Il Sesso Minato.

Incredibile, ma vero!

Con il sesso, non si scherza, soprattutto a scuola.

L’educazione sessuale proposta in classe, a dei minori, può diventare un terreno minato, difficile, problematico, contraddittorio, in una parola pericoloso.

Talmente pericoloso che, sempre più insegnanti di scienze, si limitano a dare delle fredde informazioni scientifiche sugli organi genitali o sul funzionamento dell’apparato riproduttore, demandando, a delle figure esperte, psicologi e sessuologi, gli argomenti più spinosi.

Purtroppo, non è andata così nella scuola media paritaria La Traccia di Calcinate, dove il corso di educazione sessuale si è trasformato in una bomba.

Infatti, il corso, o meglio il modo in cui è stato condotto, ha scatenato un esposto con oltre 25 mila firme raccolte fra i cittadini, a cui si aggiungono le sottoscrizioni di 65 associazioni ed enti e 30 esponenti politici, tra cui il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

L’esposto è indirizzato al Provveditore di Bergamo, Patrizia Graziani, ma anche al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Al centro delle polemiche le lezioni e le schede distribuite dal professor Armando Baldissin.

 

La sua colpa?

L’utilizzo del materiale, cioè gli insegnamenti tratti dal libro, da lui stesso pubblicato, Educare all’affettività, edito nel 2011 ed ormai fuori catalogo.

Ma andiamo con ordine.

L’esposto

Nel testo della petizione, lanciata anche sulla piattaforma Change.org, si legge che “La Traccia, da più di dieci anni, propone a centinaia di adolescenti un’educazione sessuale che rafforza gli stereotipi di genere e un rigido binarismo dei ruoli di genere. Inoltre, il corso di educazione sessuale demonizza la pornografia, l’autoerotismo; mette sullo stesso piano omosessualità, bisessualità e pedofilia; afferma che l’omosessualità sarebbe un ‘disturbo psicologico’, un ‘vizio’ simile all’alcolismo, derivante dal sentirsi dei ‘maschi falliti’ o delle ‘femmine mancate’; precisa che può essere curata con le terapie riparative ricorrendo ad uno psicologo; asserisce che i genitori omosessuali avrebbero una maggiore propensione a compiere atti di pedofilia sui propri figli (!)”.

Con l’esposto-petizione si chiede alla dirigente del Provveditorato, Patrizia Graziani, di “adoperarsi al più presto per attivare i controlli necessari sull’offerta educativa della scuola paritaria La Traccia di Calcinate, adottando tutte le misure idonee ad assicurare la tempestiva sostituzione dell’attuale insegnamento dell’educazione all’affettività offerto dalla scuola (di carattere antiscientifico e discriminatorio) con un insegnamento condotto da personale qualificato e rispettoso delle pari opportunità tra uomini e donne, nonché dell’identità sessuale degli adolescenti Lgbti, in ossequio ai princìpi della Carta costituzionale”.

La replica

L’esposto è stato definito “vile” dal Popolo della Famiglia, “in un momento delicato per la vita delle scuole”.

Mentre a qualche giorno di distanza è arrivata anche la risposta della scuola: “La Traccia da sempre si propone come scuola della persona, tesa a promuovere il valore di ogni singolo individuo nella sua originalità secondo i principi costituzionali – si legge in una nota -. Il percorso di educazione all’affettività non adopera le pagine e i materiali menzionati; pertanto l’oggetto dell’esposto non sussiste, e la scuola è disponibile a darne documentazione alle autorità preposte qualora lo richiedessero.

Si precisa inoltre che il volume ‘Educare all’affettività’, editato nel 2011, è da anni fuori commercio e non è utilizzato come sussidio fornito né agli alunni né ai docenti.

Il nostro istituto, estraneo da sempre a scontri ideologici, in questi tempi di emergenza educativa aggravata dalla pandemia, intende proseguire il suo percorso formativo quotidiano, che si svolge nel rispetto del valore di ogni persona, delle normative vigenti, dell’autonomia scolastica e si fonda sul patto stipulato con le famiglie che da 36 anni condividono e sostengono il nostro impegno educativo”.

