La scuola che verrà
La scuola che verrà!? … io speriamo che me la cavo.
Il problema più grande della scuola di oggi è la discrepanza tra risorse impiegate nella formazione degli allievi e risultati ottenuti in termini di cultura ed educazione.
Fine di ogni scuola e di ogni anno è prima di tutto assicurarsi il numero di iscrizioni per incrementare i posti in organico o almeno per mantenerlo, quasi a ringraziare le famiglie per la scelta fatta.
Con quali conseguenze?
Studenti che non si impegnano e non aprono libri, indulgenza da parte dei docenti che sopportano assenze, ritardi, negligenze, atteggiamenti scorretti etc. e alla fine dell’ anno promozione in massa.
Le lacune con il tempo diventano voragini che non si colmano in tredici anni di studio, dalla primaria al diploma, per finire all’università.
Oggi molti “dottori” non riescono ad elaborare un testo anche semplice, non si esprimono correttamente e hanno una cultura generale piuttosto scadente.
Se non si prendono provvedimenti seri ed efficaci, se non si abbandonano tanti progetti e progettini, la situazione peggiorerà ulteriormente e a nulla varranno le nuove tecnologie e la transizione digitale oggi tanto decantata.
Pio Mirra – DS IISS Pavoncelli Cerignola (FG)