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Di emergenza in emergenza… Ma davvero é così?

Come abbiamo già sottolineato, le notizie sono continue, ininterrotte, tambureggianti: stordiscono chi non possa essere in grado di ben percepire, fare la giusta selezione, soppesare, riflettere: seguirle in modo corretto e coerente è sempre più difficoltoso.

Seguirle – e spesso inseguirle – tutte è pressoché impossibile.

Motivo per cui, il cronista non fa in tempo a mettere in fila le notizie che queste sono non solo superate, ma persino ‘vecchie’, scavalcate senza sosta.

Il cronista, ha l’obbligo di sottolineare ed evidenziare dei fatti all’attenzione del Lettore, indicando gli elementi sui quali soffermarsi.

Elementi, quindi: soprattutto quelli non troppo noti ovvero ‘bellamente ignorati’ dall’informazione-che-non-informa a 360°.

Ecco, quindi, altri elementi oltre quelli già segnalati nel mio precedente articolo.

          * Elementi… In un contesto qual è quello italiano dove l’astensionismo ha ultimamente toccato quota 60%, sembra che ci sia una coorte di soggetti che operano all’insegna del caos, minando così ogni prospettiva di sano recupero.

Anzi, sembra che chi detenga, sulla base di risultanze elettorali ormai vecchie, inaffidabili, fatiscenti e persino ingannevoli, una qualche leva di potere, operi in modo tale da favorire interessi che difficilmente è possibile coniugare con quelli dei Cittadini.

Atteggiamenti incomprensibili, vecchie liturgie, schemi desueti e ormai oltremodo logori, sembrano dominare una scena dove tutto appare confliggere, avvitarsi, precipitare, in uno sfacelo etico, formale e sostanziale dominato dalla non politica, da visioni/interessi (troppo) di parte, e da un quadro socio-economico ormai straziato da svalutazione, inflazione e stagnazione, aumento delle materie prime (ma la tendenza si sta rovesciando), aumento dei costi dell’energia (incomprensibili, per i più) e da aperte contraddizioni tra ciò che ‘andrebbe’ fatto e ciò che invece viene messo in atto, quando non imposto dal tran-tran originato da certa concertazione europea, e non solo.

I Cittadini, a fronte dell’evidentissimo esplodere dei prezzi al consumo in una escalation che – avviatasi in sordina dal Settembre 2020 – ha ormai toccato livelli impressionanti, si interrogano invano sul perché il Governo non intervenga con una risoluta azione calmieratrice specie sui generi di prima necessità, che – nella fattispecie – andrebbero amministrati: il tutto secondo quelle auree regole di economia e finanza che pur dovrebbero essere ben padroneggiate dai tanti esimi soggetti che ci amministrano, ma anche attivando quegli organismi di controllo che, non ultimo attraverso delle indagini, possano accertare la correttezza o meno delle dinamiche dei prezzi e del come gli stessi si formino, così da evitare ogni forma di bassa speculazione o accaparramento.

Ovverosia, di becero sciacallaggio ai danni dei consumatori.                           

* Elementi… Si continua a strombazzare che il lievitare dei prezzi delle materie prime, del loro rarefarsi, dell’esplodere dei costi di energia elettrica, benzina e gas, e quant’altro, sia colpa della belligeranza russo-ukraina: anzi, si sostiene persino con sospetta pervicacia, che è solo ed esclusivamente colpa della Russia e – in primis – del Presidente Putin: posto sulla ‘punta del parafulmine’. In realtà, tutto ha iniziato a svilupparsi fin dall’ultimo quadrimestre dello scorso anno, andando stranamente a sovrapporsi a quei testi che – elaborati da soggetti più che qualificati nelle ‘segrete stanze’, ma ampiamente pubblicati e pubblicizzati – nel loro ‘magico’ pre-vedere le cose del mondo e dell’umanità, hanno pre-visto pandemie, vaccini, riduzioni dell’umanità, carenza di raccolti per siccità e carestia, crisi alimentare, brusca crisi delle materie prime, e tutta una sfilza di disgrazie che – stranamente – tendono a prendere corpo e sostanza.

