La locandina dell'Evento.

Anche la sedicesima edizione del talent J Factor ha fatto il pienone.

L’alternativa valoriale a X Factor c’è e ha appena compiuto sedici anni. Si chiama J Factor, J come “Jesus”: il talent che mette in musica e parole i valori ispirati al Vangelo.

L’irresistibile invito

Tintinna l’ennesima notifica su whatsapp. È la pubblicità di un evento previsto per la fine del mese di novembre a Milano: la sedicesima edizione del “J Factor”. 

Sorrido all’idea di intervistare chi ha concepito l’Evento come risposta a “X Factor”. Un talent alternativo che, negli anni, ha offerto l’opportunità a decine di nuove voci di uscire allo scoperto e farsi udire oltre le pareti di una chiesa o di uno studio di registrazione. 

Angelo Maugeri

Angelo è fondatore e talent scout di uno show che offre la possibilità di esibirsi a interpreti e cantautori di gospel contemporaneo, nelle cui canzoni l’unico amore di cui si parla è quello che “… non tradisce, non delude, non abbandona”: quello del Creatore del cielo e della terra per la sua creatura.

L’idea in sé potrebbe strappare un sorriso o una battuta a chi, di questa nicchia musicale, conosce solo la versione tradizionale, offerta nelle chiese di Harlem o in certa filmografia di matrice protestante, sempre da oltreoceano. 

Quando parli di gospel, insomma, pensi al classico coro di virtuosi cantanti afro americani, e al leader – uomo o donna – che coi suoi virtuosissimi vocalizzi, incanta fedeli e turisti di passaggio.

Il ritorno del gospel

I tempi sono cambiati e a quanto pare, quello che era un fenomeno d’importazione sta conquistando in Italia un proprio spazio e l’attenzione di un sempre maggior numero di estimatori. 

A fare da specchio a questa tendenza è proprio il J Factor che, iniziato in sordina all’interno di una chiesa locale, oggi è un punto di riferimento per credenti e non, a prescindere dal background spirituale. 

Ma torniamo al fondatore del Progetto che, di anno in anno, cresce e riscuote il consenso di punte di diamante della cultura, dell’informazione, dello sport e dell’intrattenimento televisivo: personaggi di spicco nei rispettivi ambiti che, in veste di membri della giuria, sanciscono la vittoria dei migliori nelle due categorie, interpreti e cantautori.

La storia di Angelo…

Angelo Maugeri è un ragazzo quarantenne che ha avuto una vita non facile fin dall’inizio.

Nato e vissuto fino ai 12 anni di età a Ficarazzi, paesino limitrofo a Palermo, vive il dolore della separazione dei suoi genitori e soffre, per otto anni, di balbuzie. A Piacenza la nonna materna accoglie e, con amore, si prende cura del nipotino. A quindici anni, mentre riaffiorano in lui i ricordi di un turbolento passato, si trova al bivio tra la vita e la morte. Ma Angelo sceglie la vita, in segno di gratitudine per la donna che, con grandi sacrifici, lo ha cresciuto nella fede cristiana e nutrito dei suoi valori.

… E della sua nuova vita  

L’anno della svolta, per lui, è il 1999. Deposta la sua vecchia vita, i dolori e i pesi ai piedi di Gesù, vive la sua “nuova nascita” e a partire da quel momento, tutto cambia. Un amico gli regala una chitarra e Angelo impara a suonare da autodidatta. L’ispirazione arriva e lui la coglie, mettendola su spartito. Il suo sogno è poter fare della musica un mestiere a tempo pieno. Nel 2004 intraprende i suoi studi di canto e chitarra, abilitandosi docente.

Oggi ha al suo attivo nove album di inediti e tredici produzioni discografiche nell’ambito della Christian Contemporary Music. Inoltre vanta importanti collaborazioni musicali con noti e apprezzati Artisti come, fra gli altri, Valerio Scanu, Bianca Atzei, NewsBoys, Hillsong London, Soraya Moraes… E tanti altri nomi noti nell’ambiente cristiano evangelico del Sud America, dove sono numerosissimi gli estimatori del genere. 

Seguono i premi e le segnalazioni in vari Festival della musica cristiana, e la partecipazione di Angelo a importanti eventi live, come ad esempio “SOS per la Vita”, organizzato nel 2010 in Piazza Duomo a Milano, dal famoso calciatore Kakà.

