Scusaci piccola K. – la studentessa di II media si è tolta la vita

Il bullismo uccide.

La solitudine uccide.

La mancanza del sostegno, di supporto, di comprensione, uccide.

Quando un solo membro della comunità cede, l’intera società accusa il colpo del fallimento.

A volte pensiamo sia inutile dedicare tanto spazio all’informazione se poi al momento di agire nessuno fa niente.

Altre volte si cerca di fare il possibile ma alla fine la vittima non trova la forza di andare avanti.

Oggi in redazione abbiamo ricevuto una notizia terribile: la piccola K. , studentessa  dell’Istituto Laparelli di Roma si è tolta la vita nella solitudine della sua cameretta.

La nostra redazione aveva conosciuto la narrazione della sua storia nel corso delle ricerche sulle segnalazioni che avevamo ricevuto e che hanno portato poi alla pubblicazione di alcuni articoli sulla scuola.

Ci uniamo al dolore della madre e della famiglia e piangiamo con voi tutte le ingiustizie subite.

Scusaci PICCOLA K., avremmo dovuto combattere di più, ma ti promettiamo che in tuo nome andremo fino in fondo per verificare perché sei stata lasciata da sola.

Betapress non si fermerà, in nome della piccola K.

 

 

per tutti i nostri lettori consigliamo di seguire questo corso sul bullismo, completamente gratuito, che aiuta a capire il fenomeno:

 

il bullismo

 

oppure potete vedere i video sul canale betapressTV a cui vi suggeriamo di iscrivervi.

 

Quante verità ha il Laparelli?

 

Istituto Laparelli di Roma – c’è chi scrive e chi no

 

 




Il rischio del suicidio e la risposta di Leopardi

Il suicidio è un rischio invisibile e inquietante.

Le anime sensibili possono sentirsi smarrite di fronte la crudezza del mondo.

Ecco come Giacomo Leopardi ha affrontato questo tema.

 

Plotino era un po’ in pensiero per l’amico Porfirio.

Porfirio, anche se non lo diceva chiaramente, aveva fatto intendere che stava passando uno di quei momenti brutti che passiamo tutti,

qualcosa tipo le paranoie adolescenziali che dovrebbero essere finite passati i 17 anni ma che tornano periodicamente a tradimento anche in età adulta:

tutto sembra contro di noi,

tutto è difficile da gestire,

tutto è complicato.

Magari, a guardarlo con logica, non è neanche tutto proprio malissimo, 

ma siamo stanchi.

Stanchi di lottare e di continuare ad essere più forti e superiore ad ogni cosa

Stanchi di essere sempre all’altezza della situazione.

Quando Plotino è andato a cercare l’amico,

Porfirio stava meditando di mollare tutto:

gli amici,

gli interessi,

la quotidianità,

tutto ciò per cui aveva lottato,

la vita.

Insomma, come ho già detto, un periodaccio di quelli che capitano.

Che poi, se ci facciamo caso, capita spesso che questi “periodacci” siano “collettivi”.

Deve essere per via di strane congiunzioni astrali, del tempo o di quello che mangiamo…

In questi giorni, per esempio,

persone a me care si sono sentite così,

per fortuna me lo hanno detto e così sono stata un po’ Plotino.

Nelle stesse ore, però, è capitato anche a me di sentirmi Porfirio,

mi sono sentita svuotata e annientata

ma, per fortuna, il mio amico Plotino se ne è accorto, mi ha chiamata e mi ha tenuta al telefono imponendomi di farmi forza.

Se sei anche tu un po’ Porfirio e vuoi essere lasciato in pace, chiudi bene la porta perché quasi sicuramente arriverà Plotino a spaccarti le balle e a dirti:

“Viviamo, Porfirio mio, e confortiamoci insieme 

[…] 

andiamoci incoraggiando, e dando mano e soccorso scambievolmente; 

per compiere nel miglior modo questa fatica della vita”

Questa parte un po’ mi fa pensare.

Tutto però per dire che i periodi difficili capitano anche dopo l’adolescenza e e noi dobbiamo saper chiedere aiuto e saperlo accogliere.

I momentacci capitano e, comunque, l’amicizia è l’unica cosa che ci salverà.

[da Le Operetta Morali di Giacomo Leopardi – dialogo di Plotino e Porfirio]