Simone Facchinetti: eroe d’altri tempi, eroe del futuro.

Il 2 dicembre 1971 veniva sancita la federazione tra sette emirati nello Stato degli Emirati Arabi Uniti.

Cinquant’anni dopo, in occasione dell’EXPO 2020 a Dubai, il mondo intero può toccare con mano i princìpi che ispirano e contraddistinguono questa realtà: E.A.U.

Leggendo l’acronimo, la mia mente mi riporta all’elemento acqua: “acqua”, in Francese, si scrive proprio così (“eau”)!

Acqua: l’elemento che ci accomuna – i nostri corpi sono composti per circa il 75% di acqua – e ci connette gli uni agli altri apportando nuova vita.

Acqua che fluisce e non si ferma. Acqua che, nel rispetto dell’ambiente che la ospita, si adatta e cambia pur rimanendo la stessa.

Quale altra metafora potrebbe riassumere, in modo potente, lo spirito che anima il giovanissimo Stato?

L’Avvocato Simone Facchinetti, amico e graditissimo ospite del Soul Talk, ne incarna perfettamente i valori e … udite udite, festeggia il suo compleanno il 2 dicembre!

La sua mission è costruire “ponti” di collegamento tra Occidente e Oriente riconoscendo, valorizzando e aiutando start up italiane a trovare proficui sbocchi negli Emirati Arabi Uniti.

Il suo apporto si rivela fondamentale nel reperire fondi, segnalare nuove opportunità, facilitare la realizzazione di progetti innovativi e sostenibili, mirati alla creazione di nuovi posti di lavoro.

In Simone convivono l’innata Curiosità, l’inesauribile spinta a esplorare nuovi mondi e nuove possibilità, la Creatività, l’Entusiasmo bambino disciplinato dall’esperienza e dalla maturità, la Gioia di sperimentare, la Confidenza, l’Armonia, l’Empatia di chi si rispecchia nell’Altro per comprenderlo, amarlo nella sua diversità e aiutarlo.

Questi Valori – sempre più rari, preziosi e distintivi – poggiano sulle tre inamovibili Colonne dell’Etica, della Correttezza e della Trasparenza.

A proposito di anniversari: lo Studio Legale Simone Facchinetti quest’anno celebra il suo ventesimo anno d’attività e il quinto anno consecutivo di assegnazione del premio “Le Fonti” come Boutique Legale d’eccellenza nei rapporti internazionali tra Italia e Medio Oriente.

Nel corso dell’intervista – che definirei piuttosto piacevole “chiacchierata” – abbiamo parlato di Mission, di Valori, della Vita come “Viaggio dell’Eroe” costellato da tanti viaggi, quante sono le opportunità che cogliamo di esprimere e donare Chi noi siamo.

Per i Valori che lo ispirano Simone è un Uomo d’altri tempi, ma il suo sguardo è rivolto a un futuro da costruire, assieme al suo Team, sulle fondamenta dell’Innovazione, della Ricerca, dell’ordinamento giuridico a trecentosessanta gradi.

Un ringraziamento speciale va a Christian Gaston Illan e alla sua splendida compagna Maria Giulia Linfante, che ci ha fatti incontrare!

Christian e Maria Giulia sono gli ideatori e fondatori dello “Smart Villag[g]e Cloud”, virtuosa chat in cui imprenditori, artisti e nuovi amici condividono esperienze, iniziative e successi.

Il Soul Talk con Simone Facchinetti è qui.

Buon ascolto e alla prossima!

La vostra Ondina Wavelet (Jasmine Laurenti).

 

 

 

 

 

 

 




Riccardo Friede parla del fundraising

Riccardo Friede ci parla del fundraising

Per la prima puntata della trasmissione “il fundraising per le scuole” Chiara Sparacio (la sottoscritta) e Francesca Donati  hanno ospitato  Riccardo Friede che ha parlato delle regole base del fundraising.

Riccardo ha spiegato cosa è il fundraising e che per fare fundraising bisogna:

  • individuare una buona causa

  • creare un gruppo di persone che si impegni nel fundraising

  • individuare i donatori (e conservarne i contatti sotto forma di lista)

  • chiedere

  • portare a termine i progetti

 

Di seguito il video

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=dCgPptEPTtk?start=41&w=640&h=360]

 

Il Fundraising per la Scuola

Aiutiamo le scuole col fundraising

BetapressTV




Aiutiamo le scuole col fundraising

Concluso il ciclo di 4 incontri sul fundraising per le scuole prodotto da Betapress.it

A partire dalla fine di Novembre Betapress.it è cresciuto e  dal solo spazio scritto è passata all’integrazione con la parte video.

