Oltre l’impressionismo

Importante mostra sul post-impressionismo alla National Gallery di Londra

Ancora pochi giorni per poter visitare la mostra sul post-impressionismo alla National Gallery di Londra.

L’importante mostra collettiva riguarda il periodo di rivoluzione artistica all’origine dell’arte moderna del Novecento.

 Dopo l’impressionismo: verso l’arte moderna

La mostra si intitola: “Dopo l’impressionismo: inventando l’arte moderna” (“After Impressionism: Inventing Modern Art”).

È il racconto di un periodo di poliedrico e dinamico che è il preludio dell’arte moderna.

Il periodo tra il 1880 e il 1914

La mostra riguarda il periodo storico dal 1880 all’inizio del XX secolo.

Tra il 1880 e il 1914 ci fu una attività di intensa ricerca creativa, esplorazione e sperimentazione che culminò nel 1914.

Questa fase è intensissima e ricchissima di spunti innovativi.

Si conclude bruscamente con lo scoppio della Prima guerra mondiale.

La mostra presenta una selezione completa delle opere d’arte più significative.

I padri fondatori del post -impressionismo

La mostra è una celebrazione delle realizzazioni di tre giganti artistici del periodo: Paul Cézanne, Vincent van Gogh e Paul Gauguin.

Ma non solo.

L’esposizione indaga sulla influenza che i tre artisti hanno avuto in Europa tra i loro seguaci.

Da Parigi (Manet -Degas) a Londra e New York (post-impressionismo)

La mostra si può considerare la prosecuzione di quella appena conclusasi il 23 luglio a Parigi presso il museo d’Orsay.

Si tratta della mostra Manet – Degas, i due grandi maestri amici e rivali dell’impressionismo.

Dopo l’estate la mostra Manet – Degas traslocherà negli Stati Uniti, al Metropolitan Museum di New York.

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Edouard Manet La famiglia Monet in giardino 1874

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Edouard Manet Sulla spiaggia di Boulogne 1868

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Edgar Degas Ritratto di un ufficio a Nuova Orleans 1873

Dall’impressionismo al post – impressionismo

L’esposizione ci racconta l’evoluzione che ci fu dopo l’impressionismo.

Sono i post impressionisti coloro che prendono le mosse dall’impressionismo.

Ma essi  vanno oltre, lo superano e lo modernizzano.

Le nuove idee permettono agli artisti di sperimentare nuovi materiali e tecniche.

Chi erano gli impressionisti

Tutto parte dal movimento impressionista.

L’impressionismo è una corrente artistica sviluppatasi in Francia soprattutto a Parigi, tra il 1860 e il 1880.

Il gruppo degli impressionisti si forma attorno a Edouard Manet capofila della avanguardia artistica parigina negli anni 60 dell’Ottocento.

Altri illustri esponenti sono

Claude Monet, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Auguste Renoir e Alfred Sisley.

 

Differenza tra impressionismo e post-impressionismo

Gli impressionisti utilizzano la tecnica delle pennellate rapide e fitte.

Le luci, le forme, lo spazio e i volumi vengono tutti costruiti mediante il colore.

Il post- impressionismo porta nuove idee.

Permette agli artisti di sperimentare con nuovi materiali e tecniche.

Il distacco dalla realtà oggettiva dei post-impressionisti

Al contrario delle esperienze artistiche impressioniste, i pittori post – impressionisti hanno l’aspirazione di imprimere sulla tela le proprie emozioni e la propria soggettività, distaccandosi dalla realtà oggettiva. 

Van Gogh, oltre l’impressionismo

La drammaticità si contrappone all’allegria impressionista.

Van Gogh, ad esempio, rispetto agli impressionisti, tende a proiettare nella realtà se stesso.

Trasforma la realtà trasfigurandola secondi i suoi sentimenti.

La pittura può essere usata per esprimere le emozioni e i sentimenti.

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Vincent Van Gogh Case-a Saintes-Maries de la Mer 1888

I padri fondatori del post-impressionismo

L’intento della mostra è quello di trovare una non facile sintesi tra i tre grandi protagonisti del passaggio di secolo: Paul Cézanne, Vincent Van Gogh e Paul Gauguin.

Sarebbero loro, secondo i curatori della mostra, i tre padri fondatori del post-impressionismo.

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Paul Cezanne Zuccheriera pere e tovaglia

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Paul-Gauguin Festa a Gloanech 1888

La sintesi tra Cézanne, Van Gogh e Gauguin

Sono tre artisti dissimili per esiti e conseguenze.