Il commento

In attesa che la verità venga a galla senza strumentalizzazioni di parte, come redazione di betapress, ci limitiamo a sottolineare che, qualora fosse davvero accaduto di «Insegnare a ragazzi di 14 anni che l’omosessualità è un dis-orientamento sessuale, una malformazione psicologica, un vizio simile all’alcolismo che può essere curato mediante apposite terapie — come dice la lettera — costituisce un’attività antiscientifica, altamente lesiva della dignità, dell’identità personale e sessuale degli adolescenti e pericolosa per il loro sviluppo ed equilibrio psicologico», il fatto andrebbe certamente stigmatizzato, ma prima di giudicare occorre sapere esattamente come sono andati i fatti e restiamo comunque convinti che il diritto delle opinioni prevalga su qualsiasi altro elemento.

 

Chi ha sottoscritto l’esposto

AGEDO – Punto di ascolto di Bergamo
AGEDO Milano
AGEDO Nazionale
Alfi Lesbiche XX Bergamo
Arcigay Bergamo Cives
Associazione Culturale Immaginare Orlando
Bergamo Possibile – comitato “Stefano Rodotà”
Bergamo Pride
Comune di Curno
Conferenza Democratiche PD Bergamo
Consultorio AIED Bergamo
Coordinamento provinciale bergamasco degli enti locali per la Pace e i Diritti Umani
Giovani Democratici – Bergamo
NonUnaDiMeno Bergamo
Patto per Bergamo
Students for Equality
Tavolo permanente contro l’omolesbobitransfobia del Comune di Bergamo
Uni+

E tra gli esponenti delle istituzioni:

Giacomo Angeloni – Assessore all’innovazione, semplificazione, servizi demografici, partecipazione e reti sociali del Comune di Bergamo
Niccolò Carretta – Consigliere regionale
Davide Casati
Sonia Coter – Consigliera comunale del Comune di Bergamo
Roberto Cremaschi – Consigliere comunale del Comune di Bergamo
Alessandro De Bernardis – Consigliere comunale del Comune di Bergamo
Ezio Deligios – Consigliere comunale del Comune di Bergamo e Consigliere provinciale
Luisa Gamba – Sindaco di Curno (BG)
Sergio Gandi – Vice Sindaco del Comune di Bergamo
Nadia Ghisalberti – Assessora alla cultura del Comune di Bergamo
Pia Locatelli – ex Deputata ed Europarlamentare
Marzia Marchesi – Assessora agli affari generali, all’educazione alla cittadinanza, alla pace, alla legalità e alle pari opportunità del Comune di Bergamo
Marcella Messina – Assessore alle politiche sociali del Comune di Bergamo
Denise Nespoli – Consigliera comunale del Comune di Bergamo
Loredana Poli – Assessora all’istruzione, all’università, alla formazione, allo sport e alle politiche giovanili del Comune di Bergamo
Ivana Rota – Assessore alla pubblica istruzione e alle politiche sociali del Comune di Curno
Dario Violi – Consigliere regionale

 




Fisica Virtuale

Tonino Filardi un divulgatore fisico virale.

Questa è la storia di un professore che insegna fisica su you tube.

Detta così sembra una provocazione, e forse, in fondo, lo è.

Perché, siamo sinceri, come si fa ad abbinare una materia così  seria come la fisica con un canale you tube, libero e leggero di per sé?!?

Il professore Tonino Filardi, questo è il suo nome, ha dimostrato che si può spiegare la fisica in modo accattivante e virale.

In parole semplici, con esempi efficaci, coinvolgendo gli utenti/studenti fino a condurli alla scoperta della verità scientifica.

I suoi interventi hanno una matrice filosofica, ma diventano rapidi, intuitivi, divulgativi.

Conoscenze scientifiche, competenze professionali ed abilità didattiche creano dei cocktails virali.

Non ci credete?

Ecco un assaggio dei commenti postati sotto i suoi video.

Francesco Toscano, professore d’Informatica di Torino, sotto uno degli ultimi video, scrive:

 ”Un integrale ante litteram! Hai approssimato il trapezio ad un rettangolo con pazienza certosina poiché non si tratta affatto di un passaggio scontato. Il resto è pura eleganza”.

