BLUES4PEOPLE

«Se proprio “Tribute” deve essere, almeno sia della sana ed autentica Musica per cui possa valere la pena di scrivere un articolo!»

Questa non è una citazione tratta da una Fanzine di musica “Indie”! E’ farina del mio sacco!

E’ il pensiero di chi vi scrive, che sicuramente troverà plauso tra i lettori della rubrica MUSIC di BetaPress.it.

Vi voglio parlare infatti di una delle più importanti band italiane tributo ai leggendari “Blues Brothers”: la BLUES4PEOPLE! Ogni anno la B4P Band porta in tour il “verbo del Blues”, calcando i palchi di tutta la penisola dal Trentino, la Lombardia, la Valle d’Aosta fino alla Puglia e alla Sicilia, ma è in Veneto, e nello specifico a Padova, che poco più di dieci anni fa vi fu un concerto molto… particolare.

Ma andiamo con ordine.

Chi non ricorda il film “The Blues Brothers”, diretto magistralmente da John Landis? Ancor oggi, dopo più di 35 anni, è saldamente in testa alla “Top Ten” della mia personale classifica.

I protagonisti, Jake “Joliet” Blues (John Belushi, purtroppo scomparso all’età di soli trentatrè anni; n.d.a.) ed Elwood Blues (Dan Aykroyd), sono stati veri e propri idoli della mia infanzia ed hanno contribuito ad accrescere in me la passione per il Blues.

Ho amato tutto dei Blues Brothers: le canzoni, i Rayban neri, i cappelli neri, i vestiti neri, il loro modo di ballare sul palco, le loro battute esilaranti ed i musicisti che li accompagnavano.

Vi ricordate del sassofonista “Blue Lou” Marini? Nel film lavorava con Matt “Guitar” Murphy nel locale della “moglie” di Matt, Aretha Franklin che magistralmente cantava “Think” accompagnata appunto da “Blue Lou” e dal suo inseparabile sax. Dieci anni or sono ho avuto il privilegio di conoscere “Blue Lou” Marini, presentatomi dal caro amico Carletto “Joliet Jake” Fumagalli, leader assieme a Marco Enrico “Elwood” Ricotti della B4P Band.

Negli anni ho incontrato più volte Lou nei suoi viaggi in Italia, a cui è molto legato, e siamo diventati amici (il nonno di “Blue Lou” Marini, Candido Marini, è originario di Darzo, frazione di Storo in Trentino Alto Adige. Nel 2004 “Blue Lou” ha ricevuto dalla Giunta Comunale di Storo la cittadinanza onoraria; n.d.a.).

Una sera dell’agosto del 2008 “Blue Lou” e la B4P Band suonavano al “The Barge”, famoso locale “irish” riminese, e con alcuni amici ero andato a vedere lo show. A serata conclusa (successo di pubblico, serata veramente grandiosa! N.d.a.), nei tavolini del dehors del “Barge”, ricordo che Lou ci intrattenne con alcuni aneddoti sui grandi artisti internazionali con cui aveva suonato.

Frank Zappa, Dionne Warwick, Aretha Franklin, James Taylor, Stevie Wonder, i Rolling Stones, Eric Clapton e perfino gli Aerosmith! Tra una battuta (rigorosamente “Blues”) ed una birra (rigorosamente ghiacciata) feci una sparata: «What do you think about playing with the original Blues Brothers Band in the Jail of Padua?» immediatamente disse: «Yes of course!» Lo invitai a suonare a Padova con la Blues Brothers Band originale.

Dove? Ma ovvio no? Nel Penitenziario di massima sicurezza di Padova! (Sarei stato un pazzo a proporre un concerto in uno dei posti più “blindati” d’Italia, se non avessi avuto la certezza di poter arrivare al cospetto del Direttore del Carcere che si dimostrò entusiasta).

Iniziai dal giorno successivo ad organizzare lo storico evento con “Joliet Jake” Carletto e la sua B4P Band, che avrebbero integrato magistralmente la Blues Brothers Band targata USA!

