“Le Parole Del BenEssere”
Imprenditore molla tutto e torna a fare l’infermiere.
Pierluca Narraccio è un Eroe silenzioso.
Un Eroe come lui non fa notizia sui giornali eppure, con l’uso sapiente delle sue parole, ha fatto e continua a fare la Differenza nella vita delle persone che incontra.
Con lui si completa la trilogia di “Soul 2 Soul Talk” dedicata agli Eroi che, durante l’emergenza sanitaria e il lockdown, si sono contraddistinti per aver fatto delle Parole ciò che effettivamente sono: semi da spargere in cuori fertili, Vascelli pronti a traghettare chi le pensa, dice e agisce, alla Terra Promessa che esse descrivono.
“Infermiere per amore”
Nei fine settimana Pierluca presta servizio come assistente d’aula per una nota Scuola Italiana di Formazione in P.N.L., ed è lì che lo incontro la prima volta.
Fuori dall’aula, nella vita di tutti i giorni, fa l’infermiere.
In ospedale, il vivere a stretto contatto con persone sofferenti lo ispira a ideare un nuovo approccio comunicativo con i pazienti.
Il suo sogno è offrire agli Operatori Sanitari, a tutti i livelli, virtuali esempi di interazione basati sull’uso responsabile delle parole.
“Da Paziente a Partecipante”
Sogno che si concretizza con “Le Parole Del BenEssere”, libro che inaugura un codice linguistico atto a instaurare tra Medici, Infermieri e pazienti, relazioni basate sulla fiducia e l’empatia.
“Le parole sono semi che germogliano in noi e nelle persone a cui li doniamo”, dice Pierluca riassumendo in un pensiero la sua prima opera letteraria.
Il compito dei Medici e degli Infermieri, in qualità di Ambasciatori di BenEssere, è quello di usare le parole per abbreviare il periodo di convalescenza del malato, invitandolo a partecipare attivamente al suo processo di guarigione.
Il paziente viene aggiornato in tempo reale sul suo stato di salute, sulle terapie scelte dal medico curante e sulla reazione alle stesse da parte del suo organismo.
Le parole, selezionate con cura, servono a raccontargli la sfida da affrontare in modo positivo, chiaro e consapevole.
Da “paziente” passivo ad attivo “partecipante”, la persona curata diviene così consapevole del percorso terapeutico intrapreso e corresponsabile del suo processo di guarigione.
“Il Viaggio dell’Eroe”
Ogni Viaggio dell’Eroe che si rispetti inizia con la “Chiamata”.
Chiamata rappresentata dall’improvvisa quanto inattesa “Emergenza Covid-19”.
Pierluca, nel frattempo, si è costruito una realtà imprenditoriale, ma il momento storico è importante e lui non ci pensa due volte a mollare tutto, per tornare a indossare i panni dell’infermiere.
“Io in questo momento ci devo essere, devo poter fare qualcosa per questo”, racconta nel corso dell’intervista.
Decide così di raggiungere il personale medico e infermieristico già impegnato, giorno e notte, al Pronto Soccorso Covid-19 dell’Ospedale di Lodi.
Al termine del periodo più “caldo”, Pierluca condivide con noi la sua esperienza e ciò che di più prezioso gli ha insegnato:
il valore di uno sguardo quando tutto il resto del volto è coperto, per indagare lo stato d’animo del malato e rassicurarlo;
il potere delle parole “alte” di generare terapeutiche emozioni;
l’effetto placebo di gesti consapevoli ed empatici – un sorriso, una carezza, un disegno, un tocco – per accelerare il processo di guarigione o quantomeno aumentare le probabilità di un positivo esito del percorso di cura;
infine, riuscire a fare della solitudine – condizione non cercata né voluta, ma in quel momento necessaria – l’opportunità per conoscere meglio noi stessi e apprezzare il Valore della Vita … “da vivere senza rimpianti e senza rimorsi … pienamente!”
Ondina Wavelet