Ma attenzione, non sono solo gli addetti ai lavori a complimentarsi

Giacomo Vicentini, un ragazzo di 15 anni che si cimenta pure lui a fare video su you tube, parlando del prof. Filardi dice:

“Trovo ottimo quest’idea di familiarizzare i ragazzi di 3a con i vari concetti dell’analisi, molto ispirante: se fossi io nei panni di un avventuriero nelle magnifiche terre dell’analisi, sarei subito accorso a carta e penna per continuare questa serie di esempi da te presentati e perché no, magari esplorando nei panni dei padri fondatori.

Questa è Matematica, Libertà!

Di certo il concetto di integrale non è così complicato spiegandolo in questo modo e non vedo perché sia necessario un primo approccio rigorosissimo solito della 5a liceo, che allontana gli studenti dalla bellezza della disciplina.

Un grande pollice in su come al solito e saluti, Giacomo”

 

Ed allora, noi di betapress, abbiamo voluto capire chi è questo prof. Filardi e scoprire come sia possibile che un suo video sulla fisica stia raggiungendo le 32.000 visualizzazioni.

Betapress- Buongiorno, Professor Filardi, partiamo dai sui studi, maturità classica seguita da laurea in Fisica a pieni voti, all’Università di Messina, siamo incuriositi dalla sua tesi di laurea…

Filardi- La mia tesi di Laurea, un’indagine sulle preconoscenze degli studenti in merito alla Struttura della Materia, è stata pubblicata nel 1995 dalla rivista AIF, una delle più autorevoli in Europa nel campo della Didattica della Fisica, ottenendo subito il riconoscimento del Prof. Violino, Ordinario di Fisica generale all’Università di Torino, ed autorità riconosciuta in campo europeo nel campo della Didattica della Fisica.

Betapress- “Schema mentale in fisica”, per noi poveri mortali, che significa?

Filardi- Se proprio devo essere sincero, tra i primi ad aver parlato del concetto di “schema mentale” in Fisica sono io, con la mia tesi che, appunto, data del 1988.

Ne riparlo, ovviamente, nel mio libro PERCORSI DI DIDATTICA DELLA FISICA, pubblicato nel 2015, ma ne avevo già parlato nel 1988 e nel 1995.

Una scoperta in merito viene fatto su un libro di Didattica della Fisica e addirittura su un articolo in Micromega ma, nonostante io non venga mai citato, si tratta di date molto successive a quelle appena citate.

La mia esperienza in campo di Didattica credo sia particolare, perché, oltre ad aver fatto studi specifici in merito, ho tenuto ben tre tornate di corsi abilitanti per conto del Provveditorato di Modena, in cui ero più piccolo d’età di tutti i corsisti che vi partecipavano, essendo uno dei pochissimi ad aver vinto relativamente giovane (27 anni) il Concorso ordinario per la Cattedra di Elettronica.

Sia il mio libro, che tutte quelle video lezioni del mio canale, in effetti sono piuttosto “uniche”, perché nascono da una profonda conoscenza non solo della Disciplina in cui sono Laureato, ma anche dell’insegnamento di Elettronica e Telecomunicazioni, condotto per 15 anni prima di fare il passaggio di cattedra.

Betapress- Ha tenuto delle conferenze su questo argomento?

Filardi- Sì, ho tenuto tre conferenze pubbliche, molto frequentate e che mi hanno portato grandi soddisfazioni 

Betapress- Professore, nei suoi video compare sempre una matrice filosofica, perché?

 Filardi- La matrice filosofica dei miei interventi viene attinta, oltre che dai miei studi classici, in particolare dalle competenze specifiche in Didattica.

Infatti, come dico nel mio libro PERCORSI DI DIDATTICA DELLA FISICA, il pilastro epistemologico è uno dei pilastri fondamentali su cui si basa la Didattica, e ciò vale, ovviamente, sia per Matematica che per Fisica.

La Laurea in Fisica, con una Tesi di Didattica della Fisica, ipso facto comporta delle conoscenze, anche importanti, sia di Storia della singola Disciplina, che della Filosofia.

D’altronde sono molti i Filosofi importanti, come Newton, Hume e Kant, che hanno fornito grandissimi contributi all’epistemologia, che chi insegna Fisica non può non conoscere.