2011: l’anno del breakthrough

Il 2011 è, per Maugeri, un anno ricco di soddisfazioni. Oltre al suo quinto album dal titolo “Aveva ragione”, prodotto dall’etichetta “Cantieri Sonori”, scrive “Sei speciale” per Neks – finalista di “Sanremo Giovani” e “Amici” di Maria De Filippi. Inoltre compone e interpreta “Sono un Calciatore”, che diverrà colonna sonora dell’Associazione “Atleti di Cristo”. Nello stesso anno fonda la sua etichetta, “AM Production”, allo scopo di scoprire e lanciare artisti emergenti sempre nell’ambito della musica gospel contemporanea. Due mesi dopo viene ammesso alle selezioni finali di Sanremo Giovani con il brano “Nel suo nome”. Quindi attira l’attenzione di Mediaset, che trasmette su Italia2 il videoclip del singolo “Un nuovo giorno”. Il brano, assieme a “Mentre mi colori dentro”, entrerà a far parte della prestigiosa “Hit Mania Championship”, distribuita dalla Universo con una tiratura di centomila copie in tutti i negozi musicali. Il resto è storia.

Di certo Angelo è un pioniere, che ha saputo fare di un genere di nicchia come il gospel contemporaneo, altrimenti confinato all’ambiente evangelico pentecostale di una chiesa locale, un genere alla portata di chiunque apprezzi, in una canzone, non solo la qualità del suono e degli arrangiamenti, ma anche parole di valore che accarezzino il cuore di chiunque abbia orecchio per intendere.

Anche la sedicesima edizione del talent J Factor ha fatto il pienone.

Il J Factor

Il 30 novembre scorso assisto da remoto alla sedicesima edizione di J Factor. Sono felice di constatare quanto sia cresciuto, spostandosi dalla chiesa locale a Milano in cui è nato al teatro Pime, spazio più ampio e aperto a un pubblico eterogeneo. L’organizzazione dell’evento è impeccabile, così come la qualità della trasmissione in live streaming. Per non parlare dei membri della giuria – come già accennato – provenienti da diversi settori della cultura, dello sport e dell’informazione. Insomma: J Factor è diventato, a tutti gli effetti, il punto di riferimento del mondo della musica cristiana in Italia.

La gara canora, condotta da Govanni Zappalà, si disputa fra dodici partecipanti, sei nella categoria degli interpreti, sei in quella dei cantautori. Di questi dodici ne vengono selezionati sei, e di questi sei, i tre finalisti: “Le Ronsis”, Elisabetta La Vardera e Maria Giovanna Luongo.

Il primo premio, assegnato dalla giuria, viene vinto dalle sorelle Veronica e Noemi in arte “Le Ronsis”. Le due ragazze firmeranno un accordo biennale con l’etichetta Hopeful Music – fondata da Maugeri nel 2011 – che produrrà anche il loro primo album. 

Il premio della critica, dedicato alla memoria di Miriam Narducci del gruppo gospel italiano “Le Voci di Sion”, viene conferito alla cantante in lingua Inglese Lisa, che potrà realizzare il videoclip di una delle canzoni, in pieno stile musical, da lei interpretate.

Il premio J Radio, attribuito dai social – vince il concorrente che ottiene un maggiore numero di like, commenti e interazioni – viene consegnato alla giovanissima Jennyfer. La canzone da lei interpretata verrà inserita nel palinsesto di J radio.  

Infine il premio wipstaf, assegnato dai giornalisti online, viene riconosciuto alla cantautrice Fidele (Costa d’Avorio), che potrà avvantaggiarsi della realizzazione di un proprio sito web e di un’app dedicata. 

I membri della Giuria.

I giurati sono Ilaria Della Bidia (cantante e compositrice italiana apprezzata a livello internazionale); Monica Marangoni (conduttrice televisiva e giornalista); Ilaria Di Vaio (blogger, imprenditrice);  Lorenzo Gagliano (Food Advisor); Max Sardella (imprenditore e formatore, è considerato uno dei massimi esperti di Calcio e Social Media in Italia); Deborah Claudino (blogger e dolce metà del calciatore Bremer); Alessandro Iovino (Assistente Parlamentare presso il Senato della Repubblica e scrittore, storico, saggista); Nicola Legrottaglie (ex calciatore, oggi direttore tecnico della nuova Sampdoria).  

