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nonno ettore padre della patria

Caro Matteo,

penso spesso a mio Nonno, che ha combattuto in Libia ed in Russia, che ha vissuto per questo Paese credendoci davvero, che mi ha spiegato i principi della costituzione italiana nel suo studio quando avevo solo quattro anni.

La prima cosa che mi disse fu “chi ha scritto questo poema (la costituzione NdR), ha pensato agli Italiani”, ecco perchè ti scrivo queste due righe, perchè proprio non capisco come mai tu, che sei segretario del PD, proprio non vuoi pensare alle persone del Paese che governi.

Questo Paese è fondato su solide tradizioni, su importanti emozioni, su vere rinunce, dei nostri padri, dei nostri nonni, degli italiani di sempre; perchè non le vedi? perchè non hai fatto tuo questo bagaglio culturale facendo l’unica cosa che questo Paese merita, non essere cambiato.

Questo Paese non deve cambiare, deve restare Italiano, deve mantenere quella cultura della bontà che è sempre stata dentro di Noi: un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori, questo siamo caro Matteo, non altro.

Questo Paese ha fatto tutto, ha conquistato il mondo con la forza, con l’arte, con lo sport, con la simpatia, con la cucina, con l’amore, nessun altro paese al mondo può vantare tanto, nessun Paese al mondo ha le bellezze naturali che ha questo Paese, il tuo Paese caro Matteo.

In questo Paese ci siamo Noi, gli Italiani, non il Nord o il Sud o il Centro, non i ricchi o i poveri, non i potenti o i deboli, non i raccomandati o gli sfigati, solo Noi, gli Italiani.

Giustamente Tu mi dirai, caro Matteo, “embè che vuoi dire, ma io penso agli Italiani, anzi in questi due anni ho fatto grandi cose, grandissime, eccellenti, ho abbassato le tasse, ho dato soldi a tutti, ho creato posti di lavoro,ho fatto ripartire l’economia…”, si certo, Tu dirai questo, ma, caro Matteo, che vuoi che ti dica, qualcun altro dice che: “So solo che tanto in politica estera quanto in politica interna non ho mai sbagliato un colpo”, tutti quelli al tuo posto hanno detto le stesse cose che dici Tu, e pensa con i dati alla mano proprio come fai Tu, quindi che ci resta per sapere cosa DEVE ESSERE FATTO per rispettare gli Italiani che hanno costruito questo Paese, cosa ci può essere di veramente Vero?

Grave fardello sulle tue spalle è questo, lo capisco, sei in quella posizione (il primo ministro) senza che nessuno ti ci abbia messo davvero, eppure la democrazia vorrebbe che tutti si potessero esprimere per il loro “capo supremo” (oggi questa definizione è molto in voga), sarebbe giusto che anche chi è contro di Te potesse esprimere il suo dissenso con un voto, ma oggi, in questo Paese cambiato, non è possibile.

Caro Matteo, vedi, questo Paese non merita di essere cambiato nelle sue regole base di democrazia, non merita di essere imbavagliato e drogato da guerre fasulle sul SI e sul NO per una modifica che, proprio perché nessuno si è potuto esprimere prima su di Te, diventa ridicolmente una faccenduola da strada.

Vedi quindi, Tu vuoi cambiare il Paese ma il Paese non vuole cambiare, perchè il paese non deve cambiare, deve tornare ad essere quel Paese che illuminava il mondo con la sua cultura, la sua genialità, il suo estro.

Ragazzo mio (scusa se sono così familiare con te, ma sai, è l’età), non si spacca un Paese consapevolmente, come hai fatto Tu, per cambiare l’unica cosa che in fondo funzionava bene, la Costituzione, quella stessa di cui Benigni (amico tuo mi sembra) disse, anni or sono, che bastava applicarla in tutte le sue parti per essere il Paese migliore del Mondo, perché la Costituzione italiana era perfetta; ora invece anche Lui la vuole cambiare, ma vedi un pò…

Caro Matteo, come si può pensare che chi la pensa come Te è un bravo progressista e chi no è uno sporco reazionario?? Matteo Matteo, tutti i cittadini hanno pari dignità`sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, non credi?

Caro Matteo, ovviamente non è questo il luogo per discutere se il bicameralismo perfetto era da togliere, forse si forse no, ma se le leggi ci mettevano anni per essere approvate forse occorreva cambiare i politici, e certamente non è questo il luogo per dire se andava abolito il senato o la camera, anche se per abbattere i costi della politica andava abbattuta la camera (sono di più), ma forse bastava abbassare gli stipendi, ma anche su questo ti dico che se il Paese andava bene gli stipendi si potevano anche triplicare…

Insomma caro Matteo, se la democrazia  non è opinione ma regole, andavano fatte altre cose.

Alla fine ci siamo dimenticati degli Italiani, che a gran voce da anni chiedono uno stato migliore, meno costi, più servizi, lavoro, futuro… e poi cosa, dirai TU, la Luna?

Certo, dirai Tu, ci sto provando, ma è proprio questo il problema ci stai provando Tu da solo, e gli Italiani dove sono?

Riportiamo la democrazia in questo Paese, ridiamo all’Italia quell’anelito di immenso che i nostri poeti hanno sempre sentito dentro di loro, quella luce che i nostri artisti hanno messo ovunque, quel coraggio vero dei nostri eroi, quell’inflatus divino dei nostri santi, quel respiro europeista che avevano i nostri pensatori, quel genio invidiato dal mondo dei nostri scienziati, quel coraggio sublime dei nostri navigatori, quell’ardire orgoglioso dei nostri trasmigratori, ridiamo i valori di questo Paese agli Italiani.

Caro Matteo ridammi l’Italia delle Idee, del Cuore, della Costituzione, non trasformarla in un Paese che non può essere, non renderci moderni, rendici migliori.

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