Ma troppe coincidenze, fanno ben più di una prova… E quando si tende a sminuire le possibili ‘prove’, tacciandole di essere ‘fake news’, mentre tutto sembra crollare, non possiamo fare a meno di interrogarci, prendere consapevolezza e pressare chi ci amministra per apportare modifiche e cambiamenti.

Ancora oggi la UE con Borrell sostiene ‘spero in sblocco grano, questione di vita o morte’: ma è vero? Nel 2021 la produzione mondiale di grano è stata di ca. 750 mln. di tonnellate, per il 90% grano tenero e per il restante 10% di grano duro: l’Ukraina era al settimo posto con 26 mln. di tonnellate prodotte.

Ma nella macro-economia, nella geopolitica – fermo restando che il grano non è partito dai porti del Mar Nero, in quanto questi sono stati minati dall’Ukraina – le quantità di grano ukraino dal quale dipenderebbe il mondo, costituendo questione ‘di vita o di morte’ – per dirla con Borrell – è estremamente ridotta.

Ma ancora una volta, il ‘vincente’ della situazione, è stato il Presidente della Turchia, in veste di mediatore, che ha ottenuto una serie di concessioni, tali da consentire passi avanti là dove le diplomazie occidentali si sono impantanate: neanche ferme con le classiche ‘quattro frecce’ accese, ma senza batterie cariche per poter accendere le luci di posizione. 

Quindi: cosa c’è dietro questi ingiustificati ed eccessivi movimenti?

Perché appaiono essere senza controllo e con i governi che farfugliano circa l’assunzione di misure adeguate finalizzate alla rapida soluzione dei problemi? 

Cosa c’è dietro questi perenni stimoli, quasi ‘incentivi’, a definire tutto  ‘emergenza’: “emergenza, ossia ‘circostanza’, ‘congiuntura’ imprevista, particolare momento critico che richiede un intervento immediato” recita uno dei tanti vocabolari, specificandosi peraltro “priva di un preciso significato giuridico nell’ordinamento italiano”.                                                                                                                    * Elementi… Emergenze di tutti i tipi, anzi: tutto è emergenza. Il caldo, il freddo, la siccità, la pioggia violenta, i ghiacciai che si ritirano, il traffico, i terremoti, le mareggiate, la carenza di acqua potabile, le trombe d’aria, la peste suina, l’immigrazione illegale, e via così.

Quindi: sono tutti momenti critici, una sequela di criticità senza soluzione di continuità?

Penso che non sia così. Perché se tutto  è emergenza, se tutto è criticità tale da richiedere interventi immediati, automaticamente ‘niente è più emergenza’: salvo inventarsi le emergenze tra le emergenze.

E se le emergenze vanno oltre i ‘momenti critici’, ovvero oltre i necessari ‘interventi immediati’, cessano di essere tali: per diventare un contesto forse con delle criticità in via di soluzione, ma non più emergenze che si protraggono per moltissimi mesi, quando non per anni.

Se così fosse, è evidente che l’emergenza è stata evocata solo a parole, mentre con i fatti è mancata la piena soluzione dell’imprevisto originario.

Da qui, il reiterarsi di evocate condizioni di ‘emergenza’ che si rivelano ben presto chiaramente strumentali per obiettivi e modalità, e rientranti nella gestione di chi amministra: gestione ‘politica’ di nome, ma non di fatto.

   Cosa dire delle varie situazioni che oggi portano alla dichiarata ‘emergenza acqua’?

E’ da decenni che è notorio come la rete idrica sia un vero e proprio colabrodo: se è vero che i consumatori ‘sciupano’ l’acqua per un 20-25% è pur vero che almeno il 40% di acqua si disperde nel sottosuolo: allora, perché far finta che la tematica e la problematica nascano oggi?

Cosa è stato fatto prima, durante e dopo, per limitare e ovviare a tali perdite (per colpa delle quali le tariffe sono aumentate moltissimo)?

Poco e niente, e il poco che è stato fatto è stato fatto male, o soddisfacendo criteri di economicità tali da rendere gli interventi di scarsa qualità.