Fin dalle prime battute, risulta evidente la fusione di professionalità, cuore e valori in contenuti che non hanno nulla da invidiare alla musica secolare. Ci si sente immersi in un clima di tradizione, di eterni princìpi, di gratitudine per la vita: nutrimento per l’anima di chiunque desideri, spogliandosi dei propri preconcetti, abbracciare un modus vivendi che profuma di cielo.

Nella foto: Angelo Maugeri, Autore di gospel contemporaneo e ideatore del J Factor. Accanto a lui la moglie Isabela Fernandes, voce solista nella scuderia Hopeful Music e docente di canto alla J School.

Intervista ad Angelo Maugeri

J: “Parliamo un po’ di questa tua creatura, il J Factor. Come è nata in te l’idea di dar vita a un progetto che si pone come alternativa valoriale a X Factor?”

A: “Dopo aver lavorato per anni nella musica cristiana in Italia, rendendomi conto che intorno a me non c’erano festival che valorizzassero talenti emergenti, né eventi che valorizzassero interpreti e cantautori nell’ambito del gospel contemporaneo, ho pensato che l’alternativa cristiana al fattore ‘X’ potesse essere il fattore ‘J’, che sta per ‘Jesus’. J Factor è il progetto pensato proprio per artisti che appartengono a questa specifica nicchia.” 

J: “Qual è, a tuo avviso, il ruolo della musica nella diffusione dei Valori propugnati dal Vangelo?”

A: “La musica credo sia uno dei veicoli più importanti per parlare di valori e condividere messaggi di fede. A prescindere dai differenti generi musicali! È il contenuto, infatti, il tratto distintivo della Christian contemporary music. E poi, grazie alla  musica i Valori del Vangelo possono essere condivisi in modo autentico, efficace, superando barriere e divisioni concettuali.”

J: “Quali riscontri hai avuto in questi sedici anni, specialmente da parte del pubblico giovanile?”

A: “Sicuramente molto positivo, proprio perché è l’unico progetto di musica gospel contemporanea aperto a tutti, un evento che va oltre le denominazioni e le etichette religiose. Finora, ogni anno in teatro abbiamo fatto sold out. Il mio sogno per il futuro, è trovare uno sponsor che si innamori del progetto e ci aiuti a svilupparlo, portandolo a un livello ancora più alto.” 

J: “Qualche anno fa ci fu una cantante di gospel contemporaneo, Brooke Fraser, che riuscì a intrufolarsi nel palinsesto dei network radiofonici italiani più prestigiosi. Pensi che questo possa avvenire anche per Autori e Interpreti italiani di Christian Contemporary Music?”

A: “Per noi artisti impegnati nella Christian Contemporary Music soprattutto la domenica, durante le funzioni religiose, un progetto come quello che ha visto protagonista Brooke Fraser è di grande ispirazione. Certo, il mio augurio e desiderio è che possa accadere anche qui in Italia. Negli scorsi anni ho avuto l’occasione di fare Radio Italia Tour, ho lavorato con vari artisti secolari, sono entrato varie volte in compilation come Hit Mania… Ho anche calcato il palcoscenico di Radio Cuore Tour… Sarebbe meraviglioso riuscire a portare il gospel contemporaneo nelle radio commerciali… A proposito, la Hopeful Music – etichetta fondata da Angelo ndr – ha firmato un accordo per la distribuzione della sua musica in oltre 2200 punti vendita Conad in Italia.” 

J:  “Pensi che il gospel contemporaneo possa trovare espressione in ambienti più aperti di quelli delle chiese locali, esprimendosi in un linguaggio non gergale, aperto alla comprensione di non credenti?”

A: “Negli ultimi anni stiamo vedendo sempre più personaggi noti non vergognarsi di esternare i propri valori e parlarne chiaramente, anche in ambito musicale. Credo che oggi, per come sta andando il mondo, fra l’avanzamento della tecnologia e questa ideologia progressista, aperta a tutto, anche il gospel contemporaneo debba dire la sua nel rispetto del pensiero di tutti, far sapere che esiste e che c’è, senza paura e senza vergogna.” 

J: “Qual è, a tuo avviso, al di là della festa commerciale fra regali, cene e panettoni, il significato più profondo e più vero del Natale?”

