http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/component/content/article?id=2002884:zone-franche-urbane

Tanti ritardi ma alla fine si parte.

 

Seguendo il modello francese delle “Zones Franches Urbaines” il MISE stanzia ulteriori 30 milioni di euro a favore di 10 Comuni per un provvedimento nell’ambito della politica di sviluppo e integrazione socio-economica di aree urbane svantaggiate, depresse e caratterizzate da fenomeni di ineguaglianza e esclusione sociale.

Tutto iniziò con la legge finanziaria del 2007 e 2008 in cui si stabilivano i fondi e i criteri per l’individuazione e la delimitazione delle zone franche urbane e attraverso la quale soprattutto la Regione Sicilia ebbe modo di sperimentare in prima battuta lo strumento non di finanziamento ma di aiuto alle imprese.

Proprio da questa Regione possiamo trarre qualche spunto in previsione futura, infatti da una prima analisi dei dati siciliani notiamo subito che le ZFU dopo aver privilegiato un ruolo di attrattore imprenditoriale piuttosto che di riqualificazione sociale si è subito scontrata con la necessita di creare le infrastrutture utili allo sviluppo dell’impresa come il potenziamento dei trasporti e dei servizi collegati

Oltre al bisogno di ridurre i costi aerei e navali per consentire all’isola di competere alla pari con altre Regioni.

Oggi con il decreto 5 giugno 2017 (G.U. 2017) si compie un ulteriore passo in avanti nella ricerca di crescita del nostro PIL, infatti, seppure i risultati siciliani per ora lascino dei dubbi sui risultati ottenuti, è pur vero che se puntiamo la nostra attenzione sui precedenti risultati francesi, più consolidati vista la quasi ventennale esperienza, potremmo ben sperare.

Nei comuni e “arrondissement” francesi le aziende hanno aumentato i loro fatturati e hanno superato la crescita di ben 5 volte rispetto alla media delle loro concorrenti in ambito nazionale. Non è sicuramente la chiave di volta per la risoluzione dei problemi macroeconomici che attanagliano l’Italia ma è pur sempre un proseguo di una volontà politica che inizia a scommettere maggiormente sui comuni e sulle piccole e medie imprese.

Le agevolazioni consisteranno nell’esenzione dalle imposte sui redditi per 5 anni, nell’esenzione dall’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive), nell’esenzione dell’IMU e nell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali.

Nei 10 Comuni interessati c’è anche Iglesias, uno dei comuni piu poveri d’Italia, ebbene se questa ZFU dara i risultati sperati si prospetta un nuovo futuro per il sud Sardegna e soprattutto per il Sulcis Iglesiente.

 

Francesco Melis

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