“Cambia le tue frequenze e tutto cambierà!”

"Onde Sonore": immagine di Mohammad Usman
Immagine di Mohammad Usman

In principio era il Suono

E se davvero la creazione avesse avuto origine da un suono?

E se la voce umana avesse il potere di “plasmare” il nostro destino, nel male o nel bene?

E se potessimo, grazie ad apposite frequenze, curare o addirittura guarire le malattie?  

È interessante notare come a queste domande si trovi risposta nelle Sacre Scritture, laddove si parla del Verbo per mezzo del quale tutto è stato fatto e, senza di lui, nulla è stato fatto di ciò che esiste.

Riguardo al potere creativo della voce umana, nel libro dei Proverbi è detto che “morte e vita sono in potere della lingua” mentre, sull’argomento salute, è scritto che “C’è chi, parlando senza riflettere, trafigge come spada, ma la lingua dei saggi procura guarigione.”

A quanto pare, nella dimensione spirituale si è sempre saputo che sono le frequenze a creare e trasformare il mondo che esperiamo.

Nel tempo anche la scienza è riuscita a dimostrare l’indissolubile legame tra le frequenze e la realtà che ci circonda. Oggi sappiamo che tutto è frequenza e non soltanto ciò che percepiamo come suono, musica, rumore o parola: immagini, pensieri e simboli hanno una loro propria vibrazione e così gli animali, i minerali, gli esseri umani… Ogni cosa, visibile o invisibile, ha il proprio suono. Insomma: il Creato è una magnifica, immensa Orchestra e noi, ne siamo i più o meno consapevoli strumenti.

 

Nella foto: Krisztina Nemeth

La voce che guarisce

Krisztina Nemeth, laureata all’Università di Musica ed Arti Rappresentative a Graz in Austria, dopo 23 anni di esperienza come cantante lirica internazionale, abbraccia la propria vocazione di “Healing Voice” e di “Intuitive Coach”.

È autrice di tre libri, dei quali il primo porta la prefazione del Dott. Masaru Emoto, lo scopritore della memoria dell’acqua. 

Come “Voce che guarisce”, la studiosa viene invitata a molti congressi internazionali ed è un punto di riferimento in diversi Paesi negli Stati Uniti, in Sud Africa, Svizzera, Austria, Grecia, Italia, Spagna, Tibet, India, Bali, Mauritius, Hawaii. 

Il Frequencies Congress

Affascinata dall’argomento, Krisztina ne promuove la divulgazione ideando e organizzando il “Frequencies Congress”. L’Evento, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, riunisce i maggiori esperti di frequenze nei rispettivi campi di applicazione.

All’immancabile appuntamento previsto per domenica 13 aprile ad Ascona interverranno medici, ricercatori, musicisti e musico-terapeuti, operatori olistici, esperti in numerologia, artisti. Alcuni presenteranno i risultati delle loro ricerche, altri terapie e concetti innovativi, altri ancora coinvolgeranno il pubblico con video e immagini suggestive. Al termine dell’Evento si terrà un concerto meditativo per innalzare le frequenze dei partecipanti.

L’obiettivo è evidenziare l’importanza delle frequenze, del suono, delle energie e il loro impatto su tutto ciò che esiste.

I relatori

Sul palcoscenico del Teatro del Gatto si succederanno, nell’arco di un’intera giornata esperienziale: 

Mirto Ferrandino (Italia), specialista in Bio-Cimatica e presidente della International Cymatic Association. Nel corso del suo intervento mostrerà al pubblico come il suono crea forme nella materia. 

Winfried Leipold e Gudrun Wiesinger, maestri del suono terapeutico, ci faranno ascoltare le pietre sonore e l’impiego di altri strumenti musicali terapeutici.

Il Dottor Ulrich G. Randoll (Germania): medico, ricercatore e inventore della terapia “Matrix Rhythm”, ha ottenuto notevoli successi nel trattamento di una grande varietà di malattie e ha formato migliaia di partner “Matrix Health” in tutto il mondo.

Il Dottor Roberto Ostinelli (Svizzera), medico internista e studioso di medicina integrativa, terapie bioenergetiche e frequenziali, dal 2008 cura i suoi pazienti con innovative tecnologie biofisiche e un approccio psicoanalitico emotivo.

Ing. Rasmus Gauss Berghausen (Austria): per quindici anni collaboratore del Dott. Masaru Emoto e ricercatore in idroscienze. Oggi il suo lavoro è legato alla HRV (variabilità della frequenza cardiaca) e alla sua traduzione in suono e colore.

Alessandro Puccia (Italia): artista fotografico di gocce d’acqua congelate e osservate al microscopio, accompagnerà il pubblico in un viaggio nel profondo di un mondo invisibile a occhio nudo.