A: “Al di là dei regali, delle cene e dei panettoni, credo che il Natale sia un momento importante. Anche se non sappiamo né il giorno né l’ora in cui è nato, ricordarci di Gesù e del suo messaggio salvifico al mondo, è davvero importante. La sua nascita, così come la sua morte e resurrezione, ci ha portato speranza e ci ha fatto comprendere come poter accedere a una vita senza tempo né scadenza, eterna. Anche le persone che non credono, in questo periodo, sono più predisposte ad ascoltare il messaggio che riguarda la nascita più importante della storia dell’umanità. E poi il Natale rappresenta il compimento di ciò che il creatore, fin dall’inizio, aveva stabilito, pensato. È il ricordo della nascita, che si fa nuova nascita in ciascuno di noi che crediamo in lui.” 

J: “Un tuo messaggio augurale ai lettori di betapress.it, per chiudere il 2024 in musica e parole ‘high vibes’…?”   

A: “Ai lettori di BetaPress.it auguro un 2025 meraviglioso, straordinario, pieno di pace e di speranza. Al di là dei buoni propositi e dei bellissimi sogni che abbiamo, che è giusto perseguire e realizzare, credo che sia bello, oggi, in un contesto tutt’altro che facile, riuscire a conservare una pace e serenità interiore che, per mia esperienza di fede, solo Gesù può dare. Credere in lui trasforma il nostro carattere, le nostre vite, il nostro cuore, la nostra mente. Auguro ai vostri lettori un 2025 pieno di gioia e di speranza. Auguro loro di vivere momenti speciali assieme alle loro famiglie. Grazie di cuore per il vostro tempo, per l’invito e grazie di cuore a te, Jasmine, per avermi pensato, per aver dedicato questo spazio a J Factor e anche a quello che facciamo con Hopeful Music. Dio vi benedica.”

Nella foto: Nicola Legrottaglie. Ex giocatore del Bari, della Juve, del Milan, del Catania e della Nazionale, oggi è direttore tecnico della nuova Sampdoria nello staff di Pirlo.

Intervista a Nicola Legrottaglie 

Della giuria del J Factor fa parte anche una stella del calcio italiano, l’ex giocatore del Bari, della Juve, del Milan, del Catania e della Nazionale, oggi direttore tecnico della nuova Sampdoria nello staff di Pirlo: Nicola Legrottaglie. Nicola, che ha raccontato la sua fede in due libri: “Ho fatto una promessa” e “Cento volte tanto”, fa parte dell’associazione “Atleti per Cristo” ed è ideatore del progetto sociale e di fede “Missione Paradiso”.

Raggiungo anche lui per porgli alcune domande sulla sua quarta partecipazione all’evento come giurato.

J: “Ti va di darci un breve resoconto della tua quarta esperienza come giurato, alla sedicesima edizione del J Factor?”

N: “L’evento è stato bello, così come l’atmosfera. Ho percepito gioia. E poi i messaggi delle canzoni trasmettevano amore, unione, un senso di famiglia… Del resto, musiche e testi ti portano in quella dimensione… Bello anche il teatro dove si è tenuto. Ho la sensazione che il J Factor abbia un grandissimo margine di miglioramento e che il suo potenziale, non ancora espresso del tutto, sia davvero importante.” 

J: “Sappiamo che le vincitrici dell’edizione 2024 sono le giovanissime sorelle Veronica e Noemi ‘Le Ronsis’, ma vorrei sapere da te se c’è, tra le canzoni proposte dai concorrenti nelle due categorie, un brano che ti ha emozionato di più. Qual è, se c’è, e quali sono le parole che ti sono più rimaste nel cuore?”

N: “Mi è piaciuta, di Alyxandra Scholl, una canzone eseguita alla chitarra. Non ricordo bene il testo, era in Inglese, ma ho amato la sua interpretazione. Ha cantato con il cuore. Del resto, ho ascoltato con il cuore tutte le canzoni in concorso. Alyxandra mi è piaciuta particolarmente perché il suo è anche il mio stile preferito.” 

J: “Qual è il ruolo della musica gospel contemporanea nella tua vita? E qual è il genere musicale che ti piace di più e il tuo gruppo o solista preferito?”