Certo, a ogni ‘emergenza’ viene fuori uno stuolo di esperti o di tuttologi pronti a sostenere tutto e il contrario di tutto, quasi sempre interessati non solo ad apparire ma anche a trarre lucro dalla situazione contingente; esperti  pronti a suggerire soluzioni ‘su commissione’ o ‘su misura’ che non di rado si trasformano in panacee del tutto risibili (del tipo: poiché io non faccio la doccia dalla seconda guerra punica, tutti potrebbero prenderne esempio, risparmiando; idem potrebbe dirsi in caso di penuria di generi alimentari, poiché io vivo da 40 anni mangiando poco e una sola volta al giorno, prendete esempio da me…) e che, distraendo, allontanano dalla vera e propria ‘soluzione’.

Vero è che con noi italiani – che ci dividiamo su tutto, costituendo gruppi di vere e proprie ‘tifoserie’ – chi è abile nel manovrare l’informazione e nel comunicare, ha gioco facile per imporre le ‘sue’ e ‘solo le sue’ valutazioni e misure: senza contraddittorio alcuno.                                                                                                  * Elementi… Dell’efferato omicidio in Giappone del  Primo Ministro Shinzo Abe, se n’é  parlato per tre giorni, salvo far calare una pesante coltre di silenzio… in (casuale?) coincidenza con presunti allerta lanciati dall’intelligence americana e inglese.

Ma per l’opinione pubblica italiana, tutto tace.  

       * Elementi… L’adeguatezza dei nostri politici, specie in un contesto come quello attuale, fatto di taglienti battute tra contesti opposti, è materia di pesanti battute. Maria Zakharova – Direttore del Dipartimento Informazione e Stampa del Ministero degli Esteri della Russia – pochi giorni fa ha così apostrofato il nostro responsabile agli Esteri “Il problema di Di Maio è che non capisce nulla di quello di cui si occupa” proseguendo “la caduta di Draghi è un affare interno all’Italia, ma visto che il ministro degli Esteri italiano si è permesso di menzionare la Russia nell’ambito della crisi di governo, gli rispondo che auguro al popolo italiano un governo che si occupi di risolvere i problemi creati dai suoi predecessori e non di servire gli interessi degli americani”.

Situazione comunque imbarazzante e poco opportuna per noi, ai fini della dignità della rappresentatività dell’Italia nel contesto nazionale e internazionale.

Un contesto dove sembriamo essere tornati – per ora – di 50 anni, ma, vedrete, anche di più: dove l’Italia era sotto tutela di più di qualcuno, affatto sovrana, affatto libera, con una democrazia che definire ‘strana’ é dire poco, creatura cui non era consentito decidere per proprio conto, muoversi liberamente.

Tutti sostengono l’asset politico attuale, guai anche solo a parlare di cambiamenti e ancor peggio di elezioni politiche.

Una vera e propria ingiuria, una jattura indicibile anche solo ipotizzare un cambio di maggioranze (così è considerato l’esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti, da parte dei cittadini italiani) che vede schierati politici di ogni tipo e risma, tutti prodighi di consigli e suggerimenti (anche se appaiono avere la caratteristica di veri e propri ‘ordini’): dall’Ukraina alle Cancellerie Europee e d’oltreoceano, ai potentati economico-finanziari (c’è stato chi si è permesso di suggerire persino di chiedere una sorta di permesso al CEO di Blackrock: il maggiore agglomerato economico-finanziario del mondo…), tutti tifano per non cambiare alcunché e tenerci i c.d. ‘migliori’.

Diversamente – dicono – sarebbe peggio per l’Italia e per gli Italiani. 

Ciascuno segua le proprie idee e le proprie valutazioni ma sapere che c’è chi ci considera partner importanti (o ambìta preda?) da tenere sotto ‘protettorato’, suggerendoci di tutto e di più, mi inquieta molto.

Inducendomi a ritenere che ‘a grande richiesta’ nulla potrà cambiare tra domani e mercoledì.

