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“Make America Great Again”, questo il motto proposto agli statunitensi da un uomo che non si è fermato nemmeno dopo che un proiettile lo ha colpito ad un orecchio.

 

Un proiettile che lo ha colpito a pochi millimetri dal cervello.

 

Un proiettile che lo ha portato a pochi millimetri dalla morte.

 

Un proiettile che è stato immediatamente sconfitto da un uomo che si è alzato con il pugno chiuso ed il braccio teso incitando il suo popolo a “combattere”.

 

Un leader che, con quel gesto, è entrato nella storia del mondo.

 

I media continuano a sbeffeggiarlo, a denigrarlo, a definirlo “antidemocratico”, però è lui ad aver subito un tentativo di omicidio.

 

Thomas Crooks, questo è il nome che entrerà nei libri di storia come autore dell’attentato, del tentato omicidio.

 

Un giovane che non si riesce veramente a comprendere come possa essere salito indisturbato su quel tetto ed arrivare a così pochi metri dal suo obiettivo.

 

Pensare che questo giovane possa aver fatto tutto da solo mette letteralmente paura.

 

Pensare che “qualcuno” possa aver “aiutato” questo giovane mette ancora più paura.

 

Viene addirittura da chiedersi se sia stato veramente lui a sparare o se non ci fosse solo lui da quelle parti, magari posizionato meglio e più nascosto.

 

Thomas Crooks, di anni venti, è stato “abbattuto”, lo avevano notato su quel tetto 85 secondi prima che lui sparasse, ma è stato abbattuto dopo che lo stesso ha compiuto il suo terribile gesto.

 

Nel suo discorso alla successiva Convention Repubblicana, il leader dei sovranisti di tutto il mondo ha invitato gli americani a essere “ottimisti ed entusiasti verso il futuro”.

 

Al netto della trita propaganda anti Trumpiana dei soliti media, il discorso di colui che ha qualche possibilità in più degli altri di giurare il 20 gennaio 2025 come quarantaseiesimo Presidente degli Stati Uniti d’America, si è soffermato sulla necessità di “far sparire l’inflazione” e far terminare le drammatiche guerre in corso, quella Ucraina e quella mediorientale in primis.

 

Frasi enfatiche quelle usate dal candidato repubblicano, frasi da comizio.

 

La grande maggioranza dei giornalisti nostrani non si è accorto del fatto che in un comizio si usano iperboli.

 

“Chiudere ogni guerra con una telefonata” e “far sparire l’inflazione” sono iperboli, tipiche semplificazioni da comizio. Lo fanno tutti i politici, i giornalisti lo notano e lo stigmatizzano allorquando sono a parlare coloro che non sono coerenti alla loro “ideologia”, alla loro “fazione”, altrimenti tacciono.

 

Donald Trump, proprio perché non è parte di quella “fazione”, vede molti, in tutto il mondo, che lo aspettano trovando in lui un elemento di speranza.

 

Questa la motivazione del fatto che, se non verrà assassinato nei prossimi cento giorni o se non avverranno nuovamente “eventi atipici” quali quei famigerati tre giorni per calcolare i voti come accadde nel 2020, Trump ha già vinto.

 

Trump ha descritto gli attuali Stati Uniti come uno Stato ove non funziona più niente, cosa che nega avvenisse durante il suo mandato, e la grande maggioranza degli statunitensi la pensa come lui.

 

Trump dichiara che in Stati Uniti sia esplosa la criminalità e, anche su questo, soprattutto nei grandi centri urbani, gli americani la pensano esattamente come lui.

 

Trump ha criticato l’attuale amministrazione per le sue politiche sull’energia, i media notano con sufficienza che gli Stati Uniti non abbiano mai prodotto più energia di quanta ne producano oggi, ma il futuro probabile presidente stava ragionando sui costi per le famiglie, estremamente più alti oggi che durante il suo precedente mandato e gli statunitensi, dopo essersi frugati nel portafoglio, la pensano come lui.

 

Trump ha parlato di “virus cinese” in relazione al coronavirus, lo definiva in questo modo anche nel 2020, i fatti gli stanno dando ragione.

 

Trump, questo potrebbe essere un diretto messaggio all’ establishment italiano, ha di nuovo accusato i Democratici di “barare alle elezioni” e molti americani temono che un fatto che viene dato da quelle parti per certo, se si parla del 2020, possa ripetersi nel 2024.

 

Infine, Trump ha usato l’espressione “Green New Scam”, cioè “truffa”, quando ha affrontato il tema del cambiamento climatico.

 

Sulla crisi Ucraina l’inquilino di Mar a Lago è già stato conseguente.

 

Zelensky ha avuto, infatti, una telefonata con lui.

 

Telefonata semplice e chiara ove il messaggio è stato “è arrivato il tempo di sedersi e trattare. I soldi e le armi statunitensi non continueranno ad arrivare”.

 

Non sembra un caso che il Vaticano abbia deciso di attivare in quello scenario un grande mediatore quale è il Segretario di Stato Cardinale Parolin, superando di fatto il girovagare per il mondo del Presidente della CEI Cardinal Zuppi.

 

Allo stesso tempo in Europa abbiamo dovuto vedere la rielezione della Presidente Von der Leyen ed il “cordone sanitario” nei confronti di coloro che sono portatori di un pensiero diverso dal suo e da quello dell’asse franco – tedesco.

 

“Cordone sanitario”, appunto. Quanto potrebbe essere devastante se la nostra amata Italia, e la nostra assai meno amata Europa dei 27, dovesse, in quanto non affidabile e credibile per le superpotenze occidentali, finire in un assai più periglioso “cordone sanitario” americano e Russo!

 

In fondo, proprio perché ritenuta pericolosa dagli stessi super potenti, la storia ha già visto dopo la Seconda Guerra Mondiale fare da questi quella scelta.

 

Il 9 novembre 1989 cadde il Muro di Berlino e l’Europa tutta ebbe una grande possibilità di tornare ai fasti del passato.

 

Purtroppo, così parrebbe, gli “appetiti” di pochi stanno riuscendo a disintegrare i sogni di tanti.

 

Purtroppo nel momento topico gli abitanti dell’Europa non avevano a condurre il nostro continente degli Spinelli, dei De Gasperi, dei De Gaulle, degli Adenauer o, finanche, dei Kohl o degli Andreotti ma avevamo delle Merkel con i suoi amichetti francesi.

 

Magari aiutati da dei Clinton e degli Obama.

 

Per questo, nel vedere quel cerotto a quel orecchio, poco ci emozioniamo nel sentire le “baggianate” dell’opinionista filo Green Economy di turno e ci esaltiamo nel sapere che quel cervello vicino a quel orecchio incerottato ci permetterà di sognare di nuovo pace e prosperità al mondo intero.

 

A chi ama la “decrescita felice” noi, cittadini sovranisti nel mondo, garantiamo che potranno viverla con tutto l’impegno che vorranno nell’intimità della loro famiglia.

 

Noi, amanti della “radiosa crescita felice”, non impediremo loro di vivere come essi preferiscono.

 

Siamo democratici, crediamo nella libertà, amiamo il confronto nelle differenze, crediamo nel dubbio socratico, ci esaltiamo allorquando vediamo un giovane avere enorme successo, tuteliamo chi non ha il nostro stesso sentire nell intimità e, soprattutto, non accettiamo che qualcuno ci obblighi a vivere come piace a lui.

 

“Fight – Fight – Fight” ci ha ordinato il nostro leader.

 

Lo facevamo, lo facciamo, lo faremo.

 

Ovunque.

 

Oggi molto più convinti di ieri.

 

Ignoto Uno

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