N: “La musica gospel, e specialmente la worship music – musica di adorazione ndr – è un’amica che mi accompagna ogni giorno, anche nei miei momenti con Dio. E poi, grazie a lei riesco a isolarmi nei momenti meno facili, o quando arrivano pensieri negativi… Mi alleggerisce il cuore e la mente. Anzi, evoca in me bellissimi ricordi di quand’ero bambino o adolescente, e avevo dei sogni da realizzare… È in quei momenti che riesco a prendere decisioni importanti, basandomi proprio su quei ricordi. Nello stesso tempo, la musica mi riporta al tempo presente vissuto nella consapevolezza di essere un uomo felice, appagato, beato. La musica è tutto per me. Non potrei vivere senza. Lei soltanto può toccare le corde del mio cuore.”

J: “Come vivi la tua fede nella vita di tutti i giorni?”

N: “La fede è parte di me. Ispira le mie azioni, le mie decisioni di ogni giorno… Nella consapevolezza di essere amato. Per me la fede è fiducia, sapere che qualcuno mi ama, qualcuno che per me è Dio. La fede mi dà sicurezza, mi dà certezza, nella vita. La certezza che Dio ha il controllo della situazione e delle mie scelte, anche se usassi il mio libero arbitrio per prendere decisioni che poi non dovessero rivelarsi le migliori. Sapere che Lui è con me, che è al mio fianco, mi sostiene e mi rialza se cado, fa tutta la differenza. Come la musica, la fede è la mia compagna di vita.” 

J: “Nei tuoi momenti personali con Dio reciti una preghiera a memoria o usi parole tue?”

N: “Non uso preghiere fatte, assolutamente no. Il mio modo di pregare è molto personale. Non si può copiare quello che fanno gli altri. La preghiera deve essere fatta con il cuore, nel pieno rispetto della propria identità, autenticità. Il mio rapporto con Dio nasce da come sono fatto io, dalle mie esigenze, dal mio carattere e dalla mia personalità. Non amo recitare. E neppure isolarmi per molto tempo in un luogo. Amo vivere la preghiera come un’attitudine, un pensiero costante, parlo con Dio nella mente… A volte lo faccio in momenti inaspettati, perché non amo programmare le cose, vivo alla giornata.” 

J: “Nelle scorse Olimpiadi a Parigi alcuni atleti hanno manifestato apertamente il loro credo: fra gli altri la ginnasta brasiliana Rebeca Andrade, il tennista serbo Novak Djokovic, la judoka brasiliana Larissa Pimenta, il surfista Gabriel Medina, la sedicenne pattinatrice brasiliana Rayssa Leal… Qual è a tuo avviso il ruolo assunto dallo sport nella diffusione dei Valori, al di là del modo di ciascun atleta di vivere la propria fede?”

N: “Il ruolo dello sport è fondamentale, cruciale, per tutto… Lo sport è vita, e si basa sui principi che riguardano la vita di ogni essere umano. E questo perché non si è da soli, ci sono gli altri. È importante imparare a socializzare, perché non siamo stati creati per stare da soli. Nello sport, imparare a sviluppare e a rispettare questi valori e questi principi è la migliore formazione che un essere umano possa ricevere. Lo sport non è una scuola, è vita pratica, vita sul campo. La scuola è sì importante, ma certe cose te le può insegnare solo la vita. Lo sport insegna alle persone, e specialmente ai giovani, come comportarsi con gli altri. Se riesci a farlo praticando sport, riesci a farlo in qualsiasi altro settore: in famiglia, a scuola, sul lavoro, ovunque. Il calcio, che è il mio sport, accelera il processo di apprendimento di questi principi e valori. Ti devi infatti conformare e adattare immediatamente a questo sistema e quindi utilizzare subito i principi che ti consentono di performare meglio. E sappiamo che per effettuare una migliore performance, un atleta non deve essere solo preparato tecnicamente, ma anche fisicamente, mentalmente, emotivamente e spiritualmente.”

J: “Nell’ambiente evangelico si parla spesso di ‘nuova nascita’. Che significato ha per te, questa espressione? Come e quando l’hai vissuta? C’è una persona in particolare a cui devi l’aver provato questa esperienza? In che modo il tuo nascere di nuovo ha influito sulle tue abitudini, sul tuo stile di vita?”

