Alessandro Gaetano: Nuntereggaepiù tour

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“Vi racconto la Rino Gaetano Band”

L’intervista ad Alessandro Gaetano della Rino Gaetano Band

Alessandro, oggi la Rino Gaetano Band riscuote molto successo ed è un punto di riferimento per tutti coloro che sono orfani di Rino Gaetano: come nasce questa band e chi sono i componenti attuali ?

 

“Il progetto nasce dal desiderio di riscoprire Rino, di presentarlo alle persone che non hanno avuto modo di conoscerlo: cerchiamo di farlo sia attraverso la sua musica, sia attraverso i testi, dei quali è stato sia compositore che paroliere. La line-up attuale è la seguente: Michele Amadori alle tastiere, Ivan Almadori voce e chitarra, Marco Rovinelli alla batteria, Alberto Lombardi alla chitarra elettrica, Fabio Fraschini al basso ed infine io, Alessandro greyVision, voce, chitarra e percussioni. La prima formazione risale al ‘99 e aveva un altro nome. Ci sentiamo molto vicini al suono di Rino degli anni ‘70”. “

Sarete in tour tutta l’estate ed oggi (4 Luglio, n.d.r.), qui a Cortona (AR), va in scena un’altra tappa del vostro tour: cosa dobbiamo aspettarci da questo Nuntereggaepiù tour ?

“Il Nuntereggaepiù tour è il nostro modo di abbracciare quell’ LP che uscì nel lontano ’78, dando particolare risalto al brano Gianna, il brano che Rino portò in quell’anno a Sanremo, consentendogli di raggiungere la terza posizione. È risaputo che la sua iniziale decisione fosse quella di presentare al Festival proprio il brano Nuntereggae più. Gianna gli consentì però di dare ugualmente quegli “scossoni”, anche in televisione, a lui tanto cari.”

Dietro alla Rino Gaetano Band c’è una vera a propria Associazione, nata per dare valore alla memoria di Rino. Di cosa si occupa, precisamente, l’Associazione culturale italiana “Rino Gaetano” della quale è presidente tua madre, nonché sorella di Rino, Anna Gaetano ?

“L’associazione è nata per organizzare il Rino Gaetano Day, giunto all’ottava edizione. Ciò che ci unisce come band al Rino Gaetano Day è il fatto di portare un grande concerto gratuito in piazza, insieme a tanta solidarietà: l’Associazione, nel nome di Rino Gaetano, supporta ogni anno associazioni benefiche, attraverso la sua musica.”

 

Pensi che, al di là del vostro impegno, ci sia, in generale, un’adeguata sensibilizzazione per quanto riguarda il ricordo della figura di Rino ? A livello istituzionale, per esempio nelle scuole, viene fatto qualcosa in suo ricordo ?

 

“Penso di si. Recentemente ho avuto modo di andare in una scuola per portare il brano inedito ‘’Ti voglio’’, rivisitato e cantato da Artù (il quale ha ultimato il testo lasciato incompleto da Rino Gaetano, ndr) arrangiato dalla Rino Gaetano Band. I bambini hanno fatto una recita con i brani di Rino e di Artù che abbiamo cantato con loro. Personalmente, non mi piace l’idea di strafare: non penso che sia bello cercare di esserci per forza, ma esserci dove ti chiamano, dove sei benvoluto, che è sicuramente la cosa più bella.”

 

(Alessandro Gaetano durante l’intervista di Sacha Tellin; photo credit to Alejandro Joaquin Sotoi)

 

Fra le cose che sono state fatte in suo ricordo, c’è la fiction Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu. È stata oggetto di numerose polemiche, dovute in larga parte ad una inesatta ricostruzione dei fatti attinenti la vita del cantautore calabrese. Cosa ne pensi tu al riguardo ?

 

“Io e mia madre abbiamo già dichiarato in altre interviste che questa fiction non è rappresentativa di Rino: forse può esserlo in una minima percentuale. Nelle tv italiane è apparsa una figura di Rino distorta fino all’eccesso, un’immagine poco realistica per chi lo ha conosciuto in vita. Era sicuramente un personaggio irriverente e scanzonato, un pò burlesco e sicuramente controcorrente. Claudio Santamaria (attore che interpreta Rino nella fiction, ndr), ci ha regalato certamente un’interpretazione emozionante, è stato davvero bravo, ma il personaggio che gli hanno dato non è Rino Gaetano.”