Sono accomunati tuttavia dalla necessità di rintracciare nuove forme espressive.

L’esposizione, attraverso quasi cento opere, traccia le influenze che questi tre artisti hanno avuto sulle giovani generazioni di artisti.

L’influenza sui giovani di tutta Europa

La mostra evidenzia molto chiaramente l’influenza di Cézanne  e Gauguin su artisti non solo francesi, ma anche sui coetanei in tutta Europa,  da Barcellona a Berlino, da Bruxelles a Vienna.

Sino a giungere alle origini dell’Espressionismo, del Cubismo, dell’Astrazione, da Munch a Matisse, a Picasso e Rodin.

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Henri-Matisse Interno con giovane ragazza 1906

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Pablo Picasso Gustave Coquiot 1902

Il commento della curatrice

La mostra segue la creazione di una nuova arte moderna libera dalle convenzioni.

“Abbiamo voluto raccontare come il post- impressionismo ha gettato le basi dell’arte del XX e XXI secolo”, ha commentato MaryAnne Stevens, co-curatrice di “Dopo l’impressionismo: inventando l’arte moderna”.

 

Rottura dei legami con la tradizione

La rottura con la rappresentazione convenzionale del mondo esterno si esprime con la nascita di nuovo linguaggi visivi.

L’enfasi cade sulla materialità dell’oggetto artistico espressi attraverso linea, colore, superficie, tessitura disegno (La danza di Derain, Il letto di morte di Munch, La casa di Gloanech di Gauguin, Il villaggio bavarese di Kandinsky , esposti in mostra.

Derain e il kimono di Madame Matisse

Esposto in mostra è il dipinto di Derain“Madame Matisse con il kimono” .

Il quadro, realizzato nell’estate del 1905 a Collioure una località dell’Occitania che incanto Matisse, trasmette la luce estiva.

La luce attorno alla donna diventa di un colore rosso intenso e le ombre di un blu e di un verde vivido.

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Andre Derain Madame Matisse-col-Kimono-1905

 

Il kimono giapponese diventa anche post-impressionista

Il kimono giapponese, simbolo del giapponismo così caro agli impressionisti rimane anche nel repertorio dei post – impressionisti.

Tuttavia, si trasfigura e prende forme diverse e surreali.

Siamo lontani dalla fedele riproduzione visiva della luce en plein air degli impressionisti.

Le opere provengono da importanti collezioni private

Sono oltre cento le opere di artisti famosi come Van Gogh, Klimt, Kokoschka, Matisse, Picasso, Mondrian e Kandinsky, Derain.

Oltre a una selezione di sculture di Rodin e Camille Claudel.

La completezza della esposizione è stata possibile grazie ad importanti prestiti forniti alla mostra da istituzioni e collezioni private di tutto il mondo.




Memorie bestiali a Londra

Documentare il mondo naturale

La British Library ha presentato la mostra dal titolo “Documentare il mondo della natura” (“Documenting the Natural World”) 

2)Locandina della mostra. Foto di Vittoria Bacch

La mostra è rimasta attiva dal 21 aprile al 28 agosto.

La mostra riunisce secoli di documentazione umana sugli animali.

Attraverso più di 100 manoscritti, opere d’arte e registrazioni sonore il percorso espositivo ha raccontato l’amore che l’umanità ha per la bellezza del mondo naturale.

Le opere rivelano anche la vasta diversità di specie di animali di tutte le parti del mondo.

Dal British Museum alla British Library al nuovo edificio a Euston road

La British Library è una delle più importanti biblioteche di ricerca al mondo e vanta un patrimonio di più di 150 milioni di documenti e 13 milioni di nuove raccolte ogni anno.

È stata resa accessibile nel 1973; in precedenza, faceva parte del British Museum che divenne poi il principale fornitore dei beni della nuova biblioteca.

A partire dal 1997 le raccolte vengono unite tutte in un unico edificio di nuova costruzione che si trova a Euston road nei pressi della stazione ferroviaria di St. Pancras, dove arrivano i treni provenienti da Parigi.

La nuova biblioteca fu progettata dall’architetto Colin St. John Wilson proprio al fine di riunire tali raccolte in un unico luogo.

Si tratta del più grande edificio pubblico costruito nel regno unito nel XX secolo.

2)La British Library. Foto di Vittoria Bacchi.
La British Library.

