Si è appena concluso il XX congresso della Democrazia Cristiana, l’unica legalmente valida, che ha visto l’avvicendamento del vecchio segretario, il Professore Nino Luciani, che è stato sostituito dall’Avvocato Lupo Migliaccio di San Felice, che da oggi guiderà il partito già di Zaccagnini, Moro, Andreotti e compagni (forse compagni non è molto adatto).

Alla Presidenza riconfermato Gabriele Pazienza, che è stato il motore di questo cambiamento.

Un DC rediviva, che negli ultimi anni non ha certo brillato per chiarezza e messaggi, basti pensare che ci sono ancora sette DC, o che almeno si dichiarano tali, in Italia.

Quella del Segretario Migliaccio sembra però l’unica che legalmente può dire di essere la discendente o la continuazione della Democrazia Cristiana scudo crociato.

“Il nostro programma non è complicato, perché questo paese non ha bisogno di cose roboanti, ha bisogno di ritrovare se stesso e di costruire un futuro più a misura di cittadino; dobbiamo tornare indietro per andare avanti” così esordisce il nuovo Segretario “scuola, lavoro, tasse, queste cose le dicono sempre tutti, ma poi nessuno fa nulla. Noi vogliamo rimettere al centro dell’azione politica i diritti del cittadino, così come li sancisce la costituzione, senza ma e senza se. Vediamo chi sarà capace di ostacolarci, vediamo chi vorrà rimboccarsi le maniche”

Betapress: come vede il futuro di questo paese?

Migliaccio: “Oggi questo paese non ha un futuro, ha solo un presente tenuto insieme dal fil di ferro! Non è questione di destra o sinistra, ma nemmeno di centro se vogliamo, è questione di cuore e passione.”

Betapress: Quindi non è questione di soldi o di potere?

Migliaccio: “I soldi servono ed il potere è necessario per avviare i cambiamenti, chi dice il contrario è uno sprovveduto, quello che conta è chi deve esercitare la gestione di entrambi. Abbiamo lasciato in mano il paese prima a coloro che ormai erano in politica da 40 anni, poi ai ragazzini sprovveduti, adesso a chi è stato all’opposizione da sempre. Ora non servono dei professionisti, servono dei veri Italiani che agiscano come il buon padre di famiglia, quindi con competenza e con cuore.”

Betapress: Ma la DC non è stata quella che ha, in fondo, generato questi mostri che Lei cita?

Migliaccio: “In parte, nessuno è senza colpa, a partire da chi ha votato sempre con una mano sugli occhi. La DC infatti è stata nella sua tana a leccarsi le ferite per molti anni, ha lasciato (sbagliando) che i suoi spazi venissero presi da forze politiche che non avevano nel loro midollo la stessa spina dorsale che ha avuto la DC, anche quando poi si è polverizzata davanti ai propri errori.”

Betapress: ed oggi cosa ci sarebbe di differente dagli altri?

Migliaccio: “Una grande consapevolezza dei bisogni del Paese, la capacità di riconoscere i propri errori, l’umiltà di non pensare di avere tutte le ricette in tasca, ma soprattutto la certezza di non aver bisogno di ricoprire posti politici. Nelle nostre fila ci sono personaggi di alta levatura professionale, accademica, umana, etica, di ogni età, accomunati da una fede incrollabile nel paese. In questo momento non ci interessa acquisire poltrone, ci interessa molto di più fare opinione, risvegliare la coscienza degli italiani, in modo che nel voto ritrovino la propria parola e la propria capacità di dare un futuro alla nazione.”

Betapress: In pratica state “tornando” per essere la coscienza del paese?

Migliaccio: “Non speriamo tanto. Vorremmo solo poter essere quella vocina che riesce a dire le cose che gli italiani solo pensano.”

Betapress: ultima domanda, ma come la mettiamo con le sette DC?

Migliaccio: “Non esistono sette DC, ne esiste solo una, che sarà ben lieta di accogliere tutti quelli che oggi dicono di essere, sbagliando, la DC. Se chi lo dice ci crede è ben accetto, altrimenti partiremo a difendere l’unità che ci contraddistingue, al fine di far capire chi siamo.”

 

 

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