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La stampa e altri  media hanno più volte ripotato in questi giorni affermazioni attribuite ad un candidato alle prossime elezioni europee, oltre che autore di un recente libro bestseller nelle librerie italiane, in merito all’introduzione nel sistema di istruzione e formazione di “classi per disabili”. 

Il tema è stato altresì oggetto di una mozione presentata nella seduta del  7 maggio 2024 del Consiglio Regionale della Lombardia  fortemente critica circa la previsione di percorsi per classi di alunni disabili, ritenendoli discriminatori. 

In verità l’ipotesi attribuita al noto candidato, come riportata dai media, non è una novità, per lo meno nel sistema di Istruzione e formazione della Lombardia.

Già la Legge regionale 95/1980 (cd Legge Hazon, dal nome dell’Assessore regionale a maggioranza centrosinistra) prevedeva all’art. 56 l’opportunità di istituire corsi triennali/quadriennali rivolti a classi composte da soli allievi disabili, al fine di meglio consentire l’integrazione sociale e lavorativa degli allievi.

Successivamente, a  seguito della Legge Regionale 19/2007 di riforma della precedente 95/80, la Regione Lombardia ha continuato a prevedere (da ultimo con il decreto 17106 del  2 novembre 2023, in attuazione  della D.G.R. n. 576/2023 ) nel sistema di Istruzione/ formazione di propria competenza  corsi triennali  per allievi con disabilità, finalizzati alla formazione di giovani che, per natura e caratteristiche della disabilità, non sarebbero nelle condizioni di raggiungere agevolmente il successo formativo all’interno dei normali percorsi di IeFP  .

Tali  corsi , con una durata per ciascun anno formativo di minimo 600 ore e massimo 990 ore ed una dotazione finanziaria di euro 11.350.000,00 per il corrente anno formativo, consentono, secondo l’Amministrazione regionale di  sviluppare e potenziare le capacità cognitive, le conoscenze, le competenze professionali e le abilità possedute dagli studenti, nonché a favorire il loro inserimento socio-lavorativo oltre a garantire l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione.

In sintesi, la previsione di percorsi formativi personalizzati rivolti a particolari allievi disabili svolti per gruppi classe non è considerata discriminatoria, per lo meno in Lombardia, anzi lo sarebbe il contrario, atteso che priverebbe questi allievi dell’ opportunità di un’effettiva  integrazione sociale e lavorativa .

Questa è la finalità sulla quale, secondo gli Amministratori regionali lombardi, deve essere  prioritariamente traguardata l’azione formativa, superando ogni “assolutismo” fondato su presunzioni  ideologiche,  che si rileverebbero a discapito degli interessi reali delle persone con disabilità.

La previsione di detti percorsi personalizzati non esclude ovviamente altre traiettorie, laddove ritenute più idonee al raggiungimento dello scopo, in ragione delle diverse specifiche condizioni dell’allievo.  

L’unicità sta nello scopo – l’ottimale integrazione sociale e lavorativa-  non nelle traiettorie per il suo conseguimento. 

Per la cronaca: la maggioranza del Consiglio regionale lombardo, rivendicato, a suo dire, il successo delle politiche per l’istruzione e formazione formative  intraprese da anni e  super partes, non ha accolto la mozione contraria alla previsione di percorsi personalizzati per gruppi classe di disabili.

 

DG Marco Ugo Filisetti

 

LEGGE REGIONALE N. 95/1980

 

Decreto 17106  2 novembre 2023 PERCORSI PERSONALIZZATI PER ALLIEVI DISABILI

ALLEGATO A L’Avviso è finalizzato a realizzare l’offerta formativa del sistema regionale di istruzione e formazione professionale (di seguito “IeFP”), in attuazione della D.G.R. n. 576/20

Soggetti destinatari A4 c) Percorsi personalizzati per allievi con disabilità (PPD)

dotazione finanziaria : euro 11.350.00,00 ;

 

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