Chi Ama lo sport può ancora sognare. 

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Chi Ama lo sport può ancora sognare. 

Lo sport è allenamento, sacrifici, fatica e tanto altro per chi lo pratica.

Tutto questo genera spettacolo, uno spettacolo meraviglioso, per chi lo guarda.

Basti pensare alle decine di migliaia di persone che popolano gli stadi tutte le domeniche per guardare la performance di una ventina di atleti o a quelle che seguono le gare di Formula 1 così come il Motomondiale, disseminati lungo i chilometri di pista.

Anche il Golf, nel mondo, muove milioni di persone per vedere in prima persona, da vicino, il centinaio di atleti in campo nel corso dei quattro giorni di gara.

Quest’anno anche in Italia il risultato del pubblico è stato positivo con circa 70.000 spettatori che hanno varcato i cancelli del parco della Villa Reale di Monza, per assistere al torneo più importante che disputi sul territorio italiano.

Ogni disciplina ha una sua tipologia di tifoso-spettatore, gli estremismi di alcune partite di calcio li conosciamo tutti, con tanto di relative problematiche per l’ordine pubblico.

Sempre nel calcio, ultimamente è triste però vedere la disaffezione che si tramuta in stadi mezzi vuoti. Con grande piacere ho visto una eccezione per la Nazionale all’Olimpico di Torino qualche settimana fa.

Ma la piacevole sorpresa da “innamorato dello sport”, per quanto mi riguarda, non è arrivata dal calcio bensì dalla pallavolo femminile: Novara, 1° novembre, finale di Supercoppa italiana.

Il match vedeva contrapposta la squadra di casa Igor Gorgonzola Novara alla Imoco Conegliano.

In campo la partita ha regalato uno spettacolo straordinario, iniziato con la festa per l’800esima partita con le squadre di club di Francesca Piccinini, e seguito con un match giocato punto su punto con le giocatrici di casa subito in svantaggio di qualche punto ma capaci di recuperare e vincere il primo set; Conegliano ha poi conquistato i due set successivi, anche questi giocati fino all’ultimo tocco.

Quando nel quarto set sembrava che Conegliano potesse espugnare Novara, un lieve cedimento ha portato al tie-break. Il finale di gara è stato degno del miglior finale di un film: una battaglia sportiva fino all’ultimo punto, con match-point dall’una e dall’altra parte.

A vincere è stato il Novara, che fa seguire la vittoria della Supercoppa a quella dello Scudetto.

Molto bello l’atteggiamento delle giocatrici sempre positivo e sorridente, mai un rimprovero alla compagna che magari sbaglia un muro o azzarda troppo nel cercare le dita del muro avversario in attacco.

Spettacolo in campo, dunque, ma ancora di più lo spettacolo era sugli spalti, un palazzetto stracolmo di appassionati e tifosi che hanno supportato, senza mai smettere di cantare ed incitare le proprie giocatrici, per quasi tre ore di gioco e, ancor di più, senza mai tifare contro o sbeffeggiare la squadra o la tifoseria avversaria.

Spesso si sente parlare di fair play e le parole che vengono utilizzate suonano quasi sempre come parole al vento; in questo caso, abbiamo la prova che, anche se a volte può sembrare difficile, vedere partite senza scontri è un obbiettivo realizzabile basta sedersi sugli spalti di un palazzetto e guardare una partita di pallavolo femminile.

 

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