La biblioteca del re

Al centro dell’edificio si trova una torre di vetro di sei piani contenente la The King’s Library (“La biblioteca del re”).

In questa torre di vetro sono custoditi 65.000 volumi stampati e altri opuscoli, manoscritti e mappe raccolti dal re Giorgio III tra il 1763 ed il 1820.

Contiene inoltre una raccolta di beni storici internazionali alcuni dei quali risalgono al 300 ac.

 

L’amore dell’umanità per il mondo animale

Gli animali hanno affascinato l’umanità per secoli

Gli uomini hanno sempre cercato di capire meglio il nostro ambiente naturale.

La documentazione di animali e piante attraverso la catalogazione rappresenta il modo più semplice e funzionale per esplorare e conoscere questo mondo.

L’arte e la scienza unite per comprendere il mondo animale

Gli animali, nel corso dei secoli, sono stati documentati in molti modi, attraverso le registrazioni sonore, le illustrazioni e le descrizioni scritte.

Il percorso espositivo offre una visione unica sulle tecniche utilizzate per documentare il mondo animale.

L’intento della mostra è esplorare l’amore per il mondo animale attraverso la scienza, l’arte e la musica.

 

Differenti modi di rappresentare e studiare gli animali

È la prima grande mostra che documenta i differenti modi con i quali gli animali sono stati descritti, rappresentati e registrati.

In primis l’arte, con dipinti, raffigurazioni, disegni, illustrazioni.

Poi le fotografie e i filmati.

Esposti in mostra, ad esempio, le prime fotografie degli animali dell’Antartico

Poi la musica, i racconti, i romanzi, le poesie.

E quindi la scienza, con gli studi approfonditi sui vari aspetti del mondo animale, dall’anatomia, alla medicina, allo studio del comportamento.

Arte, scienza e suoni vengono mostrati simultaneamente dal percorso espositivo.

Numerosi gli animali documentati

La mostra offre un vasto panorama di documentazione animale.

Dalle specie più piccole ai mammiferi più grandi, dalle profondità degli oceani, alle cime delle montagne.

Sono esposti più di 100 opere tra manoscritti, raffigurazioni, registrazioni sonore.

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Elefanti. Antico-manoscritto

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Antico manoscritto con serpenti.

La scienza e l’arte a confronto

La mostra mette in evidenza come l’arte e la scienza si siano unite per capire il mondo animale.

Le illustrazioni degli animali, ad esempio, hanno aiutato gli scienziati a comprendere le varie specie, il loro aspetto e il loro comportamento.

Ad titolo esemplificativo una antica mappa migratoria di 67 uccelli esposta in mostra.

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Mappa migratoria di 67 uccelli.

L’arte ha anche offerto una finestra sulla relazione dell’uomo con il mondo animale, come nel caso dei dipinti che rappresentano gli animali come compagni dell’uomo.

Arte, scienza e suoni attraverso i secoli

Le tappe della esposizione ci portano in un viaggio attraverso i secoli.

Offrono una vasta gamma di documentazione, dai primi manoscritti alle opere d’arte più recenti.

 

I papiri dell’antica Grecia

Il viaggio parte dall’antica Grecia.

Un antico papiro, ad esempio, descrive nel dettaglio le abitudini canine dell’accoppiamento.

Le registrazioni sonore

Numerose le registrazioni sonore degli animali.

In particolare, uccelli, ma anche ippopotami, felini, animali notturni.

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Registrazioni sonore di-ippopotami.

 

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Registrazioni sonore di uccelli.

Animali estinti e antichi manoscritti

La mostra offre anche una rara testimonianza sugli animali estinti o in via di estinzione.

 

Uccelli estinti: il picchio dal becco d’avorio

Esposto in mostra un antico manoscritto con una pagina raffigurante il picchio dal becco d’avorio, uccello della famiglia Picidi (Campephilus principalis).

8)Picchio dal becco d'avorio. foto di Vittoria Bacchi
Picchio dal becco d’avorio.

Tra le specie più appariscenti degli Stati Uniti è anche uno delle più rare e si teme che si sia già estinto.

Gli indiani usavano il suo becco e le sue piume per decorare o loro costumi da cerimonia. Misura 50 cm di lunghezza il piumaggio è nero lucido con due vistose strisce bianche sul collo dorso e ali.

Il becco è bianco e a forma di scalpello le zampe sono grigie.