Famosissimi sono gli scritti non solo di Einstein al riguardo, ma anche Heisemberg, Planck, Born, …

 

Betapress- Quali sono le esigenze specifiche dei suoi alunni?

 

Filardi- Sono sempre stato attentissimo alle esigenze specifiche di ogni mio alunno, poiché la mia particolare carriera mi ha portato ad insegnare in molti ordini di scuola, anche molto diversi fra loro. 

Ho cominciato infatti a insegnare Matematica in un Professionale di Pavullo, paesino in montagna in Provincia di Modena.

Ricordo ancora con piacere i primi commenti di mamme che vedevano per la prima volta i figli entusiasti della Matematica,  figli di gestori di aziende agricole, che nel pomeriggio svolgevano dei lavori manuali.  

Ho insegnato poi Elettronica generale e telecomunicazioni negli Istituti tecnici, anche qui avendo soddisfazioni e complimenti di studenti con i quali, ancora, rimango in contatto.

In particolare, un ex studente, tale Corrado Borsari, Ingegnere alla Lamborghini, proprio in occasione del mio trasferimento d’ufficio, mi disse (MESSAGGIO CONSERVATO) che deve solo a me la voglia di studiare e il fatto che adesso lavora alla Lamborghini.

Nel Liceo scientifico dove insegno adesso, che ha anche lo “sportivo”, non ho avuto alcuna difficoltà a venire incontro alle esigenze dei ragazzi, che in questo caso sono atleti e non sempre possono studiare a casa.

Spesso devono assentarsi per delle competizioni, e uno dei tantissimi motivi per cui ho creato un canale youtube è proprio per loro.

Sì, un po’ immodestamente, credo proprio che, in fatto di venire incontro alle esigenze degli alunni, nessuno possa battermi.

 

Betapress- Parliamo ora della nascita del suo canale youtube…

 

Filardi- Ad onor del vero, devo proprio dire che il mio canale youtube è nato da una sollecitazione proprio della dirigente con cui purtroppo in seguito si sono rallentati i rapporti.

Una volta, in un Collegio, ella ebbe a invitare tutti a fare delle video lezioni poiché internet è il mezzo del futuro per quanto attiene all’apprendimento.

Io fui l’unico della scuola a prenderla in parola…

Era il lontano 2013, quando pubblicai la mia prima video lezione, sul concetto di seno e coseno, che ora vanta 31557 visualizzazioni fino al momento in cui scrivo.

Naturalmente, con la pandemia e la chiusura della scuola, ho deciso, in effetti da nemmeno un anno, di incrementare notevolmente le video lezioni, passando da una al mese ad una al giorno.

Anche youtube mi ha regalato grandissime soddisfazioni, poiché, in pochi mesi, con l’aumento delle video lezioni, gli iscritti al mio canale da nemmeno 100 sono ormai passati, ad oggi, a 1090, ed aumentano con una certa rapidità.

Innumerevoli sono i complimenti che ho ricevuto da tutt’Italia per le video lezioni.

ll più affettuoso è senz’altro stato Francesco Toscano, professore d’Informatica in quel di Torino.

Da gustare poi, quel che dice Giacomo Vicentini, un bravissimo ragazzo che pure lui si cimenta a fare video lezioni su you tube .

Ed allora andiamo a sbirciare tra i commenti sotto i video e vediamo che non mancano giudizi entusiastici di altri che fanno video lezioni, che senza la minima invidia o gelosia si profondono in parole di lode verso il prof. Filardi

 

Ciaoidea poche settimane fa ha postato un lungo commento entusiasta sul legame trasversale ed interdisciplinare tra scienza e filosofia

“L’introduzione del concetto di integrale definito per via fisica è molto interessante professore ed ha radici indiscutibilmente profonde ed importanti.

Una domanda si materializza qui tra noi da sempre: la matematica è un prodotto dell’ingegno umano o è una scoperta?

La mia mi creda non è una provocazione ma una profonda e sincera ammirazione sul tema trattato e verso chi osa trattarlo anche solo per metterne le basi nelle giovani menti.

Grazie.

