di uso di una sola persona, va vanificato ogni giorno ogni oggetto toccato:

telecomandi, tastiere, mouse, schermi, interruttori, maniglie, finestre, scrivanie, tavoli, mensole do appoggio, tastierini di stampanti e copiatrici, sedie, pulsanti di ogni dispositivo, sanitari, rubinetti e ogni tipo di manopola o superficie di contatto.

Vanno igienizzati quotidianamente anche pavimenti e superfici comuni.

Sanificazione più volte al giorno

Vanno sanificate più volte al giorno tutte quelle superfici di contatto che vengono toccate dal personale interno ed esterno al centro:

tastiere, schienali, sedie, maniglie, armadi…

Sanificazione ettimanale

In caso di locali scarsamente utilizzati, la sanificazione può esser fatta settimanalmente piuttosto che quotidianamente

Sanificazione straordinaria

Prima della riapertura parrucchieri e centri estetici devono fare una sanificazione.

Il personale incaricato deve indossare: 

  • mascherina FFP2/FFP3, 
  • maschera facciale, 
  • guanti monouso, 
  • camice monouso impermeabile a maniche lunghe 

Dopo aver effettuato la sanificazione tutto quanto indicato sopra dovrà essere trattato come rifiuti speciali in quanto potenzialmente infetti.

Come va effettuata questa prima sanificazione

Si tratta di una regolare pulizia dei locali, aree e superfici prevista dal normale protocollo di pulizia, se presente o dalle normali abitudini operative osservate all’interno dell’azienda/ente, utilizzando i detergenti comunemente in uso.

  • Pulire tutte le superfici (telecomandi, tastiere, mouse, schermi touch, interruttori, maniglie, finestre, scrivanie, tavoli, mensole d’appoggio, tastierini di stampanti e copiatrici, sedie, pulsanti dei dispenser della soluzione igienizzante mani etc.) mediante uso di stracci in microfibra inumiditi con alcool etilico al 75% o con soluzione di candeggina allo 0,5% in funzione del tipo di materiale. Lo straccio deve essere utilizzato sfregando l’oggetto da sanificare e garantendo un tempo minimo di azione del disinfettante, lo stesso non deve essere intriso al punto da “sgocciolare” ma comunque ben inumidito di soluzione disinfettante
  • Durante tutte le operazioni deve essere assicurata la ventilazione degli ambienti.
  • Le tende ed ogni altro oggetto in tessuto deve essere sottoposto ad un ciclo di lavaggio a 90° e detergente, se ciò non è possibile occorre addizionare il ciclo di lavaggio con candeggina;
  • Eseguire, in un’unica soluzione, tutte le operazioni di sanificazione previste a frequenza quotidiana e settimanale.

Al termine delle operazioni dare evidenza in un Registro delle pulizie dell’attività svolta (data, ora, cosa è stato sanificato, da chi).

Riepilogo dei documenti che devono essere presenti sul luogo di lavoro

Una parziale novità sarà data dai documenti che devono essere presenti sul luogo di lavoro:

  • Registro delle presenze 
  • Cartello informativo 
  • Informativa privacy temperatura
  • Lettera di incarico privacy
  • Cartello prevenzione e protezione
  • Cartello lavaggio mani e istruzioni mascherina
  • Opuscolo per la diluizione della candeggina 
  • Tabella delle frequenze della sanificazione
  • Registro delle pulizie 
  • Modulo di consegna dei dispositivi di Protezione Individuale
  • Istruzioni i operative al personale

Buon lavoro


Riferimenti

  • Per la normativa vigente, i rischi che devono essere oggetto di valutazione e conseguente formalizzazione della stessa all’interno di un Documento di Valutazione dei Rischi, sono i rischi professionali e cioè quelli per la salute e la sicurezza sul lavoro a cui è esposto un lavoratore nell’espletamento della sua attività lavorativa nella specifica mansione all’interno dell’organizzazione aziendale.

Documenti di riferimento:

Formazione utile

Presentazione della prima edizione del master in Orientamento alla Persona

 

 

 

 

 

 

 

Lettera di un medico al Ministro Conte

quando è troppo è troppo!

 




La Generosità Circola: la cordata di solidarietà degli imprenditori italiani contro COVID-19

La Generosità Circola: la cordata della solidarietà delle aziende italiane a favore di chi combatte contro il COVID-19

La solidarietà che alleggerisce l’angoscia

Alla fine di tutto questo, le persone si ricorderanno solo se siamo stati umani o no

Questa è l’unica certezza che chi scrive si sente di avere in questo periodo eccentrico e, forse, è l’unica cosa che alleggerisce l’angoscia.

Chi scrive, come tanti, è fortunata perché è circondata da persone profondamente umane che, nonostante la sofferenza lavorativa, continuano a chiedersi come aiutare gli altri, le istituzioni e chi si sta sforzando di dare sempre di più sul campo.

La condizione dei piccoli e medi imprenditori italiani non è facile, non lo è per niente.

Ma la cosa più straordinaria e oltre il limite è che anche loro dimostrano di essere eroi.

La nascita del progetto

L’altro ieri parlavo con un mio amico che ha una osteria a Rovereto (TN), lui è un uomo dalla caratura umana molto alta; anche lui, come tantissimi colleghi, ha subìto il fortissimo colpo della chiusura. 

Anche lui, come tanti colleghi, sta facendo i conti con le spese e i piani di sostenibilità.