L’alta cresta sagittale è rossa e appuntita nel maschio e nera e leggermente ricurva nella femmina.

Gli ultimi esemplari sono stati avvistati in Florida e a Cuba.

Uccelli estinti: il moho di Kauai

Ad esempio, si può ascoltare la registrazione dell’ultimo moho di Kauai, uccello passeriforme delle Haway, estinto della famiglia dei Mhoidi.

Con il suo 20 cm di lunghezza questo uccello era il più piccolo rappresentante del genere Moho.

Le creature dell’oscurità

In mostra una intera sezione è dedicata agli animali della notte.

L’oscurità ha sempre affascinato l’umanità.

Il buio è stato spesso accostato a pericolo e paura.

Ma nel mondo animale la percezione è diversa.

Ci sono creature che vivono di notte e che si sentono a loro agio nella oscurità.

 

Il mistero degli animali notturni

Molte specie rimangono tuttora un mistero per noi.

Ci sono animali che hanno accresciuto ed affinato i loro sensi e che si sono adattati a prosperare nella notte.

Artisti, scienziati ed esperti di suoni hanno trascorso notti intere per cercare di cogliere nella oscurità queste enigmatiche creature.

Esposto in mostra un antico manoscritto con una raffigurazione di barbagianni.

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Manoscritto con barbagianni.

Animali e francobolli artistici

Esposto in mostra anche una interessante bozza di francobollo raffigurante un galagone, un piccolo animale notturno.

 

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Galagone piccolo primate notturno del Malawi. Progetto per francobollo Richard Granger Barrett.

I pipistrelli sono uccelli?

Un raro manoscritto arabo descrive i pipistrelli come uccelli, basandosi sulla tradizione araba ma anche greca.

Il testo fa notare che i pipistrelli sono gli unici volatili che partoriscono e allattano.

Questo manoscritto testimonia come le conoscenze sugli animali sia condivisa attraverso le varie culture.

Il collegamento tra animali e medicina

Le prime conoscenze illustrate dai lavori arabi scientifici illustrano le caratteristiche degli animali dal punto di vista degli usi medici.

Si tratta del manoscritto illustrato datato 1225 del fisico siriano Jibra’ll ibn Bakhtishü’ ibn Jurjis, con a fianco la classificazione del filosofo greco Aristotele.

Antichi manoscritti

La mostra propone un notevole repertorio di antichi manoscritti.

1) Manoscritto sulla natura del 1758. Foto di Vittoria Bacchi.j
Manoscritto sulla natura del 1758. Foto di Vittoria Bacchi

Esposto in mostra l’antichissimo libro delle caratteristiche degli animali.

Si tratta del “Libro delle caratteristiche degli animali” (Book of the characteristics of animals), scritto in Iraq nel 1200 (Bakhtishü and Aristotle, Kitab na’t al hayawan). Iraq, circa 1225 o 1284.

12) Antico manoscritto arabo su pipistrelli e uccelli. Foto di Vittoria Bacchi.jpg
Antico manoscritto arabo su pipistrelli e uccelli. Foto di Vittoria Bacchi.jpg

Esposto in mostra anche un manoscritto del 1569 nel quale viene per la prima volta utilizzato l’uso pubblico del vocabolo “squalo” in inglese.

Leonardo da Vinci e l’anatomia animale

Esposta in mostra anche una raccolta di appunti di Leonardo da Vinci sulla anatomia animale (1500—1508).

Contiene studi sull’impatto del vento sugli uccelli in volo.

Il prezioso documento viene esposto al pubblico per la prima volta.

Il Codice Arundel di Leonardo

La British Library custodisce anche il Codice Arundel (dal nome del collezionista).

Si tratta di un manoscritto di Leonardo da Vinci comprendente 283 fogli databili tra il 1478 e il 1518.

Tra gli argomenti trattati il volo degli uccelli e l’anatomia animale.

Gli errori 

Nonostante la documentazione dell’umanità sugli animali, ci sono stati anche molti errori fatti nel passato.

Questa mostra evidenzia alcuni dei più grandi errori commessi.

Ad esempio, la convinzione che un ornitorinco dal becco d’anatra fosse una invenzione.

La mostra ci incoraggia a riflettere sulla nostra comprensione degli animali e ad apprezzare la bellezza della documentazione accurata.

L’evoluzione della comprensione umana degli animali

La nostra comprensione degli animali è in continua evoluzione e c’è ancora tanto da imparare.