Per chi pensa che la matematica sia un’invenzione dell’uomo, non c’è correlazione alcuna tra l’evento fisico e la legge matematica che lo descrive.

Per chi pensa invece che la matematica sia una scoperta, matematica e fisica sono due facce della stessa medaglia.

O forse come nella saggezza latina “In medio stat virtus”: che la matematica sia dunque un’invenzione parziale?

La mente cerca un ordine evidente là dove già c’è in forma nascosta… il caos (o caso) apparente è già ordine intrinseco?

Ordine e caos sono quindi stati sovrapposti di una realtà osservabile? Chi dunque o cosa determina davvero questa dicotomìa?

Dobbiamo ammettere un principio naturale di consapevolezza della realtà?

Dobbiamo ammettere che non siamo osservatori univoci ma noi stessi oggetti osservabili?

Complimenti e ancora grazie”

 

Ma tra i followers del prof. Filardi non mancano persone comuni, magari pensionate, entusiaste:

 Roberto Parolin, scrive “Sono sinceramente entusiasta di riscoprire (o forse scoprire) questi argomenti.

Di certo, l’entusiasmo con cui lei espone gli argomenti, induce a seguire fino alla fine i suoi video.

Continuo a seguirla anche se, per taluni argomenti, non ho le basi necessarie per comprendere appieno quanto espone

 Stefano Febei aggiunge” Lezioni piacevolissime anche per chi come me si interessa della materia per diletto. E poi quando arriva quel “CHIARO?” i miei neuroni fremono di gioia”

 

Stefano Cardile, non più di un mese fa ha scritto

“Complimenti! Ottima spiegazione e veramente interessante interpretazione e esposizione. Per caso ha intenzione di discutere su questioni: spazi vettoriali, applicazioni lineari, vettori e matrici, in sostanza Algebra Lineare?”

 

Antonio Concas aggiunge

“Grazie professore!

Il titolo di questa video lezione lascerebbe intuire una trattazione generalizzata, invece grande sorpresa: molto densa di importanti riferimenti allo studio delle funzioni, più comprensibili e molto più concettuali.

Si ha una chiarificazione anticipata rispetto al linguaggio adoperato facendo uso dell’insiemistica, la tensione di esprimerla nuoce gravemente alla comprensione finale, non escludo che non si possa, ma, meglio, utilizzabile in un secondo momento, come specializzazione (a me non piace)”

Beh, che dire, è proprio bello constatare quanto e come il prof. Filardi riesce a coinvolgere i suoi adepti nel “magico” mondo della fisica.

E poi aggiunge “Ovviamente, di commenti entusiastici, ce ne sono tantissimi! Ah, dimenticavo. E’ proprio di ieri un messaggio di un mio ex studente, Giuseppe Postorino, che si trovava proprio in una classe del “Da Vinci” ed ora studia Ingegneria all’Università, al 3° anno:

Salve professore, non so se si ricorda mi me, adesso frequento il terzo anno di ingegneria e mentre studiavo il calcolo della trasformata di laplace mi è uscito su YouTube il vostro video con la spiegazione…

 

E da lì una raffica di messaggi scambiati tra l’ex- alunno, ora studente di ingegneria ed il prof. Filardi, che si ricorda tutto di lui (classe 3F, anno 2015/2016), a conferma della grande umanità oltre che professionalità del professore in questione.

Ed allora, ad Maiora, caro PROF.FILARDI!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




GDPR: esiste?

Come redazione di betapress, continuiamo il nostro itinerario di formazione/informazione sull’impiego delle piattaforme digitali, sempre più consapevoli che, in Italia, vige una sorta di analfabetismo informatico.

L’intento è quello di dare delle indicazioni di percorso alla gente comune, offrire strategie di sopravvivenza a chi non se ne intende, ma, comunque, è in balia del cambiamento…

Ritorniamo a parlare con un professionista del campo, Paolo Marson, che in precedenza, nel nostro ultimo articolo, ci ha aiutato a districarci tra What App, Telegram, Signal e via dicendo.

Per chi non lo sapesse, ricordiamo ai nostri lettori chi è Paolo Marson e quali sono le sue competenze professionali ed esperienze lavorative in ambito informatico.

