Biden: Putin? un pazzo figlio di puttana…

Epiteti dei “potenti” o presunti tali, alla faccia della diplomazia!

Viene riportato dalla stampa che il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante un evento elettorale a San Francisco, avrebbe dichiarato che “Dobbiamo occuparci di un pazzo figlio di puttana come Putin e preoccuparci della guerra nucleare, ma la vera minaccia esistenziale per l’umanità è il cambiamento climatico”.

Premesso che se il governatore della Regione Campania apostrofa con la parola “stronza” la Premier italiana i commenti sono al calor bianco e se il presidente degli Stati Uniti da del “figlio di puttana” al presidente russo non accade praticamente niente, questa volta, è da tempo che non succede, al netto dell’insulto assai gratuito alla signora Putin, fatto ancor più grave e politicamente sconveniente dell’epiteto contro la Premier italiana, Biden, suo malgrado, dice qualcosa di interessante.

Dice, infatti, che “la vera minaccia esistenziale per l’umanità è il cambiamento climatico” mentre si rischia la guerra nucleare, lasciando così intendere che i normali cittadini non hanno chiaro quali debbano essere le reali priorità del momento.

Di questo possiamo incolpare i media?

Certamente sì.

Questo accade quando gli interessi e la ideologia dominano sulla famosa “notizia”.

Biden dice, questo a me sembra, che il “cambiamento climatico” è un tema “secondario” di fronte al rischio imminente di catastrofe nucleare.

Dice che il mondo è sul limite di una guerra nucleare!

Il Presidente Biden afferma questo e, al posto di costruire un percorso di pace basato su un accordo di moratoria sulle armi nucleari, chiede al Congresso Statunitense ulteriori somme per armare l’Ucraina e stimola l’Unione Europea a fare altrettanto.

Difficile comprendere la sua logica.

Difficile soprattutto allorquando gli esperti militari non sono così convinti che la Russia stia perdendo la guerra.

Ne quella militare, ne quella socio economica.

I quotidiani italiani del 22 febbraio riportavano il paradosso delle enormi importazioni di grano che la nostra industria sta facendo dalla Russia, sopra il 1.000% in più degli anni precedenti.

Ci sarebbe da chiedersi come facciano i russi a “morire di fame” se possono incrementare le loro esportazioni di beni alimentari primari in questo misura.

Altro ilare tema è quello delle sanzioni.

Per comprendere quanto siano ridicole consiglio di passare un bel week end culturale a Mosca o a San Pietroburgo.

Troverete negozi pieni di merci occidentali.

Troverete gente che vive esattamente come prima della guerra in Ucraina e che si lamenta dell’inflazione esattamente come sono costretti a fare gli occidentali.

Troverete gente che ti chiede perché non si siedono tutti i potenti ad un tavolo per costruire una pace duratura esattamente come lo chiedo io e la maggioranza degli italiani.

Troverete gente che vorrebbe tornare a poter viaggiare a prezzi accessibili e senza dover fare il giro del mondo perché mancano le rotte, esattamente come facevano prima della guerra, esattamente come vorrebbero riprendere a poter fare gli occidentali tutti.

Statunitensi, europei e russi, quelli del cosiddetto ceto medio, si sono stancati di vivere male perché pochi potenti vogliono arricchirsi attraverso questa guerra.

Molti si chiedono se tutti quei soldi di cui si sente tanto parlare arrivano veramente in Ucraina o prendano altre direzioni, magari quelle dei paradisi fiscali e bancari.

Sarà, forse, per queste domande che quasi la metà degli italiani vorrebbe rivedere il Presidente Donald Trump alla Casa Bianca, quando c’era lui vivevamo tutti bene ed in pace.

Per fortuna, questo sembrerebbe proprio, sta tornando.

Sabato parlerà al CPAC in Virginia, qualcuno pensa che inizierà a dettare la linea, certamente lo ascolteranno molte delegazioni straniere, alcune capiranno che il mondo di oggi non prevede il tenere i piedi in tutte le staffe.