Il percorso espositivo offre una finestra unica su come quella conoscenza è stata raccolta nel tempo e consente persino di riconnetterti a specie ora tristemente estinte.

La mostra ci ricorda di continuare a esplorare e comprendere la vasta diversità del mondo animale e di come la documentazione di esso possa portare a sviluppi in campo scientifico e artistico.

I commenti dei curatori della mostra

Cam Sharp Jones, curatore della British Library, afferma: “gli animali hanno affascinato gli umani da lungo tempo e numerosi sono gli studi fatti per comprenderli.

La mostra è una grande opportunità per mostrare i testi più antichi di descrizione degli animali nonché i lavori artistici ad essi ispirati.

A ciò si aggiungono le registrazioni dei suoni della natura, i suoni più strani degli animali.

La British Library ha al riguardo una collezione notevole”.

Altre sezioni della esposizione riguardano il mondo del mare, la profondità degli oceani e tanto altro ancora.

Cheryl Tipp, curatore dei suoni presso la British Library, ha detto: “spero che i visitatori vengano ispirati da questa mostra e che vengano invogliati a consultare il materiale cospicuo che ospita la nostra biblioteca”.

La mostra offre la possibilità anche di visitare la Biblioteca e l’edificio che la ospita, in una zona centrale di Londra che ancora non è zona turistica molto battuta e conosciuta.

 




Summit di Vilnius: Svezia e Ucraina si candidano ad entrare nella Nato

Il summit di Vilnius e le notti bianche di Helsinki

Le repubbliche baltiche cuore della geopolitica

Dopo il vertice Nato a Vilnius Biden vola ad Helsinki per festeggiare l’entrata della Finlandia nell’Alleanza Atlantica.

 

Missione europea per il presidente americano Joe Biden

Joe Biden è arrivato a Helsinki mercoledì 12 luglio sera per celebrare l’ingresso della Finlandia nell’Alleanza Atlantica.

Si tratta dell’ultima tappa di cinque giorni europei caratterizzati da un programma molto intenso.

 

L’incontro a Londra con Re Carlo e il premier inglese

La Missione europea è iniziata a Londra il 9 luglio.

Biden ha incontrato il premier inglese Rishi Sunak.

È stato inoltre ricevuto a Windsor, nel castello reale, da Re Carlo III.

 

Il summit della Nato a Vinius

La tappa successiva è stata a Vilnius in Lituania, in occasione del vertice dei Capi di Stato e dei Governo della Nato, svoltosi nelle giornate di martedì 11 e mercoledì 12 luglio nella capitale baltica.

Imponenti le misure di sicurezza adottate.

 

Banner pubblicitari in tutta la città

Numerosi anche i banner pubblicitari inneggianti allo Nato sparsi per la città.

publicità per il veritce Nato
publicità per il veritce Nato – Foto di Vittoria Bacchi

Davanti al vecchio teatro della città campeggia la scritta a caratteri cubitali “hashtag Nato Mes”.

vilnius teatro banner anti Nato e Mes
vilnius teatro banner anti Nato e Mes – Foto di Vittoria Bacchi

 

Le Repubbliche baltiche cuore della geopolitica

Il summit ha visto per la prima volta la Finlandia, già facente parte dell’Unione europea da antica data (1995), come membro a tutti gli effetti dell’Alleanza Atlantica.

Le altre Repubbliche baltiche invece, Lituania, Lettonia ed Estonia, fanno parte della Nato dal 2004, lo stesso anno in cui sono entrate a far parte dell’Unione europea.

Svezia e Ucraina si candidano ad entrare nella Nato

Il summit lituano ha inoltre registrato un ulteriore avvicinamento della Svezia alla Nato, veicolato dal nulla osta del presidente turco Erdogan, espresso proprio il giorno prima.

Al summit ha partecipato, per la prima volta nella storia dell’Alleanza, anche il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La Meloni a Riga per il bilaterale col premier lettone

Il presidente Meloni il giorno dopo il summit lituano ha raggiunto la vicina Lettonia, dove a Riga ha incontrato il presidente lettone Krišjanis Karinš.

Insieme al Ministro della difesa Crosetto i due presidenti hanno incontrato presso la Base militare di Camp Adazi il personale del Contingente italiano “Baltic Task Group”, impegnato nell’operazione Baltic Guardian nell’ambito della missione Nato Enhanced Forward Presence.