Niko Caruso e Michela Pivato (Italia): operatori olistici, ricercatori e divulgatori di frequenze a uso terapeutico, usano le frequenze dei Numeri e l’intuizione per supportare e potenziare l’evoluzione delle anime in cammino.  

Beatrice Lafranchi (Svizzera): terapeuta e organizzatrice di workshop ed eventi su argomenti nell’ambito della crescita personale, mindfulness, consapevolezza e connessione del cuore.   

Jasmine Laurenti (Svizzera): giornalista internazionale e scrittrice, nota al grande pubblico come doppiatrice cine televisiva, parlerà dell’impatto delle parole cariche di intenzioni ed emozioni sul livello qualitativo del dialogo interiore.

Come anticipato, a conclusione dell’Evento i partecipanti potranno immergersi nel concerto meditativo dei musicisti e terapeuti Krisztina Nemeth (Svizzera), pianoforte e voce, e Antonio Testa (Italia), artista che innesta la propria espressività su conoscenze approfondite di etnomusicologia e musicoterapia, oltre che autore e produttore musicale di fama internazionale.

Il “Frequencies Congress” avrà luogo ad Ascona, in Svizzera, il 13 aprile prossimo, al Teatro del Gatto in via Muraccio 21. L’evento inizierà alle 09:45 e terminerà alle 18:45.

Gli ultimi biglietti rimasti sono acquistabili entro il 31 marzo a un prezzo scontato (CHF 157) visitando il sito: www.frequenciescongress.com

 




“Tutta colpa di una moka”

Approda in Ticino il “Moka People Festival”: l’installazione multisensoriale dei “Moka People”

Dal 23 giugno al 3 luglio, nella magica location dell’ex-cementificio Saceba – situato nella parte bassa del Parco delle Gole della Breggia – si terrà il “Moka People Festival”.

All’interno della “Torre dei Forni”, dal pianterreno al quarto piano, si snoderà la mostra – una multisensoriale installazione – con 18 artisti fra pittori, scultori, illustratori, disegnatori …

Nell’area circostante, decine di performer – attori, musicisti e ballerini – doneranno agli Ospiti momenti di Bellezza ad altissima frequenza. Ci saranno anche workshop e momenti di relax.

 

Galeotta fu la moka …

È la moka l’oggetto da cui parte tutto.

Gli Artisti Monica Rush, Brianna Ruland e Roberto Fridel si sono presi il tempo per osservarla da vicino. I preziosi spunti che ne traggono li ispireranno, più avanti, nella scelta del nome di un Progetto.

Ma torniamo alla moka e alle sue molteplici implicazioni.

Per chi fa del caffè il pretesto per incontrarsi e condividere pensieri, idee ed emozioni, la moka è molto più di un semplice “ferraccio” ottagonale: è un album di fotografie, uno scrigno di opportunità, ricordi, immagini, conversazioni …

È tutto questo che di lei ci portiamo dentro sempre e ovunque andiamo.

Il fuoco moderato di cui necessita è come l’amore nella sua espressione più sana: non una fiamma che divampa e si spegne ma un sereno, costante, rassicurante amore.

Quando la moka è pronta lo fa sapere e si autocelebra, spandendo il suo profumo tutt’intorno. Come chi, consapevole del proprio contributo di valore, lo annuncia apertamente e senza falsa modestia.

Come ogni Artista della propria vita, la moka è consapevole del suo Scopo: creare energia positiva che catalizzi energie simili.  

E poi è libera, come lo è ogni essere umano che non nutre aspettative di essere ricambiato.

“Se riusciamo a stare nella vibrazione alta creando attorno a noi felicità, tutto si ferma qui. Ed è tutto più semplice. Non c’è sforzo.” dice Monica.

 

I “Moka People”

In una nuvolosa giornata di maggio, passo a trovare Monica nella sua splendida casa. Mi dice che un giorno Brianna Ruland le racconta di come in certi parchi, in America, la gente si ritrovi munita di moka e fornellino.

Il caffè, ovviamente, è un pretesto, si può anche non bere. L’idea è semplicemente quella di riunire un gruppo di persone con la scusa del caffè e andare oltre i convenevoli del “Come stai?”, oltre la convenzionale chiacchiera su fatti d’attualità e di cronaca: deve essere, per tutti, un momento di scambio dove sentirsi liberi di essere ciò che si è, fare nuovi incontri, arricchirsi.

Nel 2019 – alla vigilia del periodo di emergenza sanitaria – Monica, Brianna e Roberto proseguono l’esplorazione del “mondo moka” alla ricerca del nome ideale da dare a questo progetto. Si passano in rassegna le parole “caffettiera”, “caffè”, “moka” … Nasce “Moka People”: semplice, spontaneo, positivo.