Anche lui, come tanti altri colleghi, vuole dare il suo contributo a chi si impegna e combatte contro COVID-19.

L’altra mattina il mio amico mi ha chiesto un consiglio: aveva deciso di dare il suo contributo ma non sapeva come perché nella sua zona, fortunatamente, i servizio mensa dell’ospedale non è al collasso quindi non servono pasti caldi per gli operatori.

Quando però ha capito che la risorsa utile in questo momento sono i fondi, ha ideato il “canederlo del sorriso”.

Una iniziativa di raccolta fondi basata sulla vendita del suo piatto forte: il canederlo.

L’intero importo raccolto andrà devoluto in beneficenza alla sua Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.

La circolazione della generosità

A me l’idea è piaciuta talmente tanto e tanto mi ha commossa che ho chiesto l’autorizzazione al mio amico, Paolo Torboli, di poter coinvolgere anche altre aziende, lui ha generosamente acconsentito e ho passato le ultime 24 ore a chiamare e sensibilizzare quanti più piccoli imprenditori possibile in tutta Italia.

Poiché la generosità circola e lo fa velocemente e con entusiasmo, subito in tanti si sono mossi, così è nata La Generosità Circola“: il progetto di raccolta fondi promosso da noi di Betapress.it per ispirazione di Paolo Torboli dell’Osteria Il Pettirosso.

Ognuno sta contribuendo con un piccolo segno: chi offre un gadget, chi un servizio estetico, chi altro…

Alcuni hanno già aderito e contattato i loro clienti, altri si aggiungeranno in corso d’opera perché, davvero, mancava il tempo tecnico per organizzarsi.

Il ruolo di Betapress

Ovviamente a questa maratona di generosità non potevamo non partecipare anche noi di Betapress; così, nella mia qualità di caporedattore e consulente di comunicazione e grazie agli strumenti messimi a disposizione dal gruppo editoriale e dai colleghi tutti, abbiamo scelto di sostenere queste aziende con il totale supporto comunicativo del caso: cli imprenditori che aderiranno saranno aiutati nella preparazione dei testi e dei materiali nonché nella loro divulgazione.

I partecipanti

Ad oggi, meno di 24 ore dal primo passa parola hanno aderito 10 aziende che ho il piacere di indicare di seguito

OSTERIA DEL PETTIROSSO, di Rovereto (TN) il nostro simbolico capofila che, con l’iniziativa Il Canederlo del sorriso, devolverà in beneficenza l’intero importo di un Canederlo del costo di €12,00.

K2 Progetto Corpo, di Caronno Pertusella (VA) che con l’iniziativa Il virus ci fa un baffo! devolverà in beneficenza l’intero importo di un trattamento di epilazione baffetti al costo di €10,00.

La Dolce Vita “the beauty lounge experience”, di Novara che con l’iniziativa Bellezza per la solidarietà devolverà in beneficenza l’intero importo di un trattamento di un buono bellezza al costo di €10,00.

Angolo di Paradiso, di Allumiere (ROMA) che con l’iniziativa Il baffetto della solidarietà devolverà in beneficenza l’intero importo di un servizio di epilazione baffetti al costo di €10,00.

Sublimando 2.0 di Oliviero Denni, di Carpi (MO) che con l’iniziativa La ricarica del sorriso devolverà in beneficenza l’intero importo di un Caricatore Wireless al costo di €10,00.

SpecialGas, di Carpi (MO) che con l’iniziativa La ricarica del sorriso devolverà in beneficenza l’intero importo di un Caricatore Wireless al costo di €10,00.

Revolutionbody, di Biella che con l’iniziativa Il virus ci fa un baffo devolverà in beneficenza l’intero importo di un trattamento di epilazione baffetti al costo di €10,00.

Amalaki di Messina Rosalba, di Bergamo che con l’iniziativa Il virus ci fa un baffo  devolverà in beneficenza l’intero importo di un trattamento di epilazione baffetti e sopracciglia al costo di €13,00.

Magnolia di Stefania Guariso, di  Moncalieri (TO) che con l’iniziativa Il virus ci fa un baffo, devolverà in beneficenza l’intero importo di un trattamento di epilazione baffetti al costo di €10,00.

Riflesso Evolution, di Montebbelluna (TV) che con l’iniziativa Il virus ci fa un baffo, devolverà in beneficenza l’intero importo di un trattamento di epilazione baffetti al costo di €10,00.

Purtroppo questa azione non è adatta a tutti i piccoli imprenditori, ci sono quelli che non hanno beni o servizi adatti a questa raccolta fondi, però ci hanno tenuto tanto a farci sapere che loro volevano esserci pur donando in forma autonoma ai loro Enti locali.

È il caso di 

ACF GROUP s.r.l. – Assicurazioni Credito Finanza e ACF Finance di Antonio Consiglio di Parma

Vi ringraziamo, vi ringraziamo di cuore tutti quanti.

Unisciti all’iniziativa

Se qualcun altro volesse contribuire a questa iniziativa, mi contatti all’indirizzo chiara.sparacio@betapress.it: sarà per me un piacere contattarlo e dare tutte le informazioni del caso.

Aggiornamenti

Alla fine dell’emergenza, quando tutti noi potremo andare a ritirare il nostro acquisto, noi di betapress pubblicheremo un nuovo articolo e vi racconteremo quante imprese si sono unite e quanto hanno raccolto, sarà bello e importante per noi festeggiare tutti assieme.

Alla fine di tutto questo, le persone si ricorderanno solo se siamo stati umani o no