Draghi e la Repubblica delle vanità!
Evviva Draghi, si, si evviva, ci salverà adesso siamo a posto e chi se non lui …
Premettiamo intanto che nulla abbiamo da dire sul personaggio Mario Draghi, almeno non in questo contesto, ma è doveroso alzare un vessillo di attenzione sul modo e sul sistema che ha portato il “Mario” alla guida di questo ormai misero paese.
Intanto sfatiamo il mito che in questo paese sia possibile mettere un super man che risolve tutto, è come pensare di prendere Senna e farlo correre in formula uno con una panda, perderebbe comunque.
Infatti il vero problema è la panda.
Detto questo facciamo prima due ragionamenti.
Nascita della repubblica italiana 1946, entrata in vigore della costituzione 1948, primo presidente della repubblica De Nicola.
Partendo dal 1948 abbiamo avuto quindi 72 anni di repubblica.
Con il “Mario” oggi abbiamo quindi avuto 67 governi.
67 governi, una media di 1,07 governi all’anno!!!!!!!
Ma secondo voi questo è un paese stabile? indipendentemente da chi lo guida, questa formula italiana non funziona.
Basti pensare che il governo con la maggior durata nella storia repubblicana fu il governo Berlusconi II con 1412 giorni in carica.
Queste poche righe dovrebbero far correre un brivido nella schiena a qualsiasi cittadino italiano, eh si, perché questa instabilità politica ha prodotto un debito pubblico pari a 2,6 mila miliardi di euro.
Ora, volendo vedere, qualsiasi bravo bambino da solo si renderebbe conto che quello che non funziona ha origini lontane, lontanissime, direi fin dalla fondazione di questa repubblica, malata di vanità, la vanità della democrazia.
L’argomento migliore contro la democrazia è una conversazione di soli cinque minuti con l’elettore medio.
(Winston Churchill)
Quindi la migliore democrazia non regge al suo stesso elettore, almeno nel pensiero di Winston, ma anche Pirandello non scherzava:
La causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà.
Quindi la storia insegna ma non ha alunni, i cittadini sono ormai imbruttiti da anni di mala informazione, da un giornalismo bieco ed asservito non solo al potere ma anche ai soldi, da un percorso che parte da lontano e che ha allontanato il cittadino dal suo ruolo, relegandolo a spettatore massmediatico senza cervello.
Una democrazia cessa di essere democrazia se i suoi cittadini non partecipano al suo governo. Per partecipare in modo intelligente, devono sapere quello che il loro governo ha fatto, sta facendo e prevede di fare. Ogni volta che qualsiasi ostacolo, non importa quale sia il suo nome, si frappone a queste informazioni, una democrazia è indebolita, e il suo futuro in pericolo.
(Walter Cronkite)
Per anni i cittadini sono stati allontanati da questo stesso paese e come dicevano relegati al ruolo di stupidotti ignoranti, per anni è stata loro negata la corretta informazione e per anni è stato tolto dal mondo dell’istruzione qualsiasi riferimento al funzionamento di questo paese.
Per anni, per anni, per anni …
Ecco perché questa repubblica pensa più ad impressionare che ad esprimersi, a mostrare più che a fare, e si culla nell’idea che un Superman possa arrivare dallo spazio siderale con tutte le energie per risollevare questo colosso morente dal fango primitivo in cui staziona da decenni.
Badate bene, non sono contro questo paese ed il suo popolo, lo amo, ma sono contro la vanità che si è impossessata di lui, sono contro quell’eccesso di democrazia che lo ha paralizzato per anni e che ora lo sta soffocando lentamente.
Monti, Draghi, Renzi, Letta e la bella compagnia dei chiamati al salvataggio poco hanno fatto, e le cifre del debito pubblico lo dicono chiaramente, e quindi?
che si fa?
Nulla, se questa repubblica non dismette il suo velo di vanità, nulla si potrà fare.
Occorre cambiare il motore, rifondare la repubblica nei suoi principi, comprendere cosa non ha funzionato, verificare magari che frammentare troppo è un errore, o che chi governa deve governare e non preoccuparsi di come continuare a farlo, magari sarebbe interessante rifondare una nuova costituente per ripensare l’Italia di oggi prendendo spunto dagli innumerevoli errori del passato.
Ma Draghi, il nostro “mariolino”, come farà, quali saranno i suoi primi 100 giorni?
Sapete cosa c’è, e chi se ne frega, finché il cambiamento non partirà delle radici non servirà a nulla potare le foglie, un super tecnico non può governare un paese, il governo deve essere in mano ad un politico, ad un uomo che pensa al popolo ed al suo futuro, un uomo che vede il paese non come una azienda da sistemare ma come un figlio da far crescere.
Anche i figli vanno sgridati, anche con i figli occorre avere il polso fermo, ma non certo la mano pesante come invece è già avvenuto nel passato.
E allora speriamo che venga un padre nuovo, serio, che tiene alla formazione del suo unico figlio, che vuole il meglio per lui, che darebbe la sua vita per il suo successo: questo è il padre che vorrei.
Potrebbe essere Draghi?
Molti dicono di sì, molti dicono di no, io penso che le premesse non lo fanno padre ma titolare.
“Mariolino” combatti la vanità di questo paese, rifondalo con l’amore necessario, ricostruiscilo dalle fondamenta, ci vorranno anni, sicuro, ma l’amore dura nel tempo, allora sarai davvero il salvatore, se invece deciderai di applicare formule ed indici, se invece interverrai con la mannaia indiscriminata dei tuoi predecessori, se non comprenderai che il vero problema dell’Italia è nelle sue origini, allora rimarrai per tutti noi, figli di questa Italia, quello stronzo del nuovo compagno della mamma.
Corrado Faletti