Inizia la pandemia. Il Progetto viene lasciato decantare, e forse grazie al rallentamento della vita Brianna e Monica hanno la possibilità di interagire con altre donne artiste e passare del tempo chiacchierando e condividendo desideri. Nasce proprio in uno di questi incontri, grazie al contributo di tutti, l’idea di prendere in affitto l’ex-cementificio della Saceba per esporre le proprie opere e invitare gli amici.

Un’idea corale che doveva durare solo due giorni e che in poco tempo invece si amplia e diventa Festival. Che nome dargli?  Ecco riapparire “Moka People”: forse perché in fondo parla della stessa cosa, ora il nome trova la sua collocazione. 

 

“Il Moka People Festival”

Gli Artisti prendono in affitto la Saceba, magica location situata nella parte bassa del Parco delle Gole della Breggia.

La scelta dell’ex-cementificio ha il suo perché: il grigio della costruzione e i grandi spazi da riempire sono l’ideale per realizzare una multisensoriale installazione. Al pianoterra e sui quattro piani, i sensi dei visitatori sono stimolati da forme, colori, suoni, immagini, movimento, musica. Nel frattempo, nel suggestivo spazio circostante, attori, musicisti e ballerini si esibiscono in live performance.

Il Progetto conquista ogni giorno più persone: mentre scrivo, gli artisti e i performer hanno superato i cinquanta elementi.

A questi si aggiungono tre stiliste “artigiane” e una quarantina di figuranti, pronti a indossare le loro creazioni.

E poi ci sono i musicisti dell’orchestra della Svizzera Italiana, i poeti, gli attori di fama a recitare, di notte, avvolti dalla morbida luce di bracieri accesi … I ballerini di danza contemporanea, i suonatori di cornamusa in mezzo ai sassi …

Questo è il “Moka People Festival”: una celebrazione non dell’Arte ma della collettiva Creazione di qualcosa di sensoriale, con la speranza che possa arrivare agli altri. A questo servono il suono, le luci, gli odori: oltre che a stimolare i sensi, aiutano i visitatori ad “assorbire” energia buona e a non rimuginare su se stessi e sulla propria rigidità.

Il desiderio è quello di innalzare l’energia degli Ospiti – in un luogo che è già di per sé energetico. Il tutto diffondendo il messaggio che non è Artista chi impara a dipingere, scolpire, recitare, danzare, suonare uno strumento musicale. Ognuno di noi è Artista nell’arte di creare la propria gioia, l’Arte più sofisticata e importante che l’Uomo ha. Basta poco. Il contatto con la natura. L’amicizia. La collaborazione. Tutte le altre forme d’arte sono secondarie.

 

Save the date and the event

Il “Moka People Festival” si svolge nei giorni dal 23 giugno al 3 luglio in Ticino, Svizzera.

Ogni giorno c’è un programma diverso. Il biglietto d’ingresso all’esposizione si acquista all’entrata della Torre mentre le performance all’esterno sono gratuite. Dalle 17.30 si può trovare ristoro al bar con cibo e vino buono.

E poi, nei pressi della Saceba c’è una vallata protetta, ci sono delle rocce scavate dall’acqua che sono diventate gole e offrono una panoramica che è la stessa di duecento milioni di anni fa! Si può entrare nelle cave prenotando il tour con il Parco delle Gole della Breggia: un’esperienza incredibile, da fare preferibilmente in silenzio. C’è il fiume per andare a fare il bagno, se fa troppo caldo.

Ci sono anche i “caffè con l’artista”: momenti interattivi fra gli espositori e il pubblico. Durante il weekend, inoltre, si possono raggiungere gli Artisti alle otto del mattino, per fare colazione insieme. Chi lo volesse può portare la propria moka da casa. Loro ci mettono il fornellino. Quindi ci si siede tutti insieme e si parla di Arte o si ascoltano le campane tibetane. Questo è fare “Moka People”!

E una volta finito l’evento? Beh … di moka eventi se ne possono organizzare tanti e “Moka People” è un modo bellissimo per darsi un obiettivo e condividere il percorso per raggiungerlo.

Alla fin fine … siamo tutti Moka People!

Per saperne di più sull’evento e i suoi protagonisti, visita il loro sito.

Vuoi un’anteprima in immagini e video? Visita il gruppo Facebook “Moka People Festival” .

 

Ex-cementificio Saceba
L’ex-cementificio Saceba, oggi chiamato “Torre dei Forni”




A scuola di amore – Progetto YAMA per l’Africa

“Y.A.M.A.” – acronimo di You Are Missione Africa” – è il Progetto che prevede la costruzione, in Africa, di un Villaggio e di una Scuola rivoluzionaria per struttura, concezione e materie insegnate.

Tutto nasce da un’idea di Cristian Buzzelli, viaggiatore visionario.

