COMPAGNI DI VIAGGIO: OMAR PEDRINI
Voglio parlarvi di un amico quest’oggi: Omar Pedrini.
Non intendo recensire il suo ultimo lavoro discografico: COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI (in promozione live in Italia in questi mesi), ci sono articoli ben fatti e completi.
Non scriverò nemmeno della sua vita privata perché ho letto molte cazzate “ad effetto” ultimamente e fra l’altro a breve uscirà la sua Biografia ufficiale. Voglio invece parlarvi di quello che “Zio Rock” è stato per me nel tempo, quello che ha prodotto dal punto di vista musicale e non solo.
“Incontrai” Omar (o meglio i TIMORIA) nel lontano 1992.
Un caro amico “funkettaro” mi regalò il vinile di “STORIE PER VIVERE”, terzo album in studio dei TIMORIA, reputandolo troppo “cantautoriale” per i suoi gusti. Il disco mi sembrò subito una novità nel panorama Rock nazionale e la track nr. 3, “Atti Osceni” letteralmente mi paralizzò!
Le altre “firme” di Pedrini dello stesso album, che hanno accompagnato momenti di gioia e di melanconia e che mi accompagnano ancor oggi, sono “Ora vai” e “Fiore di ghiaccio”.
“Era fatta”! Pensai, avevo trovato finalmente la mia band ed il suo leader indiscusso mi stava trasmettendo sensazioni mai provate.
Comperai subito i primi due album dei TIMORIA (COLORI CHE ESPLODONO e RITMO E DOLORE) e credo di aver ascoltato in quell’anno solo questi tre album, al netto di alcune band della scena newyorchese e di Seattle. Per inciso “La Nave” contenuta in RITMO E DOLORE, geniale canzone cantata “a cappella” dai 5 componenti (oltre ad Omar – chitarra e voce, Illorca – basso e cori, Diego Galeri – batteria, il “maestro” Enrico Ghedi – tastiere e Francesco Renga – voce) è una delle canzoni che canto spesso con gli amici, unico pezzo inserito in una scaletta di canzoni di montagna che va da “Signore delle Cime” ad “Ai preat la biele stele” passando per “La Montanara” ed “Il Capitan de la Compagnia”.
Arrivò finalmente il 1993… perché dite voi? Perché una fresca mattina autunnale mi svegliai, accesi la tele (rigorosamente MTV! N.d.a.) ed in trasmissione c’era il video di “Senza Vento” prima song del Concept Album VIAGGIO SENZA VENTO.
Caro lettore, ti prego di fidarti di me! Inutile che citi, spiegandoti cosa sono, “Sangue Impazzito”, “Verso Oriente”, “Freedom”, “Piove” (la mia preferita!) e “Come Serpenti in Amore”… compra il LP (se lo trovi te lo consiglio!), il CD o scarica le tracce in mp3 dell’album VIAGGIO SENZA VENTO, non puoi rimanere senza nel tuo archivio musicale!
L’album successivo 2020 SPEEDBALL del 1995 fu la conferma che quel che cercavo era proprio questo: qualcuno che con canzoni Rock potesse parlare al cuore! 2020 SPEEDBALL è la sintesi perfetta del pensiero che ho cercato di proporre nei miei articoli in BetaPress.it!
Omar Pedrini ha espresso in modo esemplare, 22 anni fa, quel che sta accadendo oggi, in cui la realtà virtuale è la nuova droga (Omar fu premonitore anche circa i Social, che non esistevano all’epoca; n.d.a.) ed i falsi artisti e personaggi televisivi, che si proclamano i nuovi santoni (vedi i TALENT!!!), sono la falsità pura.
Ma Omar non si ferma ad accusare, in 2020 SPEEDBALL propone una soluzione: la ricerca dei veri valori come amicizia, amore e compagnia. Un esempio di coerenza negli anni è la struggente canzone “Freak Antoni”, dell’ultimo album solista COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI uscito all’inizio di quest’anno, che narra la storia di un grande valore: l’amicizia con il leader degli SKIANTOS, appunto Freak Antoni, scomparso nel 2014… ecco chi è Omar Pedrini!
ETA BETA (1997) è stato l’ultimo album con Francesco Renga alla voce (sostituito da Sasha Torrisi; n.d.a.), e personalmente penso, pur apprezzando, e non poco, la sua voce che sia stato un vero traditore non solo nei confronti della Band ma nei confronti del Rock italiano in genere!
Il nuovo ciclo dal 1999 in poi, vede Omar & Co. impegnati in altri tre album: 1999 (1999), EL TOPO GRAND HOTEL (2001) e UN ALDO QUALUNQUE SUL TRENO MAGICO (2002). Da solista Omar ha continuato a “parlare”, a “gridare” ad “incitare” soprattutto i giovani! COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI è emblematico in tal senso!
Ma anche BEATNIK (1996), VIDOMAR (2004), PANE BURRO E MEDICINE (il disco, del 2006, rievoca la sua malattia e nasce dopo una lunga inattività a causa di una operazione a cuore aperto subita dopo un aneurisma aortico ed il caro Omar è stato molto vicino al “punto di non ritorno” ma, Guerriero com’è, ce l’ha fatta! N.d.a.) ed il bellissimo CHE CI VADO A FARE A LONDRA (2014), sono tutti album che hanno storie bellissime e anche dolorosissime.
Sono particolarmente grato ad Omar anche per una recensione del primo album della mia band (UEMMEPI; n.d.a.) nel 2008 durante il Programma Nu-Roads di RAI2 che ha condotto per due anni scoprendo e proponendo nuovi talenti davvero originali.
Vorrei parlare dei concerti che ho seguito sin da giovane dei TIMORIA ed anche di Omar da solista, vorrei parlare di innovazioni tecniche che hanno cambiato il modo di scrivere musica, vorrei parlare anche delle collaborazioni artistiche di Omar, vorrei approfondire alcune canzoni che potrebbero diventare inni alla vita, vorrei dirvi di alcuni bellissimi messaggi che Omar ed io ci siamo scambiati, vorrei insomma dire milioni di cose su Omar … ma non basterebbero 100 fogli.
Concludo però dicendo quel che mi sta a cuore: Omar Pedrini in modo semplice e discreto ma anche deciso e autentico è stato ed è tuttora un vero e proprio compagno di viaggio!