Le dirette di Betapress.it

Sono nate così le Dirette di Betapress.it, una serie di trasmissioni tematiche incentrate sulla Scuola, la Politica, lo Sport e Costume che integrano già da ora e integreranno i nostri articoli.

Nelle dirette di Betapress.it incontreremo autori e protagonisti dei nostri articoli, daremo spazio ai nostri lettori di interfacciarsi con noi e avremo modo di affrontare in modo molto più diretto tematiche delicate.

Per inaugurare in bellezza il ciclo di programmazione dedicato alle scuole, abbiamo deciso di proporre un argomento molto utile alle scuole: il fundraising.

Le dirette di betparess.it – la Scuola

Questo primo ciclo di puntate è stato condotto da Chiara Sparacio, capo redattore di Betapress.it,  e Francesca Donati, consulente di fundraising per il gruppo editoriale Currenti Calamo.

Nel corso delle quattro puntate, pianificate secondo un criterio graduale di inserimento nel tema, presentazione dello spirito, teoria ed esempi concreti, abbiamo intervistato

Riccardo Friede, consulente per le piccole associazioni, Luciano Zanin, notissimo consulente di fundraising e fondatore di fundraising per passione, Massimo Coen Cagli, direttore della scuola di fundraising di Roma e simbolo vivente del fundraising per le scuole, Mariangela Leonetti consulente di fundraising per una cooperativa di scuole paritarie.

Contenuti

I contenuti prodotti sono stati di enorme valore, gli ospiti hanno dato consigli pratici e concreti alle scuole che desiderano fare fundraising.

Riccardo Friede ci ha raccontato di come alla base di ogni richiesta di contributo economico o umano serva la condizione della buona causa

Come ha raccontato Massimo Coen Cagli, in Italia, a differenza che nel mondo anglosassone, c’è una fortissima e immotivata resistenza all’idea di fare fundraising, di coinvolgere le famiglie nei progetti delle scuole.

Come segnalato da Luciano Zanin, spesso si pensa che le scuole ottengano già “abbastanza” dallo stato o dalle rette, in realtà, a pensarlo, spesso sono solo le scuole perché, di contro, le faglie e la comunità sarebbero ben felici di partecipare a un progetto che va a vantaggio delle nuove generazioni e dell’intera comunità.

Ma la comunità ha la piena percezione del fatto che la scuola è un nucleo fondamentale della nostra società e, di fronte a una richiesta di coinvolgimento attivo, è sempre ben felice di dare il suo contributo e questo ce lo ha raccontato benissimo e con enorme coinvolgimento Mariangela Leonetti.

Quello che abbiamo imparato è che oggi, anche se non lo si fa abbastanza, le scuole possono fare fundraising.

I primi passi

Ognuno realtà scolastica ha il proprio percorso e un proprio ambiente sociale; questo vuol dire che le modalità di azione non possono essere universali.

Detto questo, però, nel corso delle trasmissioni sono stati evidenziati dei punti comuni e delle azioni che è possibile fare fin da subito.

Andiamo a vederle

  • individuare una persona che si occupi del fundraising
  • fare una lista delle persone che orbitano attorno alla scuola (docenti, studenti, genitori, comunità…)
  • fare una lista delle relazioni legate a queste persone (mestieri, competenze, amicizie…)
  • individuare dei grandi progetti importanti per la scuola e dividerli in tanti piccoli progetti (rifare la Palestra, acquistare le attrezzature…)
  • coinvolgere la comunità (presentare i progetti alla comunità spiegandone l’importanza ma anche i vantaggi umani ed economici che ci sono nel fare fundraising)
  • aprire la scuola alla comunità (fare giornate a porte aperte laddove il periodo lo permetterà…=
  • coinvolgere l’associazione dei genitori
  • organizzare le attività e condividerle

Nelle puntate troverete altri importanti stimoli.

Il Fundraiser prefetto

Abbiamo chiesto ai nostri ospiti di descrivere il fundraiser perfetto affinché il dirigente scolastico potesse individuare la persona più adatta il più facilmente possibile.

Proprio perché le esperienze di ciascuno sono differenti, anche le risposte sono state assortite.

Alcuni hanno detto che il fundraiser deve essere una persona della scuola, altri hanno detto che deve essere una persona esterna assunta apposta.

Tutti sono stati d’accordo col fatto che il fundraiser deve conoscere bene la comunità e la scuola e debba essere radicata in essa e si debba dedicare solo al fundraising.

per quanto riguarda la figura da cercare, tutti sono stati d’accordo sull’importanza della capacità relazionale, della capacità di saper chiedere e del costante desiderio di formarsi.

