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Diego Armando Maradona.

C’era una volta un ragazzo di nome Diego, buono, premuroso, innamorato perdutamente della sua famiglia e del calcio.
I suoi occhi ed il suo sorriso erano lo specchio di un’anima gentile.

Un giorno incontrò una città italiana, bellissima ma anche maledetta per chi non ne conosceva il potere magico e le insidie.

In questa città, difficile e troppo grande per lui, Diego incontrò Maradona, un uomo che parlava di se’ in terza persona, che indugiava nei vizi e nella lussuria.

Maradona conobbe la camorra e la cocaina e pensando di poterle usare entrambe , presto diventò loro prigioniero.

La sua vita cambiò profondamente e iniziò ad emettere tanti assegni in bianco senza alcun destinatario, erano a favore dell’universo, non scriveva mai la data ed il destinatario ma la somma era sempre più alta.

Apparentemente Diego e Maradona stavano bene, continuavano a vivere la loro vita ed a vincere tutto.

Era per tutti gli appassionati il dio del calcio: il suo dono non poteva che essere di provenienza divina!

Quando Diego e Maradona entravano in campo si fondevano, tornavano in equilibrio, erano di nuovo una sola cosa; bastava che sfiorasse la palla con il piede sinistro ed il tempo si fermava.

Giorno dopo giorno per Diego la sveglia sempre più tardi, Maradona tornava a notte fonda e Diego non aveva più la forza né lo spazio per esprimersi.

Dopo la finale mondiale persa in Italia contro la Germania, era l’estate del 1990, Diego ormai non c’era più; erano spariti per sempre lo sguardo e quegli occhi dolci e timidi del ragazzo cresciuto nella favelas di Villa Fiorito.

C’erano solo gli occhi di Maradona, rabbiosi, freddi e duri, pronti a sfidare il mondo.

Il mondo inizio’ però ad odiare quell’uomo arrogante e bugiardo al quale tanto si era concesso fin lì.

Non ci volle molto, gli assegni in bianco emessi nel corso degli anni, iniziarono ad arrivare all’incasso.

iego non aveva la forza di reagire né di emergere, troppo debole e prigioniero di quel Maradona che si sentiva tradito da tutti, troppo debole per protestare contro i suoi tanti carcerieri e sfruttatori.

Nessuno poteva aiutarlo poiché lui non voleva essere aiutato: d’altronde nella sua vita se l’era sempre cavata da solo, anzi, a dire il vero si era sempre fatto carico di tutto e di tutti già dall’età di quindici anni.
Diego non ce la fece e vinse Maradona, fuggiasco dopo l’ennesimo scandalo.

Oggi, a distanza di quasi trent’anni, Maradona non esiste più, c’è Diego nella sua consapevolezza, tristezza e solitudine.

Non c’è più il ragazzo felice ne’ l’uomo arrogante e di successo.

Esiste solo il mito, l’icona, null’altro.

 

Tanio Cordella

 

Perdere lo Sport…

  

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