Presidi e Vicepresidi: Tutti in “ferie” per protesta!!

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scioferie

Se non fosse tragico ci sarebbe da morir dal ridere, Presidi e Vicepresidi in ferie per protesta il 17 aprile.

Una volta, tanti anni fa, la modalità di protesta dei lavoratori contro le angherie del padrone era lo sciopero; si fermavano le fabbriche, si bloccava la produzione o i servizi, i datori di lavoro perdevano soldi (anche i lavoratori non avevano pagata la giornata), finché non si trovava una soluzione che potesse mediare le posizioni.

I sindacati nel passato hanno usato lo sciopero in modo incontrollato e spesso senza logica, i lavoratori hanno perso solo soldi per ottenere dei risultati che alla fine erano peggiorativi, risultato finale lo sciopero oggi ha ben poco valore.

La situazione è ancor più ridicola quando lo sciopero è dei lavoratori statali: infatti unico obiettivo è quello di creare disagio ai servizi offerti per il cittadino in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica verso le richieste dei dipendenti pubblici.

Il problema dei dipendenti statali è che oggi più che mai siamo diventati una società di qualunquisti e nichilisti, non frega più niente a nessuno di quello che succede se non come argomento per innalzare lamentele colossali e poi rintanarsi nella propria “tana” sbuffando e dicendo che questo stato schifoso è destinato a schiantarsi.

Amaro e noia. La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo … e l’infinita vanità del tutto.

Povero Leopardi, nichilista per condizione, poveri noi, nichilisti per cittadinanza.

Ma in questo Stato di cittadini inermi e ormai alienati da promesse rutilanti e dichiarazioni altisonanti, ci sono ancora categorie di persone che, seppur nella loro fragile italianità, cercano di resistere al nichilismo dilagante. E PER FORTUNA.

Ormai noto che Betapress sia affezionato al mondo della scuola, così tanto bistrattato, ma così importante per una speranza di futuro, resta sempre il pensiero di come fare per gridare nelle menti sonnecchiose dei politici italiani che così non va, non funziona, il sistema non regge.

I Presidi ed i Vicepresidi delle scuole negli ultimi anni, visto il pericolo di deriva e di cervelli all’ammasso che si profila all’orizzonte, stanno cercando in tutti i modi di urlare il disagio della Scuola Italiana, la sofferenza di chi ancora crede nei giovani e nelle loro potenzialità per far smuovere le coscienze e per ritrovare un cammino che prenda la genialità italica dei giovani e la trasformi in valore per il paese.

A questo punto scatta la genialità: non scioperiamo, si dicono presidi e vicepresidi, ma prendiamo ferie, che comunque non riusciremmo a fare visto che siamo sempre a scuola, e cerchiamo di rimanere uniti perché il grido di uno solo è flebile lamento ma il grido di mille è tuono potente.

Nella sempiterna speranza che il giusto vinca ed il disonesto perda, vi lasciamo ora alle parole del comunicato di ANCODIS che ben raccontano uno stato di disagio che la politica dovrebbe osservare e che i cittadini dovrebbero capire, uscite tutti dalle vostre TANE e cercate di capire cosa succede…


Presidi in ferie il 17 aprile per protestare:

anche ANCODIS evidenzia il forte disagio dei Collaboratori dei DS.

 

L’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici (ANCODIS) prende atto della decisione dell’Associazione SOLO DIRIGENTI (https://www.tecnicadellascuola.it/dirigenti-scolastici-necessario-uscire-dal-silenzio).

e del sindacato UDIR (https://www.orizzontescuola.it/17-aprile-saro-ferie-udir-aderiamo-alla-protesta-le-condizioni-lavorative-dei-dirigenti-scolastici) di protestare con un giorno di ferie per martedi 17 aprile 2018.

Con questa iniziativa i DS intendono far rilevare all’opinione pubblica “il malcontento di una categoria negli ultimi anni vessata, incompresa e con carichi di responsabilità eccessivi rispetto a stipendi decisamente non in linea, per essere eufemistici, con il carico di lavoro e con il resto della Pubblica Amministrazione”.