 

L’arrivo di Biden a Helsinki

Dopo il summit di Vilnius il Presidente degli USA è atterrato ad Helsinki, nella tarda serata di mercoledì 12 luglio, all’aeroporto della capitale nordica ubicato nei pressi della città di Vantaa (nota n. 5).

Ha alloggiato nel famoso hotel Radisson Royal, nel centralissimo quartiere Kamppi.

 

La leadership di Biden sulla scena mondiale

È sicuramente l’occasione per affermare la leadership del Presidente sulla scena mondiale, così ha confermato il Consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan in una sua dichiarazione.

 

La fitta agenda della giornata finlandese

Il programma dell’unica giornata a Helsinki è stato molto intenso.

L’ultima tappa dei cinque giorni europei ha previsto giovedì 13 luglio l’incontro con il presidente finlandese Sauli Niinistö e con il Ministro capo della Repubblica finlandese, ossia il capo del Governo, Petteri Orpo.

 

L’incontro con la confederazione nordica

Biden ha avuto un meeting anche con i quattro primi ministri del Consiglio nordico, l’organo di consultazione politica ed economica costituitosi nel 1952.

Il consiglio nordico comprende oltre la Finlandia, la Svezia, la Norvegia, la Danimarca e l’Islanda e che ha sede a Copenaghen.

 

Le eccezionali misure di sicurezza a Helsinki

Quartiere di Toolo Helsinki
Quartiere di Toolo Helsinki

La visita di Biden ha fatto scattare misure di sicurezza eccezionali nella capitale finnica, con interi quartieri transennati

Quartiere di Toolo Helsinki
Quartiere di Toolo Helsinki

Il palazzo presidenziale, dove si sono svolti gli incontri, è stato presidiato con eccezionali misure di sicurezza e la zona del porto è diventata off limits.

L’ottocentesco palazzo presidenziale, già residenza dello zar di Russia dal 1809 al 1917, quando il Granducato di Finlandia faceva parte dell’Impero russo, si affaccia infatti proprio sul porto e sul Golfo di Finlandia, prospicente la piazza del mercato Kauppatori, il luogo più noto di Helsinki.

Palazzo presidenziale Helsinki
Palazzo presidenziale Helsinki

Anche le frontiere terrestri sono state allertate, ed eccezionalmente sono stati fatti controlli ai viaggiatori in arrivo.

 

Cinque anni fa la visita di Trump. L’assenza di Putin

Dopo cinque anni dalla visita di Trump lo scenario mondiale è cambiato totalmente.

Il presidente Putin non siede più nel consiglio nordico, essendone stato espulso dopo l’inizio della guerra in Ucraina.

Biden ha inoltre affermato che Putin avrebbe perso la guerra.

 

L’accoglienza a Helsinki da parte della popolazione

Numerosi cittadini americani, oltre che finlandesi, e anche qualche turista curioso, hanno atteso il Presidente Biden davanti al Palazzo presidenziale, attendendo ore ed ore.

La folla a Helsinki davanti al palazzo Predienziale
La folla a Helsinki davanti al palazzo Predienziale

Sono stati incuranti del tempo variabile e degli elicotteri militari costantemente in volo sopra le loro teste

 

Il sole di mezzanotte finlandese

A sera inoltrata Biden si è avviato in aeroporto per rientrare a Washington.

Una sera luminosa, perché ad Helsinki in questo periodo il sole non tramonta mai e le notti sono “bianche”.

Il sole di mezzanotte ha sicuramente favorito la vigilanza e i controlli sulla città presidiata.

 

Biden inciampa sulle scale dell’Air Force one

Piccolo incidente per Biden al momento di salire le scale del Air force one: è scivolato su un gradino, preoccupando i presenti e gli uomini della scorta.

Altre volte in passato l’anziano Presidente aveva avuto problemi di equilibrio mentre saliva la scaletta dell’areo presidenziale.

Nulla di grave stavolta, si è ripreso subito evitando di cadere.

 

Il “fuori programma” londinese e il protocollo reale infranto

Anche a Londra pochi giorni prima, durante l’incontro al castello di Windsor con re Carlo III, Biden sembra che abbia rischiato di cadere.

Il Presidente americano ha infatti afferrato all’improvviso il braccio del sovrano e si è aggrappato alla sua giacca.

Il fuori programma ha infranto il rigoroso protocollo della corona britannica, che impone il divieto assoluto di toccare il monarca, provocando sconcerto tra i presenti e lo sguardo imbarazzato del re.