Paolo Marson, è auditor per il rispetto della compliance delle norme cogenti e di quelle volontarie.

In modo più specifico, si occupa di tutte quelle norme riguardanti il trattamento dati personali (ovvero quello che è conosciuto come GDPR) sulla parte di natura tecnica, operativa, informatica, Iso 27001.

Paolo Marson collabora come consulente da anni con la società Top Management Consulting di Vicenza ( www.tmcnet.it ), seguendo Clienti da società Multinazionali, Nazionali e delle più diversificate categorie produttive o di servizi.

Basti dire che il suo background nell’ambito informatico, parte dal lontano 1982.

In quegli, Paolo Marson, è diventato uno dei primi agenti della Commodore Computer, quella del famoso Vic 20 Commodore 64.

Poi, Paolo Marson, ha continuato per decenni a lavorare in ambito informatico, sviluppando business in ambiti diversi, occupandosi, prevalentemente, di parte tecnica ed informatica.

Dunque, cerchiamo di approfondire con lui, il tema PRIVACY e tutte le varie normative, più o meno vigenti, oggi, in Italia

Betapress-  Marson, partiamo dal regolamento UE 2016/679 GDPR.

Secondo lei, esso è applicato realmente o formalmente in Italia?

Paolo Marson- Il Regolamento Europeo deve essere applicato in maniera sia reale che formale.

Talvolta l’impressione che riceviamo da chi lo deve mettere in attuazione (il regolamento è un obbligo e non una facoltà), è che sia sufficiente produrre dei documenti, pubblicare nel sito qualche informativa e null’altro.

Il Regolamento è composto sicuramente da una parte documentale che viene definita “parte legale” in quanto deve definire a chi vanno i dati e come vengono gestiti, in particolare la tipologia del dato che viene ceduto nei confronti dei terzi,

Ma, soprattutto, da una parte organizzativa interna all’azienda, che è sia procedurale, in quanto ci devono essere delle procedure chiare e definite, sia di tutta quella che è la parte informatica, che deve garantire l’integrità del dato e la disponibilità in qualsiasi momento nei confronti dell’interessato.

Betapress-  Marson, possiamo dire che il regolamento UE 2016/679 GDPR, è applicabile su una sostanziale incompetenza/inadeguatezza del sistema italiano? 

Oppure, in Italia, va tutto bene, il problema privacy non esiste?

Purtroppo, in Italia, sono evidenti le incompetenze e le inadeguatezze di molti operatori (attivi e passivi) del sistema informatico italiano.

Le carenze, nel nostro paese, sono enormi, lo possiamo constatare ogni giorno.

Come ho già detto, l’informatica è un qualcosa che si usa perché si deve, perché diverte, perché è utile ma che finché va, va bene…Manca un concetto di approccio assolutamente diverso.

Bisogna che gli utenti informatici, tutti, dal primo all’ultimo, sappiano che l’uso degli strumenti informatici nelle sue varianti, dalla più semplice alla più complessa, è un processo irreversibile, e che “a quella” spina / cavo è attaccata la VITA di una Azienda.

Questo è il presupposto fondamentale che deve essere alla base di ogni approccio informatico.

Oggi, in Italia, si fa ancora molto, ma molto poco per la SICUREZZA informatica.

Siamo tra i paesi più industrializzati, siamo il primo per “strumenti in uso”, ma tra gli ultimi per la SICUREZZA.

Riguardo al sistema Paese, è da anni che si sente parlare di Digital Trasformation.

Ma, siamo onesti, non è mai successo nulla, anche perché molte volte, le persone che sono nei luoghi decisionali o cruciali non hanno le competenze per affrontare questa evoluzione.

Staremo a vedere cosa succede, ma di sicuro, qualcosa deve cambiare ed in fretta.

Betapress- Riguardo al codice privacy (D.Lgs. 196/2003), secondo Lei, è adeguato al mondo attuale?

Cyberbullismo, smart working, dad, sono una conferma o una smentita dello scollamento tra la teoria e la pratica?

Paolo Marson- Della vecchia normativa privacy 196/2003 è rimasto ben poco. Essa è stata per lo più assorbita dal GDPR. 

