Dossier Ukraina II: FYEO
DOSSIER UKRAINA 2
La citazione di Shakespeare appare molto evocativa e appropriata in questo particolare momento storico: da oltre due anni siamo alle prese con situazioni, intorno alle quali si muovono le ombre fosche di soggetti perfido che muovono e stringono alleanze dai contenuti crudeli e inumani.
Una tela di ragno incessante, equivoca, asfissiante e alfine mortale.
Così come crudele e inumano, persino criminale e belluino, è lasciar morire la gente senza offrire cure appropriate, o indurla al suicidio privandola del lavoro o riducendola in miseria o sottraendo loro la casa e persino i figli. Ancor più mostruosa e spietata è la guerra: tanto per chi la concepisce, per chi la istiga, che per chi la attua fosse anche al fine di difendersi ovvero prevenire un attacco.
In ogni caso, a subirla ed a subirne le conseguenze sono sempre degli Esseri Umani: civili o militari che siano, torto o ragione che possano avere i loro governanti.
Ritengo opportuno puntare un riflettore su ciò cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni: un via vai di rappresentanti di governo che, seriosi, rilasciavano dichiarazioni di tutti i tipi.
Ma per chi sa leggere sui visi e negli sguardi, nei movimenti, è stato agevole percepire tanto la preoccupazione quanto la menzogna, il migliore interesse quanto il disinteresse originato da una certa routine, che si palesa quando già si è capito che al momento non c’è molto da fare per evitare una qualche catastrofe.
Ma, nell’accavallarsi frenetico delle informazioni, quella che ha fatto spicco è la materiale impreparazione e incompetenza che caratterizza determinati soggetti: tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale non trascorse molto tempo, e ci fu il tempo e il modo di preparare una classe politica capace, poggiata su un substrato sociale abbastanza colto e preparato.
Oggi ci troviamo alle prese con soggetti che trasudano ignoranza (nel senso letterale del termine, ovviamente) e la cui incompetenza attrae gli strali di critiche anche caustiche e sarcastiche.
Soggetti dai quali non c’é alcunché di buona da attendersi, salvo l’alimentare un incessante, vuoto, blaterare.
Cosa sta accadendo? La Russia continua a sottolineare i motivi della sua azione, mentre il resistente governo ukraino si sforza di mantenere il punto, strillando forte ‘all’orso, all’orso’ e sollecitando l’aiuto di compari e complici: veri o presunti che siano.
Limitiamoci quindi ai fatti, non senza aver sottolineato con forza come purtroppo il mainstream, l’informazione pilotata e aprioristicamente schierata, faccia di tutto per far passare notizieoni e immagini non corrette, spesso false.
E questo fa sorgere dubbi, molti dubbi, perché ormai la gente – dopo la martellante campagna di terrore e disinformazione sanitaria – ha aperto gli occhi, e attinge informazioni dove e come può: scoprendo ad esempio che le immagini di una fortissima esplosione notturna con chissà quante vittime civili non è avvenuta sul teatro di guerra in Ukraina, bensì a Gaza nel 2021; o che il mezzo cingolato che ha deliberatamente colpito una vettura in transito non era russo, bensì ukraino e con ai comandi un militare piuttosto ubriaco; o che la popolazione della città di Marinpol è in ostaggio di forze ukraine riferibili al battaglione nazista ‘Azov’, che con l’uso delle armi stanno impedendo ai civili di mettersi in salvo.
Le reazioni dell’Europa, e purtroppo anche il linguaggio adoperato, sono di chi ‘é già‘ in contrapposizione miliare con Mosca, facendo sorgere il forte dubbio che non si stia affrontando una situazione determinatasi improvvisamente, ma che vi possa essere il substrato di una pianificazione pregressa.
Militari e mezzi con armamento pesante schierati lungo tutti i confini orientali dell’Europa, armi e denaro spediti (ma sarebbe più corretto dire: si continua a inviarne) in gran quantità verso l’Ukraina per ‘resistere’, o perché ‘non cada’: perché se cadesse, i bei progetti di molte belle teste naufragherebbero.
Ci troviamo quindi di fronte a una ‘invasione’ russa, a una missione di peace-keeping o un’azione di liberazione?
Dalle dichiarazioni dei responsabili di Mosca, dalle immagini filtrate, sembrerebbe essere stata decisamente intrapresa un’azione di vero e proprio ‘risanamento’, una sorta di giustificata ‘bonifica’ manu militari.
Dalle notizie in rete, con un po’ di pazienza, si ricava che in almeno 25 laboratori esterni gli USA ‘sperimentano’ armi biologiche: in Medio Oriente come del Sud Est Asiatico, in Africa e – udite udite – anche in Georgia e Ukraina!
Quindi, noi poveri mortali scopriamo oggi apertis verbis che la NATO non ha solo progredito la sua illecita espansione verso Est, in barba a ogni intesa o protocollo con Mosca, così superando la linea dell’Elba, non solo ha piazzato un muro di missili ai confini (150 km. da San Pietroburgo e ca. 350 da Mosca) riducendo drasticamente i tempi di reazione russi a fronte di un possibile first-strike USA/NATO, ma ha anche ridotto e di molto il tempo di volo di un missile che possa colpire la Cina.
