GIORNO DEL RICORDO: Scuola, Vergognosa Ignoranza Crassa mista a strumentalizzazione Ideologica.

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Ministro, Dirigenti scolastici, professori, dove siete?

 

Riceviamo la comunicazione di alcuni alunni di un Liceo di Roma che si sono recati alla Assemblea della Consulta Provinciale degli Studenti in occasione della Giornata del Ricordo per commemorare le vittime dei massacri delle Foibe.

Giornata istituita dalla Repubblica Italiana con legge del 30 marzo 2004 n° 92 cui si aggiunge la proposta di risoluzione del Parlamento Europeo B8-0133/2018 approvata quasi all’umanità.

La comunicazione, confermata da numerosi altri ragazzi da Noi contattati, evidenzia come la scuola troppo spesso priva i Nostri studenti di fondamentali riferimenti, in questo caso storici, provocando una profonda ignoranza in cui poi si incunea una profonda radicalizzazione ideologica, che non solo falsa la realtà, ma attraverso essa si innesta una pericolosa spirale di odio e violenza verbale prima, che poi inevitabilmente cresce e diventa fisica.

Le cronache del tempo, ci danno conferma.

Le parole altisonanti, che importanti personaggi delle più alte Istituzioni proferiscono a destra ed a manca in ricordo o come monito su fatti di gravità assoluta accaduti e che hanno provocato vittime innocenti, a nulla servono se poi l’ignoranza crassa impera e lascia spazio a vergognosi negazionismi.

“Il Giorno della Memoria”, “il Giorno del Ricordo”, Il giorno delle “Vittime di Stragi, Mafie, Lavoro,” o quant’altro, diventano giornate dell’Ipocrisia Istituzionale, nel momento in cui accadono fenomeni come quelli descritti nella comunicazione che riportiamo e inviataci da alunni, la maggior parte, sensibili ed oramai infastiditi da un gruppo di “ignorantelli” che con arroganza, violenza e totale mancanza di democrazia, gridano frasi odiose e senza senso, sventolando bandiere che nulla hanno a che vedere con la scuola.

Abbiamo assistito in questi ultimi tempi ad occupazioni scolastiche, con relativi atti di puro vandalismo, sfociati poi in atti di violenza contro i Tutori dell’Ordine, da parte di pochi ma aggressivi “studenti” o presunti tali, spesso ignoranti e per questo ideologizzati, sventolando bandiere o simboli non inerenti la scuola e gridando slogan violenti.

Ci preoccupa, pur dandoci speranza, la comunicazione di questi studenti, oramai stanchi di non potere nemmeno esprimere le loro opinioni o la loro solidarietà verso fatti gravissimi accaduti e che si spera non accadano mai più.

Ci preoccupa che pochi ma agguerriti “teppistelli” possano intimorire la maggior parte degli studenti, che essendo il futuro, devono sentirsi dire: uccidere … non è reato, considerando avversari da abbattere chi non la pensa come loro.

Così, mentre i “rappresentanti” delle alte cariche dello Stato, blaterano e fanno sfoggio di altisonanti paroloni fini a se stessi, le nuove generazioni, quelle che domani saranno a dirigere la Nostra Nazione, subiscono l’ignoranza e l’ideologia assunta dai loro compagni.

Ma, il Ministro, di ieri, di oggi e di domani, i Dirigenti scolastici ed i professori, dove sono?

Forse tutti impegnati a burocratiche ed inutili composizioni scarica barile?

O a limare quelle spese che potrebbero rendere la scuola più propositiva?

Care Signore, Cari Signori, questa volta non si può fare scarica barile con le famiglie. La responsabilità di dare istruzione, cultura ed educazione agli studenti è in mano a Voi, e la nota che gli studenti ci hanno inviato lo dice chiaramente.

E’ un grido forte, serio e concreto che deve essere ascoltato.

E’ vergognoso se non venisse raccolto, sarebbe solo la conferma di quel fallimento totale cui oggi …

 

 

Comunicazione tra gli alunni

“Ragazzi buongiorno! Vorrei riportarvi un fatto tremendo avvenuto oggi, giorno del Ricordo dell’orribile episodio delle foibe. Questa mattina mi sono recato in Consulta Provinciale, assieme anche alla Nostra compagna. Siamo andati pieni di fiducia nella democrazia e confidando nel riconoscimento da parte dell’assemblea dell’orribile fatto, sperando che fosse mantenuto un atteggiamento corretto ed ossequioso, come è giusto che sia, da parte di tutti gli studenti. Ahimè così non è stato. Una volta giunti fuori dal centro Congressi, siamo stati accolti da cori inascoltabili, con bandiere rosse e palestinesi, con dietro studenti che gridavano frasi vergognose quali: “le foibe sono state inventate dalla destra per legittimare il fascismo” anche “uccidere un fascista non è reato” o “i morti delle foibe erano fascisti, sono morti male proprio come doveva essere” e altre irripetibili cose di questo tipo. Siamo tutti d’accordo che bisogna condannare giustamente il male del fascismo sviluppatosi nel periodo storico dal 1937 al 1945, ma anche del comunismo, tanto che l’EU li condanna entrambi. Quindi bisognerebbe essere seri e onesti, bisognerebbe “alzare le mani” davanti alla storia e riconoscere che anche i Partigiani Comunisti del Maresciallo Tito hanno fatto migliaia e migliaia (secondo le statistiche 30.000) di morti che come unico crimine riconosciuto avevano quello di ESSERE ITALIANI. Sentire studenti che gridano questo e proteggono un omicida come il Maresciallo Tito è una vergogna, uno sdegno per la patria e per i morti di quegli episodi che erano donne, bambini, anziani e uomini. Ebbene si, non erano stati uccisi solo i “fascisti”, ma gli ITALIANI, senza pietà alcuna. Questa Giornata del Ricordo è stata istituita dall’Unione Europea con la Risoluzione del Parlamento Europeo B8 – 0133 del 2018, dunque l’UE che la ha istituita è forse fascista? Non credo. L’episodio delle foibe è un massacro che va ricordato e fa parte, purtroppo, degli eventi tragici di RAZZISMO (visto che questa parola va tanto di moda) contro il nostro popolo italiano. Essere fieri di essere italiani significa anche celebrare i NOSTRI morti, non solo quelli della Palestina o dell’Ucraina. I morti per causa umana ingiusta sono una vergogna sempre, in tutto l’arco della storia, da qualunque lato politico. Ricordare i morti insultandoli trovo sia tutt’altro che democratico, e mi domando: questa è la società che vogliamo domani? Io direi anche no grazie. Così stando le cose, ritengo che questo evento, avvenuto oggi in data odierna 10/02/2025 fuori dalla Consulta Provinciale degli Studenti, considerato massimo organo democratico giovanile, sia ricordato con disdegno e vergogna. Onore e rispetto a tutti i caduti per causa umana ingiusta, oggi in particolare, per i caduti delle Foibe.

Noi Studenti.

Non possiamo che rimanere perplessi circa il rumoroso silenzio della presidente della Consulta, che dovrebbe garantire la democrazia e l’ordine e che ha fatto finta di niente… ricordiamo a Noi Stessi che e’ Presidente della democraticissima associazione “Rete degli studenti medi”

Uno studente in rappresentanza di tanti studenti.”

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