Cyberbullismo, smart working, dad come tutte le altre operatività che riguardano il traffico di dati, sono la prova del nove del sistema informatico, della sua sicurezza e della tutela della privacy.

Non sono più concetti di norma, sono applicazioni concrete.  

E qui torniamo agli aspetti della consapevolezza di chi li usa e della sicurezza applicata agli strumenti con cui si accede a queste tipologie.

Ed allora, chiudiamo il nostro discorso con le stesse parole con cui, Paolo Marson, ha iniziato la nostra intervista.

” Beh, innanzitutto, la gente comune dovrebbe iniziare a capire come funzionano le cose, ad essere informata ed informarsi su come funziona anche il lato B, cioè quali possono essere i rischi connessi all’utilizzo poco consapevole o poco avveduto.

E’ essenziale quindi partecipare a corsi ed aggiornamenti, consultarsi con degli esperti e non con i famosi laureati su Google con un master su YouTube.

Più volte la cronaca ha dimostrato che quello che viene definito smartphone, molte volte, si è dimostrato essere un’arma letale nel vero senso della parola”. 

Noi di betapress, ci abbiamo provato ad informarci e formarci, e voi, cari lettori, cosa ne pensate di quest’evoluzione digitale in atto?

Chi la vive? Chi la capisce? Chi la subisce?

Fatecelo sapere, formulateci i vostri dubbi e proveremo, grazie ad i nostri esperti, a fare un po’ di luce in questa “selva oscura” digitale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Calma, Calma, è tutto a posto

 




Emotività Bruciata…

Si fa presto a dire” BEATA GIOVENTU’”

Parlo dei giovani, degli adolescenti e dei preadolescenti della nostra epoca, nati tutti nel terzo millennio avanzato.

Sinceramente, come mamma, provo tanta pena nei loro confronti.

Come insegnante, provo preoccupazione per come stanno crescendo male.

E come cittadina, provo rabbia per come le istituzioni si stiano dimenticando di loro.

Siamo sinceri, soprattutto, quelli abbandonati da un anno al loro destino, soggetti ritenuti “forti” e quindi non degni di attenzione, piuttosto criminalizzati come untori e menefreghisti, frivoli e deficienti non appena mettono il naso fuori casa, laddove è consentito.

Mai che qualcuno rifletta davvero su quanto sia stato loro tolto, mai che ci si renda conto, almeno per un attimo, che le uniche parole neutre e senza critica nei loro confronti riguardino solo dati e statistiche sui contagi.

Altro che comunicazione verbale, con un linguaggio assertivo, propositivo ed inclusivo!

Altro che comunicazione non verbale, fatta di contatto visivo, tattile, olfattivo vissuto con la vicinanza corporea!

Ogni giorno, più volte al giorno, sentono una sequela di numeri e percentuali, accompagnati da commenti e previsioni per lo più nefasti, utili a giustificare la deprivazione dei loro sogni, dei desideri di una intera generazione.

Si è riusciti a togliere loro anche la dignità di rimanere studenti per questo ultimo scorcio di anno scolastico, dall’inizio già ondivago di suo, un po’ dentro, un po’ fuori…

Grazie a uno “studio” recente, uno dei tanti, che certifica l’impatto dei contagi nelle scuole, si è finalmente trovata la leva giusta cui affidare “quella” decisione rimandata da mesi, ma sempre lì, sulla graticola, in attesa di essere ben cotta.

Una decisione per togliere di mezzo un problema scottante, appunto, piuttosto che affrontarlo.

Dopo Pasqua, la Dad proseguirà ancora dalla seconda media in poi, ma soprattutto per le superiori, ancora una volta, niente scuola, in presenza, per l’intero gruppo classe.

E non voglio qui ripetere la solita litania dei milioni spesi sui banchi a rotelle, finiti in qualche magazzino di stato, ammaccati e impolverati.

Ne abbiamo le tasche piene.

Tornando allo “studio”, invece, il quadro ora è chiaro, e dopo un anno esso soccorre una narrazione giunta alla perfetta definizione dell’adolescente medio, che si comporta in modo “scomposto” a scuola, ma anche prima e dopo la scuola.

Irrispettoso delle regole, causa di assembramenti, schiamazzi, insomma, cose tipiche della sua età che ora sono diventate oltremodo sconvenienti e riprovevoli.

