“Solanina”: quando nel veleno si nasconde la medicina
Ed eccoci al quarto episodio del Diario di Eva, iniziato l’estate scorsa per documentare le varie fasi di lavorazione del film “Sola Nina”.
Finalmente, l’anteprima assoluta.
Sabato dieci giugno 2023, al Cinema Italia Eden di Montebelluna (TV), è stato presentato il secondo lungometraggio firmato dal regista indipendente Massimo Libero Michieletto.
L’evento è riuscito a distogliere l’attenzione di un nutrito pubblico che, snobbando la Finale di Champions League fra Manchester City e Inter, ha preferito raggiungere l’Autore e parte del cast, per godere di questa primizia.
Il ritorno dell’Eroe: un po’ di autobiografia
Questa avventura, per me iniziata il 28 febbraio 2022 con un messaggio di Massimo, ha raggiunto il suo climax sabato scorso, quando ho preso il microfono per dare il benvenuto ai presenti.
Beh … ero così emozionata che la mia voce è andata a farsi un giro altrove, letteralmente.
Sarà perché, tra gli spettatori, c’erano anche miei carissimi amici e parenti … o forse perché il mio debutto cinematografico è avvenuto, guarda caso, a pochi chilometri da dove sono nata.
Sta di fatto che mi sono identificata nell’Eroe che ritorna lì dove tutto è cominciato, condividendo il suo premio con gli astanti. Comunque, l’avventura è tutt’altro che conclusa: a settembre, infatti, si ritorna al Festival del Cinema di Venezia.
Il Film
L’opera è coraggiosa, audace, fuori dagli schemi, proprio come il suo Autore. Narra del viaggio interiore di morte e rinascita di Nina – la splendida Carlotta Piraino – iniziato proprio grazie alla tragica fine del suo matrimonio e all’auto che non ne vuole sapere di ripartire: circostanze apparentemente “negative” che giocano, come avremo modo di scoprire, a suo favore.
Il film si apre con lo stridente contrasto fra la sentenza di sfratto subita da Nina e il suo incontro con la “svalvolata” vagabonda vestita da sposa (Giovanna Digito). Le parole di quest’ultima suonano così vere, da metterci subito il tarlo se sia più reale ciò che riteniamo “normale”, o ciò che etichettiamo come “follia”.
Poi, il ritmico susseguirsi di scene come sogni ricorrenti: le lunghe passeggiate e i momenti di gioco fra Maria – Maria Casamonti – e Nina (due universi apparentemente inconciliabili), le tre marie nel salone di bellezza – Barbra Ann Coverdale, Loni Zanatta, Laura Boschiero – il delirante pranzo nel giardino di Eva, narcisista irrisolta nonché sorella maggiore di Nina, con sua figlia Evita – Selene Demaria – e David – David Ponzi – il fidanzato non si è capito bene di chi.
Il Messaggio
Verso la fine, quando il cerchio sta ormai per chiudersi e la “crisalide” Nina è alla vigilia della sua resurrezione (la svolta come rinascita, rivelazione, riscoperta di sé, rivincita), compare in scena l’ex marito di Nina a ricordarle che lei è “il nulla”. Ma è proprio dal nulla che il Tutto può manifestarsi, alla faccia dell’incredulo detrattore della nostra risorgente Eroina.
Il Messaggio è chiaro, tanto da renderci scomodo il non tenerne conto e far finta di nulla: se impari a fidarti della vita e dei suoi giri pazzeschi scopri che, alla fine, tutto è servito a fare di te la persona migliore che tu potessi diventare, il vero Te.
Ogni veleno racchiude una potente medicina
La cosa più assurda ma vera è che la solanina, il veleno nascosto nella patata – il prosecchino degustato prima della proiezione mi ha permesso di dare spazio al mio british humour, altrimenti vittima dell’autocensura – è anche medicina per chi, come la nostra sola Nina, grazie all’uscita dalla sua zona di comfort e a una provvidenziale immobilità fisica, può intraprendere il Viaggio dell’Eroe nei meandri della sua psiche.
Insomma: è solo dando carta bianca all’anima, che la nostra vita può fiorire!
“Sola Nina”, infine, ci permette di realizzare che siamo meravigliosamente perfetti così come siamo. E che tutto accade per renderci consapevoli di questa verità.
E questo è quanto. Per ora.
Alla prossima, dalla vostra reporter …
Jasmine Laurenti