Ignoto Uno

 

 

da ettorelembonews




Betapress e Ettore Lembo, matrimonio di idee.

Il comitato di redazione di Betapress.it è lieto di avviare una nuova collaborazione tra le testate Betapress.it ed Ettore Lembo News.

La collaborazione tra Corrado Faletti ed Ettore Lembo rappresenta un esempio significativo di sinergia professionale nel campo del giornalismo d’inchiesta, un ambito in cui la dedizione alla verità e l’impegno civile si fondono per dar voce a storie spesso trascurate o celate.

Entrambi i giornalisti, pur avendo percorsi professionali distinti, hanno trovato un terreno comune nelle loro visioni del giornalismo come strumento di denuncia sociale e politica, portando alla luce scandali, ingiustizie e malversazioni che altrimenti sarebbero rimasti nell’ombra.

La collaborazione tra Faletti e Lembo è caratterizzata da un approccio meticoloso alla ricerca della verità, che si manifesta attraverso un’indagine rigorosa e approfondita.

La loro metodologia di lavoro si basa su un’accurata verifica delle fonti, l’incrocio di dati e testimonianze, e un’immersione totale nei contesti investigati.

Questo approccio scrupoloso non solo conferisce credibilità alle loro inchieste, ma permette anche di tessere narrazioni complesse che riflettono la multidimensionalità delle realtà esaminate.

Un elemento distintivo della loro collaborazione è l’interdisciplinarità, che permette di affrontare le tematiche indagate da molteplici prospettive.

Lembo, con la sua profonda conoscenza del tessuto socio-politico, e Faletti, con la sua abilità nel narrare storie umane vere e disincantate, combinano le loro competenze per creare reportage che sono al tempo stesso informativi e coinvolgenti.

Questa fusione di stili e approcci non solo arricchisce il contenuto delle loro inchieste, ma rende anche il loro lavoro accessibile a un pubblico più ampio, facilitando la comprensione di questioni complesse e promuovendo una maggiore consapevolezza sociale.

La loro visione comune del giornalismo come strumento di cambiamento sociale è un altro pilastro fondamentale della loro collaborazione.

Entrambi credono fermamente che il giornalismo debba svolgere un ruolo attivo nella società, non limitandosi a documentare la realtà, ma aspirando a trasformarla.

Attraverso le loro inchieste, Faletti e Lembo cercano di stimolare il dibattito pubblico, incoraggiare la riflessione critica e, in ultima analisi, influenzare le politiche e le pratiche in modo da promuovere la giustizia e l’equità.

Tuttavia, la loro collaborazione non è esente da sfide.

Operare nel campo del giornalismo d’inchiesta comporta rischi significativi, tra cui la possibilità di ritorsioni legali e personali.

Inoltre, la crescente polarizzazione mediatica e la diffusione delle fake news rappresentano ostacoli ulteriori alla diffusione di un giornalismo basato su fatti accuratamente verificati.

Nonostante queste difficoltà, Faletti e Lembo rimangono impegnati nel loro percorso, sostenuti dalla convinzione che la loro opera possa contribuire a una società più informata e giusta.

In conclusione, la collaborazione tra Corrado Faletti ed Ettore Lembo simboleggia il potere del giornalismo d’inchiesta condotto con integrità, passione e impegno civile.

Attraverso il loro lavoro congiunto, essi non solo portano alla luce verità nascoste, ma dimostrano anche come il giornalismo possa agire come forza motrice per il cambiamento sociale, ispirando altri professionisti del settore e il pubblico a ricercare la verità e ad agire in difesa della giustizia e della trasparenza.




Grazie

La redazione di Betapress vuole ringraziare Paolo Battaglia La Terra Borgese per il suo interessante articolo e per le parole di sostegno alla nostra testata.

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ringraziamo tutte le testate che hanno riportato fin ora la notizia ed il collega Ettore Lembo per il suo sostegno.

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