Da mesi, ad una intera generazione, vengono negati sport, cinema, luoghi di svago, di cultura e di socializzazione…

Da un anno tutto è diventato virtuale, più virtuale di ciò che già era in uso nei loro strumenti quotidiani.

Nel buco nero del “virtuale & smart” sono precipitati valori come l’istruzione, l’amicizia, e anche lo sport.

E ciò che precipita in un buco nero non fa mai una bella fine. Perché come natura insegna, il buco nero annienta e distrugge ciò che ingoia.

L’unica via salvifica del “virtuale & smart” è quella rappresentata da alcune pubblicità buoniste che dipingono il fenomeno come una sorta di magia, un mondo nuovo e soprattutto figo, quindi molto attrattivo per i giovani.

Si studia a distanza, ci si chiama in chat, si mangia con il delivery, si fa sport in cucina… 

Ma davvero?!? Dai, non prendiamoci in giro!

Questa “magia” presenta man mano il suo conto salato.

Non dimentichiamo che Aristotele, già nel IV secolo a.C., aveva definito l’uomo animale sociale, che tende per sua natura ad aggregarsi con altri individui, a costituirsi in società.

Dunque, l’adattamento virtuale che mal si addice alla natura umana diventa noia insopportabile, allarga le distanze, distorce i rapporti, acuisce odio con un semplice click, provocando una spirale di malessere che corre e dilaga di più del maledetto virus.

Da qui le risse in strada, quale unico squallido momento di incontro/scontro, il venire al “dunque” di mondi distanziati e svuotati, che altro non sono che l’ultimo stadio di una rabbia che non può più essere contenuta virtualmente.

Ma, come si agisce e reagisce a questo scempio educativo e relazionale?

Semplice, evitando di trovare una soluzione alternativa alla chiusura di tutto, soprattutto delle scuole, prima comunità educante di una società civile e democratica.

Perché, certi fatti di cronaca che coinvolgono i giovani in forme di aggressività incontrollata, oltre a riempire per qualche secondo le cronache dei tg ed a trovare spazio in qualche trafiletto di giornale, rimangono lì, irrisolti e non gestiti.

Nei fatti, più che creare clamore, indignazione, per i “soliti” giovani disadattati per i quali pare non ci sia una “cura”, nulla viene fatto.

Quello che è paradossale, è omologare i loro comportamenti, mettendoli sullo stesso piano.

Che si ritrovino per uno spritz in maniera civile, o che si incontrino e scontrino per una rissa in maniera incivile, sono sempre loro la pietra dello scandalo, la causa della degenerazione sanitaria di questo paese martoriato,

Quando sento parlare certi cervelloni della politica e della stampa, mi sembra proprio che siano sempre e solo i giovani i soggetti delle loro invettive di corte e i destinatari delle loro purghe di regime.

Mai per loro parole di comprensione, di tolleranza, vista la deprivazione e l’apatia dilagante, di “speranza”, se questa oggi ha ancora un senso, e, soprattutto, mai una parola di rispetto.

E pensare che proprio da quest’anno scolastico è tornato obbligatorio l’insegnante dell’educazione civica a scuola.

Ma, come ben sappiamo, si impara prima con gli occhi che con le orecchie, dando il buon esempi piuttosto che facendo tante prediche.

Che rispetto vedono applicato i giovani del terzo millennio?

E’ rispetto quello che vivono, sulla loro pelle, i nostri giovani?!?

E’ rispetto quello delle chiacchiere da salotto di molti pseudo-scienziati che vanno in tv, e che con aria superba, dispensano sermoni tanto temibili quanto vuoti e inconcludenti, utili solo al loro cinico narcisismo?!?

E’ rispetto quello dei proclami da comizio di molti politici, pronti a strumentalizzare il disagio dei giovani per aumentare il loro consenso elettorale?!?

E’ rispetto quello di certi organi di stampa che vanno alla caccia all’untore, per caricare di ancor più aggressività questa nostra povera società malata di finta democrazia più che vittima di pandemia?!?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mondo delle chat come espressione di vero dramma della solitudine

Messina contro Google, la disfatta del colosso americano.