Ma noi comuni cittadini scopriamo anche che gli USA hanno direttamente piazzato nella sola Ukraina anche una dozzina di ‘centri di ricerca’ per armi biologiche: una ulteriore minaccia che evidentemente per i russi si era ormai fatta preoccupante e intollerabile.
Già il mondo è tuttora alle prese con le sequele di un coronavirus forse ingegnerizzato e forse fin troppo studiato nella diabolica fucina di Wuhan, motivo per cui la Russia non vuole assolutamente correre il rischio che da uno di questa dozzina di centri (altrettanto diabolici) a ridosso dei suoi confini un qualche inopportuno venticello possa trasportare sostanze altamente pericolose verso il suo territorio, contro l’incolumità stessa del popolo russo.
E non solo di quello.
Questo marasma ha certamente un’origine, anzi più di una: ha almeno cinque elementi che si sono sovrapposti nel tempo e incancreniti, circa i quali è mancata la buona volontà della soluzione non dico ‘bonaria’ quanto ‘diplomatica’: l’unica percorribile, quando non si vuole perseguire la via luttuosa e sanguinosa della vendetta.
La Russia ha mobilitato da tempo, documenti alla mano, le Cancellerie Occidentali e la stessa ONU, per le continue stragi verificatesi nel complesso del Donbass per mano di truppe (o elementi ìparalleli’, comunque con l’avallo di Kiev) che hanno portano in poco più di sette anni alla morte di almeno 15.000 inermi civili, uccisi o in rapide incursioni o in massa e poi seppelliti in fosse comuni.
Dati reali: anzi, calcolando la gente che mano a mano è mancata all’appello di familiari e amici, si ritiene che il numero dei ‘giustiziati e sepolti senza lasciare tracce’ potrebbe essere prossimo alle 20.000 unità. Contesto nel quale pare abbiano avuto un ruolo determinante quelle formazioni militari ucraine dichiaratamente e inequivocabilmente naziste, che oggi i russi intendono eliminare materialmente.
Uno strano incrociarsi di corsi e ricorsi storici: non dobbiamo infatti dimenticare che nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, l’Ukraina ‘simpatizzava’ molto con la dittatura nazista di Hitler.
Lo sterminio per mano ucraina nel Donbass, è un oltraggio all’umanità intera: una pulizia etnica dai numeri tragici, spaventosi, crudeli e disumani!
Così com’è disumana, catastrofica e incivile ogni guerra: questo, che sia chiaro, è il mio pensiero.
Quindi, c’è da riflettere: che la Russia non solo sia stata insofferente, ma che abbia subodorato qualcosa di più grande a proprio danno?
E da parte di chi? Oppure: questa situazione di belligeranza è stata creata per occultare responsabilità e colpe a occidente? E quali? E di chi?
Un altro elemento preoccupante si è aggiunto in queste ultime ore: Putin, sentito il Consiglio di Difesa, ha ordinato l’allerta alle forze di deterrenza nucleare russe, in considerazione che le costanti minacce dell’Occidente (alias USA+NATO) verso la Russia per la sua missione in Ukraina potrebbe portare all’utilizzo di testate nucleari da parte dell’Occidente stesso.
Forse a ovest non è ben chiaro quanto la Russia possa essersi stufata del gioco a rimpiattino e quanto possa essere determinata soprattutto a reagire. Probabilmente, i satelliti-spia russi potrebbero aver colto movimenti tali da essere interpretati come fortemente minacciosi, o potenzialmente tali.
Un altro fatto certo è che l’Europa si è armata e si continua ad armare per rafforzare (da quale minaccia certa?) i confini orientali: il tutto condito da costanti dichiarazioni bellicose e da perentori ultimatum ai dirigenti moscoviti.
Ora è la volta delle ‘sanzioni’: la cui prima vittima sarà proprio l’Europa, già malconcia – per l’Italia. il termine rappresenta un eufemismo: queste si ritorceranno in modo devastante sulle macerie di un’economia già traumatizzata e violentata dall’azione di incompetenti e presuntuosi di vario livello -, e che tutto calcolano salvo quanto possa già essere stato calcolato dalla Russia e da tutto lo scacchiere che vi ruota attorno, Cina e India in testa.
Altre due cose colpiscono l’osservatore dell’atteggiamento occidentale: la perdurante astiosità e acrimonia nell’attaccare con ogni mezzo di informazione Putin e Russia, vantando questo o quel motivo; il mantenere vivo il punto che l’iniziativa militare russa è non solo ingiustificata, ma ‘pericolosa per il mondo’ poiché potrebbe condurre alla ‘terza guerra mondiale’ (ma, a parere di chi scrive, forse la quarta o la quinta: preso atto nelle innumerevoli belligeranze ‘allargate’ pro-questo o pro-quello che hanno insanguinato il mondo: non ignoriamo i fatti accaduti in Libia o in Iraq, dove ancora cercano – ma solo per residua curiosità storica – gli enormi quantitativi di ‘armi chimiche’ stoccate da Saddam).
Elemento di forte curiosità e allarme, è quello che rileva le dichiarazioni di uno degli uomini più ricchi di questa martoriata Terra, che pare spronare Israele ad attaccare la Siria. Poiché nulla avviene per ‘caso’, ditemi voi se non è meglio capire da che parte sta il vero pericolo: così da poter calzare meglio un adeguato copricapo uscendo da casa, tentando di evitare quell’ennesima tegola che colpisce di solito solo noi poveri mortali.
Giuseppe Bellantonio