 

E secondo te, perché hanno così leso l’immagine di Rino ?

 

“Probabilmente si tende a voler commercializzare un pò tutto e tutti, credo sia questa la reale motivazione. Direi invece a certi signori di commercializzare se stessi e non l’immagine degli altri.”

 

Venendo al mondo del cantautorato moderno, cosa pensi che differenzi i cantautori della generazione di Rino rispetto a quelli di oggi ? Ammesso e concesso che tu creda che quest’ultimi ci siano ancora.

 

“C’è un cantautore che può essere, sotto certi aspetti, accostabile alla figura di Rino, ed è Max Gazzè. Per quanto riguarda il panorama attuale non vedo tanta luce. All’epoca non tutto era prestabilito, nonostante ci siano alcune similitudini circa gli accordi con le etichette di allora come di oggi. Rino, ad esempio, era costretto a fare un LP ogni anno sebbene fosse completamente libero di inciderci sopra ciò che voleva, purché ne censurasse alcune parole. Era molto difficile allora creare dei progetti a tavolino, cosa che invece viene fatta oggi. Lo stesso Rino si batteva per tutto il contrario di ciò che vediamo oggi: quando arrivava al Folkstudio dicevano che era arrivato “lo strano”. Oggi invece, facciamo il commerciale, mercifichiamo e vendiamo tutto.”

 

Oggi i talent show sono un mezzo che permette, agli aspiranti cantanti, una visibilità che prima non era assolutamente possibile: quale pensi sia il loro contributo alla musica italiana ?

 

“Non sposo l’idea di questi show, non riesco proprio ad avvicinarmi ad essi. Nel mio piccolo faccio musica strumentale e i talent show sono un mezzo nel quale non credo affatto. Se io fossi un cantautore, me ne terrei alla larga: ti prendono, ti cuciono i panni che vogliono vederti addosso, confezionandoti a loro piacimento. Ho qualche amico che, anche se ogni tanto torna a fare qualche apparizione, si è completamente dissociato dai talent show che lo avevano inizialmente ‘’impacchettato”.

 

Tornando alla figura di Rino Gaetano, come mai, secondo te, ha conosciuto un’esplosione di popolarità dopo la sua scomparsa?

 

“Rino era tanto ermetico quanto semplice e diretto, il suo messaggio è come qualcosa che arriva in modo forte soprattutto ai più deboli, agli ultimi. Non nego comunque che ci siano persone che lo apprezzano solo perché, oggi, è una icona di stile al di là del suo messaggio.”

Quanto ha influito sulla tua scelta di fare musica, il fatto di essere il nipote di Rino Gaetano ?

 

“Iniziai da bambino, mosso da un’estrema curiosità verso il mondo della musica, quando ancora non realizzavo affatto che mio zio ne fosse immerso. Penso che la parentela non abbia influito molto: ero già coinvolto dalla musica. A pochi anni avevo già un giradischi che ha poi accompagnato la mia crescita. I miei brani preferiti mi seguono perfino durante il sonno. Non dico, come alcuni ipocriti, che la musica è la mia vita, piuttosto, che è una grande compagnia.”

Per concludere, quali sono i progetti della band per il futuro ?

 

“Abbiamo in programma di fare, senza però saperti dire ancora quando, un cd della band con alcuni pezzi di mio zio, registrati live o in studio: è una richiesta che ci fanno molto spesso dopo i concerti ed abbiamo quindi deciso di attivarci per realizzarla. Per quanto riguarda invece i live, dopo la fine del tour, sicuramente torneremo in alcuni dei locali che ci accolgono ogni anno calorosamente come l’Auditorium Flog di Firenze, l’Hiroshima Mon Amour a Torino, senza parlare di Roma, dove in alcuni locali ci sentiamo ormai quasi ‘’di casa’’. Questo tour poi ci porterà in giro per l’Italia, dal Sud fino in Piemonte. Sarà per noi un vero piacere continuare a portare in alto il nome di Rino.

Buona musica!”.

 

 

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