    * Elementi… Circa l’asserita penuria di acqua/gas/elettricità/petrolio e dei relativi derivati, fermo restando che abbiamo centinaia di pozzi estrattivi tuttora inattivi, è illuminante una dichiarazione della Sig.ra Rosangela ‘Rosy’ Mattei, nipote del compianto Presidente dell’ENI Ing. Enrico Mattei: riflessione, di fine Febbraio 2022  che qui riportiamo nella sua integrità ““

Ho sentito che l’Italia ha perso trenta anni per prevedere risorse alternative ai combustibili fossili russi. Ricordo che qualcuno parlava “del mio amico Putin !” e non pensava all’interesse del popolo italiano. L’assoluta incapacità di prevedere il futuro, il guardare solo ad un palmo dal naso e’ stato quello che abbiamo visto fino ad ora da parte della nostra politica.

Quando Mattei fece l’accordo per il petrolio russo (perché costava meno e pensava a far pagare meno la benzina agli italiani) e gli saltarono tutti addosso, contemporaneamente progettava il gasdotto dall’Algeria, progettava una centrale atomica che fu la più grande d’Europa, procedeva a sviluppare le ricerche da parte dell’ENI in tutte quelle parti del mondo dove gli permettevano di operare proprio per avere risorse proprietarie.

Queste iniziative di una persona che “guardava al futuro” sono state tutte cancellate con il suo assassinio. Alla sua morte furono interrotte tutte le ricerche di petrolio all’estero, fu bloccato il progetto del gasdotto algerino e ci affidammo” totalmente” alle risorse straniere” (Cefis). Non piangiamo adesso perché siamo inchiodati alle nostre stesse responsabilità. Rosangela Mattei””.

Parole e concetti netti, che resta molto difficile etichettare come infondati ovvero superficiali: così da offrire una chiave di lettura globale per una molteplicità di situazioni.                                                                                                         * Elementi… Ancora una volta ricordiamo che un sondaggio (commissionato a UN, curato da Victoria Bekiempis e pubblicato dall’IOP-Institute of Politics della Chicago University) ha rilevato che la maggior parte degli americani concorda sul fatto che il governo è corrottto e truccato contro la gente comune… Il 49%, poi, si sente sempre più estraneo nel proprio governo e quindi al proprio paese.

Il 50% degli intervistati non ngradisce parlare di politica con altre persone ‘perché non sanno da che parte siano’. Per lo stesso ragionamento (sentirsi estranei e quindi in potenziale pericolo) il 25% degli americani è disposto a prendere le armi contro il governo poiché sente che potrebbe ‘essere necessario prendere le armi’. 

Potrebbe forse essere questo il motivo, piuttosto che non altri, per cui si cerca con affanno di limitarne/evitarne le diffusione? (fermo restando che i delinquenti non hanno e continuerebbero a non avere problemi di approvviggionamento…).                                                                             * Elementi… A Roma, tutti attendono soluzioni… ma salvo tante belle promesse, ancora tutto langue. Dov’è la Roma Caput Mundi?

Certo: i guasti dell’amministrazione precedente non erano certo pochi… ma non credo che ciò possa essere più considerata una scusante.

Sentire poi galoppare di fantasia ipotizzando mezzi pubblici gratuiti a settembre/ottobre, o misure eccezionali, quali una nuova tassa  per l’accesso nell’area centrale (cui farebbero da contrappunto anche meno parcheggi a disposizione) fa tornare alla mente vecchi progetti degli anni ’70-’80: inattuabili senza recare danno (al commercio – sopravvissuto – ci hanno pensato?

O é più semplicemente un’altra forma per ricavare denaro tassando quei cittadini che non vogliono/possono essere limitati nei propri spostamenti, nelle proprie libertà?).   

Nella grande confusione attuale (bene alimentata, non trovate?), non ci resta che il coraggio e la tenacia per resistere al caos, allo sfacelo, al disordine, all’abuso e al sopruso, al terrorismo con cui viene condita la nostra quotidianità (ricordate le mie riflessioni sul concetto di ‘emergenza’? E su come ci svolazzino sopra nerissimi corvi travestiti da fatine) in un contesto sempre più considerato come un vero e proprio disordinato, circo.                                                                                                                  Guardiamo avanti con speranza, sempre fiduciosi che il Bene trionfa sempre: anche nelle situazioni e nelle condizioni più difficili.

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