Il nome dell’influencer è balzato agli onori della cronaca per aver fatto a tasche vuote il giro della Sardegna e della Sicilia in bici. Obiettivo: dimostrare al maggior numero di persone che si può essere felici con poco o nulla e che il mondo è pieno di persone buone e generose.

Sul suo profilo Instagram, seguito da più di ventimila follower, il trentasettenne nativo di Fano documenta le sue avventure.

Dopo le prime due “missioni” – “Missione Sardegna” che lo ha ispirato a scrivere il suo primo libro e “Missione Sicilia” – Cristian avverte la necessità di “esplorare la sua anima e di scavare a fondo dentro di sé per dare corpo allidea” che lo accompagna sin dall’infanzia: costruire una scuola in Africa.

Intraprende così il Cammino di Santiago. Parte a piedi da Lourdes, arriva a Santiago e procede per Fatima, percorrendo un totale di 1578.60 km in sessantotto giorni.

“Non avrei mai immaginato – racconta – che sarebbe diventato IL viaggio di esplorazione del mio sé interiore”. “Passo dopo passo, la mia visione è diventata chiarissima.”

Y.A.M.A. è la manifestazione concreta di questa visione.

Il Progetto è molto articolato e prevede: 

  • la costituzione di un’Associazione No Profit,
  • l’apertura di Centri Olistici dislocati in tutta Italia,
  • l’organizzazione di percorsi e ritiri su argomenti dedicati alla crescita personale e spirituale,
  • la costruzione di un Villaggio e di una Scuola, in Africa, unici al mondo per le finalità perseguite: l’educazione dei bambini all’Amore incondizionato, alla Felicità come frutto di una decisione cosciente, alla responsabilità nell’uso delle parole, alla profonda conoscenza delle leggi che regolano il funzionamento dell’Universo.

Cristian Buzzelli
Cristian Buzzelli, ideatore del Progetto YAMA

 Qual è lo scopo del Progetto?

C.B. Lo Scopo del Progetto, che parte dallAfrica per estendersi in altre parti del mondo, è quello di diffondere Luce e Amore ovunque ce ne sia bisogno, su questa Terra”.

Perché è nato questo Progetto e perché proprio in Africa?

C.B. “Perché il mio sogno, fin da quando ero piccolo, era fare qualcosa per rendere le persone felici. Una scuola rivoluzionaria in Africa che, anziché limitarsi a istruire, educhi i bambini a vivere la vita in modo autentico, pieno e consapevole, è il mio contributo alla costruzione di un mondo migliore.” 

Come sarà questa scuola? 

C.B. Sarà una scuola visionaria, assolutamente fuori dagli schemi. Una scuola a tempo pieno, senza compiti per casa. Allesterno è prevista unarea riservata agli animali che i bimbi imparano a conoscere, rispettare, proteggere, nutrire, amare. Poi ci sono lorto e il frutteto e i bambini si prendono cura delluno e dellaltro, dalla semina al raccolto.”

Quali sono le materie di insegnamento?

C.B.: Alle materie tradizionali – letteratura, aritmetica, storia, geografia, astronomia – si affiancano le lezioni di meditazione, yoga, reiki e altre discipline olistiche. Ci sono poi la danza, la musica, il canto e il teatro. I bimbi possono scoprire le loro doti, esercitare i loro talenti, mettersi in gioco ed esibirsi in pubblico, accrescendo il loro livello di autostima.”

In che modo i bambini verranno preparati a costruire il mondo di domani?

C.B.: “Verrà insegnato loro che le parole sono importanti e vanno usate responsabilmente … che hanno delle conseguenze a livello energetico e che portano allesistenza ciò che esprimono.”

Cosa rende questa scuola unica al mondo?

C.B.: Tre materie bellissime: Legge Universale, le eterne leggi che regolano il funzionamento dellUniverso; Amore incondizionato, per se stessi, per gli altri, per la Natura, per la Vita; Felicità’, affinché i bimbi imparino a essere felici a prescindere da ciò che hanno, dalle circostanze e dagli inevitabili imprevisti della vita.”

Come verrà finanziata?

C.B.: Grazie all’apporto di volontari e donatori. E poi ci sono i fondi raccolti organizzando percorsi e ritiri spirituali, le iniziative editoriali, i servizi resi nei centri olistici, la vendita dei gadget. Tutto il ricavato viene devoluto alla realizzazione e al mantenimento del Villaggio e della Scuola.”

Il Progetto Yama’ – conclude Cristian con aria trionfante – è pronto a partire per questo Viaggio meraviglioso. Allacciate le cinture, perché sarà un’avventura spettacolare! E il mio cuore può solo gioire ed essere profondamente grato per tutto l’Amore che mi circonda. Come dico sempre … la Vita è una Figata!”