Perdere lo Sport…

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Da troppe parti si legge invece un astio, quasi paragonabile a quello che ebbe la Chiesa cattolica nel medioevo, verso il mondo del calcio in primis e dello Sport in generale. Additati come “untori” chi si faceva legittimamente una corsetta o un allenamento in solitaria.

perdere lo sport

Non sprechiamo questa occasione! Facciamo tesoro del momento e potenziamo lo Sport!

 

Mai come in questo momento l’Italia ha bisogno di gioco di squadra.

C’è un grande “fine comune”: sconfiggere o, quantomeno contenere, un avversario strano, invisibile e molto pericoloso ma dobbiamo avere ben chiaro chi sia il nostro nemico. 

 

Da troppe parti si legge invece un astio, quasi paragonabile a quello che ebbe la Chiesa cattolica nel medioevo, verso il mondo del calcio in primis e dello Sport in generale. Additati come “untori” chi si faceva legittimamente una corsetta o un allenamento in solitaria.

Il continuo paragone tra lo “stipendio” dei calciatori e quello di tante altre categorie, come sei i primi fossero il male assoluto, non è certo venuto meno anche in presenza di una pandemia. 

 

A titolo informativo i calciatori, considerando la sola Serie A, per gonfiare un po’ i numeri che se no sarebbero peggiori, sono circa 500 persone che si presume siano i migliori in Italia, e alcuni nel mondo, a fare il loro lavoro – come sancito dalla famosa legge 91 del 1981 -. Un lavoro che muove ogni anno svariati miliardi di Euro, -1,3 i soli diritti TV della Serie A  molti dei quali finiscono nelle casse dello Stato, tra tasse, contributi, etc. etc. Bene, quasi la metà di loro guadagna meno di 500 mila Euro all’anno (come un buon dirigente o professionista che peraltro ha un arco lavorativo sicuramente più ampio) e solo il 35% circa – parliamo di 150 persone – incassa più di 1 milione.

Ecco servito il sensazionalismo che tanto piace ai giorni nostri.

 

Si poteva invece chiedere aiuto al Calcio ed allo Sport, come sta ipotizzando la Premier League inglese, per creare quello spettacolo meraviglioso, magari anche solo in tv, che avrebbe agevolato le “non” attività del periodo di “quarantena” ma, purtroppo, non riusciamo a toglierci di dosso una visione Marxista della realtà, una perenne  lotta “di classe”,  che “di classe” ha ben poco, come se ci fosse sempre e solo da contrapporre dei “privilegiati” chissà per quale diritto divino lo saranno diventati! e gli altri, quelli che la non ci sono arrivati.

Una costante lotta tra il vincente ed il perdente dove, quest’ultimo, invece che fare tesoro della sconfitta e, magari, imparare da chi ha fatto meglio di lui, cerca costantemente di delegittimare il successo ottenuto dal primo. 

 

Forse in questo momento ci sarebbe bisogno di molto più Sport perché, come dice un bellissimo documento della Federazione della Ginnastica, questo ci aiuta oltre che a star meglio, quindi agevolando anche il nostro Sistema Sanitario Nazionale, che in questo momento ne ha tanto bisogno, – si parla di stime di un risparmio tra i 4/5 miliardi all’anno grazie all’attività fisica e allo Sport – anche rispettare le regole, oltre che, con un po’ di ambizione, a farne di migliori: 

 

“facendo nostre le regole della competizione, ci abituiamo anche a formarci un sistema di regole che ci dettano “come giocare” nella vita di tutti i giorni e costruire un sistema di valori che ci servono per orientare le nostre scelte e le nostre decisioni … e il nostro stile di vita”

 

Attenzione infine a quello che ci ha detto il Presidente della LND Cosimo Sibilia che prevede una diminuzione del 30% delle società sportive nel mondo del calcio, ma è facilmente riportabile a tutte le discipline o quasi, questo vorrà dire una perdita di persone nell’avviamento allo Sport ovvero in quelle strutture ed in quegli istruttori che svolgono un ruolo importantissimo nella crescita e nella formazione dei ragazzi. 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’indipendenza di Stampa

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