Permessi internazionali, permessi nazionali, documenti di identità, lista attrezzature, liberatorie audio e video, casellari giudiziali, registrazione dei passaporti ed indagini minuziose su ognuno degli ospiti, insomma una radiografia vera e propria fatta ad ogni persona e cosa che fosse entrata in quel giorno al “Due Palazzi” (la Casa di Reclusione di Padova appunto è al civico 35 di Via Due Palazzi, da questo il nome; n.d.a.).

La data era fissata: 12 dicembre 2008, ed oltre a “Blue Lou”, John Tropea, Steve Cropper, Eric Jonathan Udel era con noi il mitico Alan “Fabulous” Rubin, trombettista di fama mondiale. Vi ricordate? Nel film “The Blues Brothers” era il maître del ristorante di lusso dove i fratellini “Blues” mangiarono e bevvero di tutto (non proprio osservando il galateo; n.d.a) per convincere “Fabulous” a tornare con la Blues Brothers Band.

Già malato da tempo, quello di Padova fu, ahimè, per “Fabulous” l’ultimo concerto, esecuzione magistrale di un Bluesman che non ha paragoni! Subito dopo lo spettacolo volle tornare in fretta a Malpensa per riprendere il volo per New York, ad accompagnarlo fu mio fratello Alberto che si commosse molto a seguito del dialogo avuto con “Fabulous”, ricordo che mi disse: «…quest’uomo ha fatto la storia della musica ed è di una semplicità e nello stesso tempo di una grandezza umana affascinante!».

Il concerto nel Carcere di Padova fu un successo! Oltre all’entourage della “BBBand ITA-USA” il pubblico era composto da “guardie e ladri”, da secondini e detenuti che dopo la prima mezz’ora ballavano assieme al ritmo di “Everybody Needs Somebody, “Do You Love Me”, “Sweet Home Chicago” ma principalmente di… “Jailhouse Rock”!

Ricordo che poco prima di salire sul palco “Blue Lou” mi disse: «It’s the second time that I play in a jail, the first was only a pretense this time it’s all for real! Let’s hope that the people closed inside this jail can enjoy the show» – «E’ la seconda volta che suono in un carcere ma la prima volta (scena finale del film di John Landis; n.d.a.) era solo finzione, qui è tutto reale! Speriamo che le persone chiuse qui dentro possano divertirsi con noi». Beh… eccome se si sono divertite!

La BLUES4PEOPLE Band continua ancor oggi a far ballare mezza Italia a ritmo di Soul e Blues. Gli amici Carletto “Joliet Jake” Fumagalli e Marco Enrico “Elwood” Ricotti sono stati tra gli ideatori del “Brianza Blues Festival”, punto di assoluto riferimento per appassionati di sano e mitico… BLUES! Ah, quasi dimenticavo di segnalare che la BLUES4PEOPLE Band con “Blue Lou” Marini ed altri musicisti della scena Blues newyorkese hanno inciso un bellissimo album di canzoni popolari italiane in chiave Blues dal titolo emblematico: ‘O SOUL MIO.

Tratta dall’album ‘O SOUL MIO desidero salutarvi con: “O Mia Bella Madunina”.

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=6rPpByXjVAI

 

 




PLAY WITH PERTH: FEEL THE MUSIC

PLAY WITH PERTH: FEEL THE MUSIC
Non ho mai rinnegato, pur essendo follemente innamorato del Rock, i miei studi classici di pianoforte, non di rado a tutt’oggi ascolto della sana e autentica musica classica.

Ho analizzato varie volte spartiti di musicisti e compositori del passato e, così, quasi per scherzo, ho provato a fare delle analogie con alcuni dei maggiori testimoni della musica contemporanea.

Premetto che lo spettro da analizzare è talmente amplio che non sarebbe pensabile poter trattare in modo esaustivo tutta la musica, gli artisti ed i compositori equiparando generi e sottogeneri che vanno dal Black Metal al Chemical Beat, dal Funky all’Industrial fino ad arrivare al Liscio.