Come ha detto Mariangela Leonetti, che il fundraiser sia interno o esterno alla scuola. la cosa fondamentale è che sia formato, perché non è possibile improvvisarsi fundraiser e sperare di ottenere risultati.

Seguito

La trasmissione ha avuto un buon riscontro e in redazione abbiamo avuto delle richieste che ci hanno fatto decidere di continuare a portare avanti il filone di incontri sul fundraising e affrontare anche altri temi ad esso collegati come il crowdfunding o l’europrogettazione.

Le puntate

Riportiamo qui il link del canale YouTube di Betapress al quale vi invitiamo ad iscrivervi

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=videoseries?list=PLT_pnnqU-nBfnNr1c_WdA0vkAzNabaAn3&w=640&h=360]

 

Buon Natale

Intanto il gruppo delle puntate sul fundraisingper le scuole vi augura un sereno e santo Natale

Buon Natale

 

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PON – intervista ad un ex ispettore dei fondi europei del MIUR

PON fondi europei miur Sorgente: pazzesca intervista ad un ex ispettore dei fondi europei

Intervista esclusiva ad un ispettore dei fondi europei del MIUR

La storia Nel 2012 avviene un fatto strano che nessuno ha mai riportato: tutto un ufficio di ispettori dei fondi europei del MIUR viene cancellato dopo una serie di ispezioni che danno risultati molto negativi. L’ufficio era composto da 4 persone più 5 consulenti, a marzo 2012 l’ufficio viene completamente smantellato ed il personale viene o allontanato, o mandato in pensione forzata o trasferito d’ufficio, i consulenti vengono immediatamente sostituiti da altri tramite un bando quantomeno sospetto.

 

Domanda: lei era un componente dell’ufficio di audit durante quegli anni?

Risposta: si ero una delle persone che operavano nell’unità di audit, avevamo la funzione di controllo ispettivo sulla regolarità dei fondi europei assegnati alle scuole.

Domanda: lei ci ha pregato di non dire il suo nome, come mai?

Risposta: dopo quello che è successo e gli attacchi che sono stati fatti pur di mettere a tacere tutto quanto l’ultima cosa che voglio è che si sappia il mio nome.

Domanda: è vero che nel 2010 la commissione europea ha fatto un’ispezione sanzionando il Miur per la scarsa qualità dei controlli dell’autorità di audit?

Risposta: verissimo, era l’aprile 2010. La commissione europea venne a fare un’ispezione sull’autorità di audit e diede un ultimatum: o si mettevano a posto i sistemi di controllo o i fondi sarebbero stati sospesi. Domanda: perché non erano a posto i controlli?

Risposta: in realtà non venivano nemmeno fatti. Si cercava solo di dire che andava tutto bene per non interrompere l’erogazione dei fondi.

Domanda: e questa cosa non era giusta? Se si fossero interrotti i fondi non sarebbe stato un enorme danno?

Risposta: certo che sarebbe stato un danno, ma se non vengono fatti i controlli non possiamo essere sicuri che i fondi non vengano male utilizzati o peggio ancora vadano a finire alla malavita, ricordiamoci che i fondi europei vanno alle regioni Sicilia, Campania, Puglia e Calabria.

Domanda: non è un poco prevenuta la sua risposta?

Risposta: no, è che i fondi vanno solo a quelle regioni…

Domanda: quindi dopo la venuta della commissione?

Risposta: si certo, ci diedero un ultimatum, ovvero entro settembre avremmo dovuto rifare il sistema dei controlli per poter poi attuare una politica di audit corretta.

Domanda: tutto qui?

Risposta: ahahah e lei dice poco??!! Al Miur non c’era nessuno in grado di pensare e realizzare un sistema di controlli in così poco tempo.

Domanda: allora cosa successe?

Risposta: venne dato l’incarico ad un dirigente a tempo determinato che si occupava di altro e che era arrivato dall’esterno, non era di ruolo.

Domanda: che cosa c’entra questo?

Risposta: c’entra moltissimo: al Miur tutti i dirigenti sapevano che questo incarico sarebbe stato difficile e pericoloso, e quelli in carriera se ne guardavano bene da prendersi questa gatta da pelare

Domanda: e perché invece questo dirigente accettò?

Risposta: non l’ho mai capito, in realtà lui venendo dall’esterno aveva esperienza su questa materia, ma di certo non aveva capito che prendere quest’incarico sarebbe stato un altissimo rischio.

