Il punto di non ritorno è un’espressione che indica il momento oltre il quale non è più possibile tornare indietro.

In effetti, direte voi, lo dice la parola stessa!

Eppure fateci caso, quando sentiamo parlare di punto di non ritorno qualcosa dentro di noi si muove; una sensazione strana alla bocca dello stomaco.

Si perché questa espressione smuove in noi l’impossibilità di rimanere nel nostro luogo sicuro, che, anche se pericoloso, è conosciuto e quindi a noi idoneo.

Per dirla con un esempio nei viaggi aerei il punto di non ritorno è quando il carburante non basta più per tornare all’aeroporto di partenza, a quel punto siamo obbligati ad atterrare altrove.

E’ quel momento oltre il quale il tempo cambia il significato delle nostre vite.

Ma quando arriviamo al punto di non ritorno?

Come possiamo capire quando lo oltrepassiamo?

ed oggi, lo abbiamo oltrepassato?

I grandi del mondo lo hanno oltrepassato?

Premesso che Grandi del mondo è veramente oggi un insulto perché quelli a cui dovrebbe andare questo appellativo sono tutti in realtà i più piccoli del mondo, i più insignificanti, i più stolti, tutti nessuno escluso.

Infatti se ascoltate i proclami di tutti non ne esiste nessuno distensivo, o che inciti alla distensione.

Di là minacciano di qua rincarano, di là attaccano di qua peggio.

E non crediate che oggi gli unici attacchi siano militari, vi sono anche quelli finanziari, ed in un mondo in mano alla finanza, verrebbe da dire che sono anche i più pericolosi.

Putin procede per la sua strada, Zalesky incita il suo popolo a combattere i carri armati con le bottiglie incendiarie, evidente fesseria che ci lascia tutti attoniti, a meno che non sia un discorso alla Cavour “mi servono duecento morti per sedermi al tavolo della pace” , il resto del mondo vende armi all’Ucraina e mette le sanzioni alla Russia.

Quindi siamo già nella terza guerra mondiale!

Tutti contro Putin e Putin contro tutti … non è proprio così, ci sono anche alcuni simpatizzanti della Russia che stanno a vedere che succede e degli occulti vecchi amici che sottobanco hanno già dichiarato un loro supporto alla Russia.

Insomma diciamolo, siamo già in guerra e non pensino i grandi piccoli del mondo che siamo così stupidi da non capire che una guerra non ha solo campi di battaglia e trincee, ma anche scenari finanziari e geopolitici.

Come non possiamo stupirci quando il nostro presidente del consiglio dice a Zalensky “voi combattete per la  nostra libertà!”, ma allora peggio che andar di notte, perché se voi combattete per la nostra libertà, allora dovremmo anche noi venire a  combattere con voi, se la libertà è la nostra …

Signori miei il punto di non ritorno è già stato superato, siamo nella terza guerra mondiale, che è combattuta in modo differente dalla seconda, ma che porterà molti più danni perché scardinerà quel precario equilibrio finanziario del mondo.

 

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