Tralascio pure chiarimenti circa l’evoluzione della musica dal punto di vista tecnico (vi sono saggi che illustrano in modo eccellente i paradigmi del cambiamento della musica negli ultimi secoli; n.d.a.).
Si tratta di un puro gioco, un passatempo che vi invito a provare, anche il lettore meno preparato infatti, potrà dilettarsi confrontando i propri beniamini contemporanei con artisti classici.

Premesso ciò, per quel che mi riguarda ho suggerito di sovente ad alcuni amici con cui condivido la passione per la musica Rock, un raffronto con la classica e, all’ascolto di melodie del XVII, XVIII e XIV secolo mi hanno risposto di tutto e di più ma, incrociando brani di alcuni interpreti e musicisti della scena Rock e Pop, ci siamo trovati tutti d’accordo.

Per inciso ho provato a comparare alcuni artisti Jazz e Blues che ascolto spesso ma non ho voluto addentrarmi troppo in paragoni dopo aver letto tempo fa una geniale frase di André Previn (Berlino, 6 aprile 1929, pianista, direttore d’orchestra e compositore tedesco naturalizzato statunitense, autore di colonne sonore cinematografiche e di musical, famosissima la colonna sonora di My Fair Lady; n.d.a): “La differenza fondamentale tra la musica classica e il jazz è che nella prima la musica è sempre più grande della sua esecuzione laddove il modo in cui il jazz viene eseguito è sempre più importante di ciò che viene suonato”.

Tornando al nostro gioco pensate a Wagner ed alla sua “Cavalcata delle Valchirie” sicuramente il paragone con “Enter Sandman” di James Hetfield dei Metallica è azzeccatissimo! Mozart poi potrebbe tranquillamente essere raffrontato con The Edge degli U2, Beethoven sicuramente con Eddie Vedder dei Pearl Jam, Béla Bartók con Andy Summers dei Police e Bedřich Smetana con Brian May dei Queen.
Perfino alcuni artisti italiani a me molto cari si prestano al gioco ed infatti alcuni brani di Ghigo Renzulli dei Litfiba sono simili a composizioni di Bach, il mitico (non più fra noi; n.d.a.) Fabio Cappanera della Strana Officina somiglia a Brahms ed il sound dell’amico Omar Pedrini (Timoria) si rifà parecchio alle melodie di Schubert.

Ho provato pure con musiche di Zucchero, Nek, Vasco Rossi, Biagio Antonacci, Laura Pausini, Ligabue, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro, Jovanotti, Max Pezzali ed altri “mostri sacri” della canzone(tta!)
italiana e qualcosa è pure venuto fuori, soprattutto ascoltando Mina, Celentano e tutta la schiera dei cantautori da Dalla a De Gregori passando per Battisti (di cui ho un rispetto infinito; n.d.a.).
Con stupore vi dico che il mio gioco ha mostrato un risultato semplice, un filo conduttore tra presente e passato: la tensione alla bellezza e la ricerca della felicità!
Questo è il risultato del mio gioco!

Ah… a qualcuno potrà sembrare molto difficile trovare un paragone classico (Dvorak – Stone Temple Pilots? N.d.a.) in Band “estreme” come i Soundgarden, gli Alice in Chains, i Clash, o i Sex Pistols, ma perfino il “dolore del vivere” del Grunge o la “contestazione ribelle” del Punk hanno palesato in varie forme la tensione stilistica al bello ed una domanda di felicità.
Caro lettore ti invito a cimentarti in questo semplice e divertente gioco.

Classica o Moderna: ascolta pure quel che vuoi ma ti auguro di poter scoprire anche una sola nota, un accordo, una melodia che contenga un accento di nostalgia della vera Bellezza che ha ispirato i veri Artisti!

PLAY WITH ME!

PERTH

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