Domanda: quindi cosa successe?

Risposta: il dirigente prese l’incarico ed iniziò a disegnare un nuovo sistema, lo fece anche molto bene tanto che a settembre la commissione europea fece i complimenti per la realizzazione del nuovo modello di audit.

Domanda: e allora quale fu il problema?

Risposta: fu che il sistema funzionava davvero bene! Appena lo applicammo iniziarono ad uscire una serie infinità di irregolarità, dalle meno gravi alle più gravi fino alle gravissime, cosa che iniziò ad agitare le alte sfere.

Domanda: perché le alte sfere si agitarono?

Risposta: semplice se lei per dieci anni dice che va tutto bene, viene la commissione e dice che non stavamo facendo i controlli, noi iniziamo a farli a regola ed escono un sacco di irregolarità, lei che ha detto che andava tutto bene in che posizione si trova?

Domanda: mi può dire che irregolarità trovaste?

Risposta: preferirei evitare, comunque da stipendi falsi a firme false a gare inesistenti a laboratori fantasma…

Domanda: ma voi segnalaste tutte queste cose?

Risposta: i dirigente fece tutti i verbali e li mandò alla corte dei conti, alla procura della repubblica, nonché ovviamente alle alte sfere, alla commissione europea…

Domanda: cosa successe?

Risposta: il finimondo! La commissione europea voleva bloccare i fondi, intervennero tutti per far tacere la cosa ma noi andammo avanti, ci arrivò anche una lettera che ci diceva che avevamo fatto troppi controlli!!

Domanda. Da chi vi arrivò?

Risposta: in pratica ci arrivò da coloro che dovevamo controllare, che però gerarchicamente erano tre livelli sopra di noi.

Domanda: quindi il controllato ordinò ai controllori di smetterla di controllare?

Risposta: in pratica successe questo e molto altro ancora.

Domanda: molto altro?

Risposta: arrivarono lettere anonime, fu imbrattata la moto del dirigente…

Domanda: voi sporgeste denuncia?

Risposta: si al comando dei carabinieri del ministero che era in stretto contatto con le alte sfere.

Domanda: e cosa successe?

Risposta: successe che il dirigente (Corrado Faletti n.d.r.) fu indagato per simulazione di reato per la moto che gli avevano rotto, per le lettere anonime il comandante del nucleo carabinieri disse che le aveva spedite il dirigente che era una specie di mitomane (secondo lui) e fecero partire una serie di indagini sul dirigente che sono andate indietro di vent’anni.

Domanda: e a voi dell’ufficio?

Risposta: noi avevamo tutti i giorni i carabinieri che scorrazzavano in ufficio con aria inquisitoria e minacciosa, capisce che il clima non era il migliore, anzi…

Domanda: cosa successe?

Risposta: guardi io posso solo dirle i fatti: non uscimmo più per un periodo a fare ispezioni, cercavamo di continuare la nostra azione ma non ci venivano pagate le trasferte, ogni nostra uscita veniva ostacolata in qualche modo, al dirigente vennero fatti veri e propri atti di persecuzione con una regia perfetta. So anche che intervenne l’allora ministro per dirgli di lasciar perdere.

Domanda: la commissione europea?

Risposta: stava per sospendere le erogazioni dei fondi, la situazione era veramente critica, a questo punto il dirigente venne obbligato a cambiare il rapporto (gli stava scadendo il contratto), ma lui non lo fece, noi rimanemmo al suo fianco fino all’ultimo, quasi una guerra, ogni giorno una battaglia ma avevamo tutti contro e non c’erano appoggi politici.

Domanda: la conclusione?

Risposta: le cito ancora i fatti: al dirigente fu scaricato addosso un mare di fango, guardi nemmeno fosse stato un capo mafioso, fu rimpiazzato da un altro dirigente, noi tutti continuammo nell’opera iniziata ma nel giro di tre mesi fummo spostati, furono cancellati i nostri contratti, qualcuno fu mandato in pensione nonostante avesse chiesto di rimanere, altri furono trasferiti d’ufficio. Nel giro di quattro mesi dell’ufficio originario non c’era più nessuno.

Domanda: e il nuovo dirigente?

Risposta: mah, visto quello che era successo secondo lei cosa fece? Inoltre il nuovo dirigente era di carriera, quindi con ben altri interessi.

Domanda: lei cosa ha fatto poi?

Risposta: nulla ognuno di noi deve lavorare e portare a casa lo stipendio. Le forze in gioco erano più grandi di noi, abbiamo perso, ma le posso dire che ci abbiamo provato.

 

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