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Il 28 Ottobre 2022, nella splendida Sicilia, è avvenuto qualcosa di nuovo, diverso, esclusivo e particolare: molto particolare e intenso.

Il Consesso ebraico di Catania è stato protagonista di un evento che, dautorità, va a iscriversi nel grande libro della Storia. 

Difatti, con animo lieto e grande commozione, è stata inaugurata la nuova Casa dei membri del Consesso catanese: a distanza di 530 anni, dopo che nel lontano 1492, al termine di una scatenata e malvagia persecuzione, nel corso della quale gli ebrei furono perseguitati, torturati, uccisi e in moltissimi casi derubati dei loro beni: così che i superstiti sopravvissuti alleccidio avevano dovuto lasciare lisola poveri e bastonati. 

Levento di oltre mezzo secolo fa, al quale si sommòun editto firmato dai sovrani cattolici di Spagna, Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, segnò la cacciata degli ebrei dall’Isola. 

Ma ebbe una causa scatenante nel bieco e omicida fanatismo religioso della Comunità di fede cristiana: va detto che questa venne abilmente manipolata e strumentalizzata daun clero senza scrupoli, che aizzò a esercitare la violenza contro gli ebrei, persino  stando alla narrazione di certe cronache  evocando una sorta di volontà divina, cui dover compiacere!

La presenza di ebrei in Sicilia, allepoca dei fatti qui citati, era certamente cospicua, specie nella parte orientale dellisola: ma questo non deve certo sorprendere, considerando in primis la posizione geografica della bellissima isola: vera piattaforma strategica al centro del Mediterraneo, vero crocevia delle rotte del commercio ma anche al centro di invasioni con relativi insediamenti. 

Fenici, Greci, Arabi, Normanni, Spagnoli, Cartaginesi, ma anche Egizi  per citare le principali componenti  vi approdarono, non disdegnando di stabilirvisi.

Chi commerciava per mare, considerando lospitalità delle locali genti, e considerata la bellezza dei luoghi, spesso vi soggiornava, abitandovi, così creando dei nuclei sempre più numerosi. 

Fu così che  nel tempo – nacque la fiorente Comunità ebraica, sufficientemente tranquilla e riservata, dedita ai commerci, ma anche alle finanze: in questo caso, laddove per e tra i Cristiani vigevano invece divieti tassativi posti dal clero e dalle autorità locali. 

Tenendo sempre in evidenza che le locali comunità erano inquadrate in una rigorosa piramide: alla base erano posti i contadini e i pescatori, poi venivano gli incaricati dei notabili nella gestione sociale, amministrativa e finanziaria, con sopra di essi i notabili stessi e i proprietari di terre  per lo più legati a doppio filo tanto al princeps al vertice, che con le autorità rappresentative del clero.

Un quadro storico molto sintetico, quello di cui sopra, che spiega la soddisfazione del Consesso ebraico di Catanianellinaugurare la nuova Casa di preghiera comune,ma anche dincontro, ché non è difficile pensare che possa diventare luogo dove possano convergere anche confratelli di altre provincie, di altri territori.

Levento, ha certamente suscitato lieta attenzione aCatania, e non certo meraviglia: del che se ne sono fatti portavoce autorità civili e politiche, esprimendo sinceri voti augurali per questa iniziativa che ridonaalla Città quella pienezza bruscamente interrottasi 530 anni orsono. 

Voti augurali cui si associa anche chi scrive, tra i cui parenti prossimi e meno prossimi, era numerosa la presenza di chi seguiva percorsi religiosi diversi, di matrice ebraica: affatto dimentico che molti di loro dovettero lasciare lItalia, per gli ospitali Stati Uniti, a seguito delle persecuzioni patite proprio qui, nella loro Patria.Come ben sa chi ama studiare la Storia, specie nei suoi corsi e ricorsi, a eventi negativi  spesso dopo lungo, lunghissimo, tempo  si contrappongono eventi positivi: in un mirabile riequilibrio, che rende giustizia  troppo, troppo, spesso postuma  specie a chi abbia patito soprusi e vessazioni. 

E proprio questi motivi, che allepoca segnarono la fine della scola siciliana  regolarmente rappresentata a Roma in un palazzo che ospitava le cinque scole, al cui posto fu poi edificata lattuale Sinagoga , mi spinge a esprimere un auspicio in più, personale: ossia, che la scola siciliana possa riprendere nuova forza e rinnovato vigore.

Buon lavoro, quindi, Fratelli Maggiori!   

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