N: “Sul nascere di nuovo ci sono tante interpretazioni, tante riflessioni che ognuno di noi può fare. Non esiste una regola. Per me nascere di nuovo è essere in continua evoluzione. Nasco di nuovo ogni giorno, perché mi evolvo in un contesto sempre diverso. Quando ho conosciuto Gesù, è iniziato per me un percorso evolutivo nei miei pensieri che ha avuto ripercussioni nei sentimenti, nelle emozioni, nelle azioni e nel comportamento. La nuova nascita è un atto decisionale. Da quel momento, nasco di nuovo perché decido di seguire qualcosa che non avevo seguito prima. Dopodiché, raccolgo i frutti della mia volontà di cambiare, di mettere in discussione le mie scelte precedenti. Continuo a scoprire il potenziale che Dio ha messo dentro di me. Capisco infatti che dentro di me si è aperta un’altra dimensione che prima non vedevo, ma che oggi vedo. È questa la vera nuova nascita. Quando divento consapevole di andare in una direzione che prima non conoscevo. I frutti della mia scelta, come ti dicevo, arriveranno di conseguenza.”   

J: “Come  e quando è nato, in te, il desiderio di condividere pubblicamente il tuo credo?”

N: “Io l’ho condiviso in modo molto naturale. Non mi sono fatto molte domande. L’ho fatto perché in quel momento ero come un bambino felice di aver avuto un premio, un regalo di Natale. Inizialmente tutto quello a cui pensavo era solo scartare quel regalo e farlo vedere a tutti. Esprimevo quello che vivevo, e sono certo che le persone recepiscono quando fai le cose col cuore. Per quanto mi riguarda non c’era nulla di costruito o di fatto per impressionare gli altri. Dico spesso che non voglio impressionare, voglio influenzare le persone attraverso il mio modo di essere, quello che dico e il mio modo di comportarmi.”

J: “Come riassumeresti, in un motto, il tuo messaggio alle nuove leve del calcio?”

N: “La parola che ripeto spesso alle nuove leve del calcio è ‘sobrietà’. Quando entro in quel contesto, la più grande forza che può avere un atleta che vive in quelle dimensioni, sia a livello economico che di successo che di immagine, è la sobrietà. È l’unica cosa che può renderti il viaggio più intrigante, più interessante… Perché ci sono delle cose belle in quell’ambiente lì. La mia raccomandazione è di essere sobrio in tutte le cose che fai: essere sobrio nella ricchezza, essere sobrio nel successo così come nelle sconfitte. Oggi, quando le luci sono accese, ti danno tantissimo ma quando poi si spengono le luci ti tolgono tantissimo. Se non sei sobrio fin dall’inizio, il rischio è che tu possa cadere in una forte depressione, perché i tuoi pensieri non saranno più costruttivi ma, ingannandoti – perché la mente mente – ti devieranno dalle cose vere della vita.” 

J: “Come festeggerai quest’anno il Natale?”

N: “Non ho ancora deciso dove festeggerò il Natale. Sarò, spero, con la mia famiglia da qualche parte al caldo, al mare… Mi piace stare al mare. Da pugliese, spero di stare al mare con le persone a cui voglio bene.” 

J: “Qual è il regalo che vorresti trovare sotto l’albero?”

N: “Indipendentemente dall’aspetto materiale, vorrei sempre avere saggezza nella mia vita. Chiedo spesso a Dio saggezza, quando prego. Saggezza, discernimento per poter fare le cose che aiutano me e chi mi sta a fianco a vivere una vita abbondante, a vivere serenamente, con fiducia, tutto quello che poi bisogna affrontare. Ogni anno, con l’arrivo dell’anno nuovo, chiedo sempre questo. Prego che anche le persone a me vicine mi aiutino a essere una persona saggia nelle cose che faccio e decido di fare.” 

J: “E ora, se ti va, puoi lasciare un messaggio natalizio per i lettori di betapress.it

N: “Vi auguro di poter trovare quello che il vostro cuore sta cercando. Nella vita, chi cerca trova. A chi bussa sarà aperto. Sfruttate questo momento di intensa riflessione per aprire il vostro cuore… Cercate quello che vi fa stare bene… Ciò che vi dà la possibilità di affrontare qualsiasi situazione dobbiate affrontare. E poi, il mio augurio è che possiate dare la giusta importanza alle cose che davvero contano e poca importanza alle cose frivole che spesso prendono troppo spazio e oscurano le cose essenziali, fondamentali. Buon Natale.”

 

 

 

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