Nazionale Italiana: ripartiamo che forse è meglio…

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ITALIA -SVEZIA: CADERE PER RIPARTIRE!

 

Un giorno che entra di diritto nella storia del calcio e lo fa per il peggior risultato della nazionale italiana a livello mondiale, dal 1958.

Era da sessant’anni infatti, dalla selezione guidata da Alfredo Foni, che l’Italia non mancava la qualificazione alla fase finale dei Campionati del Mondo e questa giornata dell’autunno milanese ha pareggiato questo triste record.

La Russia nel 2018 ospiterà la fase finale dei Campionati del Mondo di Calcio, ma senza l’Italia, senza quell’azzurro che fa sognare gli italiani.

Si usa spesso dire che in Italia ci siano sessanta milioni di allenatori ma il Commissario Tecnico che deve scegliere i convocati e i titolari è uno solo, solo in tutti i sensi, con tanta pressione sulle spalle data da quelle quattro stelle e da tutta la concorrenza. Alla fine si può fare bene o sbagliare, vincere, perdere o soprattutto pareggiare come contro la Svezia a San Siro.

Un pareggio che sancisce la fine del percorso mondiale e lascia tanta amarezza.

Con tutta sincerità non credo di avere le competenze tecniche per commentare le scelte di Gian Piero Ventura, troppo facile criticarlo ora.

Criticare i giocatori? Nemmeno!

Se sono stati convocati evidentemente erano e sono tra i migliori italiani a giocare a calcio, in molti non avrebbero saputo fare meglio.

Leggo anche dei commenti critici nei confronti del presidente Tavecchio e della FIGC, fanno sorridere.

La situazione del calcio è sotto gli occhi di tutti, da tempo, stadi mezzi vuoti, disaffezione e disinteresse, squadre che soffrono il confronto all’estero con capitali impareggiabili.

Le inglesi, le spagnole e alcune tedesche che la fanno da padrone in Europa e nel mondo.

Molte società hanno stadi non più funzionali e in alcuni casi inagibili mentre all’estero sorgono nuovi impianti innovativi e spettacolari.

La nazionale ha rispecchiato tutto questo nei suoi risultati.

All’inizio vinceva e non convinceva, quasi come se fossero le stelle sul petto a farci vincere più che il gioco sul campo, poi la palla ha deciso di non entrare più; tre goal nelle ultime cinque partite e lo 0-0 finale.

Non da Italia, quell’Italia che tutti vorrebbero vedere, quell’Italia che tutti sognano e che tutti vogliono nuovamente sul tetto del mondo.

Può sembrare un’impresa impossibile e sicuramente sarà difficile ma dopo il ’58 sono arrivati l’82 ed il 2006.

Vinceremo ancora il mondiale, ne sono sicuro, anche perché chi era allo stadio, ha visto uno spettacolo straordinario, non tanto in campo quanto sugli spalti, 73000 persone.

Lo stadio pieno, una rarità nell’ultimo periodo, una coreografia da brividi, l’inno italiano urlato da tutti, una squadra che è stata spinta verso la porta avversaria dal primo al 95esimo minuto.

Quando, dalle poltroncine della tribuna d’onore vedi che tutto attorno a te non si smette di cantare ed incitare allora capisci che, forse troppo tardi per i Mondiali in Russia, qualcosa è nuovamente cambiato.

Questa partita può essere davvero il punto di ripartenza per il calcio italiano.

Non lasciamo svanire il buono perché per tornare a vincere e convincere ci vogliono tutti: l’allenatore, i giocatori, i dirigenti ma anche i tifosi e con un tifo così si può davvero tornare grandi, è solo questione di tempo.

Forza Azzurri! Forza Italia!

 

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