I promotori ritengono, inoltre, di realizzare una “forma di protesta civile, significativa e rumorosa, che sarà occasione per riflettere collettivamente e per mettere in risalto la situazione dei dirigenti scolastici dimenticati”.

Ricordiamo che già il 25 maggio 2017, una protesta dalle forme variegate (sciopero per alcuni/assemblee e ferie per altri) fece emergere questo malcontento della categoria che ANCODIS sostenne ritenendo pienamente fondate le ragioni che avevano portato a tale decisione.

I Collaboratori dei DS, non potendo non riconoscere le ragioni della protesta, dichiararono la solidarietà ed il sostegno ai presidi.

Oggi – nel confermare coerentemente quelle posizioni – ANCODIS non può esimersi dal fare rilevare la condizione di disagio dei Collaboratori che non hanno alcun riconoscimento giuridico né economico nonostante in ogni I.S. si caratterizzino per l’alto senso del servizio (senza limiti di tempo e di carichi di lavoro), per l’impegno quotidiano nella gestione e nell’organizzazione della scuola, per il ruolo di primi interlocutori per docenti, genitori ed alunni, per la funzione di mediazione nella ricerca di prime soluzioni nelle conflittualità tra alunni, docenti e famiglie (non dimenticando le aggressioni anche a loro danno).

Ribadiamo con assoluta fermezza e determinazione che il nostro lavoro è in gran parte LAVORO DI QUALITA’ e di SERVIZIO ma senza alcun riconoscimento giuridico.

ANCODIS, dunque, evidenzia con forza all’opinione pubblica che le scuole vengono gestite anche con il lavoro dei Collaboratori (si pensi alle numerose scuole in reggenza, ai plessi distaccati, alle attività extradidattiche, ai progetti, alle quotidiane emergenze, alla gestione delle procedure degli esami nei diversi ordini, alle sostituzioni dei DS impegnati in Esame di Stato).

Ed i nostri DS – impegnati nel riconoscimento delle loro legittime rivendicazioni – conoscono bene la fatica e l’impegno di chi li collabora lealmente, professionalmente e con competenza rendendo più efficiente l’organizzazione e la gestione delle Istituzioni Scolastiche loro affidate.

Noi Collaboratori dei DS vogliamo, quindi, ribadire due proposte che riteniamo necessarie nella scuola moderna: il distaccamento dalle attività didattiche per un Collaboratore in tutte le scuole con il ripristino delle funzioni vicarie in caso di assenza del DS (ex vicepreside); il riconoscimento giuridico nel quadro di una moderna progressione di carriera che tenga conto dei ruoli che ciascun collaboratore – nelle specifiche funzioni – assolve.

Vogliamo ricordare quanto scritto nel nostro documento costitutivo: “Pensiamo di essere sulla strada giusta, consapevoli delle difficoltà, ma forti della certezza che siamo parte integrante a pieno titolo della comunità educante nelle nostre I.S. e protagonisti del buon funzionamento delle stesse. Desideriamo rivendicare il diritto all’esistenza riconosciuta per norma di legge, regolamentata nel prossimo CCNL, definita in una carriera di quadro intermedio – middle management – dichiarata necessaria da più parti ma nei fatti ancora oggi non incanalata in una discussione seria che guarda alla scuola del 2020”.

Chiediamo di aprire il dibattito ed il confronto su questi temi con i rappresentanti delle OO.SS., delle associazioni, delle Istituzioni, per affermare che nella scuola moderna è necessario un riconoscimento giuridico dei Collaboratori del DS che renda merito al servizio, alle esperienze ed alle competenze.

Pertanto, il 17 aprile i Collaboratori dei DS iscritti ad ANCODIS non saranno in servizio.

E’ il momento di dire che abbiamo il diritto di ESISTERE. Con buona pace di tutti!   

 

Rosolino Cicero, Presidente ANCODIS Palermo

Renato Marino, Presidente ANCODIS Siracusa

Silvia Zuffanelli, Presidente ANCODIS Firenze

Cristina Picchi, Presidente ANCODIS Pisa

Mara Degiorgis, Presidente ANCODIS Cuneo

Antonella D’Agostino, Presidente ANCODIS Catania

Carla Federica Spoleti, Presidente ANCODIS Roma

 

 

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